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I RANCÉ »C* ! La Stampa 1 Passeggiale italiche mentre al secolo VII risalirebbe la tomba del Sodo, e al IV, o al massimo alla fine del V, la « tanella di Pitagora ». Il Neppi-Modona, nella seconda parie • del suo volume, ch'è anebe la più intercs- j sante, dedicata particolarmente all'archco- j logia cortonese, esamina il vario e ricebis- i s;mo materiale di scavo, ora deplorevol- I mente sparso in troppi luoghi, e in troppa j parte all'estero, a Leida, principalmente, | cl0Ve passò quasi per intero il Museo già ; Ridolfini-Corazzi, e all'Aja. Pensiamo che | questo materiale, d'inestimabile pregio, ! f'u ceduto, Ira il 1326 e il '30, all'olandese j J, E. Humbert, per la miserevole somma | di trentatremila franchi. Or ecco, descritte e in jrran psrte riprodotte in questo libro, lapidi e urne fittili, in pietra e in marmo ; osgetti' vari in bronzo, in argento, in terracòtta; e quel mirabile sarcofago marmoreo romano del Duomo, che prende nomo dei l'Amazonomachia, poiché, in una scena di straordinaria efficacia e bellezza, figurata su la faccia anteriore, rappresenta il com battimento tra Dionisio e le Amazoni, che, unito a Cari e a Lologi, assaltavano Efeso, : ^0 qUella Musa Polimnia — rap j presentata in figura di giovine donna di ; fascincsa bellezza, coronata di A testimoniare dell'arte eccellente dell'opera, basti ricordare l'aneddoto che il Vasari riferisce, nella Vita di Filippo Jìruneìleschi: raccontò Donatello — scrive il Va- ... che nel passar da Cortona, entrò in Pieve, e vide un pilo bellissimo, dove era una storia di marmo, cosa allora rara, non essendosi disotterrata quella abbondanza che si è fatta ne' tempi nostri. Allora accesesi Filippo di una ardente volontà di vederlo, che, cosi come egli era In mantello ed in cappuccio ed In zoccoli, senza dir dove andasse, .si partì da loro a piedi, e si lasciò portare a Cortona, dalla volontà ed amore die portava all'arte, e veduto e piaciutogli il pilo, lo ritrasse con la penna in disogno, e con quello tornò a Fiorenza lauro, con a lato una lira dalla grande voluta — pinta su lavagna in coaì squisita e suggestiva guisa, che taluno non esitò a classificarla « ...capolavoro del secolo d'oro dell'arte greca... «; mentre altri, appunto per la purezza delle linee, per l'armonia dei colori, per l'insieme della tecnica peritissima, ne volle addirittura escludere l'antichità, attribuendo l'opera al nostro Rinascimento, o magari a età posteriore, e fino a trovare riflessi dell'arte del Correggio nello sguardo dolce, rivolto in basso, della stupenda figura femminile; e il Neppi-^VIodona invece, e mi pare con ragione, considerate le indubbie affinità riconoscibili tra questa pittura e gli affreschi scoperti a Pompei, propende ad accogliere l'ipotesi, da alcuni già suggerita, secondo cui l'opera andrebbe attribuita all'arte greco-romana del I secolo di Cristo. La preziosa lavagnetta, conservata fortunatamente nel Museo dell'Accademia Cortonese, ha una curiosa storia, rievocata da Curzio Venuti, in uba dissertazione letta all'Accademia stessa: ... In quella parte del territorio cortonese. che ilicesi Chiudo, nella possessione della nobil famiglia Torninosi) circa l'anno 1723, ih un podere vocabolo della Stella, posto nella priorìa di Vuliana... fu disotterrata... E' .essa in lavagna, e venne per molto tempo venerata da quella famiglia campestre che la trovò, come un'immagine di Nostra Donna; ma, conosciuto l'erróre, fu fatta servire di chiudenda ad una piccola finestra prossima al fuoco ardentissimo di un camino; e continuò in quel lacrimevole stato fino all'armo 1735, quando il cav. dio. Tomaso Tommasi padrone della possessione, conosciutone il merito infinito, no fece acquisto e la liberò dai barbari oltraggi dell'ignoranza... E' da rilevare, a titolo di degna lode, che il Municipio di Cortona, indi venuto in possesso dell'opera, rifiutò ogni offèrta di vendita : tra l'altre, una del Museo londinese di Kensington, di centomila sterline — al cambio attuale la sempre rispettabile somma di dodici milioni di nostre lire. Ma il cimelio più insigne, « ...oggetto di studio da parto dei dotti di tutte lo nazioni, che non esitano a definirlo lavoro j stupendo, che supera qualsiasi altro del j genere nel mondo, tale da porre nell'oscu j rità ogni altra opera di toreutica... », e secondo il Brunn-Bruckmann « ..l'esem j piare eccellente giunto a noi dell'arte de j corativa etnisca... », il famoso lampadario di bronzo, .fortunatamente anche questo conservato nel Museo dell'Accademia di Cortona, ò già riscolpito in celebrazione nel verso del D'Annunzio: ' La vlta.1 Lampa In cui l'arte compose , tt*mo*rl e ldau r0n?a m„arljla 6 » pha]l0 • Veramente pare che il poeta, recato il ' »uro olio d oliva, e versatolo nel cavo, abbia racceso la fiamma nei millenni estinta — egli che invita, ... L'eco, nel bronzo la Gòrgóne 6 viva; nuota il delfino, corre la pantera; segue Io melodie di primavera Sileno su la fistola giuliva. Bacco o gli aspetti delle Essenze ascoso fan di fecondità ricco 11 metallo... gretario dei Riti, che ha assistito ad una lunga serie di canonizzazioni e di beatificazioni » liceo ora i cenni biografici del nuovi porporati. Monsignor Bonaventura Cerretti nacque a Orvieto il 17 giugno 1872. Appena compiuti gli snidi venne chiamato alla Congregiizionc degli Affari Ecclesiastici straordinari: e già nel 1904 fu inviato a Messico, quale segretario di ciucila Delegazione apostolica. Fu poi uditore della Delegazione di Washington, nel 19CG. Quando Pio X, nel mi», fondò la nuova Delegazione apostolica in Australia, il Cerretti ne fu il primo titolare: e vi rimase fino a che non fu chiamato a Roma, a coprire l'importante ufficio di segretario degli Affari Ecclesiastici straordinari, che era rimasto vacante per la nomina di monsignor Pacelli, nunzio in Baviera. Riallacciate lo relazioni tra Francia e Santa Sede, occorreva mandare a Parigi un uomo intelligente, risoluto, di fine tatto diplomatico; e Corretti fu il prelato scelto come primo nunzio, (Pipo la rottura comblsta. Con procedura accomodata ex novo, monsignor Cerretti riceverebbe la berretta cardinalizia a Parigi; ma con alcune modifiche al vecchio cerimoniale. L'attuale Presidente della Repuh hlica francese non 6 cattolico: per conseguenza, l'imposizione della berretta rossa sarebbe fatta dal cardinale arcivescovo di Parigi, alla presenza del Presidente della Repubblica, nella cappella dell'Eliseo. Il primate d'Irlanda, O' Donnell, è il più anziano dei quattro nuovi cardinali. Egli è nato a Rilzaino Glenties (Raphoe) il 28 novembre 1855. Conta per conseguenza 70 anni di età. Fu rettore dell'Università cattolica di Irlanda, c fu eletto vescovo di Raphoe il 2<> novembre 18S8, succedendo a quel monsignor Logue che fu poi cardinale, a cui successe più tardi, il 10 novembre 192-i, nell'arcivescovado di Armogh e nella dignità di primate. Nel 1917 mons. O' Donnei fu nominato membro della Convenzione irlandese. Mons. Enrico Gasparri nacque ad Ussita (Norcia) il 25 luglio 1871. Fece serissimi studi al Seminario romano, quindi all'Accademia ecclesiastica. La sua carriera diplomatica si riassume cosi. Segretario di seconda classe alla Nunziatura di Lisbona (1906); idem, a Bruxelles (gennaio 1908); uditore di prima classe al Brasile (novembre 1912). L'8 dicembre 1915 fu eletto vescovo titolare di Sebaste (Sivas di Armenia), e venne consacrate tn Roma, per ministcrio dello stesso suo zio cardinale. Nel 1916 fu mandato tnternunzio in Colombia, ove, l'anno seguente, fu- promosso alla carica di nunzio. Nel settembre 1920 fu promosso nunzio di prima classe a Rio de Janeiro, donde ora spicca il volo verso l'ambita porpora di Roma. Mons. Alessandro Verde entra, come abbiamo detto, nel Sacro Collegio, dopo avere percorso una lunga o laboriosissima carriera nelle Congregazioni e nei Dicasteri papali. Egli è protonotario apostolico fin dal 1905. Appartiene al collegio degli avvocati concistoriali, e da lunghi anni copre genialmente il posto di segretario della Congregazione dei Riti. ... La vi tal Lampa... tu sospendila accesa al dio futuro. Il libro del Neppi-Modona, insieme con M'?1*™ fl,el Minto, su la necropoli arcaica i ri, Pnmi nni.n f'hp I hji niwpjfnM itoli-, aff,e> di Populonia, che l'ha preceduto nella stessa Collezione universitaria fiorentina, cui il Bemporad dedica tauta intelligenza e gusto e perizia editoriale, dimostra il fervore con cui questi studi di etruscologia son perseguiti anche in Italia, e l'ottima preparazione e l'acume e la cura che ad essi recano i nostri dotti. Peccato solo che il ( Neppi-Modona abbia avuto, anche lui, la ! debolezza, o 1 egoismo accademico, di man- . ' tenere al suo interessante studio quel *ono 1 e carattere eccessivamente dottrinari, più' specialmente universitari, da tesi o da ! titolo per concorso, che parvero agli stu- . diosi italiani, almeno fino a dieci anni fa, i meglio, anzi gli unici distintivi, e il sopraffino dell'erudizione: pletora di cita- . rioni, apparato pesantissimo di note, specificazioni bibliografiche minute e insistenti fino alla pedanteria- rispettabilissime cose, anche ; ma per una memoria," appunto, ae¬ j caricmica, o per l'esercizio pedagogico ; ma ! cuo allontanano, invece di sedurre, o diso ritenta: i il lettore del libro. Questo, a me ' pare, può essere erudito, rigorosamente scientifico fin che si voglia; ma ò desidé- rabilc che la sostanza nutrita offra in forma attraente: forma letteraria, per una più vasta e persuasiva, insieme che eletta, divulgazione. Francesi e Inglesi, bisogna pur riconoscerlo, ci sono, per questo ri- guardo, maestri. Insomma; senza niente | >u meno di dottrina — ma in meno l'osten t.azione professorale, l'incrostazione este : fiore della dottrina; — e qualche cosa in più di stilistico, di espressivo, di artistico. | ' Rileggiamo i nostri maggiori, storici, cri-' tici, scienziati, poligrafi, del Cinquecento, i c'°l Seicento, del Settecento. I MARIO BASSI. La principessa Mafalda nelle impressioni del fratello del Kaiser Roma, 16, notte. L'Epoca riceve da Detmold una breve intervista con Enrico di Prussia, secondogenito dell'imperatore Federico Guglielmo e fratello dell'ex-kaiser, sul recente matrimonio tra Filippo d'Assia e la principessa Mafalda di Savoia. 11 principe Enrico, che è stato avvicinato dal giornalista mentre tornava dalla villa dei Principi d'Assia, ove si era recato appunto a far visita alla sua nuova nipote, ha cosi giustificato la mancanza di un rappresentante della famiglia d'Assia alla cerimonia nuziale di Racconigi: « La cosa è semplicissima. I principi d'Assia si 6óno raramente allontanati, anche prima del 1914, dalla Germania. La principessa Margherita, sorella del Kaiser e suocera della principessa Mafalda, 6 donna di, costumi assai semplici e nemica del fasto e del rumore. D'a.ltra parte, i genitori di Filippo d'Assia sapevano che, intervenendo a Racconigi, si sarebbero trovati vicino a dei principi la cui compagnia avrebbe potuto destare loro imbarazzo. Essi preferirono non andare, ma la Corte Italiana approvò perfettamente questo loro operato. Del resto, essi inviarono magnifici doni e giunse da Doorn anche un lungo ed affettuoso telegramma di Guglielmo li. Ho conosciuta la principessa Mafalda, la mia nuova nipote itailiana. Essa è una principessa intelligentissima ed interessante. Mia sorella è molto felice della scelta fatta dal principe Filippo. La principessa mi ha raccontato le feste che hanno ricevuto il giorno del suo matrimonilo e le sue impressioni germaniche. Naturalmente non si parla d'altro che di cose di famiglia. La principessa Mafalda parla il tedesco magn incarnente, come sua nonna, e mi pare che somigli a sua nonna nel sorriso ed un po' in alcune mosse- Voi sapete che la regina Margherita ò figlia di una principessa sassone c voi sapete anche che l'Italia e lo Germania hanno avuto sempre grandi simpatie reciproche. L'amore poi non conosce divisioni di lingua e di paese, e questo è un vero matrimonio d'amore. La principessa Mafalda sarà una donna felice. Insieme a lei ed alla famiglia tutta, ho passato un giorno piacevolissimo ». TEATRI L'infedele sperduto di Giacomo Natanson Parigi, 10, notte Poiché la prima cosa che il pubblico richiedo in un lavoro teatrale è l'originalità, cosi Giacomo Natanson si è sforzalo anche nella commedia L'infedele sperduto, con In quale si * inaugurato ieri il nuovo elegantissimo teatro de n La Michodière », di rendere originale un caso molto comune. Il caso ò questo: Un avvocato celebre, che si è specializzato nel trattare le cause di divorzio, si abbandona con allegra disinvoltura a tutte le gaie vicende che gli procura la sua professione. La moglie non ignora che egli le è spesso Infedele, ma per non turbare la pace domestica con inutili recriminazioni si rassegna a soffrir? in silenzio Un giorno però la sua remissività e messa a dura prova poiché ella sorprende fra le braccia del marito lo sua più cara e intima amica. Un amico dei coniugi, testimone delle sofferenze della povera signora, si sforza di consolarla. Le scambievoli tenerezze mettono in sospetto l'avvocato, 11 quale comincia a iMXivare a sua volta le torture di chi subisce il tradimento amoroso. Da questo momento il Don Giovanni di poco prima si trasforma in un fedele marito, cho respinge le vecchie amanti ed evita ogni nuova avventura. La sua disperazione di marito che si crede ingannato diventa così veemente, che egli la rende manifesta perfino in una arringa che pronuncia in tribunale. Soltanto allora la moglie ha la rivelazione di quanto sta accadendo nell'animo del marito goloso e innamorato. Una dolce spiegazione fra i coniugi fa ritornare la gioia nella loro casa. La commedia contiene insomma due situazioni successive. Nella prima è la più originale e divertente : il marito si inebria delle numerose infedeltà di cui si rende colpevole verso la moglie; nella seconda questo infedele sospetta che la moglie lo tradisca e si converte repentinamente in marito innamorato. Jl contrasto è interessante, ma per renderlo Più piacevole l'autore lo ha contornato di situazioni secondarie, le quali non fanno però che complicare ed appesantire la commedia. Ed è peccato perchè essa è dialogata con uno chiarezza e uno leggerezza veramente deliziose II pubblico ne ha gustato il piccante sapore parigino, applaudendo ad ogni atto. Ridèau. SPETTACOLI D* OGGI alfieri (Compagnia d'operette Berttnl fìioana). - Ore Si: «L'usignuolo Madrileno » Ut Fall. baldo iCorap. d'operette «La Gaudiosa »).—Oro 91: 'Lapiccola Imperatrice, di Ret'glo-Moutanarl oariqnano 'Compagnia dramm. Febo Mari). — Ore ali « La (iioconda • di D'Annunzio Iserata signora Clilantonl) chiartlla (Stagione d'ojiera) — Ore 21: ■ Tbals . di Massenet. oianduja iMarlonette Fratelli Lupi). - Riposo odeon — Ore it Burattini di Italo Ferrari. romano Ore 15: Varietà. Cap.Laforesto. leoni, ecc. maff6i — Ore 91: Grandi spettacoli di varietà salone ghersi — « Parrucclilere per signora . (Leda Gys). Primavera scapigliata (Harold Lloydi cinema vittoria — « La moglie celebre ». con Myrtlie Stedrnan. messa in scena da Fred Nlhlo. ambrosio • L'orfanella di New York» — ■ Il trionfale ritorno di De rlnedo » cinema statuto — . La vendetta di Crlnillde • seguito e Sne di Sigfrido) Arte, musica, canto. i 7 Novembre I RANCÉ »C* A