La ripresa parlamentare iniziata in Senato col giuramento del Principe Ereditario

La ripresa parlamentare iniziata in Senato col giuramento del Principe Ereditario La ripresa parlamentare iniziata in Senato col giuramento del Principe Ereditario I nuovi iDot«3**i del Capo del Ooverno e> i provvedimenti sugli emigrati politici nel progetti Approvati dal Consiglio del Ministri La solenne Roma, 14, sera. Il presidente, senatore Tittoni, è giunto al Senato alle 13; egli ha fatto un rapido giro per le sale e si ò quindi recito nell ufficio di presidenza per le ultime disposizioni per la 6intanto la sala si affolla di senatori: l'animazione veramente eccezionale è un segno delia solennità della seduta imminente. in piazza Madama, e specialmente in piazza ki\n 1 nini dei Francesi, dove è l'ingresso d^Ue Vribiinef grande ola. ressa del puh blieó; nonostante "la pioggia incessante. Alle 13,30 vengono aperte le tribune che in pò- cni minuti sono gremite. Prevale l'elemento femmine. L'aula senatoria appare pù elega "e nella sua austerità, per 1 ritocchi ni? dorature, per le nnovaziom nelle tap pizzerie,per la ripulitura delle colonne « elegante nella sua austerità, per i ritocchi per le li la ripulì dèi' legno "delle pareti. Sono presenti molte autorità ed alti ufficiali, diplomatici, deputati Nella tribuna diplomatica vi è un gruppo d signore, tre le quali vediamo donna Bice Tittoni, donna Sofia Badoglio, la marchesa Paolùcci, la contessa Rossi, donna Malia Punsa, a marchesa De la Torretta, fa marchesa Sfelvago Raggi, la marchesa Centurione, le dame di . Corte contessa Di Ca nello, principessa Giovanelli, ed altre. Vi sono gli ambasciatori del Giappone, d Inghilterra, di Germania, di Spagna, del aie del a Francia, dei Belgio, della Turchìa e dei Sovieti, con le loro signore. Nelle altre tribune il capo di Stato Maggiore de a Marina, Acton, l'ammiraglio Biscarettl, l'ammiraglio Soiari, il generale Barca. Nell'aula Cominciano a giungere i senatori -tra. i primi Wollemborg, 1-aelii, Zu;elli, Vicini. L'aula si alleila rapidamente. Tutti 1 senatóri sono in redingote. Alle 14,40 entra l'on. Mussolini. Alcuni deputati della maggioranza, che si trovano nella tribuna..dei deputati, applaudono, ma l'on. Mussolini fa loro cenno di desistere. Egli si trattiene a conversare coi senatori presenti nell'emiciclo, uresso il tavolo degli stenografi, sono intórnoa lui i senatori Rava. Colonna, MoreUo Nave* Corradint. Baccelli. Sopravvengóno intanto il ministro 'iella Pubblica istruzione, on. Fedele, e quello nelle Colonie, Di Scalea, che conversano anche essi animatamente con un gruppetto di. senafori Àl'!e 14.50 entra, l'on. Fertcraom. che riceve cong^ùTulaz ioni e strette di mano. Nella tribuna dei deputati vediamo il presidente della Camera,'on. Casertano gli onorevoli Buttafuochi, Sandrini, Cristinl, Capanni, Acerbo, Ainicucci, Sardi. Leonardi. MZn%manioa-cheRavviciniamo ali*.15 l'aifluen a dei senatori si fa più intensa. Nellemlclòìo la circolazione è difficile; le convrtj s./ioiii si fanno piti animate, Dei membri ^Governo1 sV-raggiungono 1 co, Belluzzo, Ciano, 1 sottosegretari fauarrio. Cavallero, Sirianni, Mattel-Geutlli e Celesta. Mancano pochi minuti alle 15 quando. i membri del Governo prendono posto nel loro banco consueto. I senatori si sparpagliano per i vari settori. Nelle tribune, dove la ressa è enorme, si cominciano a cogliere segni diffusi di impazienza. l'aula'illuminata dal duplice ordine di lampade elettriche offre uno spettacolo assolutamente inconsueto. Una innovazione, che ha carattere assolutamente temporaneo, 0 l'improvvisazione di tribune al livello dell'ultimo settore degli scanni. 11 pubblico, affacciandosi dai finestroni bassi che si aprono sotto le consuete tribune, si trova quasi a sfiorare la testa dei senatori. Opportunamente però presso ogni ttnestrone ò collocato un agente in borghese, vestito di nero. Alle 15 precise entra l'ufficio di presidenza composto dei senatori Tittoni, Melodia, Zupelli e Campello, che prendono il loro P°Con il consueto scampanellio il senatore fratoni dichiara aperta la seduta. Invita il senatore Rebaudengo a leggere il verbale della seduta precedente. " Giuro Quindi il sen. Tittoni, tra il silenzio e l'attenzione vivissima del Senato dice: — So presente Sua Altezza Reale il principe Umberto di Savoia. Invito i senatori Diaz e Thaon di Revel .ad accompagnarlo nell'aula, per la cerimonia del giuramento. L'attesa si fa vivissima per l'imminente Ingresso. Tutti gli sguardi convergono all'ingresso centrale, donde il principe deve entrare nell'aula. Passano pochi minuti. Alle 15,10 precise accompagnato dal mare sciallo Diaz e dal grande ammiraglio Thaon di Revel, entra il principe Umberto. Questi è in redingote; calza solo un guanto, avendo la destra nuda. Una grande ovazione lo saluta. 1 senatori, i membri del Governo ed il pubblico delle tribune applaudono' lungamente. Con passo fermo, eretta la snella e vigorosa persona elegantissima, il principe saie al banco della presidenza, ringraziando con brevi cenni del capo per la manifestazione imponente. Il presidente sen. Tittoni si alza in piedi e legge la formula del' giuramento, invitando il principe a giurare. Con voce alta e ferma il prìncipe pronuncia la parola: « giuro », accompagnando il giuramento con gesto del braccio. Il presidente gli stringe la mano, mentre tutti 1 senatori, i ministri e il pubblico delle tribune applaudono lungamente. li sen. Tittoni dice: — Dichiaro S. A. R. il Principe di Piemonte immesso nelle sue funzioni di senatore. Il presidente del Senato Segue un nuovo applauso. 11 Principe prende quindi posto nel banco dei Principi Reali, al primo settore a destra, dove resta In piedi, Presso di lui, e pure in piedi-, sulla scaletta laterale del settore sono 11 duca Tahon di Revel e il maresciallo Diaz. Il sen. Tittoni legge quindi il seguente discorso: «Altezza Realel II vostro ingresso nella vita dello Stato ha luogo nell'anno in cui si compie il giubileo del glorioso regno del nostro amato Sovrano e a lui si rivolgono con fervore gli omaggi e gli auguri dell'Italia tutta. Quest'anno pertanto è due volte fausto per noi; la nazione intera, o Principe, si affisa oggi in voi con simpatia, con emozione, con fede. Il popolo italiano, che tante ivolte vi ha entusiasticamente acclamato, ravvisando nel vostro volto la lealtà e il coraggio del vostro augusto genitore e dei vostri illustri avi, è oggi presente in ispirito in quest'aula dove a voi, sono certo, e caro di porre 11 piede. E invero, voi, educato in fouella grande palestra del patriottismo e dell'onore che 6 l'esercito, foste altresì nutrito di forti 6tudi. nei quali tre nostri insigni colleglli vi furono guida ; laonde non potete non apprezzare nel Senato il grande areopago dell'alta cultura nazionale, della cultura che è necessaria al reggimento dello Stato, non meno del.'a prontezza del carattere, della prontezza, nella decisione, dell'energia nell'azione; I della cultura che fu già gloria romana e poi italiana, gloria "che Giulio Cesare proclamò ancora più fulgida di quella di aver portato agli estremi confini del mondo conosciuto la vittoriosa aquila romana. Epperò, mentre voi qui sedete tra filosofica famiglia suona per noi il verso del divino poeta: « tutti lo miran, tutti onor gli fanno. « La disposizione del nostro Statuto, che assegna di diritto al principi reali un posto nella Camera vitalizia, dove vengono come prfmf inler parcs, ebbe un chiaro significato simbolico, polche congiunse strettamente Monarchia e Senato, e scolpi in questa assemblea una pietra angolare dell'edificio nazionale. Il Senato fin dagli albori del nostro Risorgimento comprese l'eccelsa sua missione e la esercitò 6empre con quel sentimento di profonda devozione al Re e alla Patria, che ormai 6 sua tradizione e suo vanto. Noi ci lusinghiamo che i nostri lavori siano per lungo tempo argomento di esperienza e di meditazione al vostro vigile spirito. Ho detto per lungo tempo perchè, augurandosi di annoverarvi per molti e molti anni tra ì 6uoi membri, il Senato sa di esprimere .il voto più caro al vostro cuore di figlio. Studioso come siete dei fasti delia vostra casa, voi ricorderete, come noi con reverenza ricordiamo le parole che Umberto I, il cui nome quanti ebbero la ventura di avvicinarlo non possono pronunciare senza una profonda emozione, ci rivolse, quando Vittorio Emanuele, principe di Napoli, venne tra noi, acci amatissimo come voi oggi venite : « Signori senatori, mio figlio, entrando a fare parte del vostro consesso, si avvierà al compimento dei doveri costituzionali che l'avvenire gli prepara, scorgendo viemmeglio come si provveda alla prosperità della patria e si fecondi l'amore dei popoli ». « Altezza Reale I Noi delia generazione che tramonta guardiamo a voi come al simbolo della continuità della stirpe, ritrovando perfino nel vostro titolo il ricordo del prodigioso corso di eventi per cui i Principi di Piemonte divennero Re d'Italia. Alla nuova generazione voi apparite come Princeps juvenlutls, primo tra i coetanei per l'animo aperto ad ogni nobile idealità. Siate il (benvenuto tra noi, e unite la vostra voce alla nostra, nel grido che tante volte dovrà risuonare ancora traverso i secoli : Viva il Re l Viva l'Italia 1 ». Il Principe ha ascoltato immobile il discorso del sen. "gittoni, il quale è stato sottolineato da approvazioni e da applausi dell'assemblea. Un applauso fragorosissimo saluta la chiusa del discorso. Ristabilitosi il silenzio, il principe Uni berte di Savoia con voce alta e ferma dice: — Domando la parola. Tittoni: — Ha la parola Sua Altezza Reale il Principe di Piemonte. Il Principe risponde Tra l'attenzione più viva di tutti, il Principe, spiegato un foglietto che aveva nelle mani, legge con voce chiarissima: « Vi ringrazio, signor presidente, per le cortesi espressioni the il vostro fervido cuore di italiano vi ha dettalo. Con voi rtngra zio tutti i senatori. Sono lieto di entrare 'oggi a fare parie di Questo 'alto Consesso, glorioso per costante devozione alla Patria, per austera saggezza, che sempre lo inspirò, traverso i formidabili eventi, in pace ed in guerra, dal fortunoso periodo 'del 'Risorgimento a Vittorio Veneto (Applausi). « Seguirò con molta attenzione i vostri la vori, certo che la sapienza ed il patriota smo del Senato constglieranno ognora quan to sarà per essere utile alla prosperità ed alla grandezza della Patria (Applausi calorosi). ■ Entrando a partecipare alla vita dello Stato, io guardo con ammirazione commossa alla Nazione, che, uscita vittoriosa e temprata dall'immane sforzo della guerra, continua, disciplinala ed ardente, in nuovo fervore di opere, in tenace volontà di vinnoy vamento, l'ascesa verso la sua in ogni cam po compiuta potenza (Nuovi e più fervidi applausi), Inspirandomi alle secolari tradizioni della mia Casa, agli esempi dei miei avi ed all'alta opera del mio augusto genitore, assertore e custode in pace ed in guerra dell'anima e del destini della Nazione^ (nuovo scroscio di applausi. Si grida: «Viva il Rei), io intendo dedicarmi con cuore e con lealtà di italiano e di Principe till'ademplmento dei miei nuovi doveri per la fortuna e là Grandezza della Patria e del Re ». La fine del discorso del principe è salutata da applausi entusiastici, interminabili, a cui 6i associano anche le tribune. Ristabilito il silenzio, l'on. Tittoni annunzia: — Per rendere più solenne questa cerimonia, la seduta del Senato è rinviata a lunedi. Il principe intanto, scambiate alcune parole col 6uo aiutante di campo, generale Clerici, lascia il suo posto ed accenna a uscire. Quasi tutti i senatori scendono però dai loro banchi e si avvicinano al principe per ossequiarlo. Umberto di .Savoia accoglie tutti sorridendo ed a tutti stringe la mano. Il primo che gli stringe la mano è il senatore Gonzaga. Vengono poi 1 senatori Paterno, Ferrerò di Cambiano, Torrlgiani, Supino, Colonna, Imperiali. Lentamente tra due alt di senatori il principe 6i avvia all'uscita. Qui stringe la «nano con effusione al senatore Boselli, ai senatori Giardino, Treccani e Melodia. Varca quindi l'.uscita, accompagnato da un nuovo fervidissima applauso a cui partecipano senatori e pubblico. ,<