La Sona ha confessato

La Sona ha confessato La Sona ha confessato di aver deposto il falso? La procedura per calunnia contro Caterina Sona sta per awiarsi al suo epilogo, cioè al pubblico dibattimento. Come abbiamo avvertito giorni fa, l'imputata, appena tradotto f Torino ed internata nelle carceri Nuove, è stata visitata dal presidente della Corte di Assise, conte Messea, che l'ha interrogata unitamente al sostituto procuratore generale cavaliere Andreis, coll'assistenza del cancelliere Vittonatto. L'interrogatorio è proseguito nelle ore pomeridiane di tre giorni consecutivi ed lia avuto istanti drammàtici ed emozionanti. L'istruttoria contro la Sona, come avevamo notato allorchè demmo ampi cenni della sentenza della sezione d'accusa che la rinviava a giudizio, è chiusa ormai da tempo. Il documento di rinvio, emanato dai magistrati sulle conformi conclusioni del P. G., costituiva appunto l'ultimo atto della laboriosa istruttoria. Senonchè colla cattura dell'imputata, che aveva potuto sfuggire alle ricerche della polizia sino ad un paio di settimane fa', l'istruttoria è venuta ad avere una Breve appendice, costituita appunto dagli interrogatori. Di queste dichiarazioni dell'imputata — che saranno unito al voluminoso fascicolo dogli atti — non è dato conoscere per ora il tenore esatto. E' una delicata fase, questa, della procedura iniziata e la conoscenza diretta di questi ultimi atti non spetta per il momento che al patrono, a disposizione del quale gli atti stessi vengono tenuti per breve tempo nella cancelleria della Corte d'Assise. Tuttavia, a quanto risulta, e senza contravvenire, alle cautele di cui la procedura circonda ancora questi atti immediatamente anteriori al processo, si può sapere che la Sona ha dato spiegazioni e giustificazioni che invaliderebbero il suo precedente deposto avanti la Corte d'Assise. In una prima fase, alle lunghe, assillanti constatazioni dei magistrati ella avrebbo opposto recisamente di rivere dichiarato la verità accusando Mafsa, Audisio e Prato, i tre giovani che furono poi condannati a trent'anni di reclusione ciascuno. Successivamente, nel prosieguo delinterrogatoriò, essa, tra crisi di lacrime e di nervi, avrebbo abbandonato questa difesa. I magistrati, colle loro domande, tendevano unicamente a farle giustificare le diverse asserzioni accusatriei fatte davanti ai giuratili: fronte all'incalzante giuoco di contestazioni ella infine disarmò, ammettendo di essere stata indotta a sostenere la sua versione di accusa da consigli ricevuti per assicurare la sua difesa. Esaurito cosi anche, le formalità procedurali imposte dall'arresto dell'imputata, il processo si annuncia prossimo. La data del suo inizio, che è ancora da stabilire, sarà fissata in questi giorni d'accordo col difensore avv. Caldarera. Intanto si annunciano numerose le costituzioni di P. C. ; oltre a quelle dei tre giovani Che subirono la condanna a trent'anni di reclusione, si avrà anche la costituzione di Anna Neri, colei che comparve alle Assise assieme alla Sona ed ai tre condannati e che come quella fu assolta. La Neri è già stata citata in questo processo contro la Sona come parte lesa, ed essa ha già provvisto a costituirsi P. C. affidando il suo patrocinio agli avv. Barosio e Gianotti. E' da notare che costei, benché sia tata assolta dai giudici popolari assieme al- gscondanna. » £^^M™*A™ìoZ ma sostenne invece, a sua difesa, circostan t ze che erano in parte unanimemente afferma1 te dai tre giovani, colpiti poi dalla grave I """•■■'-"<»•. Imma ueii aiuti, eia sialo sposlo com'è consuetudine un servizio di | gjianza sulla linea ferroviaria dovendo per Soldato ucciso da un treno presso la stazione di Mone neri In prossimità della stazione di Moncalieri ieri mattina, prima dell'alba, era stato divi- i quel tratto transitare il treno speciale sul quale viaggiava S. A. R. il Principe Eredi tarlo. Tra gli uomini di guardia si trovava anche il soldato del 92.0 Fanteria Felice Pardini da Cantatore di Lucca, il quale, verso le 7, veaendo sopraggiungere un treno merci proveniente da Alessandria si scostò dal binarlo dove si era messo e si portò su quello attiguo. Ma l'oscurità ed il fragore del treno gli impedì di avvertire il sopraggiungere di un altro treno di passeggieri che veniva da Torino diretto a Chien. Il povero giovane non fece più in tempo a scansarsi e la locomotiva lo investi violentemente gettandolo ad alcuni metri di distanza. Il macchinista del treno di Chieri si accorse della sciagura e fermò la locomotiva. Il corpo esanime dell'infelice Pardini fu raccolto e trasportato nella stazione di Moncalieri. ma il dottor Gaidano sopraggiunto constatò che il giovane eTa già spirato. Nell'urto aveva riportato la frattura della base cranica. Il comando del fte.o Fanteria, informato della sciagura ha proweduto ad awertire la famiglia Pardini. Grave accidente motociclistico ad un maresciallo aviatore Un'automobile privata ha trasportato ieri all'ospedale militare un maresciallo aviatore gravemente ferito. Egli è certo Ferdinando PeJoiti di 37 anni, addetto al campo d.i Miraflori: e si feri in una disgraziata caduta dalla motocicletta. La disgrazia avvenne per cause puramente accidentali II maresciallo percorreva il corso Stupinigi, ad una velocità normale. All'altezza della caserma Morelli dì Popolo, cadde dalla macchina, battendo la testa a terra, e rotolò più volte su se stesso.- Fu raccolto subito dai passanti e trasportato il più presto possibile alla guardia medica militare. I medici gli riscontrarono varie lesioni al capo e qualche sintomo di commozione cerebrale. Lo fecero quindi ricoverare, riservando la prognosi Più tardi, però, le condizioni del disgraziato maresciallo apparvero sensibilmente migliorate. Infortuni sul lavoro Giornata fertile d'infortuni sul lavoro, quella di ieri! All'Ospedale Martini dovettero ri. correre per medicazioni e ricovero: — Luigi Borei, d'anni C2, muratore, abitante in via San Rocchetto 2, il quale cadendo da un ponte di una casa in costruzione si era fratturata la gamba sinistra e potrà guarire in circa 40 giorni; — Luigi Prosutto, operaio, d'anni 18, abitante in strada di Lanzo 131, che mentre attendeva al lavoro aveva riportato contusioni varie che richiederanno 15 giorni di cura; — Giuseppe Ghia, d'anni 34, operaio, abitante in via Caraglio 222, il quale era caduto da una tettoia dall'altezza di quattro metri ed aveva riportato la frattura dell'omero destro. Ne avrà per 40 giorni; — Angelo Rossi, di anni 24, abitante in via San Paolo 40, il quale verso le 10, nell'Officina meccanica Brizio era stato colpito da una pesante lamiera di ferro che gli produsse la frattura comminata del piede sinistro che dovette essergli amputato. Fu giudicato guaribile in due mesi. Tutti questi sfortunati operai vennero medicati dai dottori Belisario e Calegaris. All'Ospedale San Giovanni è stato ricoverato il capo squadra manovali Pietro Bocca di anni 63, abitante in via Robassomero 3, che si era prodotta la frattura della gamba destra cadendo accidentalmente al suolo mentre era intento a lavori di sistemazione del binario del tram in via Demonte. Venne giudicato dal dott. Bedarida guaribile in giorni sessanta. — All'Astanteria. Martini è 6tato trasportato con una moto-vetturetta il muratore Francesco Ponchione, di 63 anni, abitante in via Candia, 3, il quale avevi la mano sinistra gravemente ferita. In via Lecce, lavorando presso un montacarichi,- si lasciò cogliere la mano sotto la fune metal iti ed ebbe due dita asportate. li dottor Cavalli lo giudicò guaribile in 40 giorni. Buio" rito All'Albergo « Tre Re », in via Cibrario 1, si uccideva, con un colpo di rivoltella alla terrpia Jestra, l'impresario costruttore Francesco Romano, di anni 39, da Cessila, assessore comunale di quel paeie. Sembra che il Romano abbia agito sotto l'impulso di un ^improvviso sriuilibrio montale,

Luoghi citati: Alessandria, Chieri, Lucca, Moncalieri, Prato, Torino