Vigilia parlamentare

Vigilia parlamentare Vigilia parlamentare L'odierna seduta in Senato pel giuramento del Principe ereditario La ripresa della Camera e i progretti presentati alla discussione Roma, 13, notte. Domani, come è già stato annunciato, il Principe di Piemonte presterà, il giuramento di rito al Senato e sarà presentato dal Duca della Vittoria e dal Duca del Mare. Dopo la cerimonia, che riuscirà particolarmente solenne, il Principe si recherà alla Camera dove sarà offerto un grandioso ricevimento al comandante De Pinedo ed al suo compagno Campanelli. Sotto la direzione del questore della Camera on. Guglielmi e del prof. Hermanin sono già stati preparati e riccamente addobbati, per l'occasione, i saloni del primo piano del palazzo berniniano. Oltre al Principe ereditario, interverrà forse al ricevimento in onore del valoroso aviatore la contessa Jolanda di Bergolo col marito e. saranno naturalmente presenti il presidente del Consiglio on. Mussolini con tutti i membri del Governo al completo, i presidenti delle due Camere, i senatori, gli ambasciatori e gli addetti militari dei paesi sorvolati dal comandante De Pinedo, gli ufficiali superiori dell'aeronautica, i rappresentanti della stampa, gli addetti agli uffici dello Stato fino alla quarta categoria ecc. 1 prossimi lavori della Camera Circa l'imminente ripresa dei lavori par. lamentai! i deputati della maggioranza hanno ricevuto dal Governo telegrafiche sollecitazioni ad essere presenti ai lavori della Camera. Il fatto che non sia stata rettificata la notizia ufficiosa diffusa ieri, che smentiva la partenza del presidente del Consiglio per Londra, ha rafforzato il convincimento del mutato proposito dell'on. Mussolini. Se il Presidente rimarrà a Roma, sì crede ad una sessione di lavori ininterrotta fino alle vacanze natalizie approvando così tutte le leggi fasciste i cui disegni di legge sono stati già annunciati e preparati. I bilanci preventivi per l'anno finanziario 1920-27 che devono essere presentati entro il mese di gennaio saranno rimessi alla Camera nel termine stabilito e l'assemblea elettiva sarà convocata al principio di febbraio per la discussione dei bilanci e la continuazione della discussione di quei disegni di legge eventualmente non esauriti in questa imminente ripresa. Come è già stato detto, nella prima seduta della Camera oltre alla manifestazione all'on. Mussolini (si accenna anche a dichiarazioni che il ministro Federzoni farebbe sull'attentato e sul complotto), il presidente della Camera annuncerà le dimissioni da vice-presidente della Camera dell'on. Rodino e quelle da deputato dell'on. Orlando. Le dimissioni dell'on. Rodino saranno senz'altro accettate ed il Giornale d'Italia erede che altrettanto avverrà per l'on. Orlando. L'on. Orlando - Il comitato deUa maggioranza L'Agenzia Nazionale, comunque, ha interrogato un intimo amico dell'ex-presidente del Consiglio per sapere quale sarà l'atteggiamento dell'on. Orlando se la maggioranza respingerà le dimissioni e ne ha avuto queste dichiarazioni : » Mi consta che, all'infuori di ogni considerazione contingente, l'on. Orlando matuìava da tempo il proposito di ritirarsi dalla vita politica e soltanto per alto sentimento del dovere verso la Patria e le molte pressioni degli amici accettò di prendere parte all'ultima lotta elettorale. Oggi sulla questione delle dimissioni la parola, come giustamente mesi or sono disse l'amico on. Di Trabia, è' alla Camera. Solamente una chiara inequivocabile parola dell'assemblea, che deve dire se nella vita politica italiana c'è ancora,posto per i liberali che, come Vittorio Emanuele Orlando, hanno dato tutto alla Patria, potrà far retrocedere dalle dimissioni l'ex-presidente diil Consiglio, farlo rientrare con piena dignitaln Parlamento e se ciò non avverrà la colpa non sarà né di Orlando ne dei liberali i quali trarranno dal gesto della Camera le logiche necessarie conseguenze ». E' anche già noto che nella prima seduta, la Camera procederà alla elezione di un vice-presidente essendo vacante il posto dell'on. Giunta e per decidere anche su questo punto si è riunito oggi a Montecitorio il comitato della maggioranza parlamentare. Il Comitato si 6 trovate concorde nel ritenere che debba essere ripresentata la candidatura dell'ori. Giunta alla vicepresidenza della Camera. Per quanto riguarda la sostituzione dell'on. Rodino 11 Comitato non ha preso alcuna decisione anche perchè la elezione per questa carica non sarà fatta nella prima seduta ma in una delle sedute successive. Sui lavori del Comitato è stata diramata la seguente comunicazione ufficiale: » Oggi si è riunito il Comitato direttivo della maggioranza parlamentare. L'on. Pennavaria ha recato un caldo saluto all'on. Andrea Torre e De Capitani per la loro inscrizione nel Partito nazionale fascista, ed ha ricordato l'opera politica da essi svolta e la sincera e fervida collaborazione data in ogni circostanza al fascismo. Ha risposto ringraziando l'on. Andrea Torre che ha riconfermato la sua ardente fede al duce ed al fascismo. Il Comitato si è intrattenuto a lungo sui lavori parlamentari della prossima importante ripresa. Al duce all'inizio della seduta di mercoledì sarà fatta una calorosa manifestazione di esultanza e di devozione ». li Comitato tornerà a riunirsi lunedi ld e martedì 17 corrente alle ore 18.' I poteri del Presidente del Consiglio 1 giornali fascisti continuano intanto a lumeggiare i nuovi disegni di legge che conferiranno una singolare importanza alla ripresa dei lavori. Così all'Epoca sembra vedere nel dicastero della presidenza del Consiglio il carattere genuino della, rivoluzione fascista, specialmente se si considera la personalità dell'attuale presidente del Consiglio cosicché, secondo il giornale, «la presidenza del Consiglio non è più l'organo della sovranità parlamentare, è invece l'organo della sovranità nazionale^ di cui l'espressione suprema è il Re». Più oltre il giornale si duole che il rafforzamento dei primo ministro non sia stato aumentato da una legge l'asolatrice e limitntrice dei voti dì fiducia secondo le proposte del prof. Barone meiAbro della defunto Commissione dei 18. Sembra però clie ciò sia fatto se si giudica da quanto scrive 1 Idea Nazionale che, dopo aver accennato olla figura del primo ministro die riceve l'investitura dalla Corona e a. questa risponde dell'indirizzo della poliiica, aggiunge: « Stabilita questa piomanazione e ipiesta responsabilità, è chiaro che i ministri nominati dal He sii proposta del primo ministro, hanno anche più specificamente definita la loro funzione singola che può anche essere assunta dal primo ministro. Anche qui, come si vede, si riprende la sola tradizione possibile che era stata allentata e poi addirittura capovolta ceti il regime dei gabinetti a composizione proporzionale senza più una autorità centrale. Nei rapporti col Parlamento occorre farla finita con le eterne e con le continue discussioni sull'indirizzo generale, con ripetizione a brevissima distanza dei voli di fiducia; insomma con tutto l'esercizio di sabotaggio delle stesse funzioni legislative del Parlamento e per cui non possilo bastare soltanto le forme di maggiore disciplina, e il regolamento della Camera. E però il. provvedimento conterrà disposizioni che 6ta-" billseono come e quando si possa avere un voto sull'Indirizzo generale della politica di Governo e come si possa rendere più proficuo il lavoro delle due Camere |itelo orinai t-u un piano di parità di diritti. Saranno infine fissale particolar» prerogative per il pri¬ mo ministro e maggiori pene per ohi attenti ad es60 ». Quindi il giornale afferma che il disegno di legge contro i fuorusciti « stabilisce la perdita delia cittadinanza ed eventualmente anche la confisca dei beni per quegl i italiani residenti all'estero i quali svolgano opera antinazionale anche se questa opera possa sottrarsi alla precisa figura di reato ». I sindacati - La discussione delle leggi Riguardo al riconoscimento giuridico sindacale l'Idea Nazionale conferma quanto già noto e cioè che il riconoscimento sarà dato solo a quei sindacati che « diano assoluta garanzia di ordine morale è nazionale ». Gli altri potranno sussistere secondo le leggi vigenti; comunque « non possono essere costituiti sindacati sottoposti a vincoli internazionali, Naturalmente sono proibite lo associazioni fra i componenti di corpi armati, dell'ordine giudiziario e delle amministrazioni dello Stato come pure hanno limiti precisi tutte le associazioni di dipendenti dello Stato, dei Comuni e Provincie. Conseguentemente a queste di. sposizioni, è proibito lo sciopero in tutti i pubblici servizi intendendosi come tali non soltanto quelli gestiti dallo Stato ma anche quelli gestiti da privati e che hanno interesse pubblico. Saranno definite anche le responsabilità di coloro che hanno la effettiva dirigenza delle singole associazioni sia comunali che provinciali o regionali sia nazionali. Prendendo lo spunto da questo complesso di leggi l'Ideo Nazionale rivolge questo avviso agli oppositori aventiniani, se essi scenderanno alla Camera: « La Camera si riapre esclusivamente per assolvere al suo compito senio, approvare alcuno leggi essenziali fondamentali dello Stato fascista. Non sono leggi di improvvisazione, non sono un numero di programma, sono leggi di realtà creata. Sono già i lineamenti decisi di una prima realizzazione: non c'è tempo da perdere in chiacchiere e in mascherate politiche, non c'è da immaginare lunghe discussioni cosi dette emendatrici con più o meno verbosi esercizi oppositorii che sarebbero, oltretutto, estremamente pleonastici. Le leggi sono serie, chiare, semplici, ben maturate. Le pregiudiziali avverse sono già state superate, polverizzate, annientate Non sono accoglibilM le discussioni che affaticano gli stenografi déifla Camera e ingombrano i resoconti a stampa. Lo Stato fascista c'e e deve esserci. Non si aspettino squadriglie oratorie e tornei di principi ». Il Giornale d'Italia si augura invece che i disegni di legge vengano esaurientemente discussi e soggiunge :: t Noi crediamo ancora nell'istituto parlamentare e in molte altro cose (santa ingenuità!) e perciò uèsideriamo che la camera funzioni. Si discuta completamente e poi si voti. La maggioranza si valga del suo diritto di approvare le leggìi proposte dal Governo, in cui ha fiducia; la minoranza si valga dèi saio diritto di manifestare la propria opinione. Questa è la vera norma che non si sarebbe mai dovuto abbandonare. Tonto più doverosa è la discussione in quanto gli argomenti non sono lievi. Si tratta di fissare prerogative del capo del Governo, si tratta di statuire misure severe contro cittadini italiani, si tratta di risolvere problemi sindacali ; si tratta di nuovi poteri ai prefetti, si tratta infine di creare nuovi istituti come i Consigli provinciali dell'economia nazionale. In questo complesso di provvedimenti ci può essere del buono e del meno buono. Certo è tutta materia che non si può affrontare a cuore leggiero e va discussa coscienziosamente anche perchè vi sarà certamente motivo di proporre, e forse accogliere emendamenti. Il Parlamento ha tra le funzioni sue più importanti quella di migliorare i progetti di legge proposti dal Governo. Casi si eviteranno degli errori dannosi e non si mette poi il Senato nell'olternativa o di approvare in blocco leggi imperfette 0 rimandare alla Camera leggi che ha già approvate. Si discuta non soltanto polilicam>ente, ma anche tecnicamente ». Concludendo il giornale liberale ripete l'invito che la Camera discuta e scrive: « Meglio clie l'approvazione preventiva e la negazione pregiudiziale valgono in vero le concrete discussioni che fanno del Parlamento uno degli organi più vitali dello Stato »: Gli aventiniani Come si vede, il giornale liberale rivolge ancora l'invito alle opposizioni aventiniano di riprendere il loro posto alla Camera. Dell'Aventino si occupano i giornali fascisti con diverse informazioni. L'Època ritiene che tra il timore di commettere un errore e quello di essere fischiati dentro e fuori la Camera non è da escluder:' un nuovo rinvio della decisione di scendere. 11 giornale aggiunge: « Non è ancora ben noto quale sarà il contegno delle opposizioni nell'aula. 1 « conibattenti » dell'on. Giolitti sembrano perplessi: e non st esclude che essi possano 0 vo. gliano essere la passarella traverso la quale alcuni degli oppositori dell'aula vorrebbero riprendere contatto col fascismo. A questo proposito, perù, r.on è inopportuno ricordare la seguente frase di un recentissimo articolo dell'on Farinacci : « Anche i liberali di Salandra vorrebbero ritornare al fiancheggiamento; noi ne facciamo a meno e li respingiamo fin d'ora. Non sappiamo che cosa farne di cadaveri e di carogne ». Più rispondenti alla verità sembrano queste informazioni del Corriere d'Italia: « I gruppi aventiniani, ad eccezione dei repubblicani, degli amendoliani, degli unitari, che finiranno certamente per non scendere e forse anche per dimettersi, sono profondamente divisi nella valutazione del momento politico. Solo i demosociali interverranno senz'altro ai lavori parlamentari. 1 massimalisti sono combattuti tra il proposito delie dimissioni immediate e quello di un reingresso a tempo opportuno. I popolari, favorevoli in massima alla discesa, sembra che traversino un momento di perplessità. Alcuni propenderebbero per lo dimissioni e lo scioglimento del partito; altri invece insisterebbero per 11 reingresso, salvo un riesame della situazione dopo le prime sedute parlnmentart ». Lo stesso giornale pubblica un articolo in cui, movendo dal comunicato ufficiale di ieri relativo al complotto, afferma che la zona politica compromessa nel tentativo criminoso è vasta quanto l'alleanza secessionista. Posto questo, il giornale giudica che « tra l'Aventino e il regime si è creata una condizione insanabile di incompatibilità politica 0 morale ». E prosegue: , «>Iii nessun partito aventiniano si è verificato un processo radicale di autorevisione capace di restituire ai profughi la libertà di movimento indispensabile per un conveniente ritorno nell'aula. Ritemere utile il reingresso a Montecitorio eoi passivo della questione inorale e dell'antitesi di principio e una illusione folle, stenle e pericolosa. Le soluzioni possibili erano, e rimangono, a nostro avviso, tre. prolungare la secessione nonostante lo sboccamento dell'Aventino dopo il precesso Matteotti ; rassegnare il mandato parlamentare in attesa di nuove elezioni; confessare di avere errato e dare prove efficaci della sincerità di ur. ravvedimento. La prima soluzione può essere suggerita da una tattica tériporeggiatrice ma peggiorerebbe la stillazione, già disastrosa, delle opposizioni; la seconda conserverebbe la parvenza di una fedeltà postuma ai motivi della secessione; ma soltanto la terza soluzione, era ed è, radicale perchè consentirebbe ai costituzionali perdutisi sull'Aventino di rientrare a Montecilorio per dire al Governo nazionale eri al Paeee con la speranza di essere ascoltati r creduti e quindi bone accolti: Incipit fitti nova. L'na opposizione assoluta al fascismo non può essere impostata sul terreno costitu¬ zionale perchè ii fascismo non è più un partito ma un regime ». Da queste premesse il giornale deduce che non resta che accettare il fatto compiuto e « riprendere una funzione feconda di collaborazione positiva o di crìtica». A questa soluzione, eeconuo una nota AcWlnlormatore della Stampa, aderirebbero forse i popolari ed i demosociali. Questi gruppi penserebbero di concretare una dichiarazione che sarebbe letta alla Camera per affermare il proposito dei gruppi medesimi di essere disposti, di fronte alla situazione politica, di desistere da ogni sistematica ostilità al Governo ed al fascismo dei quali si riconoscerebbe l'efficienza e la legittimità del potere riservandosi di contribuire all'opera di ricostruzione del paese attraverso l'azione parlamentare. Giova però riferire quanto scrive il giornale dell'on. Farinacci Cremona Nuova; • La domanda elio corre in questo momento negli ambienti politici è questa: cosa farà l'Avenitinol Non sappiamo cosa farai Ma opiniamo che, se i deputati dell'opposizione non vogliono raggiungere il colmo delia spudoratezza, continueranno a rimanere assenni « Però, dal nostro punto di vista preferiamo che l'Aventino discenda! Esso ha parecchi conti da, saldare col fascismo, con la maggioranza parlamentare, col popolo. Probabilmente i secessionisti tentano, nella loro criminale coscienza, di farsi perdonare le trascorse malefatte ritornando contriti e umiliati a Montecitorio; ma noi non possiamo dimenticare il passato e tanto meno far le viste di ignorare che tutte le opposizioni sono direttamente o indirettamente responsabili dell'infame complotto che — se fosse riuscito a portare a compimento 11 piano ideato — avrebbe inflitto alla nazione una sciagura tremenda e irreparabile le cui conseguenze sarebbero state epaventoseI Nessuno dei partiti aventiniani è in diritto di proclamare la propria innocenza: tutti sono egualmente colpevoli! • L'on. Farinacci si promette infine di formulare anche l'atto di accusa contro le opposizioni perchè il popolo possa pronunciarsi. Si apprende che la manifestazione al presidente del Consiglio in Senato avverrà lunedì. Stamane, alle 10, il presidente del Consiglio si è recato al Quirinale ove si è intrattenuto presso il Sovrano un'ora e venti minuti. Il Sovrano non ha mancato di esprimere all'on. Mussolini tutta la sua viva soddisfazione e quella della sua augusta consorte per lo scampato pericolo. Più tardi il capo del Governo ha conferito col ministro degli Interni Federzoni, col ministro Fedele e coll'ex-ministro alle Finanze on. De Stefani. I sarrocchiani L'avv. Raffaello Ricci, uno dei più fervidi fautori del Partito liberale nazionale' sarrochiano, pubblica nell't/Tii'oHe Liberale di Perugia un articolo — riprodotto stasera dal Giornale d'Italia — relativo al passaggio del Partito nel fascismo. L'aw. Ricci, che è membro della Giunta esecutiva centrale del Partito suddetto, si manifesta contrario al passaggio e viene a queste conclusioni : « Nel valutare l'importanza di 6imili considerazioni entro i nostri confini e fuori sono autorevolmente concordi l'uomo insigne che ci presiède, e che risponde al nome di- Vittorio Scialoja, e i parlamentari che gli fanno degna corona, quali gli onorevoli Sarrocchi, Bermi, Donegani, Solmi, Mariotti, Mazzini, ecc., e quasi tutti i senatori nostri, come gli onorevoli Arlotta, Marcello, D'Origo, Del Carretto, Brandolin, Callaiaii, ecc. La stessa importanza è valutata anche nelle supreme gerarchie fasciste, nelle quali alcune fra le massime ritengono preferibile nel momento attuale .la continuazione dello statu gito. Questo, da parte nostra, richiede, e qui sta il difficile, una grande abnegazione, in quanto si tratta di servine la causa nazionale 6enza chiedere nè attendere compensi. L'allettamento alla fusione è dato dal miraggio di poter servirò l'Italia più direttamente in posti politici. Ora, in verità, sono ben poche le persone la cui opera 6ia essenziale nella vita del paese; e sarebbe offendere gratuitamente il Governo supporre che preferisse il danno della nazione all'utilizzazione di amici, ma. non. fascisti, quando l'opera di questi fosse indispensabile. All'infuori di queste eccezioni non può trattarsi che di vanità personale. E allora fa parte integrante dell'opera restauratrice l'ammonire che in politica bisogna apportare qualche cosa e non trarne; che ciascuno deve valorizzarsi da sè e comprendere che la patria si può servire ovunque: ma che non si serve mai al trionfo dell'idea morale e dell'elevazione politica se mutamenti o accentuazione di posizioni possono apparire consigliate dal riflesso di personale tornaconto. Anche l'abnegazione, quando è sincera, ha la sua voluttà. Le nostre organizzazioni si mostreranno all'altezza del delicato momento ».

Luoghi citati: Bergolo, Italia, Londra, Perugia, Piemonte, Roma