Spara contro l'innamorata

Spara contro l'innamorata Spara contro l'innamorata ferendola gravemente a poi tenta (ti uccidersi Una ragazza diciottenne, di Carmagnola, è stata trasportata, ieri sera, ferita in modo gravissimo, all'ospedale. San Giovanni. Essa è corta Anna Sanmori, filatrice, abitante nella borgata Sansasio di Carmagnola. Presentava tre ferite di anna da fuoco alla testa, senza fuoruscita del proiettile. Il suo stato apparve allarmante ai sanitari dell'ospedale ed il dottor Rettazzi, che la foce ricoverare, tenne Ha prosinosi riservata. 11 ferimento della giovane operaia ù l'epilogo tristissimo di una breve e drammàtica relazione d'amore. La Saninori infatti [ i> stala colpita da un giovanotto di vent'an- ! ni che da breve tempo si era innamorato di lei e da otto giorni appena lo aveva dichiarato apertamente il suo amore. 11 giovanotto è um operaio, puro esso di Carmagnola, certo Giovanni Aliberli, occupato m una fabbrica locale. Dopo avere sparato tre -colpi di rivoltella contro la ragazza, l'Aliborti rivolse la 6tessa arma contro se stesso e tentò di uccidersi. Si ferì in modo piuttosto grave all'occhio destro. In seguito venne, raggiunto ed arrestato dai carabinieri. Il ■pretore di Carmagnola, coadiuvato dai carabinieri, fece subito una rapida e minuta inchiesta per accertare tutte le circostanze del fatto: provvedendo, nello stesso tempo a che un medico del luogo si prendesse la massima cura dei due feriti. Trascorso quasi un giorno la ragazza fu trasportala a l'orino con un'automobile privata. L'accompagnava la mamma, che 6i può diro era stata estranea al fatto ed ai' suoi precedenti. Allorchè fu ricoverata all'ospedale la ragazza pronunziava ancora qualche parola a stento. Più tardi, però, le sue condizioni si aggravarono ed essa non apparve più in grado di rispondere a nessuna domanda. Dei precedenti e dei motivi diretti che cagionarono il dramma non si conoscono molti particolari. E neppure le figure dei protagonisti sono state suffi-cienteniente illustrate. Ma due elementi, sopra gli altri, risaltano subito a caratterizzare il fatto: la giovane età dei protagonisti e la breve durata dei loro rapporti amorosi, tanto breve che si stenta a -comprendere come in un tale periodo di tempo si sia potuta creare la cosidetta atmosfera del dramma. Per quanto riguarda la persóna del giovanotto viene di pensare ad una sensibilità facilmente sovreccitabile e ad uno scarso controllo della Tagione: altrimenti non si riesce a spiegare il precipitare della violenta azione. Da circa otto, giorni, come s'è detto, i due giovani avevano stretto una relazione d'amore, una tenue relazione iplatonica che pareva preludere ad un profondo legame. 11 giovanotto specialmente si mostrò vivamente toccato per la ragazza. La Sanmori invece non diede particolari dimostrazioni dei suoi sentimenti. Mantenne un certo riserlir» ed un contagino che poteva fare credere ad u>a indifferenza -mascherata. Domenica scorsa j'Aliberti, incontrando come dì consueto l'innamorata, le chiese una fotografia, che avrebbe dov/uto rappresentare un pegno d'amore e nello stesso tempo il primo segno di un saldo legame. tìj La ragazza si schermi in modo generico: non respinse la richiesta, ma disse che non poteva daTe all'innamorato la propria fotografia perchè Tunica che le fosse rimasta, l'aveva mandata al fratello soldato. Onesta la torroia del primo, screzio : il sign'ficato, però, pare 6ia 6tato più grave e sintomatico per il - giovanotto, il ■ quale nel rifiuto della ragazT.a trovò elementi per credere all'indifferenza di lei. Pacarono tre giorni grigi per l'amore dei due giovani: e mercoledì mattina l'Aliberti and'ò ad aspettare l'innamorata alla porta delia fabbrica, nel momento in cui essa doveva tornare al lavoro. Quando la vide arrivare, l'avvicinò e le parlò brevemente: anzi il colloquio si ridusse quasi ad una fola domanda pronunziata con insistenza dall'innamorato. — Mi • ami. dimmi ; mi vuoi ancora bene 7 La ragazza rimase qualche istante sopra pensiero: non rispose e non lasciò trapelare quale fosse il suo sentimento. Poi si allontanò, senza parlare, senza un cenno di saluto: ed entrò nella fabbrica. Il dramma avvenne la sera, al momento dell'uscita dei lavoranti dalla filatura. L'Aliberti attendeva dinanzi alla porta con la rivoltella nascosta in tasca. Allorchè la giovane filatrice apparve fra le compagne di lavoro, l'innamorato, che aveva in cuore feroci propositi di vendetta, si presentò a lei con atteggiamento minaccioso: e prima ancora che la ragazza potesse comprendere il pericolo mortale che le sovrastava, le sparò contro tre colpi, ferendola alla testa. La ragazza cadde a terra, lamentandosi penosamente. Il giovanotto allora si sparò alla tempia, ferendosi all'occhio destro. Il proiettile deviò e non penetrò quindi nella scatola cranica. Pare, tuttavia, che la lesione abbia cagionato la perdita dell'occhio toccato. La ragazza venne soccorsa da alcune persone, che si trovavano nelle vicinanze: più tardi si presero cura di lei i congiunti^e il medico. A tarda ora di ieri sera le sue condizioni apparvero ancora aggravate ai sanitari dell'Ospedale. La Deputazione provinciale e la sistemazione ospitaliera Nella seduta di ieri la Deputazione provinciale ha deliberato di proporre al Consiglio firovmciale •''i partecipare al Consorzio per a 6istemazione degli Ospedali e delle Cliniche universitarie (compresa quella psichiatrica) conferendo un contributo In Somma fissa. Ha pure stabilito di quintuplicare, di accordo con lo Stato, l'assegno annuo per le sistemazioni forestali, indipendentemente «a quella riguardante il bacino dell'Orco, per la quale sono in corso trattative per uno speciale consorzio fra lo Stato, la Provincia ed il Comune di Torino. Nella stessa seduta ha inviato al Presidente del Consiglio dei ministri il seguente telegramma: « Deputazione provinciale Torino, nell'odierna prima riunione successiva all'esecrando attentato ordito contro V. E„ si associa alle felicitazioni già espresse dal suo presidente e lo rinnova profondo sentimento dì devota ammirazione ». Disgrazie sul lavoro Gdà operai meccanici Francesco Pagliani di Paolo dì anni 32, abitante in via Santa Giulia 1, e Savino Quinto di anni 20. abitante in via Coitolengo 7, entrambi addetti alla fonderla Gaia in corso Lecce 16. mentre erano intenti a lavorare presso una mola smeriglio, questa improvvisamente si frantumò, colpendoli entrambi. Trasportati a mezzo ba. rella della Croce Verde all'ospedale Martini i feriti vennero medicati dal dott. Aicard. il quale riscontrò al Pagliani una ferita lacero contusa alla fronte ed un'altra al temporale sinistro per la quale lo fece ricoverare riservandosi sulla prognosi. Il Quinto invece, più fortunato del compagno era stato colpito da un frammento della mola al capo ma lievemente, tanto che venne dichiaralo guaribile in 10 giorni. — Il falegname Giuseppe Buffa di Angelo di anni 18, abitante in via Nizza 71, compro, prietario di un laboratorio in via Valdieri 21, lavorando ad una sega' circolare si produsse accidentalmente il taglio delie dita anulare e mignolo, interessanti le a-rticolazrfoni della mano sinistra. Furti Servendosi di una falsa chiave, ignoti entrarono nell'abitazione della signora Zucco Antonietta, in via S. Domenico 18, e vi rubarono lire 500 chiuse in un mobile. — La signora Giulia Ferro, abitante in piazza Statuto 18, fu derubata di una pelliccia del valore di lire 300. — Tre damigiane contenenti vino per un valore di lire 50t> furono rubate al siginr Barberis Domenico, abitante in piazza Vittorio Veneto 1. Leggete in ottava pagina

Luoghi citati: Carmagnola, Comune Di Torino, Torino