L'infortunio... romano

L'infortunio... romano L'infortunio... romano degli studenti liceali PARIGI, Novembre. Valerio Massimo ha goduto di questi giorni sulle rive della Senna" di un imprevisto rifiorire df celebrità. Un suo passo sull Incostanza dolla fortuna ha mosso in rivoluzione l'intero Quartiere Latino, sospeso, se cosi nuò dirsi, da duo settimane alla punta della penna degli esaminandi e degli esaminatori che si succedono nelle grigie aule soffocate dalla caligine di novembre. Era davvero un passo tanto difficile? Dionysivs cum hereditatis nomine a patre Syracusanorum ac paene totius Siciliae tyrannidem accepissct... Lo stile di questo storico e retore medioevo, celebre per la corte invereconda fatta a Tiberio, non è, certo, dei più piani : ma il pensiero, poco sospettabile di originalità, ne è abbastanza semplice, e in ogni caso doveva bastare il titolo del passo, che era statò dato in francese, per mettere gli alunni sulla strada. La tirata sull'Incostanza della Fortuna era uno dei temi favoriti dei retori dell'epoca, e so no potrebbero trovare frequenti esempi nelle Lettere a Lucilio di Seneca — la disfatta di Varo che ridusse patrizi a esercitare, per vivere, umili mestieri, le calamità di Ecuba, la fine di Creso — e in molti altri luoghi, che, a ricordarsene, gli esaminandi avrebbero potuto entrare subito nello spirito del racconto delle vicende di Dionisio il Giovane, finito maestro di scuola, e del fiero Siface, umiliato da Scipione. Ma, corno fu, come non fu, nessuno dei candidati alla licenza liceale, cui il brano era stato dato come soggetto di versione latina, arrivò a capir nulla, e le bocciature piovvero. Inde ira. Chiassate, fischi, vetri rotti, dimostrazioni sul bastione di Sn Michele. Il decano della Facoltà di Lettere della Sorbona, dove avevano avuto luogo gli esami, è quel Branot che sette od otto mesi addietro fece parlare di sè in occasione dei disordini scoppiati nell'Università parigina contro la nomina dello Scelle alla cattedra di Diritto Internazionale, voluta dal ministro Francois-Albert. Anche una volta il pover'uomo è stato costretto a fare evacuare con la forza le aule e il cortile del solenne edifìcio, dove gli studenti cc~ minciavno a mettere a sacco ogni cosa. La nolizia non osò penetrare di nuovo nel santuario, ma, tenutasi alle porte del medesimo, arrestò egualmente tre o nuattro delle toste più calde. Gli esaminatori, tuttavia, si lasciarono impressionare dalla protesta ed esposero nell'albo dei licenziati prima un secondo, poi un terzo elenco contenenti ciascuno tre nomi nuovi. Il chiasso non è dunque rimasto infruttuoso, e c'è da scommettere che gli studenti bocciati se ne ricorderanno alla prossima occasione. Decadenza scolastica e abbandono della terra 15 qui vi lascio Immaginare gli sdegni e le riflessioni amare di eerti giornali d1 partito. Quelli di destra, forti delle dichiarazioni del Consiglio dei professori, lamentano 11 decadere degli studi: gli esami hanno rivelato nna impreparazione grave, il enmnonimonto inglese era pessimo, il componimento francese non migliore, nonostante che 1 temi datifossero abbastanza facili — c Dimostrate brevemente come le commedie di Molière offrano un quadro, abbastanza completo della società del suo tempo », • Spiegate perchè è stato detto che la concezione moderna della storie, proviene, da Voltaire » — e che una conoscenza elementare del teatro classico pnl popolare 1n Francia e di mialche pagina del manuale del Lanson o del recente corso di Andrea Bellessort dovessero bastare a permettere di svolgerli. Quelli di sinistra, e sotto l'uno degli articoli da essi pubblicati trovo la firma di Pietro Mille, scrittore stimato da tutta la Parigi colta, lamentano invece le resistenze che ritardano l'avvento della scuola unica, cara a Edonrdo Herriot. Anche II Mille riconosce che 1 sintomi di imoreparRzIone si far-n». tra i candidati alla licenza liceale, sempre più gravi : errori di ortografia nel compnn'menti, strafalcioni di ogni genere ì.el testo — Chateau-Thierrv, patria di T.a.fontaine. diventa « un grande scrittore del secolo rtecimonono», Chateaubriand si vede attribuiti là paternità delVEmilio e del Contratto nodale, questp due « immortali tragedie ». p via di tal passo. — ma a suo avviso la conc'-'^ne da trarre dal fpnomeno consiste in ci''' ho i giovani borghesi nelle cui file rorgr.ni-.z,,zionfl scolastica attule recluta «piasi esclusivamente la clientela delle scuole secondario, hanno perduto il senso della necessità dello sforzo por farsi strada nella vita e preferiscono allo studio gli aféari, che si improvvisano senza preparazione, o le carriere, che si conquistano a forza di protezioni e di Intrighi. Il rimedio starebbe nell'ali amare il più possibile ili reclutamento destinato a rispondere ai bisogni dplle carriere liberali, consentendo in pari temno alla scuòla une eliminazione severissima "di rutti gli elementi che non si rivelano alii a ricevere una. cultura superiore. E' il concetto cbp dovrebbe informare la scuola unica Pochi professionisti, ma scelti senza distinzióni di sorta, in tutte lo classi sociali: e che gli altri facciano a meno di scaldare per lunghi anni le panche della scuola. Ah, se fosse possibile resuscitare nel giovani che sbadigliano l'intera esistenza su un tavolino d'ufficio, magari dopo avere strappato con la forza uno straccio ili laurea, l'amore della terra e il senso della bellezza agreste! Pensate che dal Secondo impero ad oggi il numero degli agricoltori è sceso in Francia dai tre quarti della popolazione to¬ 1 V ... . ...

Persone citate: Andrea Bellessort, Lanson, Novembre, Seneca, Sn Michele, Valerio Massimo

Luoghi citati: Edonrdo Herriot, Francia, Parigi, Voltaire