U INTIME) NO TIZI© di Gino Pestelli

U INTIME) NO TIZI© U INTIME) NO TIZI© Painlevé chiarisce i suoi I tre vantaggi di Locamo Colloqui dell'on. Mussolini Il Re inaugura WASHI Verso la seconda Washington, 9. I negoziali italo-americani della «corsa settimana possono cosi riassumersi: Chiarite dalle sotto commissioni tecniche alcune questioni riguardanti la situazione economica e finanziaria italiana, e stabilita la concordanza dei risultati e l'esattezza delie cifre, talune delle quali sono state valutate con maggiore larghezza da j>arte americana che non da parte italiana, le sotto commissioni, presiedute dal signor Mellon e dal conte Volpi hanno posto iti discussione i termini dei negoziati. I>a delegazione italiana ha esposto la situazione con leale sincerità che fca assai favorevolmente impressionato il governo americano. I grioniali americani concordemente rilevano che le trattative si sono evolte con rara lealtà. Alla ricerca del ponto d'incontro La delegazione italiana ha dimostrato che il governo nazionale ha fatto le massime riduzioni ed ha gravato i contribuenti così fortemente che una pressione ulteriore 6 impossibile. Il governo nazionale considera tuttavia il debito contratto con l'America come una questione di onore. Ogni ragione morale e sentimentale è stata esposta con il pieno riconoscimento americano non per sottrarsi ad un impegno ma per stabilire esattamente l'alto sentimento italiano di fronte ' al suoi impegni. Ciò ha avuto maggiore risalto dalla coincidenza del vero e proprio inizio delle trattative avvenuto nella seconda seduta plenaria, con la data dell'armistizio clic ha rievocato all'America ed all'Italia i morii per la canisa comune nella grande jiuvri.". Su tali basi le trattative non potevano i svolgersi in ima atmosfera di massima cordialità. I giornali americani hanno svolto largamente il concetto della capacita di pagamento che è fondamentale per le trattative. Qualche giornale ha notato che detto concetto non deve servire al debitore per offrire un minimo, ma per offrire un massimo e Ja Delegazione italiana si è attenuta infatti a tale criterio. Tuttavia le difficoltà dei negoziati non sono diminuite perchè le cifre rispettive, che sono lontane, devono trovare un punto di incontro. La massima buona volontà italiana ha dei limiti in rapporto alle condizioni del paese, e la buona volontà americana ha dei limiti nelle condizioni dell'opinione e nella intransigenza di alcune correnti rappresentate da taluni uomini politici. Comunque il terreno per le trattative, per quanto aspro, consente una certa libertà di movimento per lo svolgimento della seconda fase dei negoziati. Anche ieri, malgrado la giornata festiva, sono continuati i contatti. La delegazione italiana si è nuovamente riunita all'hotel Mayflower. Oggi il conte Volpi, l'on. Grandi e i signori Mellon, Smeet e gli altri delegati avranno altre riunioni. II New York 'Times raccoglie la voce che l'interpretazione più liberale della posizione italiana nei riguardi della capacità di pagamento lascia una lacuna di dollari, un miliardo e 500 milioni e più, tra la somma totale che certi americani vogliono ottenere ed il totale che la Commissione italiana potrebbe offrire nel presente momento. « Persona bene informata della Casa Bianca — continua ili giornale — disse sabato die il Presidente riiteneva vi fosse ogni indizio per una favorevole conclusione e questo fu interpretato in alcuni circoli come un segno molto incoraggiante. Perù, per quanto si è potuto sapere, questo non ha avuto molto peso per modificare l'atteggiamento di quel membri della Commissione i quali ritengono che l'Italia dovrebbe inijiegiiarsi molto più di Quanto siasi dimostrata disposta a pagaie. Pare anche ad alcuni di queliti eh© vogliono che l'Italia paghi un totale notevolmente mag. giore di quello ohe essa si mostra pronta a pagare, che l'Italia non può fare grossi pagamenti, e che si dovrebbe permettere di scaglionare i futuri pagamenti in un periodo di 70 o più anni, ove ima concessione di questo genere aiutasse a risolvere la situazione, li 'progresso fatto noi lavoro per avvicinare le due vedute arriva fin qui, ma le dine Commissioni sono ancora a grandissima distanza l'una dall'altra, per quanto riguarda l'imporro totale che l'Italia deve promettere di pagare per liquidare il suo dotato. Sabato lil conte Volpi ha conferito con il signor Stronfi, governatore della federale Reserve Baalt, col quale ha avuto im lungo colloquio 6ulla politica finanziaria e sul tesoro italiano >. in IVetu l'orft Times scrive ohe le speranze per una soluzione favorevole della questione del debito italiano 6ono cresciute in seguito alle dichiarazioni di una persona bene informata della Casa Bianca, ohe si è dimostrata ottimista. Secondo queste informazioni si sta facendo molto progresso e vi sono buone prospettile di riuscita. Tali dichiarazioni 60110 state fatte dopo una riunione alla quale hanno partecipato i ministri Mellon. Kellogg e Hoover. Si afferma che anche il presidente Coolidge abbia conferito al riguardo col senatore Smoot. Ciò desta molto interesse specialmente in vista dolile voci corso che il sen. Borali potrebbe influire contro l'accettazione dell'accordo se i termini di esso fossero troppo miti. « Si dice — continua il New York Times — che il presidente sia così ottimista perchè è convinto della buona volontà e sincerità dei negoziatori. Durante i negoziati francesi, il presidente non volle invece fare alcuna dichiarazione, e- si limitò a dire che la cosa stava nelle mani del segretario Mellon. Ciò dà risalto al contegno del presidente nel caso dell'Italia. Come nel caso della Francia, uno dei pericoli maggiori sta nel fatto che non si raggiunga l'accordo nerehfi le condizioni, magari accodatali da Mellon e da altri americani, incontrerebbero poi la opposizione del sen. Borali e dei suoi seguaci. E' perciò necessario che ogni accordo rappresenti un'azione unanime della Commissione americana ed abbia l'appoggio del presidente Coolidge. Pare che esista l'impressione che 6e si raggiunge l'accordo, si dovranno offrire all'Italia termini cosi liberali da stupire gli intransigenti del Senato., In tale caso un forte appoggio della Casa Bianca sarà un gran fattore per ricondurre l'armonia nelle file della Commissione per i debiti. Confronti con ia Francia Il Washington Herald scrive che in ultima analisi l'America ha più interesse a fare rimborsare i debiti alle nazioni debitrici allo scopo di impedire altre avventure guerresche, che a riempire le ben fornite casse del suo tesoro. « Il capitale del debito italiano è di oltre un miliardo e mezzo e gli interessi raggiungono il mezzo miliardo. E' possibile alleggerirne il peso in due modi: cancellando gli interessi accumulati, come venne fatto coi belgi, o riducendo gli interessi per l'avvenire, scaglionando i pagamenti in un lungo periodo di tempo. Tutto sommato, l'opinione pubblica americana approverebbe entrambi £ metodi o una combinazione di essi. Vi sono tutte le ragioni per facilitate la via a questo Sopolo onesto, coraggioso e industrioso che a un difficile problema economico da risolvere. L'America può farlo senza vincolare i principi fondamentali dell'onere intemazionale. Il New York American riferisce che, per (Quanto esista un abisso tra le offerte dei defciioei e Quelle dei creditori, le prospettive 60uo ancora buone. « I delegati italiani — continua 11 giornale — hanno contrapposto ar«oroenti ad argomenti, a differenza della Francia ohe fece subito offerte al di là delle CTuail non si poteva andare, si cerca di avvi, cinare i punii Ano a ridurre la discussione «i quadri di pagamento e alle rate degli in- *eHSN«w York Herald and Tribune riferisce cne U senatore Borato ha fatto sapere alla Cornandone che non ha alcuna obbiezione cbTmriungo periodo di piccoli pagamenti sia stobilito e che venga fissato un tasso d i,,te^e^ molto basso. Egli ha .informato j Semtaf della Coramtóstoje dei debUi eli* U ■olo punto sul quale insiste e che non vi SSDTcaneéUa^oneJl gitale- IL 6*%u?nl Borati dice che è convinto che gli lwuiani ftnaC. NGTON fase dei negoziati non sono capaci di pagare q*>inni© potrebbero pagare i francesi, se il Governo francese ne avesse volontà. Il timore die il sen. Borali opporrebbe una accanita opposizione al Congresso all'accettazione di condizioni ridotte fu il motivo per cui la Commissione americana dei debiti rifiutò di considerare l'offerta di Caillaux. Questa è la ragione per cui 1 membri della Commissione favorevole ad accettare l'offerta non insistettero sul loro punto di vista. Ufficialmente la risposta fu unanime, ma si sa die vi erano opinioni divergenti in seno alla Commissione. Il Washington Herald e tutti i giornali del gruppo Hearst pubblicano un editoriale in cui è dotto che fattori sentimentali e materiali raccomandano che si facciano all'Italia facilitazioni. Tale dichiarazione provocherò confronti, ma i confronti sono odiosi, e quello con la Francia lo è in modo particolare. I,« prosperità della Francia è grande, ina la Francia preferisce non intaccarla e mantenere nello stesso tempo la più grande preparazione militare, invece di pagare il suo debito. La ricchezza dell'Italia non è cosi grande, ma l'Italia ha limitato i suoi armamenti, ha migliorato le sue industrie, ed è pronta a pagare in proporzione della sua capacità. Il governo francese ha sperperato milioni in imprese belliche e nel mantenere lo armamento nello stato proprio e negli stati soggetti, eppure i francesi sono riusciti a disporre delle loro vaste risorse, comprese quelle acquistate dopo la guerra, sicché la Francia si trova oggi con l'avere una bilancia commerciale favorevole e il contante disponibile per i pagamenti all'estero. I suoi uomini politici rovinano il credito francese, rifiutando di eseguire tali pagamenti. L'Italia, fra le nazioni d'Europa, hs. di molto ridotto le sue forze terrestri e navali e si è concentrata nella ricostruzione economica, che è molto più difficile che non quella francese, perchè (fuasi tutto il materiale grezzo di cui essa lui bisogno proviene1 dall'estero. L'Italia non ha che la forza idraulica e la mano d'opera, e questa ha sviluppato magistralmente dalla guerra in poi. La sua bilancia commerciale è però ancora sfavorevole, e queste sono, in generale, le ragioni per cui il governo .'imericano dovrebbe essere liberale verso l'Italia, « Vi sono anche ragioni ideali, il peso dell'influenza italiana è stato gettato insieme a quello dell'Inghilterra sulla bilancia che l'America desidera vedere calare dalla parte dell'aratro e non da quella ddla spada. La po. litica francese ha ripetutamente rappresenta, to la sabbia nel congegno che avrebbe doluto apportare la pace al continente. 11 contegno di Briand a Locamo ha costituito l'unico contributo dr.1 suo oaese alla trattazione secondo la civiltà dei problemi internazionali. Questo contegno è stato un poco macchiato dallle cattive avventure in Siria ed al Marocco, per non dire nulla dello sciovinismo francesizzato doHa Polonia e della Cecoslovacchia •. {Stefani). Commenti della stampa francese (Servizio speciale della «Stampa») Parigi, 9, mattino. I negoziati intavolati a Washington, per il regolamento dei debiti di guerra tra gli Stati Uniti e l'Italia, sono seguiti con viva attenzione da questi circoli politici. La stampa mostra un interesse anche maggiore, poiché si ripromette dall'esito di questi negoziati, di trovare un appoggio che possa giovare nelle ulteriori trattative, che verranno intraprese tra la Francia e la grande repubblica nord americana per la sistemazione della scottante questione. L'Echo de Pari* ed il Tempi insistono entrambi su tale concetto. Scrive Pertinax : « Per noi lo spettacolo che si svolge ora a Washington è interessante. Se un accordo interverrà, noi saremo autorizzati a reclamare un trattamento proporzionale. Se vi fosse rottura, avremo senza dubbio dinanzi a noi dei creditori, che avranno risentito una grave scossa nella loro superbia. Inoltre, noi abbiamo iniziato una grande riforma delle nostre finanze e non potremo più trattare che tenendo conto di questo nuovo stato di cose e dopo che la riforma stessa sarà 6tata compiuta ». Da parte sua, il grave organo repubblicano della sera, che consacra alla questione dei debiti italiani, il suo bollettino quotidiano di politica estera, scrive: « Lo sviluppo dei negoziati italo-americani presenta un grande interesse da un punto di vista generale. Se l'Italia ottiene delle condizioni favorevoli, la Francia avrà, evidentemente, il diritto di valersene per il regolamento del debito che essa ha verso gli Stati Uniti. Se i negoziati coll'Italia non dovessero giungere, come quelli con la Francia, ad un regolamento fermo, bisognerà che gli americani si rendano conto che la loro politica relativa ai debiti interalleati si urta contro impossibilità assolute, nella situazione in cui si trova la maggior parte dei paesi europei e che, per essi, si impone la necessitò, per garantire i loro stessi interessi, di piegarsi alle realtà dell'ora presente. Ponendosi dal 60lo punto di vista dei creditori di oltre Atlantico, punto di vista che si informa strettamente allo spirito degli affari, è evidente che gli Stati Uniti, se vorranno ricuperare 1 loro crediti, non potranno imporre ai loro debitori europei degli oneri co6ì pesanti da vietare a questi ultimi qualsiasi speranza di risollevamento e togliere la possibilità di sviluppare la loro prosperità, nella pienezza dell'indipendenza finanziaria ». I*'inchiesta mineraria (Servizio speciale della • Stampa ». Londra, 9, mattino. La Commissione d'inchiesta sull'industria mineraria ha proseguito, durante la scorsa settimana, i propri lavori con 6tudi e discussioni di carattere troppo tecnico per venire riassunti. Ma non può essere passata sotto silenzio un'intervista concessa dal laburista Hodges al Svnday Express, in cui il noto leader ha detto che, meglio della nazionalizzazione dell'industria, sostenuta da parecchie autorevoli personalità del suo Partito, varrebbe « un amalgama, una riorganizzazione ed un raggruppamento dell'industria stessa » e che meglio del sussidio (che nel prossimo maggio sarà necessario continuare), varrebbe la riduzione del 50 per cento delle tariffe ferroviarie per il carbone. Il Congresso social-democratico britannico {Servizio speciale della • Stampa ») Londra, 9, mattino. Il 39.o Congresso della Federazione socialdemocratica britannica ha avuto luogo a Manchester sabato. Furono votati ordini del giorno contro la politica del Governo conservatore e venne riaffermato come non sia vero che il comunismo rappresenti l'ala sinistra della social-democrazia, la quale invece, ritiene che « la pace e l'ordine sono le condizioni necessarie per la creazione del socialismo ». o * o • Il tempio ortodosso di Varsavia i pdemolito colla dinamite (Servizio speciale della «Stampa") Varsavia, 9. mattino. Già da parecchi anni si sta demolendo la grande e. famosa cattedrale ortodossa per far posto in quella piazza al monumento che verrà innalzato al Milite Ignoto; ma la demolizione procedeva lenta perchè il tempio era più solido di una fortezza. Ora le mura e in parte le fondamenta furono fatte saltare in aria con la dinamite. alla Commissione di finanza Invito a modificare - Il Governo porrà la fiducia (Servizio speciale della • Stampa ») Parigi, 9, mattino. La giornata di ieri è stata consacrata per intero, dalla Commissione delle finanze, all'esame ilei progetti finanziari del Goyerno. Nella riunione dei commissari del Cartello, tenutasi la notte di sabato e terminata ad ora tardissima, era stata approvata — come è noto — una mozione invitante il ministro delle Finanze ad apportare al suo progetto delle modificazioni importanti, in special modo un contributo eccezionale che colpisca nel modo più diretto le fortune acquisite, ciò che aggraverebbe sensibilmente il progetto del Governo. La Commissione delle finanze ha continuato ieri mattina, sotto la presidenza del sig. Malvy, l'esame del progetto. All'inizio della riunione l'on. Fallières ha chiesto che il presidente del Consiglio fosse udito dalla Commissione sulle disposizioni del suo progetto concernenti lo stabilimento ed il funzionamento della Cassa di ammortamento ed in special modo sulla questione di sapere se tale istituzione sarà in grado di fare fronte a tutte le eventualità di rimborso. In attesa dell'arrivo del presidente del Consiglio, l'on. Bokanowsky ha presentato una serrata critica del progetto governativo, mostrandone tutti gli inconvenienti. Egli ha indicato tre aspetti che Ja situazione attuale presenta: crisi monetaria, crisi di cambio, crisi di fiducia; e si è elevato in particolar modo contro la minaccia di inflazione contenuta nel progetto governativo, rilevandone le conseguenze, dal punto di vista dalla rottura dell'equilibrio del bilancio. Invitato dai suoi colleglli di sinistra fi fare conoscere il piano che egli tenderebbe di opporre a quello del Governo, Bokanowsky ha risposto che, in presenza dell'atteggiamento del Cartello, l'opposizione non doveva, in questo momento, presentare contro progetti. Painlevé, accompagnato dal ministro del bilancio, Giorgio lionnet e da parecchi dei suoi collaboratori del Ministero delle finanze, è giunto davanti alla Commissione ed ha risposto alle varie domande che gli erano rivolte. Dopo avere fatto una relazione particolareggiata delle condizioni di funzionamento della Cassa di ammortamento, ha dichiarato che le risorse previste per alimentare questa Cassa permetterebbero certamente di fare fronte a tutti gli obblighi. 11 presidente del Consiglio ha detto che si rifiutava di prendere in esame il consolidamento dei buoni a breve scadenza, indi ha dimostrato il pericolo che presentava la creazione del « plafond » unico. Ha soggiunto che il Governo desidera che il voto del Parlamento avvenga prima di giovedì. Terminando Painlevé ha detto che rimaneva animato dal. più profondo spirito di conciliazione e che non scarterebbe a priori nessuno dei suggerimenti che gli fossero presentati dalla Commissione, a patto che rimanessero nel quadro dei progetti governativiLa Commissione si è subito sciolta e la maggior parte dei suoi membri esprimeva l'opinione che, secondo le spiegazioni fornite dal presidente del Consiglio, il progetto governativo poteva servire di base alla discussione che si sarebbe poi aperta nel pomeriggio. All'inizio della seduta pomeridiana la Commissione si è trovata in presenza di diverse mozioni pregiudiziali, ma dopo uno scambio di vedute, gli autori di queste si sono messi d'accordo su di una mozione unica, redatta da Vincent Auriol. Prima dello scrutinio parecchi commissari hanno spiegato il loro voto. Tra gli altri Bokanowsky dichiarò di non poter accettare le conseguenze del rifiuto dell'inflazione, di cui la principale è la necessità di imporre una moratoria per il rimborso dei buoni. La mozione Auriol dice: « La Commissione delle finanze, decisa ad evitare qualsiasi inflazione e considerando che la contribuzione eccezionale da chiedere alla nazione non può essere basata unicamente su aumenti delle imposte cedolari, ritiene che la salvezza del franco — fonte d'altronde della prosperità nazionale — non può essere assicurata che con la garanzia reale e fiduciosa di tutte le forze della produzione e di tutte le forme della ricchezza; chiede al Governo di modificare il suo progetto secondo questo principio ». Questa mozione fu adottata con 17 voti contro 14 e due astenuti. La Commissione si pronunzia poi su di una mozione del leader comunista Cachin, che chiedeva il rigetto puro e semplice del progetto del Governo. Questa mozione fu respinta con 18 voti contro uno ed una dozzina di astenuti. I radico-socialisti ea i socialisti, che hanno votato, hanno voluto dimostrare così di considerare il progetto del Governo come una base di discussione e di desiderare di collaborare col Governo per apportare al testo primitivo le modificazioni, che comporta il voto della mozione di Vincenzo Auriol. La Commissione decise di riunirsi oggi, lunedì, per udire un'altra volta il presidente del Consiglio. Spiegandosi ieri sera coi rappresentanti della stampa francese ed estera sui progetti finanziari, di cui la Camera comincerà oggi la discussione, Painlevé ha dichiarato che « il Governo ha deciso di impegnare la sua responsabilità sul voto immediato di questi nuovi provvedimenti ». Potrà in tali condizioni rispondere al desiderio espresso dalla Commissione di modificare il suo progetto sulla contribuzione nazionale straordinaria ? Il deputato Bonnefous, per evitare nuovi aggravi ai contribuenti, ha ripreso un prò. getto già ventilato parecchie volte in quest'anno : quello di una lotteria nazionale, istituita annualmente per l'ammortamento dell'insieme del debito pubblico francese. I fondi ottenuti con questa lotteria sarebbero direttamente versati alla Cassa autonoma di ammortamento, che li dirigerà e ne controllerà l'impiego. Qualora il progetto della lotteria non toccasse la cifra annua netta di un miliardo di franchi, sarebbe prelevata una tassa di ammortamento sui contribuenti soggetti all'imposta generale sul reddito, proporzionale al loro contributo attuale, in modo da completare fino all'importo di un miliardo di franchi annui l'ammontare delle somme consacrate all'ammortamento. I buoni estratti saranno esenti da ogni imposta. Fino ad ora i progetti di lotteria di tal genere sono stati combattuti come « immorali ». Vedremo, date le difficoltà dell'ora presente, quale c.:coglienza verrà fatta questa volta al progetto Bonnefous. Commemorazione del Concilio di Hicea Milano. 9. mattino. 11 Concilio di Nicea è stato commemorato ieri in Duomo alla presenza del cardinale Tosi. Vi erano, con tutti gli altri, anche gli appairtenenti alllistàtulo dei Mechitaristi. l-a Slessa si è svolta con stile pontificale ed è stata celebrata rial dottor Isaia Tajety. : secondo PlacDonald La diffidenza rossa Terso Ginevra (Servizio speciale della « Stampa •) Londra, 9, mattino. MacDonald ha tenuto sabato ad Hull un discorso, il primo dopo il 6uo ritorno dal noto viaggio sul continente. L'ex Premier labourista si è diffusamente occupato del patto di Locamo, non nascondendo che esso presta, il fianco ad alcune critiche, ma rilevandone altresì l'importanza ed il valore. Egli disse : « E' perfettamente vero che a Locamo si è commesso l'errore di riprendere il vecchio sistema degli accordi tra i piccoli gruppi di potenze. E' altrettanto incontestabile che, quando si venisse a regolare la questione danubiana, non si potrebbe tracciare un trattato del genere di quello di Locamo e chiedere all'Inghilterra di garantirlo. Ma vi sono tre cose che devono richiamare principalmente la nostra attenzione : la prima è che si è indotta la Germania ad entrare nella Lega delle Nazioni; la seconda è che il principio di ar bit raggio ha cominciato, sia pure imperfettamente, ad essere applicato; la terza è clie Locamo, a parte il suo merito e la sua sostanza, ha dato una nuova speranza all'Europa. In questo senso la sua in fluenza sarà eccellente. L'aver intenzione di migliorarsi, è già un grande passo verso l'avvenire. Il metodo adottato a Locamo deve sospingere le nazioni verso una pace reale ed effettiva e la Conferenza degli ambasciatori, che si tiene a Parigi, deve essere sciolta. Dobbiamo avere il coraggio morale, di ridurre enormemente le nostre forze militari e di sfruttare sino all'ultimo limite lo spirito che ha trionfato a Locamo ». Passando poi alla politica interna, MacDonald ha dichiarato come il Labour Party abbia ottenuto un notevole successo nelle elezioni municipali e stia riprendendo piede con confortante rapidità. Ha poi attaccato il protezionismo industriale del Governo conservatore, dichiarando che l'attuale politica industriale sottrae tutti i mercati esteri all'Inghilterra. II trattato di Locamo ha fornito altresì il tema ad un discorso tenuto a Derby dall'eN-mhiistro Thomas e ad un'intervista concessa dall'ambasciatore Bakowsky alVObservcr. Thomas ha augurato che lo spirito di Locamo sia incoraggiato. Rakowsky, che ha offerto sabato un ricevimento di addio all'ambasciata russa (che egli lascia per quella di Parigi a cui intervennero 500 invitati, tra i quali numerose personalità laburiste, ha tenuto a spiegare al redattóre diplomatico dell'06server la posizione russa rispetto alla Lega delle Nazioni. Egli ha osservato che due dei principali scopi della Lega possono essere così riassunti: sicurezza e disarmo. Circa il disarmo, la Russia è disposta ad accettarlo nella stessa misura in cui lo accetteranno le altre nazioni e ciò indipendentemente dal loro ingresso nella Lega. Circa la sicurezza generalmente si dà a questa parola il significato di sicurezza delle frontiere, ma Rakowsky ha rilevato che, per la repubblica dei Sovieti, vi è, oltre la prima, anche un'altra spècie di sicurezza, quella del regime attualmente esistente in Russia ». Egli disse : «Nessun altro paese deve preoccuparsi, entrando nella Lega delle Nazioni, di eventuali modifiche della propria struttura politica, mentre la Russia deve esaminare se la sua costituzione attuale non la pone, di fronte alle altre nazioni, in condizioni sfavorevoli per la difesa dei suoi interessi ». La questione che si affaccia ad ogni cittadino soviettico è se la Lega delle Nazioni può venire usata per cercare di mutare il nostro regime. Un altro problema è quello di sapere se noi dobbiamo venire costretti a partecipare a misure di repressione militare od economica, in modo da divenire strumento di una politica opposta ai nostri principii : « Sono delle obbligazioni, non solo giuridiche, ma morali che si assumono entrando nella Lega delle Nazioni e sono quelle che destano l'incertezza della Russia, la quale non dimentica le sue particolarissime condizioni inteme ed esterne, che destano sospetti continui e attacchi da parte di certe potenze estere, sebbene la Terza Intemazionale sia una cosa ed il Governo dei Sovieti un'altra ». Tuttavia l'ambasciatore si è dimostrato ottimista, nel senso che egli ritiene che il commercio e l'industria riescano là dove la politica incontra delle difficoltà: « La Russia non 6 contrària ad un'organizzazione economica internazionale, !a (fuale può condurre poi ad una cooperazione politica tra i vari paesi ». Richiamandosi alla conferenza di Genova, Rakowsky ha confermato che i Sovieti sono tuttora favorevoli ad un'unione economica intemazionale a cui tutti partecipino su di un piede di eguaglianza giuridica. I delitti dell'alcoolismo Uccide l'amico all'osteria Savona, 9, mattino. In località denominata Fornaci di San Carlo, presso i' Comune di Rocca Grimaldi, è stato compiuto un impressionante delitto. Fra gli operai addetti ai lavori di quella fornace erano certi Romano Vidone fu Antonio, di anni 45, e Antonio Croatto, di anni 50. Entrambi erano nativi di un piccolo paese dai Friuli e pareva che fra loro vi fosse una amicizia quasi fraterna. Dopo il lavoro i due uomini solevano trascorrere la serata all'osteria. Il Croatto, di frequente alzanva eccessivamente il gomito e allora diveniva cattivo e violento. Ieri sera i due amici si trovavano nell'osteria e il Croatto era ubriaco. Sorse, ad un certo momento, non si sa per qual ragione, un violento diverbio fra i due. Il Vidone, stanco di sopportare più oltre l'incosciente e brutale compagno, aveva fatto l'atto di alzarsi e di allontanarsi. Ma il Croatto, estratto rapidamente un acuminato coltello, prima che l'altro avesse potuto porsi in difesa, gli fu sopra tempestandolo di colpi. Soltanto quando la sua vittima, caduta a terra in un lago di sangue, non diede più segni di vita, l'ubriaco cessò dal colpirlo e tentò di allontanarsi, ma venne quasi sùbito raggiunto e tratto in arresto dai carabinieri. L'assassino, come inebetito e incosciente, si lasciò arrestare' senza fiatare. Egli venne rinchiuso nella camera di sicurezza e oggi fu tradotto ad Alessandria. ^ Scoppio di un proiettile in una ferriera Milano, 9. mattino Mentre ieri alle Ferriere Rad aeIli di Rogoredo,-ferveva il lavoro, nel tagliare a mezzo di trancie a motore dei proiettili inesplosi, residuati di guerra, uno di questi 6 scoppia to con fragore spaventoso, uccidendo l'operaio Quaquarini Alfredo, di anni 30, e sconquassando la macchina. Grandissimo fu il panico tra gli operai e dolorosa l'impressione per la sciagura. a Palazzo Chigi il canale Irriguo del Piave Treviso, 9. matto». Alla presenza del Re è stato ooieaatmUM inaugurato ieri a Nervesa nella battaglia, fi canale irriguo della vattoria. AUe ore 9 il Re è giunto acclamattesìmo: egli ha preso posto nella tribuna reale erotH a fianco dell'edificio di presa del canale. B vescovo di Treviso, mons. Longhini, ha impartito la benedizione, pronunziando qui»dd un patriottico discorso. Hanno poi parlato il sindaco di Nervesa, l'on. Caccianiga, ed infine il ministro Giuriati. Ad un cenno dei- Sovrano le paratoie di chiusura della bocca del canale sono stale aperte e le acque del Piave hanno fatto irruzione nella nuova via acquea, destinata ad irrigare una vastissima zona della pianura trevisana. J/awen.imento è stato salutato da un lungo poderoso applauso della folla mentre tuonavano salve di artiglieria e le campane di tutte le chiese (lolla diocesi tino a Treviso suonavano a stormo. ^ Poscia il Sovrano e le autorità si sono recate ad inaugurare a Bocca di Calalta il nuovo maestoso ponte sul Piave, già d Istrutto durante la guerra e ricostruito dall'amministrazione provinciale. II Re ha visitato il paese di Ponte, di Piave, risorto dalla devastazione della guerra, e quindi ha proseguito per Treviso. Quivi una folla immensa di popolo e di associazioni con musiche e bandiere si era riversata nelle vie in attesa. All'apparire del Sovrano applausi frenetici ed evviva possenti si sono levati dalla folla, mentre dalle finestre cadeva una incessante pioggia di dori. La spontanea manifestazione è durata lungo tutto il percorso del corteo reale. Il Re si e recato alla caserma del 5ó.o reggimento fanteria, ove è stato ricevuto dal colonnello Bassi, ed ha sostato dinanzi al monumento dei caduti, accendendone la lampada votiva. Dopo una colazione, nel palazzo del prefetto il Re si 6 recato alla sede della prefettura in piazza dei Signori. La folla immensa gli ha tributato una manifestazione imponente. Dopo aver assistito, all'ippodromo di Sanartemio ad una gara di corse al galoppo, il Sovrano è partito alla volta di Conegliano. Alle 16 di Re ha presenziato aill'inaugUTazione dei. monumento ai combattenti. Il monumento, ohe sorge in prossimità del Piave, vuole attestare ai combattenti la riconoscenza della prima città veneta liberata dall'Invasione nemica, il 29 ottobre 1918. Tra entusiastiche ovazioni il Re ha poi lasciato Conegliano. ^ ^ Il Consiglio nazionale del P. P. I. delibera la discesa nell'aula Roma, 9, mattino. Il Consiglio Nazionale del Partito Popolare ieri ha continuato i suoi lavori proseguendo la discussione e l'esame della situazione politica generale. Hanno parlata vari oratori, tra cui l'aw. Cappi di Cremona, gli on. Mauri e Achille Grandi, l'aw. Ferrari di Modena. In sostanza anche ieri la grande maggioranza del Consiglio si è rivelata concorde pel ritenere che il gruppo parlamentare debba abbandonare l'Aventino e discendere nell'aula, parlamentare per difendere, nel miglior modo possibile, il programma popolare. In questo senso è stato presentato per lai votazione uri ordine del giorno preparato dalla speciale commissione a conclusione del lungo dibattito, e che è etato approvato all'unanimità. Il Consiglio Nazionale ha quindi deliberato circa le sorti del Popolo decidendo di fare ancora degli sforzi per tener in vita l'organo romano del partito, nonostante le difficoltà in cui ai dibatte. Infine, il Consiglio ha procedalo alla sostituzione dei sei membri decadati. Oggi sarà emanato un lungo ' comunicato tstì lavori del Consiglio. Mortale accidente d'un capitai» stizziti al conemo ippico di Berline • Berline, 9, mattino. Al Concorso Ippico, che si svolge a Berlino da qualche giorno, ed al quale partecipano gentiluomini ed ufficiali tedeschi e A altri paesi, è accaduta ieri, sera una disgrazia mortale. Il capitano svizzero Thomroen. colla cavalla Potata ». cadde in un santo alla palizzata. Il cavallo urtò con gli anteriori contro l'ostacolo, rovesciandosi, e schiacciando sotto di sè il cavaliere. Trasportato subito all'Ospedale, il capitano Thommen moriva In sèguito alle ferite riportate. Gino Pestelli, condirettore. Gigi Micheiotti, condirettore responsabile.