Fragore di battaglia nel Canavese

Fragore di battaglia nel Canavese Fragore di battaglia nel Canavese La giornata culminante delle grandi manovre alla presenza del Re - L'invasione dei "rossi,, arginata e respinta - Brillante affermazione della "divisione ternaria »» (Dal nostro inviato speciale) IVREA. 84. Stimane, corno era preordinato, si è dunque iniziata la finta battaglia.- Finta lino a un corto punto. Cannoni, mitragliatrici, furili hanno sparalo migliaia di colpi: la piana di Ivrea ha echeggiato di spari fin notilo «re del pomeriggio. Le forzo aereo hanno volato da un capo all'altro del Piemonte colpendo alcuni contri vitali dell'arma. li ro si è trovato i-n mezzo ail fumo dolio mitra, gliatrici. Mentre vi mando le primo notizie la battaglia comincia a languirò ma non- è ancora cessata. Inizio di mezzanotte A mezzanotte, la situazione dei due partiti era la seguente: La divisione azzurra ha occupato temporaneamente la posizione marginale fra Borgomasino ed il lago di Viverone (B. Camolesa). Dispone in questa giornata di tutti gli elementi propri della divisione e di quelli non indivisionati già, indicati nella precedanite giornata adi eccezione di: Un battaglione armato con mltra-gliatricl leggere. l.ln gruppo cirri armati. Un gruppo obici p. c. 149. La divisione rossa, provenuta dall'avversario nel giorno precedente all'occupazione della posizione marginale tra Borgomastno «d il lago di Viverone, si è arrestata sulle alture fra Tina ed Azeglio che costituiscono il versante sinistro della R. Violarla.. Si appresta ora ad attaccare l'avversario per sboc-aro decisamente in piano. Lia divisione dispone, oltre che dei suoi elementi, anche di: Un battaglione armato con mitragliatrici leggere. Un gruppo carri armati. Un gruppo obici p. c. 149. 'Al comandante della l.a Divisione, di stanca ad Albiano giunge poco dopo la mezzanotte, a mezzo un motociclista, il seguente ordine del giorno: « L'avversario, ricevuti notevoli rinforzi, ba già imbast:ta una forte occupazione delle alture tra Borgomasmo ed il lago di Viverone. « Da informazioni varie è dato indurre che nella notte in corso dovrebbero giungere sulla posizione altri battaglioni, con un notevole numero di batterio (in totale si presume iene il nemico, quanto prima, possa disporre Hi circa 10 battaglioni e 15 batterie, qualcuna idi medio e grosso calibro). Truppe leggero avversario sono anche apparse 6ul versante orientale della Serra di Andrate. « Urge attaccare l'avversario prima che completi la sua occupazione con tutti gli elementi che presumibilmente saranno ancora ta movimento, scacciandolo dalle sue' posinomi e cercando di raggiungere al più presto la rotabile Cavaglià-Cigliano. « Si mantenga collegata con l'astone che «volgono altre truppe sulla destra che hanno pure l'ordine di avanzare assecondando l'operazione di codesta divisione e provveda a parare efficacemente le minacce che possono ventre dalla Serra ». Altro ordine di operazioni giunge alle ore 1 al comandante degli Azzurri : Novara, li 24 Settemhre 1925. (spedito a mezzo motociclista, ore 1) Sarta IT: 100.000 Ai Sia. Comandante ideila 4.a Divisione Cavagtià. •* Da informazioni varie è dato indurre che D nemico abbia ricevuto rinforzi (in totale avrà circa una decina di battaglioni ed una dozzina di batterie, qualcuna di medio calibro) e che stia per avanzare. Non è improbabile che nella giornata attacchi le nostre posizioni « In tale ipotesi V. S. non si lasci sfuggire l'occasione di passare appena possibile alla 'controffensiva spingendo adeguati distacoataienti a ricercare il fianco sinistro avversario e sopraffarlo sulla Serra di Andrate. « Le truppe (supposte) che agiscono sulla trtnistra hanno ricevuto ordino di assecondare i movimenti della divisione, ma sono Bimaste isolate dal rimanente dell'unità ohe opera a cavallo della Dora porche il nemico ba reso intransitabili tutte lo comunicazioni »ra lo duo rive. «V. S. pertanto, che dispone di equipaggiti Sa ponto, provveda a ristabilire una comuni- Sazione tra le due rivo in località adatta one rendere possibile il passaggio di queste ♦ruppe ?ul!a'riva destra, dovendo V. S. estendere Dell'avanzare, la sinistra della Divi, •ione alla riva sinistra Dora. « Tenera inoltro a portata di mano un nucleo misto di cavalleria e ciclisti nell'eventualità che debba essere inviato un ausilio alle truppe di riva destra Dora ». I ponti sotto la pioggia Il ponto di Strambino, come vi avevo avvertiti, era stato fatto saltale tori dal rossi. Oli azzurri non porsero tempo e decisero di gettare un ponte di barello più a vallo, per rimettere in comunicazione lo rotabili delle duo rive della Dora. In previsione che qualtho cosa di simile sarebbe successo, una compagnia di pontieri azzurri aveva avuto fin da ieri ordine di spostarsi da Bianzé a MoncriveUo, e di la avanzaro in terreno più «sposto solo alb 20 di sera, con la prima oscurità. Essa aveva il materiale da ponti lutto autocarreggiato su 31 camions. In caso di bisogno poteva distendere 210 metri di ponte. Il carreggio aveva proceduto durante il giorni) solo la debita mascheratura di piccoli rami. Man mano elio alcuni risecchivano e si tingevano in giallo, erano sostituiti ria altri rami verdi. Era la 6.a compagnia pontieri, comandata dal capitano Riccardi, «»i tenenti Pagani, Aprea, Camorino, Saracei. Lo giunse nella notte l'ordine di gettare «n ponte verso Vische attraverso la Dora, la compagnia ripartì subito, giunse sul luo<o, e alle 4 del mattino lo primo barche prendevano l'acqua coi rispettivi piloti dio cottiinciarono ad ancorarle dinanzi all'imboccatura della strada dalla Dora a Vische dolo è l'antico porto di Vische. Erano 18 barche, modello 60. Il getlamento fu celerissitno e fortunato, per quanto il fiume fosse ^Dormemen+e ingrossato dalle pioggie di rsti giorni. La notte era oscura e piovoun po' di luce era soltanto sull'acqua, ma .■oca. Due lanterne cieche indicavano sul|a riva sinistra i duo punii cho sognavano " : linea di ancoraggio. Il ponto doveva essere ronto per le ti del mattino: ora destinato passarvi un reggimento di bersaglieri etilisti e tre squadroni di cavalleria, inizialo alle 4, il passaggio era pronto alle 5.45, ku una lunghezza di 96 metri, e con una fcarreggiata di m. 3,30, capace di reggere 5 tonnellate e mozza di peso. 11 capitano Rietardi di Tossano gli ufficiali e i 200 e tanti uomini di truppa non avevano perduto un burlino, por quanto la corrente fosse iniftetuosa e quasi vorticosa. A mezzo il lavorìi I pontieri pescarono il cadavere (non supta^ifcjkj.iaia povera donna annegate -ieri. EsmuEntfi E fatto il ponte, ognuno rimase nella sua barca con lunghi remi uncinati, attento al grido della vedetta che epiava lo scendere dei grossi tronchi sull'acqua: essi possono spezzare l'ancoraggio, se vanno a urtare contro le cordo e bisogna col remo difendersene. L'arrivo del Re Alle. 8,30 giunge 6ulla riva, sinistra l'automobile del re, proveniente da Racconigì. E' una grossa Fiat che reca > numeri 55-12051. E' con S. M. il generale Cittadini, il contrammiraglio Rota, l'ufficiale d'ordinanza, tenente colonnello Messe. A ricevere il re, che appare d'ottimo aspetto, e d'umore lietissimo, sono il generale Giardino, il generale Peti tt.i di Roreto, ed altri. Il re scende e ammira l'opera dei pontieri. Ha il suo cappotto lungo di panno da soldato e una sciarpa di seta bianca al collo. S'intrattiene una mezz'ora con gli ufficiali del comando, e poi vuole passare il ponte in automobile. La grossa vottura fila lentamente sul piano dd tavole dalla struttura elastica. Giunto sulla riva deste, dove un centinaio di abitanti di Vische, la maggior parte donno e ragazzi, è raccolta por curiosare, la vettura reale prosegue per il paese di Vische, e di là supponiamo che stia per recarsi a Strambino e fare il giro delle prime lineo dove le fanterie avversarie sono in pieno combattimento. Molte vetture di generali lo seguono e dopo avere assistito al .passaggio sul potile di porte del reggimento bersaglieri ciclisti, comandato dal colonnello Raggio, lo seguiamo anche noi. Sono circa lo 9 e la giornata si annuncia abbastanza serena. Filiamo velocissimamente per deliziose strade in mezzo ai prati, e agli acquitrini, alle acacie e giunti sulla rotabile StrambinoCaravino pieghiamo a destra, lasciando da parte il paese e attraversiamo ili ponte supposto saltato. Appena al Naviglio di Ivrea, vediamo mezzo celati net fossi, in posizione di combattimento, i primi elementi' azzurri. Evidentemente hanno dovuto ripiegare un poco dalle posizioni sulle quali li abbiamo lasciati ieri. I « Lupi » hanno subito un forte attacco nelle prime ore del giorno: pattuglie rosse, armate di mitragliatrici e di bombe a mano, infiltrandosi fra i boschetti di acacia e scorrendo lungo la stnida, hanno fatto una forte pressione. Il terreno perduto, dai nazionali è poca cosa, ma è venuto ai « Lupi » l'ordine di non cedere, di tenero il terreno con una resistenza a oltranza. I rossi hanno sferrato un potentissimo attacco su tutta la ■linea dal Naviglio al lago di Viverone, ma la loro puntata più forte avviene a quanto pare, sulla nostra ala sinistra, di qui a Caravino e da Caravino oltre il cimitero, su una campagna pianeggiante che è proprio alle radici del gran blocco collinoso su cui sorge il castello di Masino. I rossi vogliono non perdere tempo e andar incontro agli azzurri prima che le loro forze accorse nella notte si siano trincerato e abbiano gettato reticolati e cavalli di Frisia. Gli azzurri, baldanzosi hanno dovuto fermarsi e pare che incontrino difficoltà serio a resistere. La lotta deve infuriare poco oltre Caravino. Tra 11 forno Difatti, entrando in paese assistiamo a un fuggi fuggi generale: gli abitanti corrono nella nostra stessa direzione verso l'uscita del paese, dalla parte del cimitero, dove giunge uno strepito di mitragliatrici in azione. Vanno a vedere lo spettacolo. La strada principale è quasi otturata dalle automobili del comando, lo Stato Maggiore ò giunto qui ed e sceso ed 6 corso sul posto dove si combatte, per rendersi conto de vi.su dell'azione. Ma noti si riesce a veder niente, se non un'enorme colonna di fumo, una nuvola bianca che ricopro tutto col suo mistero chimico. Siamo in presenza di un attacco di carri d'assalto con protezione di gas fumogeni. Quello che avviene a dieci passi da noi è tutto inghiottito dal fumo. Prendiamo per una viuzza traversa per girare l'ostacolo. Infiliamo il pergolato di un orto, ci spingiamo avanti, intravediamo una mischia furibonda, elementi delle fanterie rossa ed azzurra sono alle prese. Chi corre di qua chi di là, chi si butta a terra e spara, chi si ripara dietro la prima copertura che trova e fa fuoco di bombe. Ma i dominatori della situazione sono in questo punto i carri d'assalto. Chiazzati di rosso e giallo, scorrono sui cingoli sul terreno prativo, e dalle torrette si spara con una furia indemoniata. Sono i carri degli azzurri che stanno entrando in azione per rafforzare l'assalto dei fanti, i quali in un primo tempo hanno avanzato anche qui, ma urtati contro una resistenza superiore al previsto e trovati i reticolati già stesi nella notte, hanno richiesto l'appoggio dei carri di assalto. Dalle pendici boscose di Masino gli azzurri sparano nascosti fra i castagni, sparano come indemoniali sulle fanterie rosse insieme coi piccoli calibri, ed ecco i carri che in una se- conda fase cercano di forzare il passaggio. Nel pieno di questa aziona fumosa, assordante, giunge da Caravino Sua Maestà a piedi e ce lo troviamo Improvvisamente al lati. Con Ini sono il generale Giardino e il generale Cattaneo, che evidentemente lo mettono al corrente. Nel seguito notiamo ramini raglio Acton, il generale Cavaliere, il generale Ferrari, Petitti di Roreto, il generale Barco, il colonnello Pintor, il colonnello Romano, il colonnello Grossi e uno stuolo di giudici di campo. Sono le 9,45. Si fa un lungo giro per una stradetta affondata nei campi, mascherata da folte siepi di acacia, le cui prime foglie gialle sull'oro fresco di zecca costellano il fangoso fondo stradale. Lo Stato Maggiore conduce il Re in un punto dove evidentemente dovrebbe accadere qualche cosa di importante, ma come diremo meglio poi, la battaglia, per quanto preordinata nelle sue linee generali, riserva deflle sorprese e l'iniziativa dei singoli comandi è lasciata libera di agire come meglio l'occasione richiede. Una riuscita sorpresa dei "rossi,, L'attesa è piena dello strepito degli assalti che si svolgono a poca distanza, fra isolotti di fumo. Ora sembra che i « rossi » stiano per sfondare con l'aiuto dei numerosi carri e ora si ha l'impressione che la loro avanzata non rappresenterà che un successo locale ed effimero. I carri di assalto si sono serviti dei gas fumigeni per uno stratagemma. Hanno distribuito su una lunga linea le cassette del gaz, specie di spezzoni che appositi fanti gettano per terra man mano che avanzano e a cui danno fuoco. Vedendo il fumo levarsi la artiglieria « azzurra » lo ha preso di mira, ma improvvisamente i carri d'assalto sono sbucati fuori da ogni parte. La sorpresa è riuscita. Spezzati i reticolati coi loro potenti mezzi meccanici, i carri » rossi » si ritirano e i grossi reparti di fanteria avanzano sulla via fatta libera. Su tutta l'ala sinistra la di fesa è leggermente arretrata. Solo un carro non h riuscito a tornare indietro: nell'assalto di una ripa è andato a incastrarsi nel fango e per un momentaneo ingranamento della marcia è immobile e giace come un enorme coleottero fra le branche spezzate e ricurve di un siepone. Ognuna di queste piccole azioni è seguita attentamente da un giù dice di campo, specializzato nello studio di questa o di quella arma. Per esempio il colonnello Maltese invigila i carri; il colonnello Pernice l'uso dei gas. L'impiego del carri per essere redditizio in guerra, deve naturalmente essere fatto su larghissima 6cala. Il soldato tornerà cosi a combattere entro nuove armature mobiii, immensamente più robuste delle antiche e aventi nel proprio mec canismo i mezzi di offesa oltre che di difesa Il Sovrano fra 1 carri d'assalto Ad un esperimento di assalto di questi carri, che hanno un motore di 50 HP, ha assistito Sua Maestà il Re poco dopo ed è stato uno spettacolo divertente, da cinematografo. Difatti molti episodi sono stati cinematografati stamane. Le cartelle che vi si telefonano stasera non sono che le prime pellicole scolorite. Altre più vive saranno presto proiettate e il pubblico avrà a propria disposizione la piccola battaglia odierna, fase per fase. Del resto, quel che facciamo noi, su per giù fanno o hanno fatto altri. Nell'esercito francese sono in favore due tipi di carri : il pesante ed il leggero. Gli inglesi sono fautori del carro ultra potente di 60 tonnellate, che sui nostri terreni forse non conviene. Dopo avere assistito all'esperimento dei carri. Sua Maestà rifa a piedi la strada passando per i campi e sale in automobile, seguito da molti ufficiali per recarsi al castello Masino. Ivi giunto si affaccia alla va. sta balconata e contempla dall'alto lo sconfinato panorama su cui il sole, ira le nubi mosse dal vento, getta fiumi di luce. I generali Giardino, Cattaneo, Petitti, Ferrari, Cavaliere sono attorno al Re- Fra gli ufficiali dello Stato Maggiore si parla dei vari esperimenti fatti finora e ai quali ognuno ha avuto occasione di assistere. Il generale Petitti si dimostra entusiasta dell'opera dei pompieri. Il generale Cavalieri si avvicina a noi per sempre meglio chiarire il carattere che, al di là dello spettacolo scenografico, hanno queste manovro, t Oggi — egli dico — non si crede più al colpi d'ala: si cercano esperienze .. il colonnello Pintor fa un paragono felice: Ci serviamo del terreno come di un campo sperimentale ; anzi come di una lastra nera di lavagna per scriverci su i risultati ottenuti ». Il colonnello Grossi ci parla del criterio aminatore della divisione ternaria, che del resto non e una scoperta italiana. Si tratta di aumentare il più possibile la potenzialità di fuoco della fanteria, senza rendere questa troppo pesante. Il gen. Cattaneo ci spiega il meccanismo delle manovre, dicendoci come egli ad un certo punto ordini di troncare le azioni, ma spetta poi ai giudici di campo giudicare se le singole azioni siano effettivamente riuscite o no. I "rossi., contrattaccati e respinti Sua Maestà si intrattiene dinanzi al castello per una buona ora. Poi entra a visitarlo, accompagnato dal conte Luigi Valperga Masino che lo fa passare per le sale più belle e significative: dall'antica sala d'armi afirescata dagli stemmi di tutte le donne entrate nella, secolare famiglia, alla cappella dedicata a San Carlo D'Aragona dove, entro una piccola cassetta, riposano le ossa di Re Arduino: dalle spazioso sale coi ritratti delle belle favorite di Luigi XIV del Van Loo, alla, galloria dove è il medagliere. 11 Re si inte. ressa ai tesori d'arte e specialmente ai ritratti e ai ricordi dei suoi antenati, nella sala detta dei Savoia. Poco prima di mezzogiorno egli riparte in automobile diretto a Racconigi. La battaglia continua nelle prime ore del pomeriggio. I « rossi > contrattaccati vigorosamente sono soffocati e respinti. Cosi la divisiono ternaria ha modo di rivelare le sue qualità nell'offensiva, dopo avere in un primo tempo agito sulla difensiva. Prima di questa sera sulle linee, toma la quiete. Le truppe si accampano per il meritato riposo. 203 aeroplani Diciamo qualche cosa dell'aviazione. Le condizioni atmosferiche non sono state oggi molto favorevoli all'armata aerea, per il vento forte e irregolare che ha spirato durante quasi tutta la giornata e per le nubi. Partito azzurro : I 6uoi apparecchi da bombardamento veloci in due successivi scaglioni si sono insinuati all'imbocco della valle Baitea ed hanno effettuato alle 10,50 e alle 11,30 una azione di bombardamento dei ponti della Dora. Due gruppi di apparecchi da bombardamento pesanti, protetti e preceduti da apparecchi da caccia, sono giunti a Ivrea alle 11,50, completando il bombardamento dei ponti della città e della stazione ferroviaria. Una unità ha proseguito per bombardare il nodo stradale di Montestrutto. Circa 130 quintali di bombe furono lanciati. Pattuglie da caccia hanno fatto azione protettiva a distanza sulla linea Ronco-Chivasso-Asti. Su alcuni aeroplani da bombardamento hanno navigato alcuni giornalisti. L'aviazione ausiliaria ha eseguito voli di collegamento e di ricognizione stabiliti dal comando del partito « azzurro ». Complessivamente hanno preso il volo 145 velivoli nazionali. Partito rosso: Le forze aeree degli invasori seguendo l'itinerario Miraflori-Ivrea-Salussola hanno eseguito il bombardamento delle basi aeree di Canteri, ostacolati dai caccia « azzurri » e dallo batterie anti-aeree. E' stato bombardato il campo e furono mitragliate le batterie antiaeree. Si considerano perduti 4 apparecchi da bombardamento veloci e 6 caccia del partito « rosso », attaccati, e quattro caccia del partito « azzurro ». I « rossi » al ritorno hanno eseguito altre azioni offensive contro il campo di Masazza presso Biella, gettando 78 bombe. L'aviazione ausiliaria ha eseguito ricognizioni di sorveglianza sulla zona Azeglio-Viverone-P.oppolo-Borgo d'Ale e altri compiti affidatile dal comando « rosso *; ha eseguito fotografie ed ha lasciato cadere le relative pellicole per lo sviluppo con appositi apparecchi nei punti stabiliti. Parteciparono complessivamente, fra i due partiti, 203 apparecchi. LUIGI AMBROS1NI. ..0 5 10 - I5 20 '•Km.-11 i ii i. .I...; g 1