Diecimila persone sfilano a Racconigi davanti ai Reali e ai Principi

Diecimila persone sfilano a Racconigi davanti ai Reali e ai Principi Diecimila persone sfilano a Racconigi davanti ai Reali e ai Principi (Dal nostro Inv■tacconici 20 Oggi Raeconigi, Imbandierata e gremita come nei giorni delie sue maggiori solennità, ha celebrato il giubileo di regno dei Sovrani. Le *andicrc, i pennoni, 1 tralci di fiori o di alloro, che hanno salutato 11 ventunesimo compleanno del Principe Ereditario, hanno salutato oggi il venticinquesimo anno di régno dei suoi augusti genitori. Racconigi stamane si è alzata presto: la affluenza e l'animazione sono state notevolissime sino delle prime ore. I treni di Torino 6ono arridati affollatissimi. Alle 10, presente una gran folla, giunta pure dai centri maggiori delia provincia, è stata scoperta la lapide commemorativa, opera del gr. uff. A. G. Loris, assessore comunale di Racconigi e gcnialissimo artista. La lapide è stata posta, sotto l'atrio del palazzo del Comune, atrio che fu presto gremito di autorità, tra cui notiamo il somoprefetto di Saiuzzo, dott. Busseti, anche in rappresentanza del prefetto di Cuneo, il presidente della Deputazione provinciale gr. uff. Enrico, il sindaco di Racconìgi, comm. Tribaudino cogli assessori cav. Gamibino, cav. poi6etti, gr. uff. Loris, Camlsassa e Abrate. Gasa reale era rappresentata dal comm. Buzzi e dal dott. Quirico. Tra 1 presenti ricordiamo pure il comm. Manissere, il eav. Colombo, l'aw. Canton, cav, Gambetta, il cav. Inivernizri, I sindaci di Susa e Ghiornonte, il cap. Barucchi dei R.R. carabinieri, l'ispettore scolastico cav. Mort&ra, ece. La targa commemoratira Quando è tolto il drappo, gli occhi di tutti si concentrano sulla bella opera del Levis die riassume, come è 6tato già spiegato su queste colonne, attraverso varie figurazioni, la storia della nostra ultima guerra, come fu vissuta e sofferta dai nostri Sovrani. Le loro sembianze risaltano in un medaglione con cornice di quercia e nodi vtociani. Accanto al profilo dei sovrani risaltano gli stemmi dei Savoia e della Casa Montenegrina. Prende per primo la parola l'on. Imibertl, presidente dèi comitato promotore della targa. L'on. Imbertl esalta le glorie di Casa Savoia, ricordando l'opera nobilissima ed austera del nostro Re durante la guerra. L'oratore afferma che sull'esempio di Casa Savoia devono imparare le giovani generazioni * ad anteporre sempre, alle misere e sterili competizioni di parte ed alle piccole ambizioni personali, i supremi interessi della Patria ». L'on. Imberti conclude rivolgendosi al reduci della guerra ohe videro il nostro Re al campo e « ritrovarono nelle corsie degli ospedali la sua Augusta consorte che dimentica delle Regali prerogative é cinta dell'umWe camice di dama della croce Rossa, si affannava con vero cuore di madre, a portare ovunque una parola amorevole e confortotrice. Al Presidente del comitato risponde il sindaco comm. Tribaudino, ricordando i 25 anni di regno degli amati Sovrani ohe Racconìgi ha avuto l'altissimo onore di ospitare nelle ore più serene delia loro vita. Ha ringraziato i racconigesi della geniale e patriottica iniziativa, soprattutto ha ringraziato il gr. uff. Levis mercè l'opera del quale la città si è arricchita di un'opera d'arte, I XXT anni di regno Dopo il Sindaco parla l'oratore ufficiale della cerimonia prof. Adolfo Colombo, del Museo Storico del Risorgimento di Torino. L'oratore ha accennato subito ai primordi dei Regno di Vittorio Emanuele ni e di Eterna di Montenegro. « Le primo parole — esclama — rivolte al popolo suo dal giovine Re, furono di coraggio, di fede e di amore. Poiché fu consuetudine costante dei principi Sabaudi lanciare nei giorni fasti e nefasti ai propri sudditi la buona parola che alle nobili imprese sprona, che nelle prosperità esalta, che nelle sventure ritempra, che è buon seme e luminoso presagio nel futuro, saliva Egli In un'ora angosciosa, sul trono dei Padri suoi, impavido e sicuro perchè sentiva che le fortune d'Italia sbavano più in alto di ogni sventura per quanto terribile essa fosse ed il popolo italiano, dopo il plebiscito di dolore, s'era stretto fidente intorno a Lui perchè intuiva che nel novello Re non si sarebbe certo interrotta quella tradizione secolare, discesa via via per li rami, di bontà, di ardimento, di sacrifizio che era stato sempre nei secoli nobile retaggio della stirpe Sabauda. L'oratore attentamente ascoltato prosegue: « Anche a Vittorio Emanuele III i tempi durissimi chiesero tributo di ansie quotidiane, di gravi sacrifizi, di tremende responsabilità. Ma egli fortemente temprato da tutte te virtù millenarie della stirpe, nutrito di severi studi militari e civili, degnamente preparato alla missione che per volere di Dio e del popolo era chiamato ad esercitare segui fin dagli inizi del Regno suo, l'esempio luminoso degli Avi raccogliendo intorno a sè quale viva espressione della patria, i desideri, le aspirazioni, le sofferenze, i fremiti dei suoi sudditi, prodigo sempre di consigli moderatori o di felici iniziative per la felicità e la fortuna del popolo suo, primo fra i cittadini nel compimento dei suoi alti doveri, rigido custode di quelle istituzioni a cui aveva giurato fede. E compagna degnissima nell'altissimo compito, la Provvidenza volte al suo fianco una donna gentile venuta dal Montenegro a portare fra gl'Italiani l'incanto del suo sorriso, la rara fragranza di domestiche virtù, pensiero sempre pronto, cuore sempre vigile nell'alleviare dolori, nel tergere, quale benefica fata, segrete lagrime, nel ristorare animi infranti ». L'oratore accenna ai maggiori eventi del regno: all'impresa libica invano contrastata, che fece rifulgere ad epiche altezze il valore e l'ardimento itaiiano, dando coi suoi tangibili frutti alla Nazione la coscienza della propria forza ed alla Monarchia, che fedele interprete l'aveva validamente sostenuta, nuovo prestigio. Il prof. Colombo parla poi dell'ultima nostra guerra concludendo sul nostro Re; « E neppure nel torbido giorno della sventura s'intiepidì la sua incrollabile fede. Ad animare i cuori trepidanti, a bollare ogni viltà, art invocare in caldo appello la concordia degli animi sorse la voce augusta del primo soWato d'Jitalia, a cui fece eco l'atnmonimento solenne di un vate: « Non piegare d'un'ugna,». E nello storico Consiglio di guerra di Peschiera, a personaggi d'oltr'Alpe consiglieri di prudente ritirata al Mincio, obiettò con ardimento sabaudo la sua fede nella resistenza al Piave. Per la fermezza del Re, lungo il fiume un baluardo di petti come una cintura dì bronzo cinse l'inviolabile argine dietro tutte le anime degl'italiani Analmente fuse in una sola volontà. E venne il giorno della sfolgorante vittoria in cui con l'epilogo felice deBe lotte secolari dell'Austria, le italiche bandiere furono saldamente piantate sulle Alpi Giulie secondo II nobile vaticinio d'un precursore del '28, sanitorre di Santa rosa, e conforme a quel sacro compito che Camillo Cavour sui suo letto di morte aveva segnato alte future generazioni d'Italia i. Terminati i discorsi venne eseguita una cantata popolare: .« Rac0ni6», parole di Gar. viato speciale) l i s u e e e i a i a i o a a e 5 l l i n l i o è i i à , l l e e e e l , e a e d i l bero e musica di Rossetti. Quindi l'Ammanistraziono municipale offri un vertmouth d'onore alle autorità. La toppa Principe di Piemonte Nel pomeriggio è stata disputata la earsa di biciclette a motore per la Coppa Prinotpe di Piemonte, di chilometri 100, passando quattro volte davanti al Castello. Assisteva allo svolgimento della gara numeroso pubblico, tósa Ha avuto i seguenti risultati : Categoria genttemen: l.o arrivato Vitate, in ore 1 27' 26" coprendo il percorso ad una media di 68 chilometri all'ora; 2.o Paschiero, in ore I 38' 51": «;0= ?p».a:3 ?re 1 4y 53"= 40 Casiraghi, in ore 1 51' 12"; 5.o Imberti, in ore 1 53' 10". — Categoria esperti: l.o Odlsio, in ore 1 36' 52" coprendo il percorso ad una media di 61 chil ^•"6,938 metri all'ora; 2.0 Gihertini. in ore 1 38' 34"; 3.0 Guizzardi. in ore 1 41' 52'" il giro più veloce fu compiuto da Nazzaro felice, nipote del corridore automobilista, che tenne una media di chilometri 73 e 263 Pifu i: S c,oppa è stata assegnata al Mot* LiluD al Torino. Alle 16,30 la popolazione ha gremito la Chiesa per un solenne Te Deum al quala hanno assistito anche tutte le autorità. U tWZPM cr.a P?,1?40 a festa e illuminato sontuosamente. Alla porta principale d'ingresso campeggiava questa epigrafe: « AutoritaVpo. SSL0 - Racconigesi — Nel XXV anno di Regno — Degli amati Sovrani — A Dio Ottimo Massimo — Azioni di grazie Esultanti riconoscenti inalzano ». " Entro e fnorl la Borgia Per te ore 17,30 era fissato il grande corteo che doveva sfilare davanti ai Sovrani ed al Principi in segno di omaggio. Il corteo si formò sul Vialone gradatamente, lentamente dato il continuo affluire sul luogo di concentramento di migliaia di persone, tra cui associazioni da Fossano, da Savigliano e da altri centri. Il corteo è aperto da una centuria della milizia nazionale alla quale fa seguito una centuria di Giovani esploratori cattolici, giunti appositamente da Torino per unirsi a questo omaggio popolare a Casa Savoia. Vengono in seguito la musica di Racconigi e a corpo dei pompieri, un folto gruppo di madri e di vedove di caduti, gli allievi delle scuote comunali, e alcune centinaia di excombattenti e di mutilati. Nelle loro appariscenti divise ecco te società sportive: <ruella di Fossano in maglia azzurra, quella di T^Pn"18!-111 maglia bianca e altri gruppi di TOTino, Cavallermaggiore, di Carignano Ò di Carmagnola Questi sportivi tra cui sono anche squadre femminili portano nel corteo una bella nota di colore e di vivacità. Notiamo inoltre la Società corale di Savi* SfiSì?. la «luate P°co prima ha cantato in Piazza, nonché la musica di savigliano. la Associazione ex-combattenti indipendenti A metà corteo, preceduto dal gonfalone munìSJ,1^ <viene 11 eroBso dtìUe Personalità raci^ciff!'.0011 a- capo 11 sindaco Tribaudino, i assessore anziano cav. Gambino, il gr. uff! c^o'^i1 Ceriapa che fu per molti anni SS^ff0 id\ Racco?tel. a»zi lo era precisam^ +al *emP° del'a nascita del Principe nm™m°!nH com,m- D°m«nico Abrate, il eav. Revelli, il capellano militare don Perlo mu- Ji!aitP «ruerra e don Bergolio capellano reale u comm. Manissero, ì cap. Mimoii- ni. i Ruf,coni, l'ing. Colombo, il barone niellate ^ JE>ein6tti« segretario mu- stS^»0 «TYmo di autorità racconigesi è state ricevuto poco prima dai Sovrani nel ^HÌZ^ÌS10' ? ricevimento ebbe luogo nel grande atrio al primo piano del Castello. n Re vestiva un tout de, meme marrone e la Regina una toilette da passeggio con cappellone piuma. Dopo 1 Reali entrarono nél1 atrio anche il principe Umberto, che vestiva un abito borghese bleu, il Principe d Assia e la principessa Mafalda, in bianco con una capotte di paglia verde, il fidanzato vestava un abito grigio. Coi Principi e colia Principessa erano pure il duca Cito il conte e la contessa Bruschi-Falgari. u Ra ha esternato al. Sindaco di Racconigi tutta la sua soddisfazione per gli omaggi e gii auguri tributatigli in questi giorni. La Regina conversò con alcune signore che parteciparono al ricevimento in rappresentanza di Opere pie del luogo. La principessa Mafalda volle ringraziare personalmente il grand uff. pittore Levis per i due quadri da lai mandatigli come dono di nozze. Erano due dipinti che i Principi avevano ammirato in ima visita fatta allo studio del Levis, e l'uno rappresenta un azzurro lago di alta montagna e l'altro alcuni riflessi pure d'acqua nei dintorni di Racconigi. La spettacolosa manifestazione Quando il corteo si mosse, i Reali i Principi e i personaggi del seguito uscirono sostando sulla gradinata. Nello sfondo spiccavano le rosse livree di quattro staffieri II gruppo attese in piedi il passaggio dfil1 imponente corteo. La Regina aveva alla sua destra la principessa José del Belgio una bella e slanciata figura, alta e bionda! Alla sua sinistra aveva la principessa Giovanna e U Re. Poco lungi si trovavano in gruppo la principessa Mafalda, In principessina Maria, i Principi, la contossa BruschiFalgari. il generale Cittadini, il duca Cito ed altri personaggi. Il corteo entrò in Castello per l'ingresso di destra e attraverso l'ampio piazzale, sfllandò a pochi metri dalla gradinata, usci pel cancello di sinistra. Calorose grida s'alzavano da quella nereggiante colonna di cittadini d'ogni gradazione. Il Re e i Principi erano a capo scoperto e salutavano con cenni del capo. Il Re era sorridente e visibilmente soddisfatto della imponenza della dimostrazione. Basti dire che il corteo a sfilare davanti ai Reali impiegò circa 40 minuti. Racconigi è stata animatissima per tutta la serata. Cori e inni si alternarono. Dal paesi vicini erano sopraggiunte, con ogni mezzo di trasporto, altre migliaia di persone. Davanti al Castello, a cura del Municipio di Racconigi. ebbe luogo uno spettacolo pirotecnico, che ha molto interessato 1 Reali i Principi e tutti gli augusti personaggi o^ spiti in questi giorni della reale residenza. Gh ospiti non sono ancora arrivati tutti Altri 6e ne attendono, specialmente da Roma L'aristocrazia della capitale sarà largamente rappresentata. Il personale della ferrovia vive ore di molto movimento. Anche la stazione ha fatto la sua toilette. E' stata restau. rata e dipinta a nuovo ed illeggiadrita con belle piante ornamentali E' ora una stazioncina di ima eleganza rara ercole moggi. Oaaggit M'Aizza,, e del 4.o al caduti di Borgomanero Borgomaitero, Si, nuli. Nella ricorrenza del XX Settembre, il Reggimento Nizza Cavalleria ed il 4.o Reparto Bersaglieri Ciclisti, a Borgomanero per lo esercitazioni tattiche, sono sfilati per te via della città, recandosi al monumento dei Caduti a deporvi nnA corona di fiori. Ha par» lato, brevemente a a&oadwuente, U cf lon^ nello Marchiai,