A Racconigi

A Racconigi A Racconigi Per festeggiare degnamente il Principi! Ereditario nella ricorrenza del suo ventunesimo compleanno, Racconigi ha cominciato col vestirsi a festa. Vestito di gran gala: il tricolore. Se l'erede del trono al risveglio, stamane, si è affacciato ad una delle tante finestre del Reale Castello, non può non averne riportalo una impressione gradevolissima, 'l'ulta la città è Imbandierata. E le bandiere sono tanto cho sembra non vi sia finestra senza tricolore. Ciò mette tale una nota di vivacità e di allegrezza che chi ne soffre è il castello, che viene a risultare di un colore smorto. Messo il vestito a festa, Racconigi ha voluto avere un'alba di festività, il campanone municipale ha fatto collo prime luci sentire la sua voce. Festa di tutti o per tutti. E sono stati gli squilli della campana che hanno dato il segno del giubilo cittadino. Il Gonfalone benedetto Al Municipio, prescelto per la manifestazione in onore del Principe Umberto ma ancor più per la glorificazione della casa Savoia, il movimento di folla è cominciato prestissimo. La cerimonia è fissata per lo ore 10. Per le ore 10 sono convocati nell'aula co- . munale lo rappresentanze delle Associazioni patriottiche per la benedizione del vessillo municipale e la conferenza sulla Dinastia Sabauda del concittadino avv. Ton, ina poiché la sala è di spazio limitato c molte sono le personalità invitate alla cerimonia la gente si mostra sollecita. Alle 9,30 la sala è gremita. Lungo lo pareti sulle quali campegeiano i ritratti di Carlo Alberto, di Vittorio Emanuele II e di Umberto I e di altri Ro e Principi di Casa Savoia sono disposte le bandiere dei combattenti, delle Scuole e delle Associazioni locali. In fondo alla sala le rappresentanze delle. Scuole, negli scanni d'onore gii invitati. Al tavolo sindacale, a fianco del Sindaco, coinm. Tribauduio, e ai membri della Giunta e del Consiglio comunale, che siedono al completo, vediamo l'on. Imberti, il grand'uff. Levis. il presidente della Deputazione Provinciale- comm. Eurico, il comm. Furolo e il comm. Biancheri della Casa 'llealo, la medaglia d'oro Sabino Canterano, il sottoprefetlo Bussetti, ii cav. Colombo, il comm. Caroti Ceva, il colonnello Lever, il sindaco ili Cavallermaggiore, ecc. Tra lo autorità le Dui elette signore di Racconigi. I.a'musica, mancando lo spazio, è ferma in piazza, e la piazza è gremita di gente che partecipa come può all'avvenimento. L'entusiasmo che è nell'aula trova sulla piazza la sua amplificazione. E quale splendida cornice 1 11 castello. Tutte le finestre della reggia sono chiuse, chiusi i cancelli, ma quanti partecipano alla manifestazione sanno che i Principi gradiscono molto questo atto di omaggio e che la Famiglia Reale presenzia in ispirito alla cerimonia. La manifestazione si inizia con la benedizione del gonfalone municipale. E' il vicario tool. Filippi che compie il rito. La bandiera è tenuta dal Sindaco comm. Tribaudino. Non si vede che il grande campo azzurro, il colore di Casa Savoia. Spruzzato il gonfalone di acqua benedetta e pronunciate le preci di rito, il teol. Filippi precisa il carattere della cerimonia che fonde in un unico spirito la Religione e la Patria. Benedetta, la bandiera diventa cosa sacra; rappresenta la fusione perfetta degli spiriti, armonizza i valori materiali e morali cittadini e ne esprime le idealità. Dal fatto che il gonfalone viene benedetto proprio nel giorno che segna l'ingresso del Principe Ereditario nella maturità, trae poi il motivo per rendere omaggio alla Famiglia Reale. Dopo il teol. Filippi parla il Sindaco commendator Tribaudino. Breve discorso anche il suo, come *si conviene alla cerimonia, ma vibrante ili patriottico entusiasmo e caldo di devozione e tli riconoscenza per la Casa Regnante, e di affetto per il Principe Ereditario. Vibra nelle sue parole il palpito della città. La musica, sulla piazza suona la Marcia Reale, mentre scrosciano gli applausi. La prima parte della cerimonia è finita. Ha la parola l'aw. Ton per il discorso commemorativo. Egli devo illustrare i dieci secoli di Casa Savoia e lo fa come uno storico appassionato o diligente, come un poeta dalla fina sensibilita. Dieci secoli di storia Riassumere la storica disquisizione dell'avvocato Ton, cosi intimamente legata e collegata è impossibile. Bisogna limitarsi ad accennare qualche episodio. Ecco come il chiaro oratore descrive le origini della Casa di Savoia. « Caduto l'impero romano d'occidente e infrantisi contro la fatalità della Storia i vari' tentativi di regno, l'Italia elaborava la sua nuova, originalissima creazione politica- il Comune. Le invasioni barbariche avevano immesso nel vecchio tronco della latinità, inciviltta e poi fiaccata dall'ellenismo, sangue vergine e forte. Trionfando, il Cristianesimo aveva soppresso la lotta fra pagani e cristiani: dalle rovine dell'impero e del regno nasceva « la doppia individualità deili Stati e dei cittadini .. Anzi l'umanità che si era confiiSSi 'l.™Ientandpsi, nella accentratrice ponmnri "iiSXf' "Prendeva impensatamente ì propri diritti e svincolava, lanciandola alla conquista dell'avvenire e della Storia, la sua unita essenziale: l'individuo. Trascorso, scnZ^ -, ,mJ?10D401 ranno mille, Il più cupo terror dell Evo Medio, Corrado il Salico guerreggia per la successione di re Ro-teifo di Borgogna. Sta per lui la vedova regina. E?mengartia; lo combattono i nobili, oh-- non vogliono essere incorporati neU'imporo. La lotta è incerta, ma la decide favorevolmente al Salico il signor di Mariana. Umberto Bian. camano, che scende, primo del Savoia, in Italia, per la vallo d'Aosta, si b.itle a Rard e, ritornato, sgomina eli avversari a Ginevra. La storia dei Savoia è di ini innanzi storia italiana ». „ ,, , ,. La figuro déllii prema Principessa Mafalda della Casa dèi >avoi.i è cosi presentata dal. l'aw Ton «Chiusi da l'mbftrio HI i passi del Geniste e dei San Bornawlo, e, mentre