La democrazia francese e il Governo

La democrazia francese e il GovernoLa democrazia francese e il Governo Per mantenere .l'unità del " carieilo „ e della maggioranza governativa • Dopo la resa a discrezione dei bancari - I socialisti contro ogni palese o larvato richiamo di classi per la ga;rra marocchina. (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi, 12, notte. Assistiamo da qualche giorno a un complesso di interessanti tentativi per la ricostituzione del pieno accordo fra le disiecla membra del cartello. Il primo di questi tentativi consiste nel piogeno di bilancio pel 10ÌG, che Caillaux ha fatto distribuire ai memori della Commissione finanziaria della Camera, il propello uiiiaux per il bilancio 1926 I tre miliardi e 440 milioni occorrenti per portare le eutrule al pateggio colle spese, ossia al livello di irenlasei miliardi, devono, dice il ministro, « essere richiesti esclusivameme a coloro che possiedono od a coloro cui il lavoro assicura larghezza di mezzi ». E il progetto' propone anzitutto un inasprimento generale delle imposte sul reddito, portando al venti per celilo quelle sul reddito dei capitali mobili ed immobili; al quindici per cento quelle sui profitti industriali e commerciali; e al dieci per cento quelle sui salari, stipendi e introiti professionali. Solo il reddito, inferiore a seimila franchi verrà esonerato della metà, dell'imposta, quando il contribuente abbia più di (io anni di età. « Lungi dell'aggravare la sorte di questi umili — dice il testo esplicativo, accompagnante il progetto — la riforma fiscale li mette con tale misura, altamente democratica, in una situazione più favorevole di quella che era loro oggi acquisita. Per contro,'è giusto che l'ozio e l'opulenza consentano allo Stato un più.largo sagrificio; è giusto che i possessori di reddito provenienti dal capitale si vedano applicato il supplemento di tassa; è giusto che coloro i quali immobilizzano una parte del loro avere in valori improduttivi, paghino in ragione del iwDssesso di queste ricchezze, oggi esenti, una legittima tassazione ». In secondo luogo, Caillaux propone la creazione di una imposta complementare, I a tariffa progressiva, sul reddito dei capi- j tali. La nuova imposta non colpisce se : non la parte di reddito eccedente i 70.':0 franchi, ed è calcolata secondo la tariffa seguente: 2,50% sulla frazione fra 7000 e 50.000 franchi; 4 % sulla frazione fra 50 i c 100.000 franchi; 6% sulla frazione fra I 100 mila e 500 mila franchi; 8 % sulla fra- I ziono eccedente i 500.000 franchi. Ma a tale imposta si aggiunge la già segnalatavi tassa sui beni immobili improduttivi : collezioni, gioielli, ecc., la quale sarà del 0,50% ad valorcm, deduzione fatta di 50 .mila franchi pei contribuenti celibi, di 80.000 per gli ammogliati, e 90.000 o più per quelli che hanno figli.o persone a carico. Da questa tassa, il ministro fa calcolo di ricavare 800 milioni all'anno; mentre dalla sovrimposta progressiva sul reddito dei capitali se ne attenderebbe 100 milioni. I 2 miliardi e mezzo rimanenti dovrebbero di conseguenza essere dati dal rialzo dell'imposta generale sul reddito. Per meglio colorire le proprie disposizioni democratiche, Caillaux esuma il vecchio progetto socialista della revisione delie indennità accordate ai danneggiati delle terre invase e delle decurtazioni dei patrimoni scandalosi, formatisi laggiù dopo l'armistizio, affidandone l'applicazione ai tribunali, Per l'arbitrato obbligatorio II secondo tentativo di restaurazione della maggioranza di sinistra consiste in una minaccia di anione legislativa contro j le banche. Sapete già che lo sciopero dei bancari è finito, e che gli scioperanti sono stati schiacciati, avendo i loro padroni ! categoricamente rifiutato l'arbitrato, di ! cui vi accennammo giorni or sono. La cosa ha destato impressione penosissima, e il Governo esce dalla battaglia gravemente diminuito. Ora, fra i deputati di sinistra è cominciata una agiiazione, per ottenere il varo a grande velocità di una legge, che renda l'arbitrato obbligatorio. La domanda di riapertura anticipata delle Camere, di cui vi informammo ieri, ha, fra gli altri scopi, quello di rendere possibile una discussione in proposito. Il Qnotidien, occupandosi dell'argomento scrivo oggi : « Gli scioperanti, appoggiati dal Governo proponevano un arbitrato. I direttori de>{ prandi 6iabiiimenti finanziari lo hanno rifiutato. Benissimo. Quei signori trionfano Ma per quanto tenuio? Le Camere si rlunì'rnnno fra qualche settimana, forse tra qualche giorno, se il leglMimissimo reclamo del Gruppo socialista sarà inteso. Esse hanno già un programma carico. Ma nulla imoedirà. poiché lo scandaao è troppo grande e la provocazione troppo flagrante, che si metta di urgenza all'orfline del giorno lu questione doli arbitrato obbligatorio nei conflitti del lavoro. Ora i direttori di grandi stabilimenti ttnanalari petmettono che si dica loro- - -U- la legge essi hanno assicurato il voto, essi che hanno infranto lo sciopero colla fame; ma che, facendo questo, hanno dimostrato, con un tale atlo di forza, la necessità de-il'intervauto della legge; e la legge domani sarà fatta. Por quanto potenti si credano, o si permettano di credersi, essi non impeiiiranno l'approvazione della legge. La maggioranza dell'11 maggio si ritroverà per quesla opera di giustizia; e anche nel Governo rivivrà lo spirito dell'11 maggio ». Accanto a questi due tentativi principali, altri ne potrebbero, caniinin facendo, venire improvvisati. Sennonché la grande incognita, agli occhi di Painlevé e di Briand, che sarebbero, l'uno e' l'altro, lietissimi di veder riuscirò il progetto, sta negli umori dei socialisti. Sino all'altro ieri, in materia di finanza correva voce che Illuni volesse a tutti i costi ripetere contro Caillaux una clamorosa affermazione di principio. Il Marocco - Una lettera di Rtnaude! In quanto al Marocco, per ora è la tregua, dato che 'laggiù si va bene e si avanza; e finché le cose andranno, la tregua potrà durare. Ma bisogna che le operazioni non si prolunghino troppo. Guai se il Governo avesse bisogno di nuove truppe. Renaudel, alla sola idea che possa essere in corso una chiamata di classi larvata, perde la calma. Stamattina egli ha scritto al presidente della Commissione dell'Esercito per chiedergli come mai siano stati mnnclati al Marocco giovani che dovrebbero essere congedati fra due mesi : « Importa sapere — dice la lettera — quali sono le intenzioni del Governo verso le classi prossime al congedo e i giova- . ni soldati, pel quali si compiono spese di trasnorfo a cosi breve distanza dai momento in cui dovranno essere rimandati alle loro caso. Questi giovani rischiano df essere mantenuti sotto le armi? Vedremo, sotto questa forma, avvenire la chiamata di unni classe per la guerra al Marocco, trattenendo sotto le armi effettivi, che non si mancherà di dichiarare indispensabili? ^cnto che il ministro della Guerra, presidente del Consiglio, ha manifestato la certezza clip tutto sarà terminato in Ottobre. Ma se- «mesta cortezza non dovesse diventare una realtà? Ho pensato che tale questione non poteva lasciare indifferente la Commissione dell'F.sercito, e che vorrete chiedere al precidente dpi Consiglio tutte 'e necessarie spiegazioni ». Diciiiarazioni di Painlevé A voler guardarsi attorno, altri motivi di dissapori non mancano. Le stesse feste fatte a Painlevé in Alsazia fanno adombrare la sinistra, la quale vi vede un principio di pressione, per spingere il capo del Governo fuori della carreggiata delia laicità. Quest'ultimo, per verità, fa il possibile per tener buoni tutti Ricevendo stamane i rappresentanti della stampa parigina, ha cercato di toccare con la solita grazia eeeleitica tutti j tosti di attualità, senza scontentare nessuno. Circa le trattative di Ginevra ha detto: « La nazione francese può fidarsi nella chiaroveggenza e nella saggezza del nostro ministro degli Esteri, Aristide Briand, nonché nel suo senso di umanità, per conciliare nella misura del possibile, i diritti e le preoccupazioni della Francia e delle nazioni che le sono unite, coi diritti e le preoccupazioni di tutti gli altri popoli, che vogliono realmente la pace ». Circa il Marocco, ha ripetuto: a E' venuta l'ora in cui, suo malgrado, la Francia ha dovuto spiegare la forza. Le notizie che ci giungono mostrano la sicurezza colla quale sono state minuziosamente preparate, con perfetta unione coi valorosi marinai e soldati spagnuoli, le necessarie operazioni. So i nostri avversari hanno preso per debolezza la generosila della Francia, cho si sforzava di ristabilire la paco senza versare sangue, i giorni che verranno dissiperanno questi loro errori. Li, forza francese infrangerà tutti gli ostacoli n. Come vedete, ce ne è per tutti i gusti. Biusciranno «mesti s(or:;i di quest'uomo squisitamente equilibrato, «male è l'attuale presidente del Consiglio francese, a riguadagnare al Gàoinetto 'a fiducia dell'ala sinistra della sur. vecclria maggioranza? Voci sparso que?ra sera pretendono che Painlevé abbia già concordo o con Herriot i termini del suo prossimo dis.-orso-programma da pronunciare ad Orleans; e cha Blum, contrariamente alle intenzioni finora attribuitegli, intenda, nella riunione plenaria del Cnrtolio .•!>• precederà la riapertura delle Cani ire, lanciare e caldeggiure una ■ • rionale, da lm già couc <•"•. perinoìterebbe ai socialisti di r't rendere la politica di appoggio. C. t\

Persone citate: Aristide Briand, Blum, Briand, Caillaux, Herriot