Tra Mussolini e Farinacci, tra industriali e corporazioni fasciste

Tra Mussolini e Farinacci, tra industriali e corporazioni fasciste Tra Mussolini e Farinacci, tra industriali e corporazioni fasciste "La rivoluzione è in un periodo di ripresa, il bello è venuto epù ancora verrà,, Le Commissioni interne nelle ofieine saranm abolite: le loie funzioni assente dei sinteti fascisti ROMA. 12. notte. U Anemia Stefani comunica che Mussolini ha così risposto ad una lettera di Farinacci : « Caro Farinacci. La tua lettera è la miglio'«re commemorazione del nostro valoroso ed « indimenticabile camerata A. Casalini. Molti « altri sono caduti dopo di lui. L'elenco lungo « dei loro nomi è ammonitore. Militare nel fa- • seismo è ancora un privilegio, iwrchè im« porta un sacr'.iìcio, spesso mortale. Questo « fatto, consacrato dal sangue dei nostri mar« tiri, mette i! nostro partito in stato di asso« luta superiorità morale su tutti gli altri e | « gli impone ferreamente una strategia di net<i tissìma intransigenza. Le forze che il fascili smo raccoglie sono veramente imponenti. 61 « tratta ora di piirfeziona.rle, di tenerle alle« nate e pronte, Qucs'.o è U compito clic tu as« solvi con diuturna, assidua fatica, cori fre« sco entusiasmo, con indomita fede, con ru« rezza di intenti. Sono i morti che ci impin« gono di servire il fascismo con umiltà, di« stnlcresse,.concordia. La n.ètu cosi sarà più « presto raggiunta, a qualunque costo. I.a rlc voluzione fascista è in un periodo ili ripresa. « Olà le basi dello slato fascista sono gettate, «nel fatto, prima ancora che nella dottrina. • Tutta l'Italia 6i rinnova nel profondo. Quel« lo stesso popolo, illuso e mistificato, che «prima ci- fu nemico e che poi guardò alla • nostra Insurrezione vittoriosa con occhio pa« vido ed indifferente, oggi si orienta a masse » 6empre più forti verso di noi, perchè sen e| « nel suo osciuo, ma Infallibile istinto, che « nel fascismo c'i la viia, con tutte le sue pos- i « sihilità, mentre dall'altra parte c'ò il passa« to, con tutte le sue cose stracche e morte. \ • Avremo ragiono di quesli residui contro-ri« voluzion.'iri quando, dove, come vorremo. « Sono alia nostra mercé. Perche il bello è « venuto e più ancora verrà. Viva il fascismo! • Mussolini ». Ed eccn che cosa aveva scritto Farinacci all'on. Mussolini: « Ducei (In anno fa la malvagia azione di tatti i nostri avversari coalizzali, portò alla' uccisione di uno dei nostri miglior, coni-' pagni di fede: Armando Casalini, autodidatta, Interventista, volontario di gucira, nato! dal popolo lavoratole al quale consacrò tutta la sua attività e tutto il suo entusiasmo. Dopo di lui, in un solo anno, caddero vittima dell'odio dei pseudo costituzionali, dei] demoniasscni e dei sccialcominiisti, le seguenti camicie nere: Nava Virgilio, santostefano Giuseppe, Tozzpne .Modesto, Urbano Cariando, Chiesa Francesco, Poma Boiiienico, Lezzola Francesco, Faronda Vincenzo, Sonvico Manlio, Coli Pietro, Bombardi Silvio, Rossi Antonio. Albertuccl Alberto, Leoni Ferietico.éMicBli Salvatore, Bagnati Primo, Marandrhi Aristide, D'Andrea Giovanni, Santarelli Giulio, Salvi Amedeo, Bovagni Paolo, nottori Ferdinando, Cosenza Andrea, Donni Giuseppe, Lucia Luigi, Mandalinl Aniteio, Spellicimi Angelo, Panna Attilio, Saverio Giuseppe. Amato Carlo, Craisor Martino, Canone Daniele, Surman Andrea, Lege Glusv.'ppe, Pallini Luigi, Salvatore Pietro,' Piemonte Egidio, Agnusdei Vittorio, Paccaceio Luigi, Dunioli, Dal Col Luigi, Móngardl Leo, Murtinelli Vita Antonio, Turini Ugo, Visellini Guerrino, Ferioli Agostino, Visantini Fvuncesco, Bottelli. Giacomo, Pietro Livi, Mùngiti rierino, Salvador! Gino, Silurgo Sebastiano, Hocco Gerocamio e Ghio Galliano. Ai partilo fascista si presenterebbe un'ottima occasione per denunciare i carnefici del <>iini gregari, per esaltare i suoi sacrifici disangue, per sferzare coloro che filosofeggiano a vuoto sulla violenza fascista. Invece il luscismo, austero nel suo dolore, come austere sono le madri e le spose dei nostri martiri, nel loro strazio, lungi da ogni speculazione non terrà in questo anniversario nessuna clamorosa commemorazione. « E' perù ml-u devere far conoscere a- te, o Duce, comò attraverso l'opera quotidiana di propaganda e di organizzazione, ci siamo resi degni del sacrificio de: nostri mairi)ri dal quale abbiamo attinto maggiore fede e maggiore entusiasmo per le battaglio di oggi, per le battaglie di domani. li nostro partito mai fu cosi forte. Ecco i dati: 9 mila fasci, con 700 mila inscritti regolarmente tesserati; 590 fasci femminili con 2* mila inscritti; 16 legioni avanguardista con iscritti 90 mila; 18 legioni baiilla con 70 mila inscritti. Ogni giorno sono nuovi uomini, nuovi giovani che si aggiungono alia nostra massa travolgente, elio chiedono di militare nel nostro esercito. Al fianco di queste forze politiche abbiamo 317 sindacati nazionali, con oltre un milione e 800 mil* inscritti, una fiorente Federazione marinara, 6317 amministrazioni comunali. 68 amministrazioni provinciali ed una poderosa associazione di ferrovieri fascisti, con oltre 80 mila soci. Quest'ultima associazione merita un plauso particolare. Essa attraverso una ferrea disciplina « uno spirita sincero di abnegazione, fa mirabilmente funzionare una dell» più delicate arterio della nazione. Le decine di centinaia di migliaia di stranieri affluenti in Italia, hanno avuto parile di profonda ammirazione por questi nostri ferrovieri fascisti Come vedi, la situazione del fascismo è formi;, dn'bilp. Noi, dal primo all'ultimo, siamo ai tuoi ordini, senza disditele, per la vita e per la morto. Hai tui esercito poderoso da manovrare, come meglio ritieni, per raggiungere la meta agognata lo Stato fascista - Farinacci ». "La M i'Z ii ha il precipuo compito di d fendere il r (lime,, Mussolini ha indirizzato alla milizia fascista qtvjrto proclama: « Ufficiali, 'militari dell'esercito, legioni nere. S. A. il PlfinellKs Maurizio Gonzaga, comandante effettivo di Carpo d'Ai mata, assume oggi il supremo comando delle vostre legioni. E' un giorno di festa per le camicie nere d'Italia. Maurizio Gonzaga discende da una delle più grandi storiche famiglie del painsìaiu italiano fra i suoi maugiuri si con- j 'ano capitani di popolo, reggenti di città, di- ! piomatici, mecenati, ohe portarono luminoso I per secoli, in patria e fuori, il nome dei Gonzaga. Uno di essi, a capo della lega italica,1 batt'' Carlo Vili di Francia, nella memorabile battaglia di Fornovo. Le 6p'eindidi qualità del lignaggio rifulgono nel vostro nuovo comandante, decorato di due medaglie d'oro al valor militare, di tre medaglie d'argento, mutilalo o cinque volte ferito. 11 suo eroismo è materia di poema. Le pagine di questo norma, scritte col sangue, dalle terre della Libia alle roccie delle Alpi, hanno nomi Straordinarianrieinte evocatori, che non si leggono senza un brivido di commozione: . Lezgar. Tecass.te, Gerxb, a'tipiano di Tonez- 1 za, Monte Ci mone, Vodjge, Monte Cucco, Stupizza, Monte Valbe'la. Vittorio Veneto! Co-' micie nere! Il vostro nuovo comandante vi conosce e vi orna fin dal trmno della trincèa; Legge nella vostra anima! Figli sa ehe le milizie vojontarle vivono e rendono, in quanto si mantengono rigorosamente fedeli ni loro mandato, al 'oro CTiltere, al loro giura- I mento ed a'io sropo per cui sorsero. La ' Milizia, che trae esclusivamente dal fascismo nomini e quadri, ha 11 compito precipuo «ti difendere, od ogni costo il regime, nato con I la marcia 611 noma. (Ini nemici di dentro e di fuori. Camicie nere! In allo i labari, e dal vostri petti ansiosi di pia ardue prove, prerompa l'è A noi » formidabile delle attese vitTillei Viva il nel Viva l'Esercito! viva la Mil'zia! — F.fo Mussolini -. lid ecco l'ordina del giorno del nuovo Comandante della Milizia: «Ufficiali graduati e militi della M.V.S.X.i Ttsaimcpdtvedsqdraselvgdes j ! I 1 . 1 ' I Toccato nel profondo dell'animo, dall'ardente messaggio augurale col quale S. E. il Presidente del Consiglio e Ministro della guerra a me vi. affida, e, confortato dalla Augusta incoraggiatrice parola di S. M. il He, assumo oggi il comando delle vostre Legioni, con la coscienza e con l'orgoglio di un compito, che è indubbiomcnte onore e corona della mia lunga carriera di soldato. E, mentre rivolgo il mio pensiero reverente ed invito a rivolgere il vostro al Capo valoroso ed amatissimo, che avete recentemente perduto, io vi porgo il mio primo e bene augu-J rante saluto. So di dove venite, conosco i | sacrifizi che avete fatto per la Nazione e peri questo vi stimo e, come bene ha detto il duc«. j dei fascismo, vi amo, e, fidente nella coope-i razione fervida di tutti e di ormino di voi, altro non saprei comandarvi se non di essere ancora e sempre, come degnamente lo fo-| ste sin qui, esempio e simbolo di quella fede e di quella dedizione, con le quali soltanto l'Italia della Vittoria e del superbo avvenire] vuole oggi essere dal suoi figli servita. Vi-| gili e spontanee- scolte della pace europea e di quel lavoro fecondo, al quale non siete voi stessi estranei, compagni d'armi di ieri e di domani del gloriosissimo esercito, col quale fraternamente collaborate in pace e, che alimenterete e fiancheggerete In guerra, sudditi devoti e leali della Maestà del ile,] figli diletti e forza sicura del magnifico capo del Governo e della nuovissima fede italiana, voi sarete, ne sono certo, sempre degni dei compili che spontaneamente vi eleggeste e che II Duce vi ha ricordato. Ufficimi, legionari, con sicura coscienza di questi compiti e con l'incrollabile volontà di adempierli, alziamo i cuori ed inchiniamo le insegne alla Maestà del Ite e a lui, ehe la Patria immortale rapprPsenta ed impersona, gridiamo il nostro più entusiastico: Evviva il nei _ 11 Generale di Corpo d'Armata Comandante generale: f.to Maurizio Gonzaga*. "Dopo.il Rinascimento ii fascismo,. L'organo presidenziale mette in grande evidenza la riaffennazione di « nciiissima intransigenza», fatta dall'on. Mussolini nella lettera a Farinacci, lettera nella quale il capo del fascismo e del governo afferma che « la rivoluzione fascista è in un « periodo di ripresa », e che il bello è venuto e più ancora .verrà ». li Popolo d'Italia soggiunge: « Non transigere col nemici e coi falsi amici ! 11 fascismo è rivoluzione ed è regime! Deve realizzare senza riguardi e senza patteggiamenti. Nel rievocare il mart.re Casalini e là superba rivendicazione del fascismo dopo i sette lunghi mesi di passione del 1924, 11 duce ha voluto renderò pubblico riconoscimento dell'indomita fede e della purezza di intenti di Roberto Farinacci. E' un riconoscimento meritato come possono testimoniare coloro che vissero le ore romane della passione e del tormento. Il saluto del duce al generale Gonzaga è una magnifica pagina di rievocazione gloriosa e di promesse. Con la forza delle legioni, con l'indomita ed inestinguibile fede del fascismo, la rigenerazione nazionale sarà realizzata In pieno con le nuove leggi, coi nuovi ordinamenti, con le nuove glorie. Dopo la latinità il Rinascimento; dopo il Rinascimento il fascismo ». Analogamente Videa Nazionale ribadisce l'intransigenza del fascismo. I giornali di opposizione si astengono, per ragioni ovvie, da qualsiasi commento ed accenno al contenuto politico dei documenti odierni. Il comunicato di Rossoni L'Ufficio Stampa delle Corporazioni fasciate comunica: « ieri e ieri l'altro si è munito il direttorio nazionale della Confederazione delle Corporazioni sindacali fasciste, per l'esame di alcune questioni sindacali urgenti. L'onorevole Rossoni ha inifenito al direttorio sul-, le vertenze in corso e specialmente sulla situazione creata a Torino in seguilo alla pam pagna della Corporazione metallurgica. Ha pure informato il Direttorio sull'esito soddisfacente del primo incontro dot rappresentanti delle Corporazioni e del Partito fascista coi dirigenti della Confederazione generale dell'industria, per la sistemazione dei rapporta sindacali e contrattuali tra lavoratori e datori di lavoro dell'industria italiana. « Quanto al proposito attribuito" alle Corporazioni di iniziare speciali ed eccezionali agitazioni per l'aumento dei safari, l'onorevole Rossoni ha chiarito che soltanto al Direttorio nazionale spettava dil fissarne le direttive dell'azione sindacale e corporativa nell'attuale momento, osservando che non è il caso di parlare di speciali agitazioni. Si tratta infatti di applicare i contratti di la voro già stipulati, procedendo alla revisione ed all'aggiornamento dei salari adeguandoli al costo della vita: quanto poi alile catego rie che non hanno ancora equi contratti di lavoro, che le garantiscano, la Confederazione ha già dato disposizioni, ed oggi deve riconfermarle, affinchè le Corporazioni nazionali e provinciali intensifichino la loro azione onde i contratti siano stipulati ovunque per tutti i lavoratori. Per la particolare situazione di Torino, la Confederazione è già intervenuta per ottenere che anche in quella città le rappresentanze sindacali fasciste, agli effetti disciplinari e salariali, siano, pienamente riconosciute. Naturalmente l'on. Rossoni ha avvertito il Direttorio che, comic sempre, e specialmente nel momento attuale, la Corporazione nazionale e le federazioni provinciali non debbono prendere alcuna iniziativa senza ìù consenso ea u contralflo della Confederazione. « Sulla relazione dell'oli. Rossoni si è svolta breve discussione ed i criteri esposti ebbero l'unanimità dei consensi. • Sulle questioni di carattere generale impostale nella riunione di Palazzo Vidonl, i membri del Direttorio thanno portato il loro contributo di ragionamento, e di espcrlcnzn per suffragare e riconfermare la volontà del le Corporazioni fascisti di essere le soli rappresentanti del lavoro italiano nei confronti delle organizzazioni industriali. In attesa che tutta la politica sindacale sia Improntala alle direttive unitarie volute dal fa. seismo, il Direttorio della Confederazione ha preso atto che, intanto, saranno abolite tutte le Cqmmisstoni interne e le loro funzioni saranno assunte dei sindacali fascisti, ' Il Direttorio ha approvato in seguito un ordine del giorno sul funzionamento del patronato nazionale per l'assistenza e la previdenza sociale. Ha apnjpvalo inoltre l'adozione del nuovo distintrro dei sindacati ed ha stabilito che, entro M corrente mese di settembre, ogni Cprporoziono nazionale inizi In pubblicazione di una propria rassegna quindicinale per la trattazione dei problemi sindacali e tecnici di ogni attività produt Uva nazionale. Su proposta delil'on. Hossoni è stato deciso di erigere un busto ad Armando Casalini nella .nuova sede della Confederazione, e d'inviare un fervido saluto al nuovo comandante generalo della milizia nazionale, gen» Gonzaga ». lì sindacai* «bb.igatorio L'annuncio dato dall'organo presidenziale delle nuove leggi che il guardasigilli starebbe preparando non è stata suffragato da alcuna delucidazione concreta. Le indiscrezioni o lo congetture degli stessi organi ufficiosi sono piuttosto contraddittorie, o quanto meno non contengono alcuna precisazione concreta della portata delle leggi in gestazione, le quali, stando all'annunzio datone dal Popolo d'Italia, dovrebbero uniformarsi allo spirito che ca-, ratterizza le riforme dell'ori. Rocco e che il guardasigilli ha lumeggiato nel discorso di Perugia, definito « fondamentale » dr. Mussolini. Sino a ieri sera la congettura più. verosimile era che gli studi dall'on. Rocco si riferissero ad una-logge reclamata da gran tempo dal partito, e, p'er esso dal Farinacci, che dovrebbe portare alla perdita della cittadinanza e alla confisca doi beni per ifjei nazionali che all'estero risultano colpevoli di propaganda anti-ita. liana. Tale congettura appariva avvalorata anche da una pubblicazione dell'organo del fascismo romano, che ieri vi riferimmo. Intanto però, attraverso le indiscrezioni dei giornali ministeriali, si profilano altri punti delle riforme legislative allo studio presso il ministro guardasigilli. Un giornale, ministeriale bolognese, Il Resto del Carlino, è infatti in grado di assicurare che gli studi del ministro Rocco si riferiscono anche alla legislazione del lavoro, nel senso più ampio della parola. Lasciamo su questo argomento per maggior precisione la pnrola al giornale bolognese: « Il ministro ili Grazia e Giustizia, che già da tempo studia oj acre monte quesla ardua maleria. ha raccolto in un corto numero di schemi legislativi i risultati della sua dottrina giuridica e dell'esperienza politico socia le di quesli ultimi anni, in modo da risolvere unici buona volta gli annosi problèmi del lavoro. Sappiamo che l'on. Rocco Interpretando lo spirito della dottrina fasci sta, nega l'indifferenza dello Stato in materia di qucstùoni economiche e sociali e crede nel dovere delti'intervento statale sotto la doppia forma della magistratura del la voro e dei sindacato obbligatorio. Il fascismo non è socraliòmo, perchè ritiene normalmente utile lasciare «.'.il' inizi ali va individuale lo svolgimento del fenomeno economico, in quanto produzione e in quanto distribuzione di ricchezza; ma si allontana dal liberalismo ta quanto considera lo svìluppb e conomico. come interesse eminentemente '..godale. Ciò rende legittima l'azione dello Stato quando si delineo un conflitto fra capitalisti e lavoratori. Ma questo intervento non può essere improvvisato e caotico; deve essere preparato in modo organico; da questo deriva la necessità che Te forze della produzione, sia dalla parte del capitale che del lavoro, siano organizzate : ecco il principio del sindacato obbligatorio ». Premessa «niesta esposizione di principio generale, il giornale crede di poier assicurare che il programma legislativo del Governo fascista si avvia ad esplicare (juesti due istituti: « La » Magistratura del lavoro » ; tante volte invocata in occasioni di gravi conflitti sociali, che comprende naturalmente anche l'obbligatori erta dell'arbitrato; e il « Sindacato obbligatorio » che risolverà in modo tangibile la complicata questione delle organizzazioni, sia padronali che di lavoratori ». Espropriazione per pubblica ut lità Ma qui non è tutta la materia degli studi dell'on. Rocco. Le indiscrezioni dal Pteslo del Carlino ci mettono in grado di ; sapere che il ministro Guardasigilli ha ! presentato « a buon punto » dei provve- j dimenti intorno ad una materia importantissima perchè investe le competenze di un buon numero di dicasteri : « Si tratta di unificale, se non creare, la complicata legislazione che si riferisce alla espropriazione per pubblica utilità. In taluni ambienti dall'opposizione si era diffusa la voce che il Governo stesse pensando ad una legge per espropriare i giornali ai fini di pubblica utilità. Questa strana diceria non t-ra se non la deformazione di qualche notizia, riferentesi appunto all'opera svolta dall'on. Rocco sidl'argomento, Si pensi che esistorio disposizioni per espropriare aree, teiTe, edifici ecc., per necessità del Ministero dei LL. PP., della Guen-a, della Marma, dall'Agricoltura; ma queste disposizioni sono caotiche; manca un corpus che riunisca e coordini tutto questo materiale che va daiTàespropriazione di una capanna per scopi di risanamento sinq alla famigerata oecupuz.one delle terre. E stata dunque creata con deliberazione del Consiglio dei Ministri una v- nimissione Reale che comprenderà rappriMiitanti di tulli i dicasteri interessati e che sarà presieduta dallo stesso on. Rocco ». La riiorma de. Gjverno locale Resta a vedere in che misura, in questi provvedimenti, entra quello spirito Insci- j sta che 11 Popolo d'Italia dice pervadere le nuove leggi in cantiere. E' probabile che si alludesse anche ad un altro prov- ; vedimento che dalla stessa fonte appren- j diamo esseri» in gnstnxinne; R' tratterebbe 1 della riforma del" Governo locale. Le idee j motrici di una riforma simile sarannu in sostanza, in parole povere, queste, a quanto pubblicano i giornali ministeriali: « Le funzioni dei prefetti sono state a poco a poco ridotte ai minimi termini, di modo che esse costituiscono soltanto una specie di burocrazia politica, che ne fa un duplicato ilei questori. Invece, si può «e si deve concepire i prefetti come investiti di una alta autorità politica amministrativa, che li faccia essere nari dei semplici rappresentanti, ma come uno strumento possente del Governo e d 'ilo Stato, consolidando la funzione del prefetto come governatore della provincia, riguardo ai suoi rapporti coi vari enti locali, si otterrebbe allora soltanto un decentramento, non già nel senso che propugnavano i socialisti ed i popo'ari, secondo i quali l'autorità dallo Stato sarebbe praticamente annullata nelle Provincie, ma nel senso di fare agire questa autorità in modo diretto ed autonon.o al tempo stesso, secondo le diverse esigènze del Governo locale ». Occorre avvertire che sull'esattezza assoluta di queste indiscrezioni più di un giornale accenna a voler fare delie riserve. Vi è, per esempio, L'Epoca, fascista, la quale ricorda clic sulla questione del Sindacato obbligatorio e sulla magistratura economica vi sono delle proposte concr.ite della Commissione dei 18, attualmente in mano dall'oli .Musso!!::;, e che ira poco verranno discusse dal Gian Consiglio fascista, li giornale ricorda pure che la Commissione solonica ha proposto la riforma della rappresentanza sulla bese delle categorie sociali e il riconoscimento giuridico dei Sindacati aventi fini e carattere nazionale e di collaborazione delle classi, lasciando tuttavia facoltà ai cittadini di riunirsi anche in Associazioni sindacali non riconosciute, le quali però non potranno godere dei diritti e delle prerogative riservate ai Sindacati riconosciuti. E L'Epoca osserva: ■ E' evidente che vi saranno delle diversità Ira le proposte dei 18 e il progetto Rocco su questo argomento, Il quale ad ogni modo non investe la nuestione essenziale della riforma della rappresentanza. E' opportuno però rilevare che molto probabilmente si tratta r!"lle Corporazioni istituzionali e non del Sindacato obbligatorio, dovendosi considerare le Corporazioni istituzionali <-nme In base del nuovo Stato fascista, e i Sindacati, invece, come un semplice organismo economico di letta, per se stessi mutevoli e in?1nbi!i, incapaci quindi di costituire un punto fisso di partenza per un nuovo ordine sociale ». A proposito della riforma solonica, risulta stasera che, per accordi intervenuti tra Mussolini e l'Arias, in un recente colloquio, al Gran Consiglio, quando si disenferà l'nrgomontn, interverranno esclusivamente i due relatori: Arias e Rnrone. T.e ragioni della minoranza, con ogni probabilità, saranno sostenute dal solo onorevole Rossoni. Non il Pi d. sta, ma soggezione del Comune alla oo):t:ca di Governo Indipendentemente dagli studi del Guardasigilli al Viminale prosegue l'esame della proposta dell'istituzione del Podestà, di cui tanto ?i è parlalo in questi giorni e che ha provocato l'intervento dell'onorevole Acerbo contro l'innovazione. Ma stasera si ha notizia che gli studi del Ministero degli Interni si orienterebbero in maniera diversa da quello che appariva indicato dai giornali fascisti, per io più desiderosi di assistere al più presto all'ecatombe dell'autonomia comunale. Risulta infatti, alla Tribuna, che la proposta di istituzione del porleslà è ormai scartata e che per risolvere il problema dell'autonomia locale si procederà alla introduzione, nel nostro diritto amministrativo, di una SK?e.d' norme a«e a stabilire la possihiita dell esercizio di un vero e proprio controllo politico da parte dello Stato sui Comuni. La Tribuna precisa: « Praticamente esiste già nella nostra legge comunale ed è ribadito in altre icg'i il dintto al Governo di intervenire coattivamente contro i Comuni per ragioni politiche, cioè indipendentemente dm normale esercì zio di vigilanza e di tutela giuridica ed amministrativa, infatti si ricorda, ad esempio la facoltà del Governo di punire i sindaci clic non espongono il tricolore nei giorni di resta-nazionale ; di sciogliere le Amministrazioni comunali per ragioni di pubblica sicurezza, in base all'art. 3 della legge comunale e provinciale, per cui non è nemmeno necessario di udire il Consiglio di Stato ere Si tratterebbe ora, con la riforma in esame, di precisare ancor più questa dipendenza! del Comune dallo Stato, in modo che i Comuni in ogni momento agiscano non solo nelle leggi dello stato, ma anche nella disciplina politica del Governo ». Il giornale crede sapere che questa proposta più ancora che quella del podestà sarebbe accetta alla corrente prevalente nel_ fascismo. La Hra e Farinacci La tribuna replica a Cremona Nuooa, che l'accusava di avere attribuito a cause politiche la svalutazione della lira. Il giornale di Farinacci rilevava che, nonostante che l'intransigenza estremista si accentui sempre più, la lini sale. Replicando, La 'l ributta scrive : ■ L'articolo dell'organo di Farinacci è tinico dell'imbonimento di crani, che da pa"te di certa stampa fascista si va facendo' a orinno degli avversari. Profittando di un momento singolarmente favorevole, dopo un raccolto di giano abbondante, clic riduce moltissimo il nc-siro fabbisogno e certo lo alicmiana 'li ino.ti mesi, l'on. Volpi con un criterio politico che teneva conio dell'esperienza della Francia e dei consigli che in Italia 1 tecnici avevano già dolo, ha ottenuto una sensibile rivalutazione della lira. É' verìàsimo che in questo frattempo la tensione estremista nnm si è allentata, ma è anche _vero che non si sono avuti gli emisodi di stupida violenza del genere dell'aggressione contro l'on. Amendo'a, che avevamo invece da deplorare nel periodo precedente. E' inutile che aggiungiamo rome, a nostro avviso, la tensione sia più che mai ingiustificata, e come essa possa contribuire a creare nuovi casi di insofferenza da una parte e dall'altro, ohe non sarebbero certo atti a facilitare il compito che l'on. Volpi assolvo con soddis:az:one generale ». Accennando implicitamente alla lettera di Mussolini al segretario del suo partito, il giornale soggiunge: » Chissà perchè Cremona Nuova veda nella circostanza di una politica di conciliazione del Governo « l'inevitabilità di una crisi spaventosa ». E" fuori di dubbio che i vecchi partiti, per il solo fatto che rappresentano il passato, e cioè un'azione che ha recato i suoi benefici ma che è stata superata dal ii?mpo, comportano in «mesto momento an. che molte cose stracche e mone, ma certamente anche le gloriose tradizioni 3l!e quali appunto il fascismo si allaccia. Essi non negano affatto che il fascismo 6ia la vita con tutte le 6ue possibilità, tanto è vero che avevano ' accettalo di appoggiarlo in pieno subordine, nulla chiedendo per sè all'imfnnri di garanzie generiche di ordine politico, che del resto erano sfate fin dai primi giorni della rivoluzione opportunamente garentite. Essi contestano so'ianfo che quel'o dell'osi. Farinacci per esempio, sia l'autentico fascismo, che hanno amalo, e che 'a strada che ha scello ora per aprirsi il varco tra 1 rovi del passato verso un avvenire, che tutti gli hanno concordemente predetto radioso, sia precisamente la migliore. E che essi non abbiano tutti i torti risulta dalla circostanza che alcuni tra i mig'lori fascisti della nrimn ora sono d'accordo con loro: l'nn. Oviglio. per esempio, eh? ancor ieri un giornale definiva il * babbo del fascismo ». Una lettera d« Terza gh: "Forinecc"' fa massone,. La. Tribuna pubblica pure una lettera dell'on. Terzaghi da cui »si rileva che Farinacci sarebbe stato anche massone di Piazza del Gesù. Scrive l'on. Terzaghi: ■ Dopo il mio recente infortunio polltìco mi sono messo anch'io a fare il francescano. Risogna seguire In moda. Le donne si tagliano i capelli alla narcotine; gli uomini si occupano tutti ili circuiti automobilistici, di gironi, d-: fnot-ball « di ai irò «ose affini; gli uomini politici (che sono il terzo sesso) ' ' . ]1 si sano buttati a inseguire I santi per imitarli: chi San Domenico, chi San Tomaso, chi Sant'Espedito, chi San Rocco, e via dicendo. Io sono per San Francesco e osservo la regola dei più umiliato silenzio. Non ho perdio nulla da dire se non che l'on. Farinacci asserisce il vero quando parla di me come appartenente alla massoneria di Piazza del Gesù, salvo queste due piccolissime e insignificanti varianti, e cioè: Lo) che 10 flp dagli ultimi tempi del 1922 ho cessato di fatto di essere in rapporto con quella istituzione per divergenze avute col wmm. Palermi, pur non aventlo nè da pentirmi dell'attuale mio isolamento, nè da vergognarmi dell'antica appartenenza; 2.0) che l'on. Farinacci è al .caso di sapere bene come stanno le cose per avere, por lo meno al tempo mio. bazzicato la massoneria di Piazza del Gesù in qualtà di fratello regolarmente in scritto. Posso eventualmente documentare la prima e la seconda di queste affermazioni, ma la prima non interessa per ora. Quanto alla seconda, essa mi risulta dalla lettera circolare di congratulazione che, in data 20 martirio 1921, il comm. Palermi, quale sovrano Gran Commenda;ore e Gran Maestro, inviò a tutti gli elPtti fascisti molle elezioni pn' litiche del 15 maggio. Nella lettera era incHuso l'elenco dei deputati fascisti affratellati in Piazza del C,e?ù. Nell'elenco figura, tra alcuni -altri, l'autorcvo'e nome dell'ono' revole Farinacci. Dopo l'anno di grazia 1922 non so più a.ltro. Se mai, sapra qualcosa . l'on. Farinacci. Posso mettere la lettera a disposizione di chiunque avesse la sportiva ] audacia di contestare le mie affermazioni ». 1 Questa, sera sono stati sequestrati le secondo edizioni del Mondo, del Popolo e della Voci: Jìrpnbhlicanr'. Come al solito questi giornali sono usciti jn edizioni purgate. Sequestri { Alessandria, 12, notte. E' stato oggi sequestrato l'fdea Nuova, periodico socialista unitario, per un articolo polemico ritenuto atto a turbare l'ordine pubblico.