Un triumvirato per Mossili

Un triumvirato per Mossili Un triumvirato per Mossili (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 4 notte. Mentre si attende la ripresa delle discussioni in sedata pubblica del Consiglio della Società delle Nazioni sulla vessata questione di Mossul, i corridoi del Palazzo della Società sono pieni della voce che corre e si ripete di bocca in bocca. Cicerin verrà a Ginevra per assistere, sia pure privatamente, alla prossima assemblea della Società delle Nazioni. In realtà la notizia lascia scettici quanti ricordano' i precedenti dei rapporti fra la Russia sovietista e la Società delle Nazioni, e quanti non dimenticano che le relazioni fra la Svizzera e la Russia furono interrotte sin dnl 192S, dopo che l'ambasciatore a Roma, ■\Yorowsky, venne assassinato a Losanna senza che la Russia fosse riuscita ad ottenere dalla Svizzera quelle soddisfazioni che essa riteneva necessarie a riparare moralmente la offesa fatta alla Repubblica socialista russa dall'assassinio dell'ambasciatore russo e dalla sua successiva assoluzione. Difatti, nel tardo pomeriggio, venne pubblicata una smentita dal Journal de Gcncce, il quale assicura che a Berna s'ignora completamente che un rappresentante della Russia debba giungere nella Confederazione svizzera, e frattanto l'arrivo di un uomo dell'importanza politica di Cicerin non mancherebbe di essere conosciuto e preannunciato. E' assai poco probabile, d'altra parte, che il ministro degli Esteri russo debba giungere a Ginevra in occasione della riunione della Società delle Nazioni, date le ripetute manifestazioni avverse alla Società delle Nazioni fatte dal Governo di Mosca. La notizia fu pubblicata dapprima da un giornale lettone, ma non ha carattere di verosimiglianza e tanto meno di autenticità. iLipres* del contradditorio La seduta pubblica del Consiglio si è pertanto riaperta ancora sotto la presidenza di Briand, il quale si è rivolto subito al delegato turco invitandolo a completare le sue dichiarazioni in replica a quanto aveva sostenuto largamente il ministro inglese nel suo discorso di ieri. Il delegatoci Angora ha parlato ancora brevemente ed ha protestato il suo rispetto per la Società delle Nazioni, affermando i suoi propositi pacifici, ma rilevando in pari tempo che il ministro inglese ha parlato soprattutto delle relazioni fra l'Inghilterra ed il Regno dell'Irai?, relazioni che non interessano, in auesto momento, la Repubblica turca. 11 Governo di. Angora ha già formalmente rinunciato alla sua sovranità sulla Siria e sull'Irak, e augura ogni prosperità a questi nuovi Stati, ma spera tuttavia che la Società delle Nazioni non vorrà incoraggiare le loro ambizioni a detrimento dei diritti della Turchia. Il rappresentante inglese ha esposto alcune considerazioni riguardanti le minoranze, ma questi argomenti sono estranei alle discussioni in corso, e sarebbe pericoloso per il Consiglio della Società delle Nazioni se esso dovesse avventurarsi in- questa spinosa e controversa questione. Non ha esitato, subito dopo, il ministro inglese Aimery a prendere la parola. Egli ha parlato lento, pacato, con larga copia di dati e di argomentazioni. Aveva il tono dell'uomo che è sicuro della sua causa e che non si abbandona a precipitose deduzioni. L'Aimery ha denunciato il metodo del rappresentante di Angora come poco leale. Nella sua analisi del rapporporto della Commissione d'inchiesta, il rappresentante turco non ha cessato di snaturare le opinioni della Commissione fino a far dire ad essa delle cose esattamente contrarie a quelle che in realtà ha creduto di dover dire. Il delegato turco confonde curdi con turchi, come se si trattasse della medesima popolazione. Invece, la Commissione d'inchiesta si è ripetutamente preoccupata di mettere in rilievo la differenza che esiste fra queste due popolazioni. « fu realtà — assicura il ministro inglese — i turchi rappresentano appena il cinque per conto della popolazione del territorio contestato. Per ciò die si riferisce ai voti del vilayet di Mossul, risulta chiaramente, dal rapporto della Commissione, che non vi fu alcun movimento di opinione pubblica degno di rilievo in favore dei turchi o in favore dell'Irai;. Ora, soltanto una potente corrente di opinione pubblica, una volontà manifesta della grande maggioranza della popolazione, potrebbe controbilanciare un altro fattore sfavorevole ai reclinili turchi messi in rilievo rial rapporto. Dal fatto che vi sono dei curdi in Turchia al di fuori del territorio contesta, lo, il governo di Angora ed il suo rappreseli la lite a Ginevra vorrebbero dedurre che i curdi del vilayet di Mossul devono preferire i turchi al regno dell'lrak. Ma la recente rivolta dei curdi, che si è dovuta soffocare nel sangue ad opera del governo di Mustafà Kemal Pascià, sembra provare precisamente il contrario. Quanto alla questione religiosa, essa non può avere un peso eccessivo. I due riti esistono già nel regno dell'lrak senza determinare alcun inconveniente. A Bagdad vi sono dei sunniti e degli sciti i quali collaborano col governo stesso, che conta membri dell'una e dell'altra confessione ». Più degno di attenzione — a parere dell'Aimery — sono le considerazioni che riguardano la necessità di stabilire in quei paesi una pace durevole: « La Gran Bretagna — egli ha detto — non desidera altro che di assicurare la pace in Oriente ». Insomma, il Governo inglese si dichiara favorevole alla proposta conclusiva della Commissione di inchiesta e soltanto insiste per una rettifica a favore dell'lrak della frontiera attualmente esistente, allo scopo di evitare le continue incursioni di tribii traverso questa medesima frontiera e per dare modo agli assiri di ricostituire il loro focolare nazionale e di tornare ai loro villaggi dai quali si allontanarono quando vollero sottrarsi al dominio del Governo turco. Una breve vivace replica ha fatto anche il delegato del Governo della Repubblica turca, dopo che il ministro Aimery ebbe finito di parlare. Il rappresentante turco ha insistito nelle sue rivendicazioni facendo una vivace critica degli argomenti addotti dal delegato inglese soprattutto per quanto riguarda le aspirazioni delle popolazioni abitanti nel vilayet di Mossul. Quindi il Consiglio, in seguito ad esplicita proposta del presidente Briand, si è riunito in seduta privata e la conclusione di questo più raccolto esame della questione fu quello che si prevedeva: affidare cioè ad un ristretto Comitato di tre membri del Consiglio stesso il compito di prendere in esame il rapporto della Commissione di inchiesta, le argomentazioni del Governo turco e quelle inglesi, e di proporre quindi al» Consiglio una soluzione che sia rispondente a criteri di giustizia e di opportunità. La Commissione di cui trattasi, è composta da un delegato della Svezia, Quinones de Leon delegato della Spagna, Guani delegato dell'Uruguay. La situazione dell'Austria Fuori della seduta del Consiglio della Società delle Nazioni si ha notizia fin da stamane che Painlevé ò arrivato a Ginevra. Sono arrivati anvhe Benes, ministro degli Esteri ceco-slovacco, e Mataya, ministro austriaco. La ragione di questo arrivo contemporaneo delle personalità suddette si ha nel fatto che oggi, nel pomeriggio, il Consiglio della Società delle Nazioni — presenti appunto Painlevé, che presiedeva, Chamberlain per l'Inghilterra, Scialoja per l'Italia, Mataya e Benes — si è riunito allo scopo di esaminare la situazione della Repubblica austriaca. E' noto che nella riunione di giugno scorso il Consiglio ha incaricato due economisti, uno francese e uno inglese, di recarsi in Austria a indagare sulle vere condizioni economiche della piccola Repubblica. I due commissari hanno esposto le loro conclusioni in un diffuso rapporto, ed è su queste conclusioni che si aggira l'odiesna discussione riservata; giacché il problema austriaco è destinato ad essere sempre all'ordine del giorno, sarà discusso nella seduta pubblien della riunione di domattina del Consiglio. Il Comitato finanziario della Società delle Nazioni si è anche riunito sotto la presidenza di Dubois (Svizzera. La Commissione generale della Società delle Nazioni presieduta dal signor Schmidt, ha fatto davanti al Comitato una esposizione generale dei progressi della restaurazione finanziaria dell'Ungheria, analizzando le grandi linee dei 15 rapporti che furono pubblicati fino al 21 agosto ultimo scorso; rapporti che dimostrano al termine del 30 giugno una eccedenza di circa 63 milioni di corone-oro. La situazione finanziaria dello Stato ungherese nella prima annata che ha seguito l'applicazione del piano di restaurazione, è così molto avvantaggiata sul piano preliminare che era stato predisposto dalla Società, il quale prevedeva, per il medesimo periodo di tempo, un deficit di 100 milioni di corone-oro. Il Comitato finanziario ha preso anche atto della relazione del delegato italiano, aw. Bianchini, sulla costituzione di una Banca di emissione italo-albanese, avvenuta in questi giorni a Roma principalmente per interessamento di grpppi finanziari italiani. Il Comitato finanziario si era da tempo occupato della questione, ritenendo indispensabile per il consolidamento politico e per il progresso economico dell'Albania, '■' creazione di una propria moneta mediante una Ranca di emissione solidamente costituita secondo i sistemi dei paesi occidentali. Infine, il presidente. Painlevé, «scito dal-