Tragica spedizione nel più profondo abisso del Carso

Tragica spedizione nel più profondo abisso del Carso Tragica spedizione nel più profondo abisso del Carso Dieci esploratori bloccati dalle acque a 130 metri sotto il livello del suolo — Due operai travolti e periti. l Trieste, 25 notte. Lunedi vinti ina una squadra di esploratori dell'Alpina delle Giulie si e portala a Raspo, nell'Istria, per ultimare l'espiorazioni: del più profondo abisso del, Carso, fatta aia nel novembre 1924 da una spedisione di l'J persone, con alla lesta il grand'iilf. Luigi Vittorio Berlarelli, presidente del Taurina Club Italiano, clic ha raggiunto la profondità di UG5 metri, battezzando la (/rolla col nome del presidente. Questa squadra, che era composta di dieci soci dell'Alpina e di due operai siaci, ha iniziato la discesa alle sette del mattino, dalla dolina, mediante gradini e corde fissate imo alla prima caverna che è visibile dalla stratta, ove è stalo stabilito il cantiere principale. Trenta metri più. sotto cominciano i pozzi. In questa caverna sono rimasti il. cav. Bruno Boegan c i due operai. Gli altri, dopo avere installato il telefono da campo e gettata la prima scala, sono scesi su di un ripiano ài una {diecina di metri quadrati, costituito da terreno di detriti e. jyerciò pericolosissima. Hanno (iettalo poi un ponte, fatto da due pali c sono quindi faticosamente secsi nel primo pozzo a 130 metri dal suolo. Nelle viscere delia terra A'e" punto di inizio dell'avanzala la caverna ha la forma di una enorme marmitta terminante a calotta. Le pareli, coperte da un primo strato di marmo, continuano avvicendando varie ferme marmoree. CU esploratori sono secsi uno ad uno nella voragine misteriosa, aggrappdK alla scala a legati alla cintola dalla corda di sicurezza. La squadra è giunta alfine in fondo al grande, pozzo, proseguendo per il terzo pozzo, pure, completamente verticale, che strapiomba per più di G0 metri, terminando in un piccolo bacino di acqua. Dopo il terzo pozzo la grolla improvvisamente si restringe, formando un budello, allo forse cinque metri e strettissimo. In qualche punto la sua larghezza raggiunge a mala pena i trenta centimetri. Un nomo vi passa a fatica. In questo pauroso cunicolo gli esploratori devono procedere carponi per dodici metri prima che la grotta si allarghi nuovamente. Ma le difficoltà non sono cessale. Ecco aprirsi un nuovo salto di 22 metri 11 passaggio è fatto a spirale c chi scende si trova sempre incastrato fra. due rocce. Poi la grotta si allarga per una ventina di metri, con continui salii c bacini d'acqua. Gli esploratori hanno proseguilo attraverso un'altra serie di piccoli salti: uno di 10 metri, un altro di 16 e un terzo di 11 metri per superare la quota di 339 metri. L'avanzata continua attraverso un territorio ascendente, che gira ad angoli per uno sviluppo di 115 metri, poi sbocca in. una grande caverna dalle pareli altissime, cosi che il soffitto non si vede. La caverna è pianeggiante e misura forse 150 metri quadrali di superficie. E' attraver¬ sata nel mezzo da un ruscello, che poi, arricchendosi di acqua, continua attraverso nna nuova, galleria tortuosa per altri duecento metri. Questa galleria presenta delle, difficoltà-per parecchie frane. Vi qui la squadra ha proseguilo, telefonando di avere raggiunto i ."-30 metri di profondila. il cielo s'oscura: il dramma Dì fuori, infanto, il cielo si oscurava paurosamente e il Boegan, impressionato e prevedendo il pericolo, diede tosto l'allarme. Infatti essi risalirono. Giunti perù essi alla quola.di-\3G metri, l'acquo che è caduta abbondantemente, ha principialo a versarsi nella grolla e il gorgo delle, acque ha trascinai:) nell'abisso i due. operai che. sono sparili annegando miseramente. Il Boegan si è salvalo a stento. La linea telefonica e stala inlerrolta e gli arditi esploralori sono rimasti bloccali nell'abisso. Il Boegan, vista inutile ogni sua opera, ha chiesto prontamente urgenti soccorsi c sono parliti tosto da Trieste due camions con militari, soci dell'Alpina, e vigili del fuoco. Si sono recali sul posto anche il grand,'ufficìàle Bertovelli e. il prof. Gradenigo. Le squadre di soccorso non hanno finora raggiunto il loro scopo c mancano tuttora sicure notizie dei poveri esploratori che, probabilmente, sono bloccati in uno dei tanti pozzi. L'opera di salvataggio è. ostacolala dalle numerose frane die hanno bloccato gli esploratori, dei quali si conoscono ora soltanto i nomi di cinque e sono i seguenti: Malusa, Janul, Cesai, De Vecchi e Tevini. La notizia ha. destato enorme impressione in tutta la città e ovunque sono famigliari e amici che attendono ansiosamente ulteriori e precise notizie sulla situazione.

Persone citate: Bruno Boegan, De Vecchi, Luigi Vittorio Berlarelli, Malusa, Raspo

Luoghi citati: Carso, Istria, Trieste