Colloqui preparatori del Consiglio dei ministri

Colloqui preparatori del Consiglio dei ministriColloqui preparatori del Consiglio dei ministri I negoziati italo-egiziani per l'oasi di Giarabub - Provvidenze per la crisi degli alloggi ? - 11 Gran Consiglio fascista Roma, 17 notte. II presidente del Consiglio on. Mussolini stamane ha avuto un lungo colloquio col ministro degli Interni egiziano Ismail Sidky pascià giunto a Roma in questi giorni. 1 giornali ufficiosi assicurano che 11 colloquio ha avuto importanza politica. Essi ricordano infatti che Ismail Sidky pascià appartenente al partito nazionalista moderato o, come altri lo chiama, al partito liberale costituzionale, è considerato come uno dei muggiori uomini di Stato che abbia oggi l'Egitto e che egli, oltre al dicastero degli Interni, tiene quello degli Esteri. Si ricorda che Ismail Sidky pascià 'ha sempre trattato personalmente, spiegando vivo interesse, la questione dell'oasi di Giarabub assegnata all'Italia, in seguito all'accordo tra il Governo italiano ed il Governo britannico, accordo che sino a questo momento, sottrattosi l'Egitto alla tutela inglese, il Governo egiziano ha avuto delle difficoltà a mettere in essere. Su tale questione, interrogato dalla Tribuna, il ministro egiziano è uscito in questa laconica dichiarazione; «Come ricorderete, è stata nominata una Commissione composta di membri egiziani e di membri italiani ed essa aprirà negoziati nel prossimo mese di ottobre, recandosi anche sul posto. Fa troppo caldo al Cairo in questo momento per discutere una questione come questa, quantunque io possa assicurarvi che in questi giorni il calore di Roma ha superato quello del Cairo. I negoziati sono in una fase molto delicata e risolutiva. Speriamo. Questa intanto posso dire; che sia il governo egiziano, sia il governo italiano sono animati dalle migliori intenzioni di definire la questione del confine tra l'Egitto e la Cirenaica, a partire dalla baia di Bollimi, con soddisfazione reciproca per i due popoli, che hanno tante tradizioni di amicizia e interessi comuni. E' stato stabilito d'accordo rlvs la Commissione si riunirà nella seconda quindicina di ottobre ». Stamane l'on. Mussolini ha avuto colloquii col ministro dell'Economia on. Belluzzo e col sottosegretario degli Interni on. Teruzzi. Ha poi ricevuto l'on. Bastianelli segretario generale dei fasci italiani all'estero e l'on. Solazzo vice-segretario dei fasci all'estero. La maggior parte dei colloquii di questi giorni vanno messi in relazione col lavoro preparatorio del prossimo Consiglio dei ministr di cui vi è noto nelle sue linee generali l'ordine del giorno. h'hpoca raccoglie stasera, a titolo di curiosità, la voce che il ministro guardasigilli abbia in animo di proporre al Consiglio dei ministri una proroga dell'attuale decreto legge sugi sfratti di abitazione e voglia presentare in materia di alloggi un nuovo disegno di legge alla prossima ripresa dei lavori parlamentari. Per proprio conto il giornale crede di potere aggiungere; Noi crediamo che ciò non sia completamente esatto, piy ritenendo che, perdurando la crisi degli alloggi, occorra riordinare la vasta materia, che l'esperienza ha dimostrato talvolta insufficiente. In at- ' tesa di tale riordinamento il ministro on. ! Rocco prorogherebbe il decreto che attuai. ' mente regola il mercato degli alloggi ». Lo stesso giornale crede di poter ' assicurare che il prossimo Consiglio dei ministri si occuperà e definirà la questione relativa alle linee marittime sovvenzionate. Contemporaneamente alla ripresa del Consiglio dei ministri alla fine del mese avremo anche nel campo del partito dominante qualche riunione di una certa importanza politica. Domani infatti, sarà di ritorno a Roma il segretario generale del partito nazionale fascista on. Roberto Farinacci che convocherà presto il direttorio nazionale. In questa riunione saranno esaminate importanti questioni di | organizzazione interna del partito. Il di' rettorio poi si occuperà di questioni di politica generale e stabilirà l'ordine del giorno del prossimo gran consiglio fascista, il quale è convocato, com'è noto, per il 12 settembre p. v. Il Mezzogiorno e i passati governi Le cerimonie svoltesi a Napoli coll'intervento dei ministri on. Belluzzo, Giuriati e Fedele sono sottolineate oggi da tutta la stampa fascista. Il Popolo d'Italia esaltando l'opera del governo fascista per il Mezzogiorno, scrive che l'Italia meridionale è sempre stata ingannata e tradita dai governi precedenti, distratti dal parlamentarismo. Il Giornale d'Italia ricorda invece quello che fu fatto dai precedenti governi per il Mezzogiorno, cominciando da Zanardelli, che per il rinnovamento del sud diede la legge sulla Basilicata, nonché l'altra delle tariffe sui trasporti ferroviari delle derrate alimentari, che per molti anni riusci veramente provvidenziale. L'organo liberale accenna poi ai provvedimenti Gioiitti, particolarmente per Napoli, provvedimenti che furono l'inizio della trasformazione industriale, ed alla legge sulla Calabria, riparatrice dei danni arrecati dal terremoto di Reggio e Messina ». ■ Specialmente poi vogliamo ricordare — prosegue il « Gicrnale d'Italia — l'opera non solo di studiosa ma di legislatore deli'on. Sonnino; dopo aver col calore comunicativo del più meditato convincimento, proposto quella riforma dai tributi fondiari clic importava una vera e propria perequazione di oneri fra nord e sud, egli tradusse in atto e ampliò, essendo capii del Governo le sue prò. messe, aumentando l'istruzione elementare e garantendo l'indipendenza dal potere centrale dei comuni, forti Ica ndo così la normalità della vite pubblica ». L'organo liberale ne deduce l'affermazione che è giusto riconoscere che dal principio del secolo e anche prima, i governi succedutisi quasi tutti, almeno, mostrarono di voler dare aiuto meritato e doveroso alle popolazioni meridionali. « Le provvidenza: pei' gli zolfi e gli agrumi della Sicilia — aggiunge il «Giornale d'Italia » — risalgono infatti a prima del 900, come la grande n'orma organica per l'esecuzione delle brniflche, dovuta a Giuseppe Pavonce!li; ed anche dopo la guerra l'on. De Nava, riprendendo il compito della restaurazione aite città e ai paesi percossi dal terremoto, istituì queH'ente stradale per le Calabrie che dal suo inizio rese indimenticabili benefici. Si può quindi riconoscere, per dovere di equanimità che il Governo non mostrò di ignorar© o «naoere imdi'f erente ai reali bisogni del 6Ud ». Uomini e partiti La polemica politica ha qualche riflesso giornalistico, concernente le ulteriori manifestazioni di uomini e di partiti. Cosi anche questa sera abbiamo qualche accenno come ripercussione delle dichiarazioni attribuite all'on. Bonomi, secondo le quali, come è noto, l'ex-presidente del Clmmqlqp1. Consiglio si riteneva ormai estraneo all'Unione nazionale 'e penserebbe di promuovere una nuova organizzazione riformista. Ij'Agenzia Nazionale ha intervistato a questo riguardo, uno degli esponenti dell'Unione nazionale, il quale ha dichiarato quanto segue; « Nessuna comunicazione diretta è finora pervenuta alla direzione dell'Unione oo/looa. 10 da parto dell'o ì. Bonorni. Solo dai giornali abbiamo appreso che e.-di si considererebbe estraneo alla nostra organizzazione e -penserebbe di dar vita ad un nuovo partito politico. Vero è che l'on. Bonomi ed i suol afflici non parteciparono al recente riuscitissimo convegio dell'Unione, ma uoi siamo sicuri cho un uomo delta lealtà e de-ll'onostà d&Ton. Bonomi, il eterno in cui crederà di abbandonare il partito, che egli stesso ha contribuii/) a fondare, lo farà apertamente ed esplicitamente. In quest'ora specialmente la lotta politica non consente ambiguità o mezze misure, ma ricliiéde assunzioni chiare di responsabilità. Del resto c bene precisare che ben pochi sono gli amici deli'on. Bonomi i quali entrarono nell'Unione. La maggioranza degli antichi riformisti come fra gh altri gli on. Dello Sbarba, Alberto Beneduce. Celli. Cocuzza e il sonatore Delia Torre, non entrarono nell'Unione; altri, come gti on. D-e«6iovanni e Lombardi, si inscrissero nel partito unitario; altri come gli on. Camera e Capasse, nella democrazia sociale: altri, imilne. come gli on. De Berti, Ciriani e i Nicola Lombardi e il nrof Bicchieri e Patruno, pur militando nell'Unione, non sono d'accordo con l'on. Bonomi. E' chio.ro mirarli cho ben poco numericamente perderà l'Unione nazionale da una eventuale secessione di bonomiani ». La riforma del resrimc parlamentare Come ò noto, uno dei punti fondamentali più discussi della progettata riforma solonica consiste nella trasformazione profonda che verrebbe a subire il regime par.lamentare. Nelle innovazioni solaniche, che dovrebbero modificare sensibilmente 11 regime rappresentativo, gli antiparlamentari ravvisano perciò il successo della loro tesi. Il Mondo esamina stasera il fenomeno dell'antiparlamentarismo del quale mette in luce tre espressioni più tipiche che costituiscono tre categorie di antiparlamentari. Di queste categorie una è piuttosto antica e alquanto superata; l'altra ò destinata a rimanere allo stato di tendenza e la terza è contemporanea. Alla prima appartengono gli antiparlamentaìisti che sono tali perchè rimasti ligi agli antichi regimi precedenti il Risorgimento; la seconda categoria è costituita dagli anarchici ed al riguardo l'organo democratico scrive : « Gli assolutisti, coloro che non vogliono riconoscere l'utilità sociale del Parlamento e della rappresentanza popolare liberamente eletta finiscono inconsapevolmente con esse, re i migliori alleati degli anarchici pur roirando a Ani d i am etrai ir-'■nte opposti. I diritti popolari infatti, nari >rt ■> a caso, non per elargizione uè per i%fi jpzione ma risultanti dall'importanza sf Ve maggioro assunta dalle masse popoVi'i^nel giuoco della produzione, dell'amministrazione d'i ogni paese non sono revocabili senza gravissimo e certo pericolo. II disconoscimento crea il malcontento e questo si ina'vea con facilità nell"? correnti più dissennate e meno vicine ad ogni realtà sociale Mettete una diga al fiume — diceva Victor Hugo — e avrete l'inondazione ». Circa la terza categoria meno definibile il giornale scrive : « E' formata da persone che ce l'hanno col Parlamento e che hanno una grande sroania di novità ma che non sanno dire nè le ragioni della loro fobia antiparlamentare uè quali siano le novità desiderate. L'assolutismo? No. L'anarchismo? ohibòl Ed allora? Allora abbasso la Camera. E di qui scende una enumerazione di incongruenze di difetti del sistema parlamentare. Difetti! T Certo, ve ne sono, ma gli è che difettosa è tutta la vita, da quella biologica a rrueTJa sqcialo. Ora, ci sembra, per lo meno, difficile eh* da essere imperfetti come sono gli uomini nascano cose perfette. Ad ogni modo 1 difetti si possono correggere, anzi è necessario correggerli senza vulnerare il principio che da vita ad un istituto il quale non ha esaurito la sua funzione. Con che cosa lo si sostituisce? Il silenzio qui si fa profondo. Nessuno sa come possa essere abolito il Parlamento e mantenere le basi costituzionali allo Stato. Scendono allora i soloni dai sette cieli della filosofia ed argomentano; Il Parlamento sta bene ma riformato e la riforma riguarda la rappresentanza Non più suffragio universale, non più rappresentanza proporzionale, non niù collegio uninominale ma rappresentanza di categoria, che vuol dira rappresentanza sindacale. Intorno a questa geniale trovata si discute da un pezzo; noi siamo contro' perchè nella progettata riforma vediamo pari pari l'annullamento della rappresentanza veramente popolare, mentre metà dalla Camera sarebbe eietta dalla satrapie sindacali residenti nelle varie nrovincie. A'cnni però, smaniosi di nuovo e decisi a cogliere aprioristicamente tutto ciò che può sembrare antidemocratico, vi si dichiarano favorevoli. Che abbiano valutato tutte le conseguenze della riforma oronoeta non è certo; pur tuttavia essi si dichiarano egualmente ad essa favorevoli ». Il giornale accenna quindi all'articolo deli'on. Balbino Giuliano contrario al progetto solonico per la riforma del parlamento sindacale ed osserva che finora 6 noto un solo esemplare di rappresentanza di categoria, i Sovieti, c poi afferma anche che non è possibile ammettere che i soloni pensassero alla costituzione bolscevica. « Bisogna quindi dedurne che essi cedessero ad una nuova varietà di antiparfamentarismo ». Come vennero feriti 11 conte Gallanti e 11 matg ore Ruderi Roma, 17, sera. .u, ■ Sereno» ha da Beugosi: « I particolari dell agguato in cui seno caduti il conto Gaiiarati e il m .ggiore Buggeri, dimostrano ancora una volta come sia impossibile usare con quella popolazione, sempre pronta al;.a vendetta, una polìtica amichevole e di n^?'-Pr'zÌL,n 50nte Gallarati o il maggiore Ruggen, comandavano venti uomini t'agguato si è verificato precisamente in 'una depressione del terreno adatto alle imbracate Non appena il ponte Gallarati si avvide che la colonna degli arabi composta di pecore camelli, asmi. ecc. invece di fermarsi cerca! va allontanarsi, sparò in aria tre colpi ili rivolteLa. Gli arabi alzarono subito le mani per (limostrare di non aver armi. Non appena il conto Gallarati e il mi>jalore Buggeri si avvicinarono al gruppo degli nomini', pari tivano improvvisamente delle fucilate I due valorosi ufficiali «ramazzarono al suolo col. piti al petto. Gli arabi tentarono di darsi alls; ruga, ma furono raggiunti dai nostri soldati i quali a colpi di caimon« e di moschetto de-' cimarono la tribù ».