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li li troncato dall'amnistia Napoli, 5 notte. L'aula della XII Sezione del Tribunale è Oggi affollata di fascisti. Anche i corridoi di Gasici Capuano sono gremiti e gruppi di fascisti stazionano all'interno. Alle 13 si è aperta l'udienza od il presidente ha dato notizia di una lettera dell'on. Felice Tononi, nella (inalo questi dichiara di non aver mai crociti-" to di alludere a rapporti fra la campagna svolta dai Giornale d'Italia per le paludi Pontine con l'amicizia fra il senatore Bergamini e il comm. Montani. Precedentemente, in camera di Consiglio, l'avv. Caldi aveva dato lettura al Tribunale di una lettera dei senatore Bergamini nella quale fra altro è detto: <■■ La soluzione del processo non esclude! la comunicazione; d'altra parte io ho il diritto, eredo, che qualcuno risponda alle velate insinuazioni del Clerici, che non mi perdonò di aver attaccato la sua imbrogliata politica pontina ». La lettera del Tonctti fa vedere che valore abbiano codeste informazioni. Vengono quindi escussi gli ultimi testimoni addotti dalla difesa dellinipuiato De Cicco, e il P. M. chiede che si sospenda l'udienza dovendo sottoporre delle conclusioni al Tribunale. Alla ripresa il p. M., dopo aver rilevato l'elevatezza con la quale si ò svolto il dibattimento e aver data lode al presidènte che lo ha diretto, Ita fatto presente come il comma l.o della recento amnistia concessa dal Sovrano tronchi la continuazione del dibattimento stesso poiché i fatui imputati ad Emilio Scaglione, al dott. Preziosi, a Paolo Scarfoglio e all'Avitabile, sono evidentemente determinati da movente politico, poiché le polemiche sorsero dopo it delitto Matteotti e dopo i fatti di Napoli del IT agosto 10U. In tal senso il P. M. chiede che il tribunale assolva per estinta aziono, penale, in seguito ad amnistia, Emilio Scagliente, Giovanni Preziosi, Paolo Scarfoglio e l'Avitabile. Chiede inoltre lo stralcio del processo riguardante, il De Cicco, dove è csciuso il fatto, personale. L'avv. Felici della difesa Preziosi dichiara che la difesa Preziosi, col cuore riboccante di amarezza, non può fare conclusioni. A qucsio punto il presidente fa osservare all'avvocato che questa formula egli non può accettarla e lo richiama vivacemente. L'on. Mole ile!la difesa scaglione, a sua volta, dichiara che nella sua serena coscienza la difesa Scagliono si rime-ite alia giustizia del Tribunale. 11 Tribunale si ritira per deliberare e dopo poco pronuncia la sentenza con la quale assolve, in virili dell'articolo l.o della B. amnistia, Emilio Scaglione, Preziosi Giovanni, Paolo Scarfoglio, Umberto Avitabile e dott. Alberto Cianca, direttore del Mondo, e ordina lo stralcio del processo per quello che ri- | guarda il De Cicco. All'uscita delle Parti si ebbe qualche dimostrazione ma senza con- I scguenze. I intanto alla XII sezione è continuata la i causa contro il He Cicco, il quale, dopo le conclusioni del Pubblico M:nis;ero e le ar: i.n-1 io dei difensori, avv.ti Ferrante e Mannoia, della Parte Civile e d'Ajello della difesa, è stato dal Tribunale ritenuto colpevole di diffamazione in danno doU'Avitabile e condannato n dodici mesi di reclusione e mille Are di multa cifre ai danni della P. C. Al De Cicco {■ stato applicato il condono di tutta la pena, in virtù della recente amnistia. Il gioielliere novarese in giudizio Movnra, 5 notte. ,nI lettori della Stampa ricorderanno come a bordo ilei transatlantico Giulio Cesare venisse arrestato il gioielliere Carlo Leone, di Novara, ed il suo commosso Ezio Zucca, capo della M. N. v. Questi arresti erano stati preceduti, a Novara, dalla cattura della moglie del Lcc.no, Bernardina Caccdu e del figlio suo Aurelio. La fuga del Leone era stata effettuata dopo cito il gioielliere aveva provocato il fallimento doloso dei suoi negozi di Galliate e iii Novara, il processo a carico del gioielliere e del commesso venne fissato davanti a questo Tribunale per il giorno 27 corrente mese Carlo Leone deve rispondere di bancarotta scinco per non avere, quale fallito, tenuto resParmente i libri ed ommesso l'inventario; di bancarotta fraudolenta per la sottrazione di maggior parte dell'attivo, di appropriazione indebita per la somma di lire 70f»i in danno della Ditta Gustavo (ìaffuri. di Milano, e di L. 14.S10 in danno della Ditta Baiassi e | Cavalieri, di Milano, per gioielli appropriatisf, nonché, di truffa per la somma di lire 41.000 in danno del dott. Prunas Tola, di Calliate. Lo Zucca é imputato di concorso nel reato di bancarotta ed in quello della appropriazione in danno della Ditta Gaffuri, nonché di essersi appropriato di un moschetto con relativo cartuccie. La moglie del gioJ e.l li ere Bernardina Leone, ed il "figlio Aurelio, sento imputati eli concorso nella distrazione del ricavato dalla vendita dei mobili e dogli oggetti venduti. Un processo drammatico Taranto. 5 mattino Ieri si è discussa dinanzi alla II Sezione del nostro Tribunale una grave causa contro il sic Gaetano Grandi, ricevitore del Registro di Mottola, imputato di avere violato il domicilio del suo collega ricevitore sig. Dito Danieli od avere usato violenza alla signora di cosini. La causa destava grande interesse per la notorietà dei protagonisti e perché vi era quale rappresentante della P. C. l'on. De Nicola. Lo svolgimento della eausa ebbe momenti di grande drammaticità L'on. De Nicola parlò, vivamente complimentato ed applaudito. Il Tribunale mutando la lubrica del reato ha ritenuto colpevole il Grandi di tentata violenza carnale e di vio^ lozione di domicilio e lo Ita condannato a due anni di carcere, accordandogli la liberili provvisoria. A proposito dell'assoluzione di un vice sinir-co e di un segretario comunale A proposito dell'assoluzione del vice-sindaco e elei segretario comunale di Montanaro, pronunciata dal noe.tro Tribunale, in sede di appello, venerdì scorso l'avv. Pier Eugenio Frola, procuratore generale onorario di Cassazione, ci scrive una lunga lettera per dichiarare che, come sindaco di Montanaro, fu in dovere di denunciare l'estensore ed ii firmatario del certificato rilasciato alla guardia culminalo in seguito ai risultati dell'inchiesta ria lui condona. Nessun risentimento lo mimava nel fare tale denuncia. Non ci è possibile pubblicare quanto è detto ancora nella lettera, essendo men conveniente qualsiasi discussione sulla decisione del magistrato. r — I 3 ladri stranieri e le 2 polacche Genova, S notte. Ai tre audaci ladri stranieri, autori del rilevante furto compiuto in un hotel di Viaroggio e arrestati all'albergo della Concordia a Genova giorni or sono, furono sequestrati-, oltre alla refurtiva, frutto del colpo di Viareggio, alcuni altri oggetti preziosi. Si è subito ritenuto che questi fossero il compendio di un altro furto. Il • commissario cav. Moscatello, infatti, oggi indagando sui precedenti dogli arrestati, ha potuto stabilire che gli oggetti che non facevano parte del furto di Viareggio, erano invece stati rubati dai tre ladri al Lido di Venezia a danno di due signorine polacche Operalo vetrioleggiato dell'amante Mil 5 Milano, 5, sera. Stamane davanti allo stabilimento Breda a Sesto S. Giovanni, l'operaio Tito Vergani, veniva avvicinato da una donna con la quale egli aveva da tempo una relazione intima Bùsetta Bedoni. EUa aveva avuto dal Vergani una figliuola e dopo la nascita egli aveva promesso di sposarla. La cerimonia si doveva svolgere lunedi prossimo, ma il Vergani improvvisamente la rimandò dicendo che non aveva più intenzione di sposare la Dedoni. Questa ha ricorso stamane all'ultimo mozzo per ottenere il consenso dell'amante: l'implorazione in pubblico. La scena si è svolla davanti all'officina m?ntre gli operai si affollavano per entrare. Il Vergani ha opposto alle preghiere rivoltegli un reciso diniego e la donna, esasperata, ha tratto allora di tasca una boccetta di vetriolo gettandogliene ii contenuto in viso. Accorsi molli dei presenti, i: V'organi che urlava dal dolore venne condotto al posto di medicazione della Croce Verde dove idi si riscontrarono gravi ustioni. L'occhio sinistro sembra perduto.