Che cos'è la parola

Che cos'è la parola 2 Za Stampa dato da Vittorio Emanuele III a Davide Calandra, la cui morto immatura fece ritardare il compimento dell'opera. Essa fu poi affidata allo scultore torinese Rubino, che l'ha condotta a termine. Del monumento faranno parte una statua del Dolore, quella della intera nazione por la tragica scomparsa del Re Buono, e due bassorilievi che rappresentano il Valore e la Pietà rogale. La statua equestre, alta sei metri, ha il cavallo fermo sulle quattro zamne, in posizione di vedetta, e il He. girando leggermente sulla vita, si poggia con la mano sul dorso del destriero, mossa che era caratteristica del defunto Re. A Milano e a Monza Milano, 29, sera. Particolare solennità ha assunto stamane la messa celebrata nella civica chiesa di San Sebastiano,'a Milano, ad iniziativa del Municipio, per commemorare l'anniversario del regicidio di Monza. Il tempio appariva pa^a-' to a lutto e tra le fascie di panno nero sulla facciata spiccavano strisele tricolori; la bandiera abbrunata si levava a mezz'asta sulla cupola. Sopra la porta, un'epigrafe diceva: « 11 Comune di Milano — in memori* riti Re Ruono — nel 25.0 anniversario — del suo martirio ». Anche nell'interno la chiesa era addobbata a lutto. Alle 9 le autorità cominciarono ad affluire, mentre anche numerosa folla occupava il tempio. La cerimonia e stata breve, ed 6 consistita nella celebrazione della messa, fra il religioso silenzio e la commozione generale. Anche a Monza, il tragico anniversario è stato celebrato. Il Comune ha pubblicato un patriottico manifesto. Stamane alle 9. nella chiesetta della cappella espiatoria è stata celebrata una messa da don Emilio Tacchi, cappellano militare, alla presenza di autorità civili, politiche e militari. Da Trento era giunto stamane il •. .^presentante dell'Unione ginnastica tridentina, prof. Dante, che 11 giorno del regicidio aveva ricevuto come capo squadra dei ginnasti trentini dalle mani di Re Umberto la statua della I.ibeTtà. Terminata la messa il pubblico e slato ammesso a visitare la cappella espiatoria. Altre messe da requie sono stato celebrate sfamane nella chiesette della Villa Reale e al Mirabello, nel Regio Parco, nonché in Duomo, funzione quest'ultima decretata in perpetuo dalle donne monzesi. T.a Villa Reale ò stata chiusa in segno di lutto. Stasera avrà luogo un grande corteo popolare, di iniziativa del Comune, al quale parteciperanno fra gli altri i Corpi armati, le Associazioni patriottiche e le scuole. A Torino La cerimonia alla Cattedrale Per iniziativa del Municipio ieri mattina <>. stata celebrata nella Metronolitana una solenne funziono religiosa quale tributo di devoto omaggio e rimpianto della cittadinanza torinese alla venerata memoria di Re Umberto. Sono stato invitate le massimo autorità cittadine e vi ha presenziato per la Famiglia Reale la Principessa Laetitia che era accompagnata dal conte Fossati e dalla contessa Ealbis. La Cattedrale è stata parata a lutto. Drappi neri e argento, su tutte le colonne, tra le navate, sugli altari. All'altare maggiore una grande croce d'argento. Nel centro del presbiterio, il tumulo. Mons. Oiuganino. che ha presieduto ai paramenti della chiesa, per quanto si riferisce al tumulo ha seguito le usanze dei Principi romani. Nessuna costruzione architettonica. Un tappeto nero con grande croce d'argento steso sul suolo, e sopra il tappeto la bandiera nazionale e sulla bandiera, coperta di un, velo, la corona reale, anch'essa velata. Ai quattro lati del tappeto quattro grandi candelabri d'oro senza, decorazioni e poi fiori e sempre verdi a delimitare 10 spazio. Alla porta della chiesa, pure decorata a lutto; tra colonne di fiori' e di verde, la seguente iscrizione: a Per l'anima buona di Umberto I, re d'Italia, nel XXV anniversario della sua tragica morte, in questo vetusto tempio, sacro alle gioie come ai dolori della grande patria italiana, solenni preci espiatorio innalza a Dio misericordioso, con immutato affetto e fede profonda nella Monarchia Sabauda, la città di Torino ». La messa funebre venne celebrata dal canonico Benna. Vi assistè pontificalmente, e benedisse il tumulo, l'arcivescovo Mons. Gamba colla coadiuzione di Mons. Giuganino. La messa verme cantata dalla corale della Metropolitana con a solo del tenore Fasciole c dal baritono cav. Salvi. La parte musicale era diretta dal cav. Tempio; e all'organo sedeva il cavaliere don Savoia. Negli scanni riservati alle autorità, erano presenti i' Prefetto gran ufficialo D'Adamo, il Commissario generale Etna col segretario capo Fubini e il Commissario aggiunto Buffa di Ferrerò, il comandante la Divisione gen. Ferrari, i generali Gfemnuzzi Savelli, Martinengo e Rossi, il Procuratore generale barone Tarella, il primo Presidente della Corte di Appello Casoli, l'avvocato generale CrostaCurii, il comm. Scazza, intendente di Finanza, il corani. Ehrenlreund, il senatore Berla, 11 cappellano militare monsignor Gare-Ila, il console della Milizia nazionale scelta, ecc. Molte, le personalità sparse nella chiesa, numerosa la rappresentanza degli ufficiali del Presidio e della Scuola, le Associazioni dei reduci. Nella navata i bimbi delle elementari, e figlie dei militari. Un plotone di cavalleggerl prestò servizio d'onore. Al servizio d'ordine provvidero le guardie municipali. Anche nella cappella della Sindone venne celebrata una messa per iniziativa dei funzionari di Casa Reale. Il Re in Piemonte Roma, 29 notte. Il Re, alle ore 17,55, in forma privatissima, è partito per il Piemonte. (Stef.). Cuneo, 29, notte. Domani mattina, alle S,25, sarà qui di passaggio il Re, proveniente da BastiaMondovi e diretto a Borgo San Dalmazzo. Farinacei a. Parma Roma, 29 notte. Farinacci è partito questa sera da Roma per Cremona. Si dice negli ambienti fascisti che-egli andrà quindi a Parma, per compiervi un'inchiesta sui noti fatti. Il comunicato ufficiale, preannunziato ieri sera dopo il colloquio Mussolini-Delcroix, non è ancora stato diramato. Si attende forse l'inchiesta Farinacci, tanto più che l'on. Delcroix avrebbe fallo presente la necessità di sospenderò dalle funzioni il segretario provinciale fascista di Parma. Espulso per ** poca fede ,, Roma. 29 notte. La Voce Repubblicana ed il Mondo ricevono da Montecatini: «Oggi il locale fascio di combattimento con pubblico manifesto annuncia di nvfire espulso il cavaliere Luigi Melarli, con la seguente motivazione: « Per la poca fede dimostrata durante la permanenza a Montecatini dell'on. Amendola ». Il cavaliere Melani è direttore dell'Hotel della Pace dove era disceso l'on. Amendola i, ,.«►- '1 30 Ltfglio Che cos'è la parola