Il viaggio di Farinacci in Sicilia le elezioni amministrative a Palermo

Il viaggio di Farinacci in Sicilia le elezioni amministrative a Palermo Il viaggio di Farinacci in Sicilia le elezioni amministrative a Palermo La direzione del Partito liberale italiano approva il blocco delle opposizioni costituzionali promosso dall'on. Orlando e dai senatori Di Scalea e Di Trabia - L'adesione dei socialisti unitari? Roma, 20, notte. La notizia saliente della giornata è data dalla Direzione nazionale del Partito liberale italiano, riunitasi ieri c di cui diamo la cronaca a parte. Si tratta della costituzione del blocco delle opposizioni a Palermo per le elezioni amministrative. L'iniziativa è stata presa da quella Sezione del Partito liberale, e più precisamente dall'on. Orlando e dai senatori Di Scalea e Di Trabia. A Montecitorio si assicurava oggi che il blocco palermitano sarà costituito da tutti i partiti costituzionali di opposizione, con l'adesione dei socialisti unitari. Non aderiranno al blocco i massimalisti ed i repubblicani, i quali, peraltro, a Palermo contano forze piuttosto esigue. La Direzione del Partito liberale ha pienamente approvato la condotta della Sezione di Palermo. E* questo il primo caso di un blocco elettorale delle opposizioni costituzionali — con l'adesione dei socialisti unitari — in una grande città; e il fatto acquista significato anche dalla circostanza che esso viene annunciato all'indomani del viaggio di Farinacci in Sicilia. Com'è noto, il segretario del partito fascista, prima di ripassare lo Stretto, nel suo discorso, dì Messina, ha violentemente attaccato i maggiori uomini politici dell'isola, a cominciare da Orlando. Farinacci e la Sicilia Ma anche La Tribuna sembra poco soddisfatta dei discorsi di Farinacci in Sicilia. Deplora specialmente il penultimo, per la richiesta del bando ai nemici politici, quando invece i giornali fascisti lamentano che taluni oppositori vadano all'estero dando l'impressione che la vita in patria sia divenuta impossibile. Quindi continua : « A giudicare dal discorso pronunciato ieri a Messina, il giro dell'on. Farinacci attraverso la Sicilia" rischia di tradursi in altri danni per il fascismo. La Sicilia, in questi ultimi tempi, in vista soprattutto delle prossime elezioni ammini.sti-a.tive, si andava avvicinando gradatamente al Governo; non che diventasse fascista nel senso proprio, ma si notava una certa tendenza, specialmente negli uomini e soprattutto nei professionali delle cariche pubbliche, a prendere l'etichetta fascista. I discorsi del segretario del partito devono avere irritato parecchi ; i siciliani, che hanno dimostrato in ogni occasione., di essere degli ottimi italiani e di sentire l'amor di patria e l'unità molto più profondamente di altri in Italia, sono gelosissimi della loro gloria e dei loro uomini. Nemmeno sotto l'aspetto politico, nemmeno dinanzi a folle della propria fede politica, si possono impunemente insolentire i siciliani più cari all'isola ». Proseguendo, il giornale nota che nessun uòmo politico è stato tanto amato dalla Sicilia come l'on. Orlando, e si domanda con stupore quali siano le pagine nere della politica italiana nelle quali figura l'on. Orlando. E conclude: « La Sicilia ha molto sofferto degli uomini, anche (perchè profondamente sentimen.tale e assetata di fede e di giustizia, non se ne sa guarii* ; ma gli uomini che l'hanno fatta dolorare non si chiamano certo Orlando, e nemmeno Di Cesarò, liè Giuffrida, ne pasqualino Vassallo. Costoro hanno per decenni e decenni non diffamato, ma esaltato la fede e la passione dei siciliani. Andare proprio in Sicilia ad additarli come nemici dell'Isola, e fare qualcosa che sta tra il donchisciottesco ed il ridicolo semplice. Per un fascista è anche servire nel modo peggiore la causa del partito ». A sua volta 11 Mondo ricorda che taluni degli uomini siciliani così aspramente attaccati dal segretario del partito fascista furono amici e perfino collaboratori dell'attuale Governo e se ne chiese l'appoggio per la lotta elettorale. A tale proposito scrive : « Infatti, i sentimenti dei siciliani verso 1 rappresentanti politici contro cui il segretario fascista ha avventato i suoi strali, sono stati consacrati nell'imponente numero di voti che per lunga tradizione si sono fedelmente raccolti sul loro nome; per una tradizione che non è fatta di viltà e dì corruzione (miserie di cui la storia dell'isola rappresenta il più glorioso contrasto), ma di affetto e di devozione, e che .misurati al vaglio di molteplici prove, costituiscono il fondamento inorale di un giudizio che è di già per sé stesso preventiva risposta alle parole non cornmeiitabili con cui fon. Farinacci ha definito maina e contro matita diecine e diecine di migliaia di siciliani, fedeli oggi come ieri agli uomini presenti AMla loro gdu^ia ». Comunque, i giornali fascisti continuano ad esaltare la politica intransigente del fascismo, vedendone una conferma della sua necessità nella recente pubblicazione del documento aventiniano. Sul Popolo d'Italia, infatti, si legge un articolo (firmato da Arnaldo Mussolini) in cui si tratta di " ciarlatani » i fautori di una politica di dolente e di normalizzazione e si aggiunge: « Quello che fu politica di pazienza e di tolleranza lo sapemmo nel dicembre 1924; quella che è politica forte si sente e si apprezza oggi, ed è augurabile che nell'avvenire la stessa politica non defletta di una '.inea ». Analogamente L'Idea Nazionale, prendendo le mosse dai discorsi di Farinacci, osserva : « Il fascismo doveva essere appunto quello che è oggi, cioè non tanto un partito intransigente, secondo la vecchia concezione, ma un metodo intransigente -per un regime fascista, di cui nessuna parte può essere realizzata con la pretenziosa collaborazione o la falsa tutela di altri singoli partiti ». Il documento aventiniano e il Senato Ma in tema d'intransigenza, Il Giornale d'Italia (edizione meridiana) ricorda le origini liberali-conservatrici dell'on. Blanc, che ha rifiutato il Sottosegretariato all'Economia, e soggiunge: « Del suo tipo nella maggioranza ve ne saranno non meno di un centinaio e mezzo. Ma Farinacci ha appiccicato su tutti l'etichetta di intransigente, che il Blanc ha mutato in quella di integralista, e non a casa Inoltre, a proposito di intransigenza, ci sia lecito rotare che il nuovo ministro dalle Finanze, cn. Volpi, non ha risposto a tono al telograin. ma dell'on. Farinacci. Il ministro ha, naturalmente, fatto attestazioni di fedeltà al partito ed al duce, ma ha soggiunto di volersi dedicare all'opera d'. ricostruzione nazionale e ognuno su che un compito di questo genere implica le più vaste collaborazioni, le quali sono precisamente l'opposto dell'intransigenza ». A proposito del documento aventiniano, L'Epoca cerca anche oggi di confutare 11 Mondo affermando che il documento stesso è una replica alla sentenza della Com missione dell'Alta Corte. Il giornale fa scista assicura che « il documento ha prodotto una sfavorevolissima impressione tra i componenti della maggioranza del Senato ed anche tra i senatori oppositori », ed aggiunge : A questo proposito, qualcuno affermava che il senatore Zupelli non avrebbe lasciato pas. sare senza le debite proteste tm documento che è tutto ima offesa alla competenza ed imparzialità dei giudici ed all'autorità del. l'Alta Corte. Non è facile prevedere se il Senato avrà occasione di esprimere pubblicamente la propria deplorazione per l'improntitudine aventiniana, anche perchè il presidente, senatore Tittoni, è assente dalla Capitale e non ha fatto ccnoscpTe il suo pensiero in proposito ». L'on. Boizon deplorato da Farinacci Abbiamo riportato ora è qualche giorno il brano di un articolo dal titolo « Travaglio ideale », scritto dal fascista on. Piero Boizon. Egli scriveva : « L'acqua tumultuosa e veloce di ieri era, senza dubbio, più chiara: oggi l'immenso fiume nella lenta marcia trascina molti limi del fondo e procede tra sponde cosi lontane che non sono quasi più riconoscibili. Il fascismo non possiede ancora robuste dighe che insegnino per ora la foce: è fenomeno che segue libero e ribelio il suo fatale corso verso l'avvenire, sotto la spinta di formidabili incognite politiche ed economiche, aprendosi risolutamente un varco tra le misere pregiudiziali settarie ed i toraiacontisiti, disdegnoso di definizione e di epigrafi, precipitosameme dettate dalla vanità retorica e dalhi viltà opportunista ». Orbene, questo scritto dell'on. Boizon è «piaciuto a Farinacci il quale ha così telegrafato da Messina all'on. Boizon : « Leggo sui giornali anti-fascisti tuoi giudizi sul fascismo che, secondo te, non possiede ancora robuste dighe che insegnino la foc?. Debbo dirti che tali critiche avresti potuto muoverle ultimo Congresso, e deploro tua incomprensione su attuale marcia fascista, che, fedele alle sue origini, va attuando suo programma rivoluzionario ». Il ministro Volpi si occuperà del Mezzogiorno Il Consiglio dei ministri si riunirà, come è noto, domani mattina, a palazzo Viminale, ed è questa la prima riunione ministeriale che si tiene dopo la crisi che ha imitato al Governo gli on. Belluzzo e Volpi. Il Consiglio dei ministri di domani sarà allerto da dichiarazioni dell'on. Mus¬ secNafnqrmdt solini su problemi generali e di politica estera. Egli illustrerà la portata degli accordi con la Jugoslavia, oggi firmati a Nettuno, ed altri accordr commerciali con altri Stati, prossimi ad essere conclusi, fra cui quello con l'Ungheria. Sono attese con interesse le dichiarazioni dell'on. Volpi, dichiarazioni che — a quanto ci viene assicurato — non conterranno le linee del programma del nuovo ministro, ma avranno soltanto carattere di « rassicurazione del paese ». La Tribuna pubblica che l'on. Volpi, interrogato da alcuni deputati per conoscere il suo pensiero sugli eventuali provvedimenti intesi a preservare la lira da ogni manovra ribassista, ha dato la seguente risposta : « Tutti i provvedimenti che potevano sicuramente giovare per il miglioramento delle condizioni della lira e il ritorno della valuta italiana al suo giusto livello, vanno attuandosi con fermezza, e già se ne cominciano a vedere i risultati. Coloro che speculano ai danni della patria sono stati colpiti e saranno colpiti anche con le loro stesse armi ». Gli ufficiosi pubblicano che l'on. Volpi si interessa del problema del Mezzogiorno: nel suo colloquio di sabato col presidente della Giunta generale del bilancio (on. Torre Andrea) l'on. Volpi ha espresso il desiderio di rendersi conto de visu delle condizioni e dei bisogni di alcune province meridionali, e a tale proposito si recherà a visitare, forse nei primi giorni del mese di settembre, alcuni centri della Basilicata, delle Puglie, la polemica Amendola-Marrasi Ancora uno strascico nella polémica Amendola-Marvasi. L'ultimo numero di Scintilla pubblica una lettera di Amendola in risposta all'articolo nel quale Boberto Marvasi accennava alla corresponsabilità dell'on. Amendola come ministro nel Gabinetto Facta nell'avvento del fascismo. Riferendosi appunto alla sua partecipazione al Gabinetto Facta, Fon. Amendola scrive : « Se cor. ciò (come del resto risulta dal contenuto dei vostro commento) intendete ricordare che io ho appartenuto ad un Gabinetto il quale ebbe delle innegabili responsabilità voi avete perfettamente ragione, nè io penserò certamente a contraddirvi; ma io, ed in questo dissento da voi, so che la mia azione nel Gabinetto Facia mi compensa largamente deL la correspiinsibiliià ministeriale nei confronti dell'avanzata fascista, e vieta, a chiunque non voglia arrestarsi a considerazioni formali, di classificarmi tra i responsabili, sia pure in misura ridottissima, del regime che ci delizia. Ad ogni modo, qui siamo in materia di apprezzamenti; per quanto si riferisce ai fatti, credo non esista più tra noi ragione di dissenso ». A sua volta Boberto Marvasi, replicando, ammette che la responsabilità che egli attribuisce all'on. Amendola consiste nel non essere uscito dal Ministero Facta., Marvasi rileva quindi i meriti dell'azione svolta dall'on. Amendola contro il fascismo, e soggiunge : « Certamente, la preoccupazione legalitaria onde la coscienza dell'ex-Ministro delle Colol nie fu vinta, non giovò all'azione, che non s' sarebbe dovu'a contenere nella pausa dei dieci minuti; ma e anebe fuori di ogni dubbio essersi in questi ultimi tempi vieppiù l'on. Amendola levito a sdegnosa protesta contro il regime ed in difesa delle pubbliche libertà Tanto va rilevato per la oro-naca dì questi tempi di incrcd:bile traviamento e d'improvvise diserzioni; ma tonto non tiasta aa impedirci di porre il quesito che ponemmo all'on. Amendola a conclusicne della glossa precedente non vi pare, dunque, giunta Vora di un largo e coraggioso esame della realtà? La crisi attuale vi pare soltanto ima crisi ministeriale? Non vi pare essa phi larga, più profonda e più definitiva? ». Queste, sera sono stati sequestrati a Roma la seconda edizione del Mondo, la seconda e la quarta del Giornale d'Italia, la seconda del Popolo e della Voce Repubblicana. Questi giornali sono usciti più tardi in edizioni purgate.