Il maresciallo Pètain capo supremo dell'esercito francese parte in aeroplano per il Marocco

Il maresciallo Pètain capo supremo dell'esercito francese parte in aeroplano per il Marocco Il maresciallo Pètain capo supremo dell'esercito francese parte in aeroplano per il Marocco "L'invio di rinforzi ò incessante,, - Abd-el-Krim rifiuta l'armistizio (Servizio speciale della STAMPA) Parigi, 16, none. La gravità della situazione in Marocco ha ricevuto questa sera una conferma inaspettata, dall'annunzio della partenza del maresciallo Pétain alla volta di Rabat. Il supremo comandante dell'esercito francese ha lasciato Parigi oggi alle 17 alla volta di Tolosa, donde spiccherà il volo domani mattina alle 7 per Rabat, seguendo lo stesso itinerario seguito da Painlevé, nel suo recente viaggio al Marocco. Alla stazione si trovavano per salutare il maresciallo, i generali Debeney, capo di Stalo Maggiore dell'esercito, e Maurin ispettore generale deh artiglieria, il colonnello Vincent rappresentante del maresciallo Lyautey al Consiglio superiore della guerra, il colonnello De Goys rapr pretentante il sottosegretario di Stato per VAreonautica, e il comandante Flores addetto militare spagnuolo. Al momento di salire in treno, il maresciallo Pétain lece ai giornalisti la seguente dichiarazione: — Voi lo vedete: io parto come un giovanotto per le vie più rapide per poter precedere di qualche ora i primi elementi della divisione marocchina che, provenienti dalla Benania, sbarcheranno a Casablanca. L'invio di rinforzi è inéessante: oltre le truppe che giungeranno per mare, un Corpo di Armata viene dall'Algeria per ferrovia e sbarcherà a Taza. Di concerto col maresciallo Lyautey, io coordinerà l'impiego di questi rinforzi nelle operazioni imminenti, che saranno intraprese sull'insieme del fronte marocchino. L'armistizio rifiatato li laconico comunicato ufficiale, che porta il fatto a conoscenza del pubblico, cerca mitigarne l'impressione, dicendo che il maresciallo si reca a Rabat unicamente per disporre, d'accordo con Lyattfey, « la migliore ripartizione possibile dei nuovi effettivi in arrivo nella colonia, o in procinto di arrivarvi, allo scopo di rendere più facile, grazie al loro impiego efficace, la rapida conclusione della pace ». Ma la formula Unitiva del comunicato non fa velo al giudizio di alcuno. Da indiscrezioni del corrispondente del Journal, si conosce ormai in modo positivo quello che da molti giorni prospettavamo, cioè che Abd-el-Krim, contrariamente alla supposizione non imparziale ai quei francesi che lo pretendono desideroso di pace, tenta con ogni mezzo di far andare per le lunghe i negoziati di Aijdir e intanto ha già formalmente rifiutalo, la richiesta conclusione di un armistizio. Questo rifiuto, scomponendo forse ad un tratto prospettive e metodi di azione che certi elementi di governo a Parigi perduravano a vagheggiare, e coincidendo, d'altro canto, con la febbrile ripresa di attività riffana contro quelle due posizioni di Aiv-Aissa e di Kelaa de Sless, che sono le due porte di accesso a Fez da settentrione, ha bruscamente provocato qui uno scatenarsi di decisioni eroiche. Pare che, finalmente, il governo si sia deciso a guardare la situazione quale è, e non quale sarebbe desiderabile che fosse. " A forza di fanteria „ Pétain parte per il fronte, ma non parte solo: lo accompagna il generale Georges, antico ufficiale delle truppe d'Africa, che si è già battuto al Marocco e che mansioni di grande responsabilità coperse in Oriente a latere di Sarrail, in Francia nello Stato'maggiore di Foch, e recentemente nella Ruhr, dove fu capo di Stato Maggiore di Dcgoutle. Poiché Pétain parie, a quanto sussurrano gli iniziati, non soltanto per disporre una opportuna rotazione degli effettivi — roba che si dice per tenere buone le famiglie'— ma anche per controllare sul posto il valore pratico della divisione di poteri attuata da Painlevé, col decreto del 27 giugno, nominante il gèiterale Naulin. Pioti è poi impossibile che Georges accompagni Pétain per venire quanto prima aggiunto, o magari, in un secondo tempo chiamalo a sostituire il Naulin, ottimo uf¬ ficiale, ma ancora troppo poco noto per affidargli volentieri, interamente, da un giorno alValtro, le sorti della campagna, in un momento come l'attuale, n generale Naulin potrebbe sempre riuscire prezioso per mantenere il contatto con gli spagnuoli, dato che egli parla correntemente la loro lingua, e conta fra di essi molte amicizie, avendo passato un certo tempo presso un cornando spagnuolo all'epoca del generale D'Amade. Comunque sia, vi è il fatto che le partenze di truppe. si intensificano, e questa volta pare non senza l'approvazione di quelle stesse personalità parlamentari di sinistra, che fino a pochi giorni addietro xi mostravano più avverse alla condotta energica delle operazioni. Il generale Naulin è convinto che la partita vada decisa a forza di fanteria. Oltre ai tre reggimenti della divisione marocchina reduci dal Reno, di cui vi facevamo menzione ieri sera, e a tre battaglioni malgasci, un'altra divisione viene radunala rapidamente nelle varie guarnigioni e piglicrà il mare quanto prima. La sobillazione delle tribù La notizia di queste partenze di rinforzi, già comunicata a Rabat, ha diffuso nella colonia un immediato senso di sollievo. Le operazioni riffane della giornata di ieri non sembrano avere rivestito un carattere allarmante, ma l'irrequietudine tra le tribù di tutta la regione investita, si mantiene sempre troppo viva, per consentire il riposo. ' L'agitazione comincia dai Gebala e dagli Angiera della zona di Tetuan, per finire ai Dranes ed agli Zul nella zona di Taza. Abd El Urini non lascia alcun mezzo intentato per sollevare gli indigeni e farne un'immensa catapulta da lanciare contro i franco-spagnuoli. Secondo la descrizione fattane dall'inviato speciale del Temps, la sua tattica sobillatrice è sempre uguale. I suoi emissari si insinuano nottetempo alla spicciolata tra i posti ed i gruppi mobili francesi, per radunarsi poi qualche chilometro più in là. Essi si rivelano allora ad una tribù, con la quale iniziano lunghe conversazioni. Se la tribù resiste, essi insistono, s'installano, chiamano in loro aiuto altri dissidenti, sino a che il gruppo non sia numeroso per costringere gli ospiti ad accettare la loro decisione. Se le tribù si sentono sostenute da forze che si trovano nelle vicinanze, offrono una scria resistenza; alcune, come i Branes, hanno .anche resistito eroicamente prima di unirsi ai riffani. Ma quando i gruppi mobili francesi operano lungi da esse, allora ascoltano facilmente i suggerimenti ed i consigli dei nemici. Per forzare le tribù [edeli, Abd El Krim fa saccheggiare i loro deposili di frumento, fa rapire i loro armenti, fa bruciare i loro villaggi. Egli conduce in ostaggio mogli e figli dei capi; fa assassinare i caid che gli resistono. Ciò è accaduto una notte, per esempio, al caid Ebdessebam della tribù dei Beni Mesguitdu, il cui lealismo eru un ostacolo alla sua propaganda. Bruscamente allacci) il suo i Maggio e consumò vari assassini nella confusione della sorpresa. Fu questo il segnale della rivolta. Lo sforo sn Fez Questo metodo di comocttimento, malgrado costituisca la forza principale di Abd-el-Krim, sino ad ora non ha avuto il successo che egli sperava. In maggio, non valsero ad aprirgli la strada di Fez, come non lo condussero più tardi alle porte di Ouezzan, al principio di giugno ed a quelle di Taza alla fine dello scorso mese. Durante due mesi e mezzo egli ha fatto dei sondaggi sulle posizioni francesi, lungo quasi tutto il fronte, cercando dappertutto una breccia da aprire. Ma in nessun posto potè sfruttare il successo della prima ora, malgrado l'abilità delle sue operazioni diversive sui punti più lontani. Tutta la tua tattica, tutta la tua fona, essendo baiata tu quetla propaganda della paura che ispira alle tribù fedeli, occorrerà, malgrado la ripugnanza dei francesi, decidersi ad impiegare dei metodi identici. A questo prezzo soltanto i franceti ricondurranno a tè le tribù sinora in parte retesi dissidenti. Sarà questo il compilo affidato alle mehalle del Sultano. Le tribù alle quali Mulay Yussef domandò invio di guerrieri, lo hanno fatto volentieri. Nulla i marocchini amano quanto la guerra. Se questi reparti sono ben condotti, possono rapidamente annientare gli effetti della propaganda di Abd-el-Krim. Ma di pari passo con la politica abilmente esposta dal corrispondente del Temps Abd-el-Krim non rista dal preparare assiduamente le basi indispensabili per una nuova avanzata. Il suo sforzo principale seguita ad ■ estere concentrato sul monte Messaud, ad oriente di Kelaades-Sless, posizione che se saldamente te. nuta può servirgli da testa di ponte per passare VII erga, anche in questo tratto particolarmente importante, per aprirsi il varco verso Fez. Tuttavia, non è ancora da credere che se il gioco dovesse riuscire la via di Fez gli sarebbe ormai aperta senz'altro, la capitale essendo protetta ancora da posizioni di seconda linea, poste a 20 e 25 Km. dalle sue mura. Aviatori americani ehe si offrono alla Francia La cronaca della giornata vuole essere completata con un episodio di simpatia verso la Francia-, l'arrivo di un gruppo di aviatori americani appartenenti, durante la guerra, ad una delle squadriglie che operarono sul fronte francese, per offrirsi a riprendere il servizio al Marocco, a lato degli aviatori francesi. Il generale Jacque. mot, capo del gabinetto militare di Painlevé, che li ha ricevuti, ha promesso loro di farli al più presto incorporare nelle forze scheriffiane — necessario artificio costituzionale — per impiegarli nelle operazioni che stanno per venire intraprese. 0. P. I comunicati da Fez Parigi, 16, mattino. Si ha da Fez: • La situazione nella regione di Uezzan non denota nessun cambiamento importante. L'artiglieria e l'aviazione bombardano energicamente le posizioni nemiche. L'aviazione ha fatto specialmente di notte un bombardamento riuscito sull'Uled-Bedder. El Chauni, che comandava le forze nemiche nella regione e che ultimamente era stato gravemente ferito, è 6tato sostituito nel suo comando da Abd El Krim El Hadj. Nel centro ile infiltrazioni nemiche continuano, attaccando senza successo alcuni distaccamenti francesi. Gli sforzi dei dissidenti e dei Riffani nella regione al nord di Taza sembrano intensificarsi specialmente nei paesi dei Branes e dei Tsuls. Da informazioni giunte, risulta che sull'insieme del fronte il nemico fa attualmente un grande &forzo di propaganda e procede ad attacchi locali. Il che sembra confermare le voci, che esso fa diffondere presso le tribù, di una prossima offensiva ». Un altro comunicato da Fez, in data ui ieri reca: « La situazione nella giornata è stata caratterizzata dall'attività sempre crescente del nemico nella regione compresa tra Fez e El Bali Bab e Bab Mourous. Il nemico sembra eseguire in certi punti dei movimenti offensivi di insieme. Si segnalano particoiarmeuie nuove infiltrazioni in direzione di Moula Bouchta, dove trecento viffani, vestiti in kaki, hanno saccheggiato, mentre un gruppo di dissidenti attaccava senza successo SlaasSless i.

Persone citate: D'amade, De Goys, Durante, Flores, Yussef