L'Aventino e i suoi gruppi

L'Aventino e i suoi gruppi L'Aventino e i suoi gruppi La discussione e l'accordo sul documento relativo alla sentenza dell'Alta Corte - Verso il ritorno dei costituzionali alla Camera ? Roma, 13, notte. Oggi si è riunito il Comitato delle opposizioni ayentiniane, per l'approvazione definitiva del documento sulla sentenza dell'Alta Corte. Il documento è stato sottoscritto da tutti i membri del Comitato, rappresentanti i partiti aventiniani. L'accordo è stato raggiunto tra i rappresentanitd dei vari partiti, autorizzati dai singoli gruppi, ohe, come era stato stabilito, hanno firmato il documento. Mentre era stato detto che il documento sarebbe stato comunicato soltanto al capo del Governo, ai presidenti dei Parlamenti ed ai principali Comitati provinciali delle opposizioni, il Comitato direttivo ne ha deciso la pubblicazione s mezzo della stampa. I Popolari Precedentemente, nella mattinata, si era riunito il gruppo popolare, presenti gli on. Grandi, Cingolani, Merizzi, Longinotti, Colini, Boggiano^Pico, Brerici, Bosco-Lucarelli, Rodino, De Gasperi, Braschi, Buratti, Marconcini, Micheli, Martini, Larosa, Cappa Paolo, Capra, Bresciani, Gronchi, lupini, Fantorii; Di Fausto, Guarienti, Guardoni, Mauri. Il gruppo aveva discusso ed approvato le pronoste concretate dalla sua Commissione, concernenti il documento sulla sentenza dell'Alta Corte, dando mandato di fiducia ai deputati del gruppo nel Comitato delle opposizioni aventiniane. Gli on. De Gasperi e Tupini hanno riferito sull'azione svolta in seno al Comitato perchè nel testo del documento si tenesse conto delle proposte dei popolari. Sulle dichiarazioni degli on. De Gasperi e Tupini si è lungamente e vivacemente discusso. Qjialche oratore ha insistito perchè dal documento fossero tolte le parti riproducenti documenti di istruttoria. Tale richiesta fu sostenuta da cinque deputati, tra cui un ex-ministro e due ex-sottosegretari di Stato. A conclusione della discussione è stato presentato un ordine del giorno di cui la prima parte è di piena approvazione dell'operato dei delegati del gruppo in seno alla Giunta delle opposizioni. Questa parte fu approvata all'unanimità. La seconda parte consisteva nell'invito ai delegati stessi perchè insistessero presso la Giunta per la soppressione dal documento di tutto-ciò che si riferiva agli atti contenuti nell'istruttoria dell'Alta Corte. Questa seconda parte dell'ordine del giorno ha avuto tre voti contrari (avrebbero votato contro i'on. Micheli e gli on. Martini e Di Falco), mentre gli altri due deputati, che avevano precedentemente fatto delle riserve sull'operato dei propri rappresentanti, si sono dichiarati soddisfatti dell'invito contenuto nella seconda parte dell'ordine del giorno. Gli on. De Gasperi e Tupini hanno sostenuto nella •loro riunione di questa sera del comitato delle opposizioni le ragioni affacciate dai popolari le cui proposte non sono state tutte accoTtei Comunque, l'accordo è stato raggiunto e il documento è stato definitivamente approvato e firmato soltanto, dal comitato direttivo delle opposizioni sflcess-ioniste. La pubblicazione del doctimento dovrebbe avvenire in questa settimana. Il fatto che la discussione degli aventiniani sulla sentenza dell'Alta Corte si sia protratta di alcuni giorni ha dato modo ni giornali fascisti di pubblicare la notizia di profondi dissensi in seno al blocco secessionista. L'Epoca pubblica in proposito : « Le ragioni del probabile rifiuto dei duo partiti anticostituzionali (massimalisti e repubblicani) a firmare la pi-osa degli on. .Modigliani e Gonzales sono assai serie. Sembra, infatti; che il documento aventiniano face hi, nella sua prima parte, dei rilievi sul morto con cui la Commissione Istruttoria ha tratto le sue deduzioni dalle prove testimoniali o che nella sua seconda parte esamini le conseguenze politiche della sentenza con criteri nuovi. L'Aventino, insomma, rinuncerebbe in pieno, con questo documento, sia alla questione morale che alla pregiudiziale politica contro la legittimità del Governo fascista, e sposterebbe completamente il suo niano di azione avviandolo sulla base della'difesa dei principi e degli istituti costituzionali. Ne consegue che, appena il Governo fascista chiamerà la Camera a discutere 1 progetti di ri forma costituzionale già elaborati dalla disciolta Commissione del diciotto, l'Aventino ritornerebbe in Parlamento ». Il documento Ma il fatto che — come abbiamo riferito più sopra — tutti i delegati dei singoli gruppi secessionisti hanno firmato il documento, smentisce l'affermazione del giornale fascista circa il rifiuto da parte dei massimalisti e dei repubblicani di non approvarlo. Del resto, per le discussioni dei gruppi e- sul significato e la portata elei documento, riproduciamo quanto pubblicano i giornali aventiniani. Il Afondo scrive: c La Giunta delle Opposizioni ha 'deciso, | parecchi giorni fa, di redigere un documento nel quale fossero formulate le conclusioni dell'Aventino in relazione all'istruttoria De Bono, testé conclusasi davanti all'Alta Corte, e rese pubblica tale decisione in un suo comunicato, n documento aventiniano doveva rispondere, nell'intenzione della Giunta, ad un preciso dovere verso il paese, che ha diritto di conoscere, dopo la sentenza dell'Alta Corte, il pensiero di quei partiti politici. Non si crea una situazione così aspra come quella che è sorta in Italia, senza trovarci nell'obWigo di dire una paròla responsabile o conclusiva su quanto è ora avvenuto. E l'ora di pronunciarsi è venuta appunto con la sentenza della Commissione Istruttoria dell'Alta Corte, la quale si riferiva a quella parte dell'istruttoria Matteotti e delle istruttorie minori, che più direttamente poteva chiamare in causa la responsabilità politica e morale del regime. Decisa dunque la redazione del documento, si è dovuto dare l'incarico di redigerlo,, e non è strano nè straordinario che ciò abbia richiesto molto lavoro, traverso le consultazioni utili e coscienziose di tutti i gruppi interessati. In secondo luogo, è stato necessario richiedere l'opinione e la decisione dei vari gruppi, il che spiega le varie riunioni che si sono tenute in questi giorni. Ed è più che naturale che in tale riunione si sia discusso dapprima il documento dell'Aventino, che vuole e deve rappresentare l'opinione liberamente manifestata da tutti i suoi aderenti. « Quanto al contenuto del documento, questo soltanto possiamo dire: che esso si concentra a dimostrare che coloro i quali sollevarono la questione morale non si assunsero alla leggera la responsabilità di agitare etormentare il paese, ma ebbero le loro buone ragioni, cui ha reso omaggio il procedimento svoltosi innanzi all'Alta Corte. Qualche giornale fascista ha riferito che è incerto se il documento sarà o non sarà pubblicato. Sembra invece indubbio che il documento è stato redatto per essere pubblico; nè vi sarebbe alcun scopo a redigerlo, se non si fosse trattato di pubblicarlo. Naturalmente, tra 11 volerlo pubblicare ed il poterlo pubblicare, c'è di mezzo l'attuale decreto sulla stampa; ma si può osservare che il nuovo documento è la conseguenza diretta del manifesto dell'8 gennaio, che la censura lasciò pubblicare, ed appare inverosimile che il Governo voglia soffocare la parola conclusiva dell'Aventino su questo argomento. Comunque, la redazione del documento e la riunione necessaria, prima che esso possa essere pubblicato, sono vicine al termine, sicché il documento medesimo potrà tra qualche giorno, per quanto dipende dalle opposizioni, essere reso di pubblica ragione ». Mutamento di tattica? Un'analoga nota pubblica II Popolo nella sua edizione, messa in vendita, osservando che le opposizioni devono pagare il proprio debito d'onore, dicendo il proprio pensiero conclusivo sulle presenti fasi della questione morale, e quindi soggiunge : « Il documento in parola accenna infine al proposito di portare la battaglia su tutto il fronte e lascia cosi le mani libere per ogni futura decisione sulla tattica avvenire ai partiti e gruppi che 11 rappresentano ». Il significato di quest'ultimo periodo ha indubbiamente un'importanza che non può sfuggire. Negli ambienti fascisti se ne trae la conclusione, a ragione di logica, che il documento restituirà la libera azione ai singoli gruppi dell'Aventino. Se ciò risponde alla realtà — e lo vedremo dal documento — non è forse infondata la supposizione di qualche giornale fascista, secondo la quale le forze dell'Aventino costituzionali riprenderebbero il proprio posto alla Camera alla prossima ripresa parlamentare, avvicinandosi alle opposizioni li berali nell'azione per la difesa, soprattutto, della Carta Albertina. Movimento di prefetti II prefetto di Novara a disposiziona - In Roma, 13, notte. Con decreti reali in corso è stato disposto il seguente movimento di prefetti: De Buggero gr. uff. dott. Stefano, prefetto di Novara, collocato a disposizione Cantore gr. uff. dott. Decio Samuele, pre fetto di Reggio Calabria, destinato a No vara. Saccaredda comm. dott. Eftsio, pre lètto di Parma, collocato a disposizione per assumere l'incarico di regio commis sario per il comune di Napoli. Spadavec chia gr. uff. dott. Nicola, prefetto a di sposizione, destinato a Parma. Benigni comm. dott. Francesco, prefetto a disposizione, destinato a Reggio Calabria. Limongelli comm. dott. Alfonso, prefetto di Reggio Emilia, collocato a disposizione Borrelli comm. avv. Bernardo, prefetto a disposizione, destinato a Reggio Emilia, Bodo comm. dott. Paolo, prefetto di Vi cenza, collocato a dispo izione. Cavalier comm. dott. Enrico, prefetto a disposi zione, destinato a Vicenza.