Painlevé abbandonato da gran parte del "cartello,,

Painlevé abbandonato da gran parte del "cartello,, Painlevé abbandonato da gran parte del "cartello,, Ma il blocco di socialisti e radico-socialisti sussiste ancora (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi, 13 notte. Finalmente questa mattina, poco prima delle 7, dopo una snervante notte di discussioni sul bilancio, le Carriere hanno preso le vacanze. La lotta è stata dura. Il Senato ha messo i piedi al muro e non c'è stato verso di fargli rimangiare nè la tassa sugli affari, da cui i socialisti volevano esentare gli esercenti delle piccole industrie, conformemente alle promesse elettorali dell'll maggio, nè la sovrimposta sul reddito. In conseguenza di tale rifiuto, Caillaux aveva finito col dover associarsi, per non prolungare all'infinito fra Palazzo Borbone e il Lussemburgo l'andirivieni di un bilanciò, il cui voto era ormai alla vigilia del lanciamento del nuovo titolo consolidato, di necessità. Imprescindibile è stato il distacco dal Ministero di una frazione rilevantissima — circa i due terzi*^-.del Cartello. I socialisti, che avevano iniziato la riscossa in sede di Commissione, per opera del relatore Vincenzo Auriol, dimessosi ieri, non appena si vide che la maggioranza della Commissione avrebbe sostenuto il Governo, furono naturalmente i protagonisti della secessione. Senonchè, questa volta, in luogo di limitarsi a disertare le urne, come fecero per il Marocco, i socialisti votarono contro, ma fecero votare contro anche ì radicali-socialisti e parte dei repubblicani socialisti, ossia un altro centinaio di deputati. Le forze dei due campi, prò e contro il Ministero, schieratesi sulla disgiunzione di un articolo, durante la discussione della tassa sulla cifra degli affari, risultano rispettivamente di 228 e 298 voti. Del cartello non rimasero dunque favorevoli al Governo se non un centinaio di radicali destreggianti, mentre il resto della-formazione di campagna dell'll maggio passava all'opposizione. X giornali della destra menano, ben s'intende, da questa mattina, il più grande scalpore sul significato politico del voto, cantando' ancora una volta il miserere sulla morte del Cartello e salutando la nascita della maggioranza di concentrazione. E' certo che la tendenza ad interpretare l'avvenimento in tale senso, Cioè quale una rivincita della ferrea logica politica contro le generose velleità delle alleanze sentimentali, si fa sentire anche ad osservatori disinteressati. Ma altre conside'razioni inducono a non crederle ad occhi chiusi. Il Cartello è forse meno rotto oggi di quello che non apparisse una settimana fa, dopo l'ultimo voto sul Marocco. La cerniera della formazione elettorale dell'll maggio è data dal contatto fra socialisti e radicali-socialisti. Quando 1 socialisti si staccano dai loro vicini di destra, la cerniera non c'è più, e il Cartello cessa di esistere; ma quando, come questa notte, socialisti e radicali-socialisti rimangono uniti e votano compatti, non è esatto dire che'il Cartello sia rotto; al contrario lo spirito del Cartello continua a vivere e riesce a saldare gli uni agli altri, gli elementi popolari a quegli elementi piccoloborghesi, e sovrattutto vi riesce sulla base di un comune concetto di giustizia fiscale. Del resto guardiamo le cose un po' da vicino e vedremo che il divorzio cartellista è meno effettivo di quello che le destre si figurino. Prima di tutto il bilancio cosi come è stato votato non manca di aspetti nettamente cartellisti, quali certe riforme importanti introdotte nel diritto successorio, certe disposizioni in materia di inquisizione fiscale, certi gravami dell'imposta sulle società di assicurazione. In secondo, luogo, dove il progremma dell'll maggio è stato respinto, non lo è stato senza notevoli attenuazioni da parte del Governo. La sovraimposta sul reddito che venne chiamata a torto imposta sulla imposta, si vede per il momento scartata; mà dietro formale promessa di Caillaux che nel progetto di risanamento finanziario da presentare ad ottobre i redditi ed i capitali improduttivi subiranno un inasprimento fiscale assai grave. Altrettanto dicasi per la tassa sulla cifra di affari, su cui il ministro ha invocato il mantenimento a puro titolo provvisorio, impegnandosi a rimaneggiarla, in quello stesso progetto, nel senso voluto dalle sinistre e di cui ha pei1 cominciare accordato seduta stante una trasformazione, che è quasi una abolizione, a beneficio dei macellai, ai quali, invece che sulla cifra di affari, si farà pagare d'ora innanzi una cifra della macellazione. Come hanno i socialisti formulato :! loro voto di stamane? Trincerandosi dietro alla tattica tradizionale del partfto, che fu sempre quella di non votare i bilanci, ed evitando di dare al loro atteggiamento significato di ostilità deliberata contro il Ministero. E come commentano il voto i portavoce della maggioranza radicale-socialisti del cartello, ossia di quella parte del cartello che è rimasta a fianco del gruppo di Leone illuni e di Renaudel? Dichiarando che il Governo ha abbandonato il cartello, ha messo in scacco la maggioranza dell'll maggio, ciò ohe implicitamente verrebbe a significare che il cartello è ancora quello di prima, forte e incrollabile al suo posto. Tale è effettivamente anche oggi la parola d'ordine. Domenica prossima avranno luogo, lo elezioni cantonali e tanto ai socialisti che ai radicali importa che il fronte di battaglia non venga scomposto all'ultimo momento, 11 cartelLo deve'elettoralmente apparir© intatto e imporre silenzio alle discordie intestine. Durante i tre mesi delle vacanze si vedrà. A ottobre Caillaux dovrà presentare alla Camera il suo famoso piano di risanamento della situazione finanziaria. Il tempo è sufficiente. Le posizioni definitive potranno venire prese. Nel frattempo l'esito della emissione dei titoli del Consolidato, l'andamento, degli affari marocchini, chiariranno la posizione rispettiva del Governo e dei partiti, mostreranno se Caillaux e Painlevé passano veramente fare a meno delle sinistre, o viceversa' non possano. Per il momento, nò gli uni, nè gli altri, si arrischeranno a tagliare i ponti. Lo statu quo si prolungherà, ma senza entusiasmo, in nessuna delle parti, e con un grande desiderio in tutti che condizioni meno tiranniche di quelle fatte alla Francia dalla crisi finanziaria e dalla crisi marocchina consentano finalmente di rompere la incomoda tregua forzata in cui tutti i programmi politici continuano a sgretolarsi a vicenda, per il minore danno del paese. In quanto alle dimissioni già segnala levi del senatore Millies-Lacroix, da pre adente della Commissione finanziària del Senato, esse non hanno vera importanza politica. Si tratta soltanto della conse¬ guenza di un dissenso manifestatosi Ira il Millies-Lacroix e il relatore generale Béranger, circa l'urgenza di ultimare il varo del bilancio prima del 14 luglio, urgenza che il Millies-Lacroix negava, contrariamente al parere della maggioranza dei membri della Commissione. 0. P. Le due sedute notturne Parigi, 13, mattino. Giornata di emozioni, ieri, alla Camera e al Senato. Alcuni minuti prima di mezzogiorno l'alta assemblea tornò all'esame del bilancio, che alle ore 18 rinviò alla Camera, dopo di avero ceduto su alcuni punti, specialmente sul giuramento fiscale, ma avendo mantenuta Ih sua posizione sulla tassa sugli affari e sulla legge delle entrate. Alla Camera verso le ore 19 si apprendeva che la Commissione delle Finanze della Camera accettava il testo del Senato, il che faceva prevedere un accordo rapido. Poi si seppe che Vincent Auriol aveva dato le sue dimissioni da presidente della Commissione delle Finanze, il che faceva temere le più gravi complicazioni politiche. Correva voce, anche, delle dimissioni di Caillaux. Cera di vero 60lo questo : che il ministro delle Finanze aveva deciso di porre la questione di fiducia dinanzi alla camera suda tassa sugli affari e sulla legge delle entrate. La seduta, dopo duo sospensioni,.fu ripresa alle 21,30 di ieri sera, in un'atmosfera nervosissima. Quasi senza dibattito l'as3emolea approvio, su richiesta deile sinistre, i testi relativi ai benèfici agricoli e alla legge delle entrate. Poi si passò alla tassa sugli affari, Fu una grande e dura battaglia. Bedouce espose le ragioni per le quali 11 gruppo socialista-rimaneva fedele ai suol voti precedenti. Caillaux sviluppò gli argomenti che rendevano impossibile qualsiasi concessione. Blum, in nome del socialisti, Milnaud, in nome dalla maggioranza del radicali socialisti Cachin, in nome dei comunisti, appoggiarono l'emendamento Bedouce. Questi precisò che se il suo emendamento fosse stato respinto, sarebbe stato impossibile ai socialisti votare l'insieme del bilancio. Già Caillaux aveva posto in nome 6uo la questione di fiducia. Painlevé la mise alla sua volta, in nome del Governo. Egli dichiarò che due problemi dominavano la questione politica: quello del prestito e quello dei debiti interalleati. Si passò alla votazione e con 325 voti contro 245 l'emendamento Bedouce fu respinto. La minoranza comprendeva 1 comunisti, i socialisti, la maggior parte del radica]! socialisti e una parte dei repubblicani socialisti. Un po' prima dell'una del mattino aveva luogo fi voto sull'insieme, e l socialisti, riprendendo il loro atteggiamento tradizionale, •votavano contro il bilancio. I comunisti e l'estrema destra votavano egualmente contro. E la spola fra le due assemblee continuava. Alle 2,30 del mattino l'insieme del bilancio fu votato con 421 voti contro 150. Là seduta, sospesa, fu ripresa alle 4,30. H Senato ha approvato alla unanimità con 281 votanti i crediti'per le operazioni milir tari al Marocco.. Alla Camera con 298 voti contro 238 (cifre rettificate) è stato respinto l'emendamento sodnllsta, concernente l'esonero della cifra degli affari, argoménto sul quale il Governo aveva posta la questione di fiducia. Per quanto concerne la carta di identità per i forestieri il Senato ha finalmente accettato la cifra fissata dalla Camera cioè 100 franchi salvo per i lavoratori Intellettuali e manuali che non pagheranno che 20 franchi. Dopo un andirivieni durato tutta la notte fra le due Camere, queste hanno potuto definitivamente accordarsi sul bilancio, che è stato finalmente approvato al Senato con 278 voti contro 6 e alla Camera con 415 contro 140, Il bilancia si presenta in questo modo: En frate 33.150.844.878 franchi; uscite 33.130.180.6J8, Il decreto di chiusura è stato in seguito letto alle due Camere, che hanno tolta la seduta alle 6,15. - Caillaux eletto senatore e sua moglie ferita In un accidente automobilistico Le Marna. i3 mattino. Nel mese di maggio scorso il senatore radicale della .Sarthe Gigon dava le sue dimissioni per permettere a Caillaux, ministro delle JFinanze, di rientrare al Parlamento. L'elezione, fissata al 12 luglio, ha avuto luogo dunque ieri. Caillaux è stato eletto al primo giro di scrutinio con 041 voti su 739 suffragi espressi, lina bicchierata di onore è stata offerta ti Caillaux subito dopo la sua elezione. Ma la giornata trionfale di Caillaux è stata funestala da un grave accidente toccato a sua moglie, che è rimasta gravemente ferita in un accidente automobilistico avvenuto nei dtntorUni di Seiches. sulla strada di La Fleche. ac"compagnata da un'amica, la sig.a Maillard, la moglie del ministro delle Finanze ritornava da La Baule, ove si era recata a passare qualche giorno, e si dirigeva verso Mainers per conoscere il risultato dell'elezione senatoriale. La piccola automobile nella quale essa aveva preso posto, e che guidava ella stessa, volle evitare un'altra vettura. E' probabile che l'asse del volante si sia rotto e la 10 HP andò contro un albero. Al fragore, alcuni contadini uccorsero e sollevarono la signora Caillaux, il cui corpo giaceva inerte sulla strada. Sul predellino della vettura era distesa la signora Maillard. Trasportate tutte e due in una fattoria, ricevettero le cure di un dottora del luogo. La signora Caillaux, senza conoscenza, aveva numerose ferite al viso. Essa sembrava soffrisse di dolori interni. La signora Maillard aveva egualmente parecchie ferite alla tosta. Le due viaggiatrici erano coperte di sangue. Dopo le prime cure, la moglie del ministro delle Finanze fu trasportata ad Angers nella clinica del dott. Brun. Colà si constatò che essa aveva la lussazione dell'anca, la lesione delle ossa del bacine e ferite alla fronte, allo braccia e al torace. Nella serata si potè precisare che lo stato dell'ammalata è meno grave di quanto prima si temesse, e che nessuna ferita inette In pericolo la sua vita. Appena ritornata' in sè, la signora Caillaux ha etilesto i risultati della elezione. Il prefetto della Sarthe, assistito dal dott. Brun, capo della clinica, potè comunicarle il- felice esito dello scrutinio. Appena finite le elezioni, Caillaux attraversò alcuni istanti di angoscia indicibile. Doveva partire per Angers? Doveva partire, per Parigi ? Un secondo dispaccio gli comunicava che le ferite delja signora Caillaux non erano -mortali. Allora il nuovo senatore non esitò più e cedendo al suo dovere, ritornò a Parigi, c.ve lo chiamava la discussione del bilancio dinanzi al Parlamento. Interrogato al suo arrivo alla Camera sull'accidente toccato alla-sua signora, il ministro delle Finanze ha detto: « Quello che mi preoccupa è la lesione del bacino. Hanno dovuto addormentare mia moglie per praticare l'operazione. L'infermiera alla quale ho telefonato alla clinica di Angers, mi informa che l'operazione *è riuscita, ma bisogna attendere prima di poter affermare che nessuna complicazioue si'produrrà ». Angers, 13, notte. Caillaux è arrivato ad Angers col diretto delle 13,50, ricevuto alla stazione dal prefetto. Il ministro si è recato immediatamente alla clinica St. Louis presso la signora Caillaux. Egli si 6 intrattenuto col chirurgo ctìe gli ha confermato che le ferite della signora, benché serie, non mettono però la sua vita in pericolo. Il chirurgo ha" precisato trattarsi, c.ome aveva già previsto, della frattura della rotula destra.