I due nuovi Ministri fra l'intransigenza fascista e la realtà della situazione

I due nuovi Ministri fra l'intransigenza fascista e la realtà della situazione I due nuovi Ministri fra l'intransigenza fascista e la realtà della situazione Roma, Il giuramento dei due nuovi ministri, sen. Volpi e on. Belluzzo, è avvenuto stamane a San Rossore. Come sapete, il sen. Volpi era partito ieri sera da Roma, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza on. Suardo; egli si.è incontrato stanotte a Pisa con l'on. Belluzzo, proveniente da Milano. Da Pisa i due ministri hanno continuato insieme per San Rossore, dove il Re, dopo il giuramento, li ha trattenuti a colazione. Ripartiti alle 13, i due ministri sono ritornati a Roma stasera. Lunedì, probabilmente, essi prenderanno possesso dei rispettivi Ministeri, e martedì o mercoledì si riunirà il Consiglio dei ministri che nominerà i nuovi sottosegretari alle Finanze ed all'Economia Nazionale. I due nuovi ministri e il comunicato di Farinacci Circa l'aspetto politico della crisi, vari giornali dell'opposizione liberale, e anche taluni organi fiancheggiatori, fondandosi sui precedenti dei due nuovi ministri, avevano creduto di poterne dedurre che il conte Volpi e l'on. Belluzzo, esercitando un'azione moderatrice in seno al Gabinetto e riaccostando il fascismo a quelle classi economiche che pur dovrebbero essere contrarie ad un'aspra lotta politica, avrebbero efficacemente contribuito ad un graduale ritorno alla normalità costituzionale, presupposto indispensabile per la creazione di quella atmosfera di pace fuor della quale è difficile concepire un'effettiva restaurazione finanziaria. Ma se fino a questo momento nulla prova che tali non siano effet tiramento le Intenzioni del conte Volpi e dell'on. Belluzzo, (anzi, l'ambiente in cui si è formata la loro mentalità e la documentazione dell'attività fin qui da essi svolta dimostrerebbero che le speranze su di essi fondate per un'azione moderatrice non sono campate in aria), è da rilevare oggi come contro tale eventualità abbia reagito vivacemente il partito dominante. Il comunicato di ieri dell'on. Farinacci, il quale proclama che i nuovi ministri sono « fedeli seguaci dell'indirizzo intransigente del partito », è la logica conclusione degli ammonimenti rivolti subito ai neo-ministri da qualche autorevole organo ufficioso perche essi accettino in pieno la « regola fascista ». Non vi è dubbiò che il comunicato farinacciano è stato concordato ieri nel colloquio tra il segretario generale del par. tito ed il conte Volpi, colloquio avvenuto ieri e protrattosi oltre mezz'ora. Probabilmente, l'on. Farinacci ha voluto più solen nemente sanzionare quanto aveva scritto fin da ieri mattina in Cremona Nuova sull'« errore » in cui erano caduti certi giornali romani affermando che il fascismo su biva uno scacco per la sostituzione dei due ministri. Le recise affermazioni dell'on. Farinacci debbono essere prese alla lettera? Ogni previsione sarebbe arrischiata; non vi è che da rimettersi all'avvenire. Comunque, converrà notare, per la cronaca, che in. tali ambienti finanziari ed industriali argomentando sulle particolari condizioni in cui si ò svolta la crisetta ministeriale e sulle fiduciose simpatie che hanno accolto la nomina dei nuovi ministri da parte di quei ceti ed elementi economici, si è piut tosto scettici circa l'accomodamento sic et simplicitcr del Volpi e del Belluzzo al carro intransigente guidato prevalentemente dal Farinacci. "Proprio come le quaglie Dal canto suo, /I Popolo pubblica stasera : « L'ipoteca d'intransigenza presa da farinacci sui nuovi titolari ha tutta l'aria di un alibi a vuoto, perchè se non fosse cosi noi vedremmo sparire più che mai l'inizio di ; un nuovo ciolo. L'esperienza ha ormai dura mente provato quanto sia vano prescindere nel governo di un popolo dalle esigenze basilari della convivenza civile, dal riconosci mento dei suoi diritti politici. II nuovo ciclo può solo incominciare da dove finisce un si stema che non tenga conto di quelle esigenze o trascuri quel riconoscimento • Per La Tribuna, invece, il comunicato . (,eìrònFai-inacci siminciTil'ìr^fXdBÌ , aunac?1 "S™"03, "tramonto del 1 le. speranze suscitate dalla nomina dei nuo di due ministri. Dopo aver ricordato il ; favore generale con cui fu accolta tale no. ; mina, il giornale soggiunge « Il cittadino che non fa politica attende va, dalle necessità materiali in cui si dibatteranno forzatamente i nuovi ministri (se non dagli uomini che non conosce bene), un po' di tranquillità. Una volta, non molto tempo fa, per ima buona finanza la pace interna pareva indispensabile. I tempi sono ormai evidentemente mutati; all'avvento del nuovi ministri corrisponde una girata di torchio per la stampa. Si crede evideniemente che soltanto i giornalisti sappiano formulare delle critiche e che basti farli tacere perchè il consenso diventi generale. Proprio come le quaglie, quando vi erano, che ere devano di essere ben nascoste quando ave vano messo la testa sotto un covone di grano! ». Quindi il giornale rileva dagli organi ufficiosi che l'entrata dei due nuovi ministri nel Gabinetto non muterà affatto la politica intransigente del fascismo, e citando poi il comunicato dell'on. Farinacci ne trae la conclusione che ogni illusione è vana Piani per il "nuovo ciclo,, Esaurita cosi, per oggi, la polemica poli, tica a cui hanno dato origine le nomine dei nuovi ministri, è interessante esaminare che cosa si attende dalla loro opera tecnica. I giornali fascisti si diffondono in commenti e consigli. Il cosidetto « nuovo ciclo », indicato l'altra sera dal Popolo d'Italia, è stato ripreso e solfeggiato in vario modo dai suddetti giornali, che dimentica no talune recenti cause che hanno deternii- 11, notte. I i ministri ! nato la crisi e si sono dati a disegnare i piani di una grande politica finanziaria, Così, Il Messaggero, sotto il titolo « Un uomo al suo posto », parla come segue del ministro Volpi: « Egli ha viaggialo il mondo e ha prodigato la sua vasta energia in numerose imprese italiane tentate all'estero. Egli, dunque, può avere la sensazione precisa di ciò che valga e possa rendere l'iniziativa italiana quando sia protetta e di ciò che significhi per lo Stato la produzione e la prosperità dell'economia privata. 11 conte Volpi ha pure, come governatore della Tripolitania, assistito allo sviluppo di una colonizzazione, della quale egli "stesso è stato uno dei massimi iniziatori, che, pur dedicala a un territorio non abbondantemente favorito dalla natura, va mostrando quanto contributo illuminato e comprensiva iniziativa la protezione statale possa dare allo sviluppo delle attività nazionali. Giunto ora al posto più alto di condottiero di questa dura guerra che l'Italia ha affrontato per la riabilitazione economica e la sua pacifica, ma risoluta af. fermazione di razza, egli ha già la via indicata della sua opera, cosi grave di responsabilità, dagli stessi quotidiani insegnamenti che ha potuto trarre dalla sua fortunata operosità La Nazione lo saluta con fiduciosa aspettazione ». E il giornale ministeriale traccia questo suo programma ai nuovi ministri : • Stimolare la produzione granaria per annullare i bisogni di rifornimenti di grano dall'estero; valorizzare rapidamente ed integralmente le forze nazionali idriche; trasformare l'Italia in una gigantesca officina elettrica dal Nord al Sud, per liberare l'Italia dall'opprimente e pericolosa servitù del carbone straniero; ritornare alla ricerca ed allo sfruttamento della lignite, oggi quasi dimenticata, della quale la terra italiana abbonda e la Germania industre fa già largo consumo; spezzare le strette del monopollo mondiale del petrolio, ricercandolo finalmente con serietà nel sottosuolo italiano, finora mai veramente esplorato; riportare un certo equilibrio economico e finanziario tra Nord e Sud italiano, perchè le loro produzioni, i loro bisógni e le loro iniziative di espansione si completino, e cosi si moltiplichino di valore » "L'Impero,, contro la "finanza saggia,. Più sbrigativo è L'Impero, che l'altro ieri scrisse che « Sella e Minghetti erano modeste figure di una modesta Italietta », ed oggi inizia una nuova crociata contro la politica finanziaria saggia, alla quale non si capisce che cosa pensi di sostituire. Sentitelo: . . « In tempi normali la politica finanziarla saggia serve a portare la nazione ad un certo grado di prosperità, entro un certo perìodo di tempo più o meno lungo; allo stato attuala delle cose, l'Italia non può adottare senza correre gravissimi rischi una politica di tal genere, che per dare i suoi frutti richiede lunghi anni di tranquillità. Bisognerebbe che proprio ora che l'Europa sta forse per entrare in una nuova combinazione l'Italia si appartasse. A cose fatte, correremmo il rischio di trovarci fuori dalle nuove combinazioni ». L'Idea Nazionale afferma che siamo ormai al ii tempo secondo » (a proposito del. la lira), ed inspirandosi anch'esso al programma del » nuovo ciclo » esorta il Governo a sviluppare al massimo tutte le possibilità italiane di produzione : « Le esportazioni possono e debbono essere spinte — senza che ciò sia dovuto a ragioni di svalutazione monetaria — al di là dei limiti già fin d'ora raggiunti; ciò rientra nelle nostre reali possibilità nazionali. Lo Stato, a questo fine, deve apprestarsi a costituire organismi di sensibilità e di percezione massima, cosicché sia possibile, con una vasta azione di coordinamento, indirizzare le nostre correnti produttrici a più vaste fortune ». Il vecchio concetto liberale: la competenza Anche il senatore D'Ancona si occupa sul Giornale d'Italia della politica finanziaria ed economica in relazione alla nomina dei nuovi ministri. Accennando alla politica finanziaria, lo scrittore osserva che il problema centrale è ormai la politica monetaria e che la necessità del momento è una relativa stabilità della lira, mentre appar. tiene ad un secondo tempo la sua rivalutazione. A questo proposito il senatore D'Ancona nota che la valuta si sostiene per via indiretta, per mezzo della pace sociale, la quale dia la sensazione della concordia e della stabilità politica. Inoltre, bisogna assolutamente difendere l'avanzo del bilancio. Passando poi a trattare della po. litica economica, il senatóre D'Ancona scrive, tra l'altro: < Nell'economia, specie industriale, lo Stato non deve mai intervenire direttamente. Le industrie statali sono state, e probabilmente saranno sempre, un disastro, perchè lo Stato deve essere acciaio temperato, l'industria è invece gomma elastica. Da molti anni noi conducevamo proprio la campagna perchè lò Stato ceda al privati gran parte dei suol, servizi industriali, comprese le reti delle Ferrovie secondarie, ma purtroppo solo ora cede i telefoni; credo che l'on. Belluzzo sia dello stesso parere. Nell'agricoltura, invece, lo Stato può e deve intervenire di più, ma sempre indirettamente. La sua azione deve essere regolatrice, frenatrice; ha larghi mezzi di esprimersi, sia col Fisco, sia con la dogana, sia in altri campi; soprattutto deve coordinare e spingere all'affinamento ». Riguardo alla battaglia del grano, il se. natore D'Ancona rileva che essa è a lunga scadenza; propone piuttosto che si torni, per qualche tempo, al pane abburattato, per falcidiare i venti milioni di quintali di grano che dobbiamo importare. Infine, concludendo, cosi spiega i motivi che hanno indotto a nominare i due nuovi ministri : « L'on. Mussolini si è inspirato esclusivamente a concetti amministrativi e di competenza. Volpi e Belluzzo sono due vecchi liberali,, credo, divenuti fascisti, ma dall'ani mo moderato : non sono certo estremisti. Sta l bene; il concetto è giusto e credo sarà fe condo di bene. Esso afferma che non si può lasciare amministrare il paese dà fascisti, e squadristi solo perchè tali, quando manchi-' no le competenze specifiche ; neanche dalle medaglie d'oro, che pure meritano ogni gratitudine ed ammirazione. Per amministrare il paese è ancora con il vecchio concetto liberale della competenza lunga e provata che si deve scegliere ». Il Consiglio di presidenza del Senato e la polemica con Farinacci Come abbiamo annunciato, domani alle 15 si riunisce il Consiglio di Presidenza del Senato. Il Consiglio esaminerà varie ■ questioni, anche economiche, concernenti i lavori edilizi in corso nell'aula e quelli da iniziare nel nuovo isolato acquistato di recente per ampliamento dei locali. U vicepresidente on. Mariotti proporrebbe la trasformazione delle sale esistenti al primo piano, in un grande salone accanto all'attuale salone rosso, che precede la buvette. E' anche probabile che il Consiglio si occupi della questione della ritenuta della ricchezza mobile e della tassa complementare sull'indennità parlamentare, intorno alla quale l'on. Tittoni ebbe un lungo colloquio nei giorni scorsi col presidente della Camera on. Casertano, che a sua volta conferì sull'argomento col presidente del Consiglio. Indipendentemente da questi provvedimenti tecnici, poiché il Consiglio è convocato senza ordine del giorno specifico, la questione politica originata dallo scambio di lettere fra gli on. Zupelll e Tittoni e fra questi e il segretario politico del partito fascista sarà pure esaminata. Alla riunione interverrà, come vice-presidente, il senatore Zupelli, al quale il Consiglio esprimerà la propria solidarietà. SI conferma che nessun membro della Commissione di istruttoria dell'Alta Corte, compreso l'on. Zupelli, rassegnerà le dimissioni, prevalen. do l'opinione che la Commissione debba rendere conto dell'opera sua al Senato e non prendere alcuna decisione in base a polemiche. Il sen. Zupelli continuerà a presiedere la Commissione di istruzione con la piena fiducia del Senato e proseguirà nel suo ufficio, essendo ancora in corso presso la Commissione di istruttoria alcuni piccoli processi. Intanto si conferma il proposito di alcuni senatori di presentare una interpellanza in seguito alle recenti polemiche. L'Aventino, e la sentenza dell'Alta Corte Stamane i gruppi aventiniani hanno iniziato l'esame del documento redatto dagli on. Modigliani e Gonzales, sulle risultanze della sentenza dell'Alta Corte di Giustizia, Il documento è oggi stato sottoposto all'esame ed alla firma dei singoli gruppi. Stamane si sono riuniti, separatamente, i deputati unitari e quelli popolari. Gli unitari hanno approvato il documento nel. la sostanza e nella forma ed hanno cominciato a firmarlo. Due lunghe riunioni hanno tenuto i popolari, i quali, alla quasi unanimità, hanno approvato la parte sostanziale del documento, apportandovi qualche modifica in quella conclusiva. Per, completare le modifiche emerse dalla discussione è stata nominata una Commissione di tre deputati, che nella giornata di domani redigerà gli emendamenti che i' popolari propongono. Il gruppo si riunirà di nuovo lunedi. Gli unionisti hanno approvato e firmato il documento. Lo stesso, faranno i repubblicani, con una riserva. I demosociali non si sono ancora riuniti, ma la convocazione del loro gruppo si ri. tiene prossima. Nonostante che il documento sia stato così già approvato da quasi'tutti i gruppi aventiniani, occorrerà qualche giorno prima che esso venga definitivamente concretato nella forma e sottoscritto dai deputati aventiniani. Non è però improbabile che il documento non sia comunicato alla stampa, ma soltanto rimesso al capo del Governo, al presidente della Camera on. Casertano, al presidente del Senato on. Tittoni ed ai principali Comitati di opposizione. Dopo che il documento sarà stato concretato, l'Aventino terrà una riunione per esaminare la situazione e stabilire una nuova linea di condotta da seguire per la difesa delle libertà. La possibilità che l'azione dell'Aventino entri in ima nuova fase, induce qualche giornale ad accennare alla questione secessionista, raccogliendo la voce che il reingresso potrebbe avvenire per la discissione del progetto sulla riforma costituzionale. Si tratta sostanzialmente di ipotesi, per lo meno premature* Per un unico partito democratico Come è noto, lo scorso giugno, il Congresso dell'Unione Nazionale e quello della democrazia sociale, votarono rispettivamente un ordine del giorno per la fusione delle forse democratiche. A questo proposito, tra la direzione dell'Unione Nazionale, composta dall'aw. tfallara, dagli on. Mole e Ruini e la Direzione della Democrazia sociale composta dall'on. Guarino Aniella, del prof. Fowel, dell'aw. Momigliano e aw. Cuciniello, sono corse trattative al fine di fondere le due organizzazioni in un unico partito, il quale si denominerebbe probabilmente Partito Da. mocratico Nazionale. Le trattatavi continuano tuttora. Accennando alla eventualità della formazione di due blocchi aventiniani, il « Giornale d'Italia » si chiede a quale di essi aderiranno i socialisti unitari ed osserva : « A quale dei due blocchi Uniranno per aderire i socialisti unitari, tìeppuro dal coacervo attuale due distinti blocchi si formeranno, a quello sovversivo od a quello legalitario? Il problema è fondamentale e bisognerà, presto il.