L'accordo franco-spagnuolo pel Marocco firmato ieri a Madrid

L'accordo franco-spagnuolo pel Marocco firmato ieri a Madrid L'accordo franco-spagnuolo pel Marocco firmato ieri a Madrid La formidabile impresa Il generale Mangin, uno dei conquistalori dell'impero marocchino, nel suo volume Regards sur la France d'Afriqiie (Plon, Nnurrit, Paris, 1925) fìssa in brevi efficaci periodi l'aspro e selvaggio carattere fisico del Marocco: «La Tunisia è dovunque accessibile, con le sue coste aperte che si affacciano sul più bel mare e con le strade che solcano le sue pianure. Ma, invece, soltanto la stretta di Taza, la strada da Fez a Oudyda, incassata tra scoscese montagne, apre la porta del Marocco. La costa atlantica è inospitale: essa giace lungo l'immenso oceano temuto dagli antichi naviganti». E' in questa, parte del Marocco, roccioso, impervio, inospitale, che la. Francia fa costretta a combattere e a difendere il suo recente magnifico possesso marocchino. E' in questa, regione settentrionale dell'impero sceriffin.no che la Francia difende strenuamente, e con non lieve fatica, non solo il suo decoro di grande potenza musulmana, ma il prestigio di tutti i governi europei dominatori di terre africane. Lo .stesso generale Mangin, in quel suo medesimo volume, ricco di notizie e di perspicue osservazioni, metteva in evidenza il profondo divario che corre fra il sud e il nord del Marocco. Le forze francesi che poterono conquistare il Marocco del sud e che ne conservarono alla Francia l'indisturbato possesso, erano scarse: ne sarebbero invoce occorse dieci volte di più per l'occupazione del Marocco del nord. Perchè questa differenza? Non solo perchè l'azione militare francese al sud era. stnta fulminea, impetuosa, risoluta, ma perche nel nord del Marocco s'incontra, un miscuglio di piccole tribù, arabe nella pianura, berbere nella montagna, prive di capi importanti, un insieme anarchico e tumultuoso, pronto ad offrirsi al primo avventuriero che sopraggiunga; laddove nel Marocco del sud s'incontra una feudalità potente, ereditaria, i cui capi si offrono al dominatóre europeo e contribuiscono direttamente a conservare l'ordine e la pace; in luogo di una massa inorganica, inafferrabile, fluttuante, ecco un solido materiale che può essere impiegato subito per un'ordinata costruzione. Il residente francese Lyautey, impiegò, infatti, senz'altro, questo materiale umano, per assicurare, con poche forze metropolitane e con relativa facilità, il dominio francese nel Marocco: il quale parve consolidarsi negli anni, mercè quest'abile collaborazione tra i grandi capi marocchini e le autorità francesi. Ma nel nord del Ma• rocco, evidentemente a causa della mancanza di grandi compatte tribù, il sistema francese non potè essere instaurato, o quest'insieme inorganico e fluttuante di popolazioni fanatiche ha seguito il richiamo di Abd ol Krim, ed hu iniziatoostilità contro la grande Potenza europea, protettrice della, più gran parte del Marocco. Abd el Krim è il dominatore del nord del Marocco. L'impero sceriffiano, poco prima della guerra mondiale, cadde sotto la dominazione europea. La Francia s'impadronì del vastissimo impero nel 1911; dopo di che essa si accordò con la Spagna, alla quale fu riservata una limitata striscia di territorio, al nord del Marr.ccó, bagnato dal Mediterraneo a est e dall'Atlantico a ovest. Ma il territorio protetto dalla Spagna non potè mai essere interamente assoggettato. Il terreno montuoso e selvaggio, le popolazioni fiere e ribelli, ostacolarono la penetrazione spagnuolo. La Spagna dovette combattere senza tregua, rinnovare continuamente i suoi eserciti, esaurirsi politicamente e finanziariamente in questa logorante impresa. Le difficoltà cui era costretta ad affrontare, con scarsa fortuna, la Spagna, apparivano in stridente contrasto con la grande facilità con cui la Francia, dopo lo prime inevitabili resistenze, manteneva il pacifico dominio sur un territorio ormai più esteso, dal quale essa poteva ormai ripromettersi le migliori soddisfazioni. Il più grave rovescio subito dalle armi spugnitele fu quello di Annua!, nell'estate del 1921, quando migliaia di soldati furono sopraffatti dagli indigeni, costretti alla fuga, lasciando nelle mani del nemico anni, munizioni, vettovaglie, prigionieri innumerevoli: e fu dopo quel disastro che i feroci riffani si compiacquero di portar in giro, allo scopo di rinfocolare l'ardore delle tribù ribelli alla Spagna, il capo mozzato d'un generale spagnuolo. Non per questo il governo di Madrid parve voler desistere dall'impresa guerresca. La lotta continuò ancora per qualche anno, finché il generale Primo de Rivera prese una decisione della più alta importanza politica e militare: quella di sgombrare la zona marocchina affidata alla protezione spngnuola, ritirando le truppe alla costa. I" decisione del Governo di Madrid fu effettuata alcuni mesi or sono : e data da allora l'inizio delle difficoltà che la Francia è costretta adesso ad affrontare, con suo grave disagio. La ritirata alla costa delle truppe spagnuole, metteva in rilieyo il grande successo riportato dal capo riffano, che aveva condotta la guerriglia Implacabile contro l'esercito s-pagnuolo. Abd-el-Krim appariva come il vincitore d'una Potenza europea, il capo che aveva saputo restituire a libertà un paese musulmano. Il suo ascendente, com'è naturale, dovette crescere, a causa di questa Vittoria, e il suo nome divenne segnacolo di ribellione e di guerra contro i dominatori europei. La Francia, preoccupata frattanto delle ripercussioni che la ritirata delle truppe spagmiole poteva determinare fra le tribù settentrionali del Marocfco affidato alla sua protezione, pensò ad estendere di alquanto la diretta occupazione di territorio marocchino, a nord della strada Fez-Qudyda, onde prevenire ejventuali aggressioni del capo riffano imbaldanzito. Ma non per questo si astenne !Abd-el-Krim dal portare la guerra sul territorio francese dell'impero sceriffiano : e jja sua azione guerresca si svolse e si svolte con tanta insistenza, con tanta abilità, Eon tanta energia, mercè l'impiego dei più perfezionati strumenti di guerra, cannoni, mitragliatrici, aeroplani, che il fronte fxance.se fu scosso fin dall'inizio, e Fez, la capitale dell'impero, ebbe subito la sensazione d'essere compromessa o minacciata. Abd-el-Krim mira, evidentemente, ad Bntrar da conquistatore in questa grande città, cui il possesso francese valse, in parte, a dare aspetto europeo. Taza, la icittà che prima s'incontra, nella stretta •ria obbligata che porta a Fez, fu già Sgombrata dalla popolazione civile euro¬ pea : segno evidente che i generali francesi prevedono che essa sia destinata a cadere nelle mani del nemico. Ma l'obiettivo principale del capo riffano è Fez, la antica città-capitale, dalla quale non è improbabile, qualora Abd-el-Krim riesca davvero ad impadronirsene, che egli voglia proclamare la. più gran guerra di liberazione del Marocco dalla signoria francese. In tal caso si verificherebbe nel Marocco quel che già avvenne in Turchia : un capo cho solleva la nazione contro gli europei e squalifica il governo imperiale accusato di debolezza e di connivenza con il conquistatore straniero. E nello stesso modo che la. guerra, guidata c vinta da Muslafà Kemal pascià contro i greci e contro le Potenze dell'Intesa, portò seco la decadenza del Governo imperiale di Costantinopoli, la guerra combattuta da Abd-el-Krim contro la Spagna e contro la Fracia, qualora il Riffano dovesse riuscir vittorioso, avrebbe per conseguenza anche la scomparsa, dell'attuale Sultano marocchino, accusato di essere strumento della dominazione francese nell'Impero. Ma non è da pensare che la Francia sia per essere sconfitta al Marocco. La. Francia, diceva or è qualch" giorno il Presidente Painlevé, è una grondo, figura morale, è una grande nazione europea. Le difficoltà che oggi essa incontra al Marocco sono certamente gravi : ma i rovesci momentanei non potranno scuotere la sua. potenza e la sua capacità, di resistenza e di rivincita. Quando giungesse la notizia che Taza è caduta, o che Fez è in imminente pericolo, è ben certo che d'ogni parte della Francia sorgerebbero gli incitamenti ad un'azione più decisa e risoluta. La. nomina del generale Naulin, cui è affidato il compito di guidare direttamente gli eserciti francesi, invece dei vecchio maresciallo Lyautey assorbito dalle cure politiche del Protettorato, mostra che il governo di Parigi ò ben risoluto ad affrontare la lotta con tutte le sue gravi difficoltà e in tutte le sue penose conseguenze. Le trattative di Madrid, avviate da Malvy in nome del governo francese, porteranno quasi certamente ad un accordo con la Spagna. La Francia fa ammenda, in tal modo, di suoi errori passati : fu detto che. durante il governo di Poincaré, l'emiro Aìxl-cl-Krim abbia, trovato insperate facilitazioni all'acquisto di armi munizioni e viveri presso fornitori francesi. Allora, il Riffano guerreggiava contro la Spagna, e la Francia, si credeva immune da sorprese e pericoli ; anzi, potè, forse, concepire la speranza che sulla rovina del Protettorato spagnuolo, il dominio francese avrebbe conseguito maggiori vantaggi e più larghe possibilità. Invece l'Emiro riffano, dopo aver vinta la Spagna, s'accinse a combattere la Francia, di cui vorrebbe scuotere la supremazia. Quando la Francia e la Spagna avranno ristabilito quell'unità di azione e quella concordanza d'iniziative che potrebbe costringere Abdel-Krim a guerreggiare su due" fronti, a nord contro la Spagna, a sud contro la Francia, è possibile che la sua superbia diminuisca e che egli accetti allora di venire à più miti consigli. Prima che la Spagna e la Francia vogliano, comunque, iniziare un'azione coordinata di guerra, è probabile che i due Governi faranno, indirettamente, conoscere ad Abd-el-Krim, a. quali condizioni essi sarebbero disposti a deporre le armi. Ma è assai probabile che il Riffano non accetti, a questo punto, proposte di. pace. Egli è vincitore della Spagna ; tiene momentaneamente sospesa la sorte della resistenza francese, insidiata d'ogni parie dai fermenti ribelli che si propagano tra quella massa inorganica frammentaria fluttuante di tribù che popola la regione dell'alto Uerga, non appena è ad esse pervenuta la voce incitatrice del capo ribelle; è troppo orgoglioso e in posizione vantaggiosa per accettare una pace ebe potrebbe assomigliare ad una resa. Ma la proposta di pace, anche se non porrà fine al conflitto, anche se inascoltata da Abd-eiKrini, è destinata ad avere un gran valore persuasivo sull'animo del popolo francese. E' ben naturale che, dopo la gran guerra recente, la nazione francese esiti ad impegnarsi ancora in un'impresa guerresca, onerosa e sanguinosa. Ma quando le proposta frànco-spagnuole saranno state respinte da Abd-el-Krim, sarà chiaro a tutti i francesi che un'unica via è loro concessa, ove vogliano preservare sul continente nero quel grado di potenza cui la Francia è pervenuta : quella di difendere con le armi l'Africa francese dal mortale pericolo che la minaccia. Giacché questo è ben certo : che qualora un'irreparabile insuccesso dovesse essere subito dalla Francia nel Marocco, non solo il dominio marocchino francese sarebbe compromesso, ma tutto il vastissimo impero, sul quale, dal Mediterraneo al cuore dell'Africa, sventola la bandiera tricolore della Repubblica. Ma non par dubbio che la jgravjtà del pericolo varrà a suscitare le ' più profonde energie della nazione francese. Tutte le nazioni che dominano in Africa su*»territori più o meno estesi debbono intanto augurarsi che questo avvenga : per la comune difesa. - CESARE SPELLANZON. Il Protocollo Madrid', 13, mattino. La Conferenza si è riunita ieri, dalle 10 a mezzanotte. Essa ha comunicato che il preaccordo relativo all'azione polilira comune della Francia e della Spagna al Marocco era stato firmalo e che non manca più che la ratifica dei due Governi. Il generale Jnrdana ha espresso la soddisfazione suscitala in lui da questa firma, e ha soggiunto: « È' un gran passo innanzi che è stalo fallo, e questa firma basterebbe da sola ad assicurare il successo della Conferenzan. Risposta negativa inglese all'invito spagnuolo di intervenire a Tangeri Londra, 13 mattino. L'Obsercer e il Sunday Times informano che il Governo inglese ha ufficialmente rispósto alla- richiesta del Governo spagnuolo circa l'intervento di truppe inglesi nella zona di Tangeri per prevenire, insieme ai contingenti franco-spagnuoli, il contrabbando in favore dei riffani. La risposta inglese 6 nettamente negativa e si riferisce alla internazionalizzazione della zona tangerina stabilita dalla Conferenza ilei H>23. ! Aderendo alla tesi spaglinola si creerebbe un pretesto per Abd el Krim di attaccare la zona di Tangeri, finora da lui risparmiata.

Persone citate: Mangin, Marr, Poincaré, Primo De Rivera