Le dimissioni di De Stefani da ministro delle finanze e tesoro, e di Nava da ministro dell'economia

Le dimissioni di De Stefani da ministro delle finanze e tesoro, e di Nava da ministro dell'economia Le dimissioni di De Stefani da ministro delle finanze e tesoro, e di Nava da ministro dell'economia La nomina dei successori attesa per oggi nelle persone dei senatore Volpi e dell'on. Bellnzzo De Stefani L'on. De Stefani cade veramente vittima di errori suoi, Le dimissioni dell'on. De Stefani parevano già in corso sin dal marzo, quando i due decreti sul.'é Borse — ostinatamente mantenuti trorpo a lungo, malgrado gii avvisi amichevoli che da tanto parti gli erano stati reiteratamente dati — provocarono una crisi, di cui i recenti avvenimenti non hanno costituito che una conseguenza logica. In una sua torre di avorio, sempre più isolato, insensibile agli avvenimenti, egli dava l'impressione di allontanarsi, di mese in mese, dalla realtà economica nazionale, mostrando cosi un grave errore di apprezzamento, perchè l'economia è una scienza induttiva e di esperimento, la quale si forma sui fatti e non nelle astrazioni. E1 giusto, però, riconoscerò che l'on. De Stefani era stato messo in una condizione d'inferiorità iniziale, gettando sulle sue spalle il doppio peso del Ministero delle finanze, in un periodo di vasta riforma tributaria, e quello del Tesoro, proprio allorché la guerra ne aveva fatto il centro dell'attività bancaria e creditizia del paese e richiedeva quindi, per sè solo, tutte le energie di un uomo, intellettualmente esperto di quella sottile materia, in via di continua complicazione, e moralmente temprato a resistere a tutte le seduzioni ed a tutta le pressioni. Cosi ne derivò, forzatamente, che il ministro, assorbito dal problema tributario e da quello del riordinamento contabile ed amministrativo della vasta azienda statale — che la guerra aveva, naturalmente, disordinato — dovette affidarsi, per le operazioni più delicate del tesoro, a consiglieri, in parte improvvisati e male scelti. Questo errore fondamentale di visione nel campo monetario e del tesoro, impresse traccie profonde anche sulla parte finanziaria. La politica delle economie rimase allo stato di pio desiderio. La pressione tributaria venne sostenuta dai contribuenti solo grazie alla svalutazione monetaria. Si abolirono, senza nessun bisogno, senza nessun beneficio compensatore, tributi fecondi, come, quello sulle successioni. L'imposta complementare, guastata nella sua linea originaria, grava su tutti, tranne che sui detentori della ricchezza mobiliare. Ai Comuni ed alle Provincie si tolse ogni elasticità di mezzi. Sicché, dopo aver compiuto alcune cose molto buone, questo ministro, pur animato da una tenace ottima volontà, si allontana lasciando al successore problemi di una gravità e di una delicatezza considerevoli e che, soprattutto, data la situazione finanziari! internazionale, non ammettono più soste e ritardi di concepimento e di esecuzione. "Oggi; veramente, tutta l'Italia sente che ci troviamo di fronte ad una svolta importante, e che dalla politica monetaria che verrà seguita dipende la sorte economica nostra per molti lustri. Però, io "credo che, fortunatamente, di vie da seguire, oggi, non ne esista che una sola e che, ove interessi particolari spingessero a batterne una diversa, si avrebbero bensì lungaggini e danni, ma non conseguenze decisive, perchè i fatti economici riprenderebbero ugualmente la strada maestra, essendo di natura incomprimibile e, soprattutto, non dipendendo dalla volontà dell'Italia soltanto, se non per un'esigua parte. Perciò, quello che poteva essere un problema molto disputabile sino a due o tre anni or sono, oggi è un sonetto a rime obbligate. E la stessa persona del nuovo ministro ha un'importanza grande, sì, ma non decisiva. Del resto, la persona che pare designata al Ministero del Tesoro, il conte Volpi, è un intelligente uomo di affari, in tutta l'èstensione del termine, e rappresenta, in un certo senso, l'antitesi dell'on. De Stefani, in quanto la sua niente non è certo ingombra di teorie e, d'altra parte, gode nel mondo bancario e speculativo così vasta fiducia e tante simpatie, che sarà sempre in grado di contare i battiti del polso monetario e creditizio italiano. Certo, egli sale al potere accompagnato dal più completo appoggio dell'alta banca e dell'alta industria. Se, quindi, l'alta banca e l'alta industria italiane sono intelligenti, anche politicamente, e cioè sanno l'importanza estrema di mantenere l'equilibrio tra i vari elementi produttivi del paese, senza forzare la mano a favore troppo dell'uno o dell'altro, il conte Volpi è uomo da agire, in conseguenza, con perfetta saggezza. Bisogna che gli italiani imparino a mettersi bene in mente che la linea di condotta di un Ministero e di un ministro è quella che le forze vive della nazione sanno seguire. Un ministro non può correre se il paese è un tardigrado, e neppure può battere la via di mezzo se alle forze che tendono a destra, non si oppongono le altre che spingono verso sinistra. Le dimissioni dell'on. De Stefani costituiscono un indizio preciso che il paese ha sentito la necessità di mutare rotta. Ora esso deve anche indicare al successore l'altra rotta che vuole, ATTILIO CABIATI. Esplosione e incendio in una faMirka di pellicole ISenrfzio speciale della • Stampa •) Berlino, 8. notte. Una grave esplosione seguita da incendio è avvenuta stamane in una fabbrica di pellicole cinematograllelie a Briiz, nelle immediate vicinanze di Berlino Si devono segnalare sinora due morti'e sette feriti gravi, nonché numerosi aldi foriti. Si tratta di operai sorpresi improvvisamene dalla violenza delle fiamme e che non hanno potuto fare in tempo a porsi in salvo. I! pensiero di Achilie Loria sul Parlamento sindacale Milano, 8 notte. « Battaglie Sindacali » ha intervistato iJ sen. Achililo Loria sul Parlamento sindacale. Egli ha detto: « — Hò tante volte affermato (e spero dimostrato) come il Parlamento sia l'espressione spontanea degli interessi economici prevalenti, che l'idea del Parlamento sindacale mi si presenta £ primo" tratto quale riconoscimento e consacrazione solenne di un fatto inderogabile e certo. Ma io mi chiedo se codesto disegno, non surroghi per avventura il meccanismo dell'organismo, o non rimpiazzi una formazione naturale, e perciò stesso dotata della ricca complessità e della incomparabile plasticità della produzione delia natu. ra, con un artificio schematico e regolarmente inarticolato e perciò stesso destinato a fallire alla prova. Può darsi che il nuovo disegno assegni alle classi operale una rappresentanza più numerosa di quella che consenta l'attuale 60verchianza degli interessi capitalistici. Ma v'è, d'altronde, il pericolo che 1 nuovi rappresentanti operai si facciano nel Parlamento interpreti dei più gretti interessi immediati dei vari gruppi sindacali, sacrili. cando a questi 1 più alti interessi dell'intera classe operaia e quelle supreme, idealità universale ed umana, dal cui raggiungimento soltanto può dipendere la definitiva redenzto. no dell'umanità lavoratrice. Tali sono i dubbi suscitati nel mio spirito dal disogno di legge, di cui ella mi chiede, dubbi che una meditazione più apjprofond,ita potrebbe anche dissipare ». Un grosso contratto per l'importazione in Russia di merci italiane Roma, 8, notte. E' stato firmato in questi giorni — e sarà forse' realizzato-, secondo quanto informa la Agenzia di Roma — un contratto concluso tra la rappresentanza commerciale della Repubblica dei Sovieti ed un gnuppo di banche, officine e aziende italiane, traverso la C.LC.E. (Compagnia industriale commercio estero), per ingenti importazioni, dall'Italia in Russia, di merci italiane, quali manifatture, calzature, mercerie, ecc., perla somma complessiva di 300 milioni di lire italiane. Va considerato — rileva l'Agenzia d Roma — che nel periodo dell'anteguerra il totale degli acquisti annui della Russia in Italia non arrivava mai alla somma di quest'unico contratto. Brindisi italo-inglesi sudai nave ammiraglia "Frobisher,, San Remo, 8 notte. A bordo della nave ammiraglia Froblsher l'ammiraglio Waistell ha offerto oggi una colazlono, alle autorità politiche e militari della cittf.. Hanno scambiato brindisi, inneggianti afa amicizia italo-inglese, il sotto-prefetto marchese Incisa di Camerana, il gene, rale Kuggeri-Laderchi e l'ammiraglio Waiisteu. Lo stesso ammiraglio Waistell ha of! ferto 'pure un banchetto, alla principessa Vio! letta e al Principe Pietro di Montenegro, ri! snettivnmente cognata e fratello della Regina I d'Italia. Vi hanno partecipato diverse persoI milita della colonia montenegrina. Oggi nel 'pomeriggio grande folla .è accorsa al molo di ponente e sulla spiaggia e alla passeggiata Trento e Trieste per assistere alle gare nautiche, organizzate dalla società sportiva Sanremese in onore della squadra navale inglese. La partita dì «water-polo», per cui era viva l'attesa, è stata vinta brillantemente dalla « Andrea Doria » di Genova, campione d'Italia, la quale ha dominato per agilità e velocità la giovane equadra inglese, segnando 5 punti a 0..

Persone citate: Bellnzzo De Stefani, De Stefani, Incisa, Nava, Principe Pietro