Il Consiglio dei Ministri si occuperà oggi della lira

Il Consiglio dei Ministri si occuperà oggi della lira Il Consiglio dei Ministri si occuperà oggi della lira I colloqui del presidente del Consiglio e i commenti della stampa romana - Un organo fascista parla d'"interim,, a Mussolini "per la necessaria inevitabile battaglia della lira,, - Il conte Volpi: successore di De Stefani o in missione all'estero? - L'organo presidenziale dichiara "fantasia,, le voci "d'imminente mutamento nella compagine del Gabinetto „ - Per la Tripolitania : Gasperini, De Bono, Devecchi Roma, 1, notte. Domani si riunisce il Consiglio dei ministri, al quale si attribuisce grande importanza a proposito della crisi della lira, che anche oggi è discesa di altri sei punti in confronto della sterlina. Ma probabilmente dal Consiglio dei ministri di domani, almeno ufficialmente, non trapelerà nulla. Il Giornale d'Italia pubblica — e la voce non è nuova e la riferiamo a titolo di cronaca — che si provvederebbe alla sostituzione del ministro De Stefani. Il giornale crede di vedere un sintomo di tale eventualità in quanto pubblicava stamane L'Impero, il quale, dopo aver ricordato i nomi di quelli che, secondo le voci correnti, potrebbero succedere all'attuale ministro delle finanze, scriveva quanto segue : « Noi, pur prospettando l'ipotesi di un imminente rimaneggiamento nella compagine ministeriale, precisamente nei portafogli dei dicasteri economico-finanziari, non mancam.roo di -fare rilevare come qualsiasi previsione Sul nome del successore o dei successori doOnfva ritenersi priva di base, od almeno prematura; che, comunque, l'erede del portato, gli delle finanze dovesse ricercarsi tra i veri competenti, quali, ad esempio, l'attuale guardasigilli on. Alfredo Rocco. Questo scrivemmo sei o sette giorni fa. Oggi le nostre previsioni — sempre a quanto si afferma — debbono trovare la più bella conferma nella verità a imminenti- fatti, i quali fatti porterebbero a quella che, secondo 11 nostro parere, è la soluzione migliore, per quanto improvvisata, della attuale situazione finanziaria. Il duce. In via temporanea, ed in attesa della oculata scelta dei titolari, prenderebbe l'interim del Tesoro e dell'Economia, onde dirigere personalmente la necessaria ed ine. vi tabi le battaglia della lira >. Ma attribuire al presidente del Consiglio il (proposito di assumere anche l'interim del Tesoro e dell'Economia Nazionale, significa galoppare un po' con la fantasia. Non è certo la prima volta che si parla dello sdoppiamento del Ministero delle Fi nanze in Finanze e Tesoro, come pure non è la prima volta che si accenna all'eventualità del volontario ritiro, per ragioni di salute, dell'attuale ministro dell'economia on. Nava. Volpi Si era anche detto che, ove si fosse fatto 10 sdoppiamento del dicastero finanziario, 11 conte Volpi avrebbe assunto il portafogli del Tesoro, abbandonando cosi la sua carica di governatore della Tripolitania. Questa voce trovava una apparente conferma nell'arrivo a Roma del conte Volpi e nei ripetuti colloqui di questi, oltre che col capo del Governo, col ministro Destefani Senonchè, in un tempo successivo, è parso che la situazione del Destefani si fosse di nuovo stabilizzata, e da persone che avvicinano il conte Volpi si riceveva l'impressione che questi non si sarebbe assunta la responsabilità della politica del Tesoro Ora, negli ambienti bene informati, si assicura che, per quanto riguarda l'assetto dei dicasteri economici e finanziari, vi è tutta una vasta elaborazione in corso, ma nessuna decisione per ciò che riguarda i rispettivi titolari verrebbe presa nella giornata di domani. Del resto, lo stesso Popolo d'Italia smentisce stasera categoricamente ogni voce d'imminente rimpasto, scrivendo — sotto il titolo : « Fantasia » : « Alcuni giornali pongono in circolazione alcune voci di un imminente mutamento nella compagine del Gabinetto. Non si sa proprio dove questi giornali vadano ad attingere notizie ». Peraltro, queste voci riposano su fatti concieti e bisogna pure che qualcosa si prepari. Stamane ed oggi, infatti, l'on. Mussolini ha avuto lunghe conferenze con l'on. De Stefani e col ministro Nava e col comm. Stringher. Secondo taluni, al senatore Volpi si vorrebbe affidare una importante delicata missione ufficiale all'estero, sempre in relazione con la nostra situazione. Certo si ò che, domani in una seduta successiva, il Consiglio dei Ministri dovrà procedere alla sistemazione dei governi delle colonie. A questo riguardo si dà ormai per certo che il conte Volpi lascierà la Tripolitania: si vedrà poi se l'uniforme di governatore deve essere sostituita da quella di ministro. Ma chi sarà il suo successore in Tripolitania? Il primo nome che si è fatto è quello dell'on. De Vecchi; ma' Il Giornale d'Italia scrive stasera che il candidato più quotato sembra essere Gasperini, attuale governatore dell'Eritrea. All'Asinara sarebbe, destinato il sen. De Bono. Quanto all'on. De Vecchi, Il Giornale d'Italia scrive che egli, per ora, conserverà il titolo di governatore della Somalia, pure non prevedendosi un suo ritorno a Mogadiscio. Uno che ha parlato con Mussolini I giornali ufficiosi si sforzano intanto di tranquillizzare il pubblico, esortando ad' avere fiducia nella lira. L'Epoca ha intervistato il comm. Alvaro Marinelli, che ha conferito ieri col presidente del Consiglio come rappresentante della « piccola banca » e che ha fatto le seguenti dichiarazioni : — Ho riportato una profonda impressione di sicurezza e di fiducia. Le dichiarazioni ottenute sono tali che devono assicurare completamente e dissipare ogni" incertezza sulla sorte della nostra moneta, ed indurre gli incoscienti ed i pavidi, che hanno provocato questa seconda fase di panico, a rivenderò subito le divise estere precedentemente te¬ saurizzate, cercando cosi di limitare le perdite che loro deriverebbero se le conservassero. Con pari fiducia deve guardarsi al corsi del titoli di Stato ed industriali; i primi, in forza della stessa rivalutazione della lira; i secondi, perchè è necessario riportare al loro valore i titoli, espressione naturale della nostra efficientissima industria, dalla quale attendiamo i mezzi per assestare la nostra bilancia. I.'ìdaa che il nostro Governo intendesse trasformare la nostra valuta in lira oro è cosa assurda, solo che si.tenga conto delle condizioni economiche e finanziarle del nostro paese. Le sofferenze della Polonia, dell'Austria e della stessa Germania sono tali, che — a parte l'assurdità del concetto — esso, evidentemente, non poteva essere esaminato da uomini come De Stefani e Mussolini, tanto più che certi fatti sono possibili soltanto se fatti di sorpresa, come la Germania, appunto, seppe fare. Del resto, dt questa smentita che il presidente del Consiglio ha voluto a noi dare, ne era anticipata garanzia 11 patriottismo dello stesso ministro delle finanze. Il Governo vigila e segue attentamente i cambi, e quando le circostanze e l'opportunità lo consigliassero esso Interverrà colla, consueta energia, di modo che verrà il giorno in cui i nemici di casa pagheranno il fio di avere avuto più fiducia nella moneta straniera che nella ncstra lira. I giornali ufficiosi e la smentita alla lira-oro La stessa Epoca, commentando le dichiarazioni dell'on. Mussolini, si dice assai soddisfatta della decisione di non tornare alla lira-oro, perchè altrimenti si cederebbe alla volontà dei paesi stranieri, e quindi soggiunge : « Bisogna considerare freddamente, e soprattutto senza allarmi ingiustificati, il rialzo dei cambi, e d'altra parte dimostrare all'estero che l'Italia sa e può produrre e vendere all'estero sostenendo veramente la concorrenza su tutti i mercati. Ma per ciò fare, occorre non togliere il respiro alle forze produttrici .della nazione; per ciò fare occorre manovrare molto, ma molto abilmente, i delicatissimi congegni del credito e della circolazione. Sono queste due le armi formidabili per mantenere desto ed attivo e vittorioso, nella lotta, l'esercito dei produttori italiani, che vogliono fronteggiare l'offensiva contro la lira con armi italiane >. A sua volta L'Idea Nazionale scrive : c La smentita del presidente del Consiglio è giunta a tempo opportuno, ma deve essere anche un monito a parecchie pecore rognose, autorevoli frequentatrici delle borse, che non si peritano di predicare la teorica bolscevica del « tanto peggio tanto meglio ». Gli ingenui acquirenti di dollari e di sterline è bene che si rendano esatto conto che l'alto valore di queste monete non può essere che assolutamente transitorio, perchè nessuna condizione reale economica dell'Italia lo giustifica. Essi faranno, persistendo negli acquisti, un pessimo, pessimissimo affare, a più breve scadenza che non 'pensino ». Anche il ministeriale Messaggero si dichiara soddisfattissimo della recisa smentita del Governo alla diceria che si potesse introdurre in Italia la lira-oro, e aggiunge • Non colla valuta aurea, ma con una larga politica economica si difende la lira. Il Governo mostra nettamente di voler essere per questa via. L'on. Mussolini e l'on. De Sto fani, ai quali gli italiani devono già una e norme somma di lavoro compiuto per il risanamento non soltanto della finanza italiana, ma anche della sua base economica nazionale, con le loro brevi smentite, hanno senz'altro tracciato tutto il loro vasto piano della difesa della lira che si rivolge più ai problemi produttivi che non a quelli rigidamente monetari. La formula di tale piano si riassume in pochi principii; attrezzare il paese per ridurre il suo bisogno di importazioni, aumentare le sue esportazioni, liberarlo dai noli esteri. Abbiamo detto già che una delle prime vaste riduzioni stabili delle importazioni deve essere realizzata nel carbone. La importazione del carbone estero costa all'Italia due miliardi di lire oro all'anno. Non serve dire che il carbone arriva ora in Italia in conto riparazioni. Le riparazioni sono un fatto transitorio e si tratta qui, invoce, di risolvere definitivamente un problema. Inoltre, si dovrebbero fare in paese ricerche razionali di petrolio e di lignite, e soprattutto si dovrebbe utilizzare, finalmente, su vasta scala, il carbone bianco, poiché con l'acqua che si trova sugli Appennini e sulle Alpi si potrebbero avere tre milioni di cavalli di forza ». Come si vede, i giornali ufficiosi ripetono oggi quello che ebbe a dire tempo fa l'on. De Stefani ad un giornalista straniero: « Se giocherete al ribasso della lira perderete il vostro denaro ». li periodo di preparazione Anche 71 Giornale d'Italia approva che non si torni ora alla lira-oro, osservando che le voci di tale ritorno erano derivate dalla notizia di arrivi di forti contingenti aurei alla Direzione del Tesoro. (Tale notizia risulta esatta anche a noi). Il giornale liberale nota che se si facesse ora la conversione all'oro si avrebbero gli effetti della nota legge economica secondo la quale la moneta cattiva scaccia la buona. Indi continua : « Una operazione simile a quella di cui dal capo del governo ci viene la smentita, esige una preparazione tecnica ed economica diligente, lunga ed assiduamente controllata. E lo si capisce. Il mutamento di valore della moneta legale, praticato con mezzi rivoluzionari, deve essere basato sopra un perfetto equilibrio dei prezzi affinchè le classi inferiori e medie, le quali non attraversano certo un periodo di cuccagna, non abbiano a restare maggiormente sacrificate. Se manca tale rispetto all'equilibrio generale la sostituzione della moneta legale cessa di essere un atto di politica economica per conver-' tirsi in una sopraffazione sociale, pericolosissima in un paese a popolazione densa co¬ me l'Italia. Insomma, si tratta di creare un periodo intermedio durante il quale si possa stabilire il rapporto costante tra moneta cartacea e valore mercantile delle cose. Tale porlodo, che non può essere breve, serve a provare la resistenza della moneta stessa (ad un determinato tasso di fronte all'oro) alle oscillazioni del mercato. Superato tale periodo, il rapporto fisso rispetto all'oro potrà essere determinato e sperimentato. Scriviamo co6ì perchè anche nell'Inghilterra il problema del gold-noint non ha portato alla materiale sostituzione della moneta-oro alla moneta-carta. In Italia il periodo di preparazione è mancato : anzi finora non si è mal avuta una vera politica di regolamentazione e di disciplina del mercati, che sono tuttora in disordine e non proteggono mal, salvo pochissime eccezioni, 1 consumatori. L'errore ila noi sarebbe stato aggravato dalle odierne circostanze, che intonano il mercato economico e finanziario italiano. Volendo istituire una circolazione aurea, la prima difficoltà sarebbe stata determinata dalla massa sufficiente al bisogno, atta a resistere al tentativi di assorbimento speculativo. Quale sarebbe stata questa massa? Quale prezzo avremmo dovuto pagarla presso l'estero? A anale cifra si sarebbe fissato il valore stabile della lira? Sono domande complesse e difficili, a cui non si può rispondere che col risultato di una lunga esperienza, che in Italia non venne mai tentata ». Conviene anche rilevare, in argomento di politica finanziaria ed economica del Governo fascista, che 71 Mondo, a proposito della, circolare Destefani sulle Borse, nota come ormai non resti più nulla della riforma delle Borse, della quale è recente il ricordo per le tempeste suscitate lo scorso marzo nel mondo, borsistico. Pubblico e Governo Il Mondo commenta le dichiarazioni dell'on. Mussolini, e ritiene che la smentita sia stata opportuna specialmente per smontare l'irrequietudine che'si era manifestata in molti campi, compreso quello dei risparmiatori, e quindi prosegue: ■ Il tono della smentita fa ritenere che il Governo non ritenga compatibile col prestigio italiano un eventuale consolidamento a meno di venti centesimi oro della lira. Prendiamo atto. Ma polche è evidente che Francia ed Italia non potranno rimanere Indeflnltamr.ente con la moneta avariata tra paesi a moneta aurea, bisogna pensare allora a rivalutare la moneta. I privati ed I mercati non debbono perdere la testa per compromettere seni pre più la situazione con le loro apprensioni paniche. Ma anche il Governo deve avere un piano di rivalutazione, e quello che importa deve conseguire pratici risultati. La smentita dell'on. Mussolini non può essere interpretata che come un impegno in tale senso. Bisogna prenderne nota e rimandare ogni esame della questione gravissima della sistemazione monetaria e dei vari aspetti che essa presenta ». Il Fascio fiorentino e la lira Un ordine del giorno - Faicisti che forve gliano il Borsa. Firenze, 1, notte. Ieri sera si è riunito il Direttorio del fascio fiorentino, il quale, tra l'altro, si è occupato del problema delle Borse ed ha votato un ordine del giorno con cui « esaminata la situazione borsistica si avvertono tutti gli speculatori e le Banche che, qualora l'indegna speculazione non avesse a terminare il Direttorio si troverebbe nella necessità di adottare provvedimenti e severamente punire i traditori della patria, e tutti quelli che antepongono il proprio egoistico, delittuoso interesse a quello supremo della nazione ». Stamane nella nostra Borsa si trovavano alcuni elementi fascisti per esercitare appunto la sorveglianza contro gli speculatori. II risultato è stato quello di ottenere che la chiusura della sterlina venisse effettuata ii 137. La lira e il franco alla Bórsa di Londra (Sentito speciale della • Stampa ■) Londra, 1, notte. La lira, apertasi stamane a 140, è andata poco alla volta a 142, a 144, a 146. Ma una certa ripresa avvenne a questo punto e la quotazione finale è stata di 144,50. Il franco francese stasera è a 109,125 ; quello belga a 109,45. Le reti telefoniche consegnate alle società private Roma, 1, notte. Stamane le Società concessionarie dei telefoni hanno preso in tutta Italia possesso delle reti. La consegna degli uffici è avvenuta regolarmente ieri; la consegna della cassa è avvenuta Invece stamane. Il rappresentante del concessionari, comm. Pugliese, nell'assumere la gestione' ha inviato telegrammi al presidente del Consiglio, al direttore generale delle Poste e Telegrafi, sprimendo la ferma volontà di attuare una perfetta moderna organizzazione dei telefoni. I provvedimenti per gli insegnanti medi "ritardati, non pregiudicati,. Roma, 1, notte. 11 ministro della P. I. on. Fedele, ha diramato alle autorità scolastiche il seguente telegramma : « Anche a nome del presidente del Consiglio rinnovo assicurazione essere fermo intendimento del Governo di provvedere, nell'interesse e per l'avvenire della scuola, alla condizioni economiche degli Insegnanti inedii. Tali provvedimenti possono dalle presenti circostanze ossero per qualche tempo ritardati, non pregiudicati [Stefani)