L'Italia vince per la terza volta il Gran premio Automobilistico d'Europa

L'Italia vince per la terza volta il Gran premio Automobilistico d'Europa L'Italia vince per la terza volta il Gran premio Automobilistico d'Europa ,aonza,aamano-a-SPA, 23 notte. •Spa rimase ieri silenziosa e quieta nel pomeriggio ed in prima sera. La notte si è risvegliata ed abbiamo avuto finalmente l'imprcsslona di assistere ad un grande movimento sportivo. Da Bruxelles, da Parigi e da altri centri minori sono giunto a tarda ora centinaia di automobili e la città si e tutta animata. Il Casino ha aperto lo sue porte e ili ospiti ne hanno approfittato con larghezza, tarilo che quando si sono spente le luci nelle sale da giuoco, sfarzosissime, nelle strado della città era. già cominciato il movimento di gente verso il circuito. Temevamo la pioggia per stamane, ed invece ci siamo risvegliati col bel tempo ; e •lontre ieri la città, i suoi dintorni e il 6uo cornino di corse, ci erano sembrati melanconici e poco ospitali, stamane, col sole, li trovi nino .belli. 11 movimento è disciplinato nel niedo migliore: due strade, una per l'andata 6 .1 altra per il ritorno, e poiché sono tutte e due amplissime, cosi che tre automobili le po6sr,no percorrere insieme fianco a fianco, non c'è da temere confusione. \ La si rada che porta a Francorchamps, centro villereccio che dà il nome al circuito, è magnifica, tagliata tra i pini altissimi, ed ha una pendenza lieviesàsa e declivi di una rara bellezza. La percorriamo di volo. Il movimento è intenso, ma non ci sono intoppi. Non avvengono paralisi. Francorchamps è in testo al campo e quando vi giungiamo 6 già affollata. Sulle colline che chiudono il campo in antiteatro vediamo molti curiosi disseminati. Le strade del circuito, nei tratti visibili dalle tribune, sono delincate da file Ui spettatori. Un'occhiata al campo Il campo ricorda quello di Monza, ma in miniatura, per quanto riguarda l'organizzazione, i.unii! panorama fa pensare a Lione. Una sola grande tribuna per gli invitati e per la lampa (di giornalisti siamo mi centinaio) e per il pubblico due tribune libere a 15 e 20 franchi a persona. HI grande stradone che costituisce il rettilineo che passa dinanzi alle tribune è chiuso tra due declivi c su questi sono le tribuno. Il terreno fa da anfiteatro. Di ironie alle tribune, come di Consuelo, sono collocati i box per i rifornimenti dei concorrenti e dietro i box i quadri per le segnalazioni: quadri modesti adattati all'ampiezza del circuito ed alla folla che vi .-i trova. Come già vi ho accennato, nei telegrammi di ieri sera, i 14 Km. e 9ti0 muri di strada che costituiscono il circuito non offrono caratteristiche speciali, li' un percorso duro, non per il fondo che e ottimo, se si toglie qualche cunetta, ma per le curve che sono numerose e non facilménte abbordabili. E' strada buona considerata come 6trada normale, ma è stretta come campo di corse. Diffìcilmeiite le macchine potranno superarsi lungo il percnióo e per farlo dovranno attendere la discesa ed il rettilineo che trovasi di ironie alle tribune. Qui abbiamo, entrando, uno spettacolo bellissime, che si ripelerà tre o quattro volte nella mattinata: il passaggio di un treno sul dorso della, collina che sta di fronte a noi. Non è un trenino, ma un treno normale: eppure, visto mentre i bolidi rossi ed azzurri ci passano innanzi, ci fa l'effetto di un mezzo preistorico di locomozione. Prima di prendere posto nella nostra comoda tribuna, giriamo un po' tra la folla. Cogliamo a volo qualche frase milanese, incontriamo, sperduti nel parco, tre o quattro torinesi, ma. fatti i conti, ci accorgiamo che gli italiani sono pochini. L'Italia sportiva ó ufficialmente rappresentata dal gr. uff. Mercanti e dell'Alfa-Romeo sono presenti Tinge Romeo, ring. Rìmini e ring. Inno. Molti sono i belgi, discrouumente numerosi i francesi. C'ò molta curiosità, ma la febbre e la passiono sono in noi, solamente in noi. Ci sembra anche che ci sia una leggera incomprensione dell'importanza dell'avvenimento. E' gente accorsa qui come per uno spettacolo. L'idea del duello tra le due nazionalità, anello se limtiato al canino sportivo, non mi sembra abbia fallo presa. Si attende la corsa con emozione puramente sportiva. Alle ore 9 alcune macchine compiono delle prove. C'è Drilli Peri colla sua rossa macchina che nassa la strada a grande velocità. Piccoli assaggi fanno pure Divo e Thomas; Ascari e Campavi, sicuri della loro macchina, si limitano a dello modeste corsene. Alle 9,30 entrano in funzione gli alto-parlanti, che 6ono poi modesto trombo di grammofoni. Il primo annunzio è una nota di cronaca. I gendarmi hanno trovato un bambino sperduto. Un secondo fa un richiamo ai fotografi. « La pista, dice l'auto-parlante, è riservata ni corridori ". In terzo dice al pubblico: , Attenzione, elio la prova sia per cominciare! ». U, tanto per farci persuasi che si tratta di un avvenimento eccezionale, l'alto-pa.rlante prende a rifarci la storia dei precedenti Grandi Premi di Europa ; una storia interessante ma cho vi risparmio... La partenza delle 7 macchino H momento della partenza si avvicina. Ripetutamente l'alto-parlanto ci fa avvertiti che la prova sta per cominciare. Conta i minuti che ci separano dal primo momento emozionante delia gara, poi supplica quanti si trovano sulla pista- concorrenti, meccanici, fotografi e curiosi, di volersi allontanare perchè non avvengano incidenti e la partenza possa svolgersi regolarmente. E, com'è naturale, nessuno si muove... ,aone,ampar-aomeo-(Dal nostro inviato speciale) Alle IO meno 5 le setto macchine sono allineato presso il grande gabbione ove si trovano i cronomeirisU e prendono a rombare. Le belve ruggiscono ed attendono di essere messe in libertà. Sullo tre macchino rosse, le tre macelline italiane, Ascuri, Campari e Drilli-Peri, sono al volante, pronti a lanciarsi. Non così le quattro azzurre, le macchine francesi. Vi ù tra i guidatori della Delage un'indecisione che tradisco delle preoccupazioni ed una non completa preparazione. Sulla macchina della Delage die porta il numero 1 e sulla quale dovrebbe salire Thomas, prende posto invece Divo, il favorito della prova da parte francese. La difficoltà di mettere in moto questa macchina è evidente. Vediamo i meccanici tirarla avanti ed indietro, ma il motore non fa sentire il suo rombo naturale. Si direbbe che i meccanici facciano alla macchina dei massaggi. Accanto alle automobili italiane si trovano i meccanici, ma semplicemente per cooperare alla spinta iniziale, poiché, com'è noio, sulle macelline prendono posto solo i guidatori. Alle 10 meno tre minuti la pista finalmente viene sgombrata. L'alto-parlante fa l'ultimo richiamo e si ha un momento di ansia che prelude alla partenza. Tutti gli sguardi si rivolgono verso la baracca dei cronometristi. Abbiamo in quest'istante, che tiene noi italiani trepidanti, l'impressione che la folla che assiste al circuito sia assai diversa dalla nostra. Tutti gli occhi sono fissi sulle sette macchine. Ascari e Divo sono i primi in linea. Tutu quanti 6i trovano nell'Autodromo sono al loro posto, fermi, e non un grido lacera l'aria. La bandiera gialla cade e le sette macchine si lanciano sulla strada. Ma nessuno applaude, nessuno si sbraccia. Qualche grido di ammirazione lo strappa Ascari, che parte come una freccia ed in pochi metri si stacca, nettamente dagli aliri. Qualche accento di sorpresa ruscita l'agilità colla, anale campa.ri supera Divo e. si lancia sulle piste di Ascari. Ma nessuna sressa di entusiasmo ; nessuna ovazione. Questione di temperamento... Comincia la superiorità italiana La partenza segna una netta superiorità dftle. macchine italiane sulle macchine francesi e non vi sto a dire come il fatto ci rallegri. Non solo Ascari e Campari colla loro partenza fulminea liatmo dimostrato di dominare le quattro macchine azzurre, ma anche Brilli Peri, a cui è stato affidato il comnito di mettersi alla coda di Divo, che e il più pericoloso dei concorrenti e di seguirlo senza pero superarlo, almeno per la prima parte della cersa, dimostra anche luì che non avrebbe che eia accelerare un pochino per portarsi alla ruota dei suoi colleghi. Superiorità assoluta che può essere esclusivamente di uomini, ma può anche mutarsi, come vedremo presto, in superiorità di macchine. L'alto-parlante non annunzia solo ì tempi, ma nei primi giri anche il passaggio dei concorrenti nelle varie località del percorso. Abbiamo così l'impressione di avere sempre le sette macchine sotto gli occhi. Il percorso, come abbiamo detto, non è accidentato, ma difficile. La pendenza non supera il 5 %, ma vi è una tale serie di curvo pericolose, che la velocità pazza, anche nei primi chilometri, non sarà possibile. Seeuiamo i sette uomini nel primo tratto ripido verso Malmedy, e poi attendiamo di vedere ricomparire le macchine nella discesa che sia dinanzi alle tribune. Ascari è il primo a ricomparire. Ha percorso i 14 Km. e 900 metri in 7'22"; Compari lo segue con 27" di svantaggio ; poi è Divo con M" : Brilli Peri e Benoit con in" : Thomas con SI" e Torehy con S9". Distacchi lievi, ma. che danno la sensazione che via via li vedremo progressivamente aumentare, poiché determinati non dallo scatto di partenza, ma dalla diversità di andatura delle nostre dalle macchine francesi. Ascari, infatti, mantenendo la media di Km. 121.700 all'ora, dopo cinque giri ha più di tre minuti di vantaggio su Divo, il primo della Delage. Il tempo dopo* cinque crit-i è il seguente : i 70 Km. e G00 metri sono conerti da \soari in 35'50". da culinari 'n :ir,'33". da Divo in 39'04". da Brilli Peri in 39'42", da Thomas in 40'13". Tre "Dela?c„ si ritirano Tra il primo ed il quinto giro il fatto più notevole è costituito dalla scomparsa dello due macchine francesi, quejla di Benoit e quella di Torchy. Benoit si ritira al secondo giro. Lo vediamo nella discesa verso ie tribune avanzare lentamente. Quale sia precisamente il motivo che lo obbliga a rallentare non si riesce a saperlo : ma si intuisce che deve avere rapporto colla superalimentazione e con la innovazione apportata alla macchina ptr l'applicazione del tubo compressore. Al principio del rettilineo Benoit quasi si arresta, poi riprende e va a strisciare a fianco dol box della sua casa. Non' si ferma, passa dinanzi alle tribune, svolta nel prato e per una stradetta laterale va a portarsi dietro il box della Delage, dove fi arresta. Poco dopo l'alto-parlante ci annuncia che Benoit ha abbandonato la corsa. Francia ed Italia rimangono così alla pari: (re macchino rosse e tre macchine azzurre. Questo equilibrio però è appc-na .'aggiunto che cria nuovamente viene turbato. Al 5.0 giro la seconda Delage 6i ferma. E' quella di To.chy. Non si tratta dell'arresto totale, come quello di Benoit, ma di una sosta di qualche minuto per il cambio delle dABpNgcccpdrctgclÌ6At1cAodPlp -25,a Spa, Ascari-Alfa Romeo) ) candele. Seguiamo con curiosità quello chi avviene presso il box della Delage. Torchy cambia tutte le candele e poi li. parte. .Ma la ripresa non ha niente di brillanto, il motore riprende a stento e fatti pochi chilometri, torna ad arrestarsi. Ce na dà avviso l'alto-parlante. Torohy è fermo a Malchamps. passa qualche temipo, poi st ha l'annunzio che Torchy ha ripreso. Ma è una breve speranza. Compiuto il 5.0 giro e giunto presso il box della sua casa Torchy nuovamente si arresta e passa anche lui nel prato accanto a Benoit. Delle quattro Delage solo due restano in gara. Con decisione, invece, i corridori italiani prendono il sopravvento. Dal 5.0 al lO.o giro sono uncra le macelline francesi che fermano in modo particolare la nostra attenzione. Mentre Ascari, Campari e Brilli Peri continuano a sommare chilometri su chilometri con sicurezza, aumentando prògressivaimonte anche l'andatura, per modo che vediamo la media salire a 130 Km. all'ora, anche Thomas che è uno del guidatori sui quali i francesi contavano molto', è costretto a ritirarsi. L'alto-parlante segnala che nella discesa Thomas ha dovuto arrestarsi per un principio di incendio. I tecnici spiegano che dove trattarsi di un ritorno di fiamma dello scappamento del carburatore. Non si sa quali conseguenze l'incidente possa avere. Ma subito si pensa die il brillante Thomas difficilmente potrà continuare la corsa.' L'informatore assicura che Thomas non ha avuto danni personali e questo è già molto. 11 principio d'incendio ha messo la macchina in condizioni da non poter proseguire la gara. Ma Thomas può ancora raggiungere il box della Delage senza aiuto; attacca il rettilineo lentamente e poi lentamente pas* sa nel prato. La meravigliosa regolarità di Ascari Dello quattro macchine azzurre non ne rimane più cho una: quella di Diivo, il secondo classificato nel circuito di Lione. Una sola macchina contro tre macchine, un solo uomo contro tre uomini. Ma il francese è tale guidatore che, se non sopravvengono incidenti, terminerà la corsa brillantemente e non lascierà riposare i nostri uomini. Ascari e Campari, seguiti a distanza da Brillt Peri, che non abbandona Divo, ci ripassano innanzi a sempre maggiore velocità e con la più tranquilla sicurezza. Noi già abbiamo voglia di acclamarli ad ogni passaggo. ma ci tratteniamo... Per il precipitare dello sneranze delia Delage, speranze che rimangono attaccate ad un filo — quello di Divo, filo forte e robusto, ma unico — e penetrato nel pubblico un senso di freddezza e la nostra gioia stonerebbe. Dopo tutto, la vittoria . ancora lontana; i guidatori hanno da fare ancora molte curve e sono possibili tutte le sorprese. Perciò restiamo anclie noi muti rome gli altri, tormentandoci nella nostra passione. Al 10. giro le quattro macchine che restano in gara passano nel seguente ordine: Ascari. Campari. Divo. Brilli Peri, e la formazione non pare debba subire varianti, a meno che non sopravvengano incidenti. I rifornimenti che tutti saranno obbligati di faro non potranno variare sostanzialmente lo posizioni. Ascari ha coperto i primi dieci giri in un'ora 11' ó9" alla media di Km. 124,700; Campari in un'ora 12' 49"; Divo in un'ora 14' 14"; Brilli Peri in un'ora 17' 56". Al l.ì.o giro le tabelle indicatrici riferiscono che Ascari li ha coperti in un'ora 47' 40"; Campari in un'ora 49' 7"; Dive in un'ora 52' isj"; Brilli Peri in un'ora ISi' 53". Si tratta di 223,500 Km. sugli 800 che devono farsi. Nessun incidente. Mancando le informazioni interessanti, l'alto parlante si diffondo a fare l'elogio della regolarità di Campari. E' meraviglioso! Ha fatto dieci giri con una regolarità sorprendente. Tra l'uno e l'altro giro solo pochi secondi di differenza e due giri nello stesso tempo. Come velocità Ascari continua a tenere il primato. Tra il 15.0 ed il 20.o giro il box dell'AlfaBonjeo si mette in movimento. Si fermano; prima Brilli Peri, poi Campari. poi Ascari. Niente di particolare. I tre guidatori non vogliono essere costretti a fermarsi lungo il percorso e preferiscono fermarsi prima del necessario per rifornirsi; cambiano le gomme, caricano della benzina; si inumidiscono la '-•ola. Duello per il giro più veloce Ascari, quando si ferma, è fatto segno « particolari ovazioni. Tra i primi ad applaudire il nostro campione sono i francesi. Ascari gode anche qui di larga popolarità ed è circondato da particolare simpatia, per il fatto che lo si sa provato e riprovato dal'a guigne, • Ora ebbiame un po' di movimento per la conquista dol tempo più veloce. Divo accelerando l'andatura, riesce a superare il giro ÌVuJ'.?loce faUo ua Ascari in 7' 4" e Io fa in 6 o9 . Ma è una vittoria effìmera; anche Ascari accelera e compie il I9.0 giro in 6" 54". tluesto duello porta un po' di elettricità nel1 ambiente e Divo ha la prova del favore con cui viene seguito ogni suo exploit. Al 20.O giro si hanno i seguenti tempi: Ascari ore 2.23T": Campari oro 2 25'15": Divo ore. 2,2S'l0"; Brilli-Peri <>.;w. n;-e 2iZS". Media di \scari : Km. all'ora Nel 20.o giro Ascari abbas.-a ancora il toni PO del giro, che compie in 6'52". E' una v locità notevolissima, particolarmente- se pensa alle previsioni della vigilia. Procediamo ora a grandi passi verso ila 7