Il vigoroso discorso dell'on. Soleri

Il vigoroso discorso dell'on. Soleri Il vigoroso discorso dell'on. Soleri Poi prende la parola l'on. SOLERI. La Camera si fa attenta. Egli comincia dicendo che spera di essere ascoltato col rispetto che egli suole usare agli altri. Indi proseguo: — Le ragioni della nostra opposizione al presente disegno di legge sono cosi evidenti da potersi contenere e riassumere in succinte dichiarazioni. •Non mai, come sul terreno di questa discussione, si sono trovate di fronte, in precisa e non conciliabile antitesi, la concezione liberale e quella fascista. Se infatti riteniamo ohe non si possa in nessun modo consentire al principio ispiratore ed alle finalità politiche di questo disegno di legge, rimanendo nel campo liberale, è certo anche che il fascismo nulla poteva proporre di più idoneo a realizzare lo splendido isolamento al quale aspira. a Fasci8tis-ima fra le riforme » Tanfè che la proposta di questa legge è partita dalle rive estreme del fascismo... MUSSOLINI: — Da meI E' partita da mei (applausi della maggioranza. Applaudono anche alcuni ministri) SOLERI: — On. presidente del Consilio, io non ho mai detto che lei non fosse nelle file estreme del fascismo 1 MUSSOLINI: — Va bene, lo sentirà tra pocol (nuovi applausi della maggioranza). SOLERI, continuando: — Prima di diventare un disegno legislativo presentato dal Gabinetto, fu reclamata e preannunclata dalle tendenze più intransigenti del partito. Ben giustamente fu definita la fascistissima fra le riforme fasciste. 'Nessuno perciò si stupirà della nostra opposizione recisa e assoluta a questo disegno di legge, che non riteniamo di poter discutere negli articoli, ma di dover invece respingere nel principio informatore, che ancora una volta è quello di identificare un partito con la Nazione ed un Governo con lo Stato. Il fascismo, che si ritiene chiamato da Dio e dalla storia a realizzare le maggiori fortune della Nazione, prosegue quel programma di riforme legislative e costituzionali, che tendono a trasformare il nostro regime liberale, fondato sullo stato giuridico di tutti i cittadini nell'ambito delle leggi, in uno Stato di partito, diretto all'asservimento di tutti i poteri, di tutti gli istituti, di tutte le amministrazioni al fascismo stesso, e ad assicurargli cosi, in luogo e vece anche del consenso, la conservazione indefinita del potere. Ai dissenzienti, come ad eretici refrattarii alla luce della verità politica del fascismo, dev'essere negato il diritto di sostenere e di propagandare la loro opinione, e tutt'al più può essere a loro tollerato di professarla in silenzio. Anche il bando e la pena di morte per i più recalcitranti hanno già affiorato nella polemica faseista, per nulla frenata dalla pur cosi vigile censura, e persino in relazioni parlamentari a disegni -di legge, presentati dal Governo. La libertà di stampa, quelle di riunione, di associazione e di parola, sono oggi negate agli avversari, ai quali non è risparmiata nessuna delle vessazioni proprie dei più classici regimi di polizia. E a tutto ciò si vorrebbe dare un assetto quasi normale, se non lo vietasse il livello di civiltà politica che anche il nostro paese ha raggiunto e che non consente consimili regressi. CRISTINI: — SI. coll*Aventino I Colla secessione dell'Aventino I SOLERI: — Questo disegno ci trova risolutamente contrari perchè noi ancora crediamo che la legge, come dev'essere impero e limite a tutti, cosi rappresenta anche la garanzia per ciascuno di potere compiere ciò che la legge non vieta, e di poter fruire delle fondamentali libertà pubbliche e private, garantite dalla costituzione ai cittadini. La compressione di tali liberti non è espressione di forza dello Stato, ina rappresenta invece anch'essa un illegalismo, e, come tale, una forma di violenza, contraria pur essa al buon ordine pubblico. Essa inoltre accentua e protrae quella esasperazione degli animi che è urgente placare, anche per fronteggiare nella più salda compagine nazionale, situazioni che sembrano aggravarsi per l'economia nazionale, minacciata dalla crisi politica e da quella monetaria. Voci: — Ma dov'è questa esacerbazione? Sono gli antinazionali I Tra gli interruttori è anche l'on- Farinacci, rivolto al quale l'on. SOLERI dice: — On. Farinacci, non le consento di dubitare che io possa parlare con animo nazionale! FARINACCI: — Fai il compare all'Aventino 1 SOLERI: — Stia tranquillo, on. Farinacci, che io non ho mai fatto il compare di nessuno. « Voteremo contro nell'interessa di tutti I cittadini ». Quindi il nostro dissenso si riannoda anzitutto al fondamentale divario di concezioni politiche che ci separa dal fascismo. Noi vediamo questa legge diretta, oltre che contro i funzionari, anche, e forse, più contro i cittadini dissenzienti dal regime. SANSANELLI : — E' diretta contro lo straniero! SOLERI:, — Si vuole togliere a questi la sicurezza della imparzialità dell'amministrazione e della giustizia, e si vuole creare, attraverso l'intimidazione sui funzionari, un regime di favore per i cittadini di un partito ed un ambiente di ostilità per quelli delle altre parti. Questo proposito non fu nemmeno nascosto nella discussione più sincera degli ufllcl: la rivoluzione, fu detto, ha il diritto di liberarsi di coloro che non le sono abbastanza ligi e che non l'assecondano sufficientemente nelle pubbliche amministrazioni. L'intento politico è affermato senza esitanza nella relazione dell'on. Sardi. La fascistizzazione della burocrazia, ottenuta con questi mezzi, rappresenta di per sè una tale minaccia alla imparzialità della sua opera, e per ciò stesso agli interessi della collettività, che ci trova, se anche invano, recisamente oppositori. La cosa pubblica ha da essere amministrata nell'interesse di qualche cosa di più grande, più alto e più perenne di qualsiasi partito, nell'Interesse del Paese, di cui sono figli parimenti degni coloro che lo servono con fedeltà e con devozione, rispettando le leggi, qualunque sia la loro opinione politica. Voteremo contro questa legge quindi ed anzitutto per un punto di vista che trascende e supera il diritto o l'interesse di quella classe che essa più particolarmente colpisce ; e che riguarda invece tutti i cittadini, gli amministrati, i quali hanno il diritto che le pubbliche funzioni dalle quali dipendono averi e tributi, attività di singoli e prosperità di intraprese, lavoro, ricchezza c libertà siano esercitate nel nome dello Stato e non di una parte politica. Con questa legge le imparzialità dei giudici, e quella che, per essere meno solenne, non è meno importante, dei funzionari, saranno messe a ben dura prova, ed ogni giorno sottoposte al cimento di intimidazioni e di pressioni, che nemmeno il Governo centrale potrà controllare e frenare. Ne rimarranno incoraggiate dalla impunità soperchierie e violenze, e ne saranno menomati 11 prestigio dell'Amministrazione e l'autorità dello Stato, che hanno il loro più sicuro fondamento morale e sociale nella giustizia. Ancora nell'interesse dell'Amministrazione noi ravvisiamo un altro pericolo, e cioè che questa legge non solo determini l'esodo di ottimi impiegati, ma possa, per la gravità del precedente, far disertare dai pubblici impieghi molti giovani. STARACE: — l giovani non discutano. SOLERI: — Quando essi sappiano che, offrendo allo Stato tutto 11 loro avvenire e la rinuncia a qualsiasi maggiore fortuna, non avranno più in sicuro compenso la garanzia della loro esistenza e la certezza del pane ai propri! Agli, potendo invece la loro sorte essere in balla di qualsiasi governo, cui piaccia di popolare di partigiani le pubbliche amministrazioni. Voci: — Come ha fatto Giolitti. SOLERI: — L'on. Giolitti ha fatto la legge sullo stato giuridico degli impiegati, indi continua : — Una tale alea, e la menomazione della libertà della propria coscienza politica, potranno costituire una grave remora ai migliori per accedere ai pubblici impieghi, polche quanto è alto l'orgoglio degli animi eletti di servire lo' Stato, altrettanto può essere invincibile la ripugnanza di dover servire i partiti, nel loro avvicendarsi al Governo, e di rinunciare allo esercizio delle libertà politiche nei limiti consentiti dalla costituzione a tutti i cittadini. Per i rumori della maggioranza l'oratore è costretto ad interrompersi. Si ode l'on. Farinacci che grida: Stato fascistaI Nazione fascista I L'on. SOLERI ad alta voce? — lo esprimo il nostro punto di vista, non il vostro, e si comprende che siamo in disaccordo. « Confusione fra Stato e Governo ■ Del resto la stessa relazione del disegno di legge sente 11 profondo disagio che vi ha nel confondere lo Stato con un Governo e la Nazione con un partito; talché, mentre nel testo del disegno di legge si impone ai funzionari l'osservanza alle « grandi direttive politiche del Governo » anche fuori dell'ufficio, invece, nella relazione ministeriale, il concetto si attenua e si parla di « incompatibilità coi doveri della posizione a -servi, zio dello Stato ». Ma non è la relazione cha si applicherà, bensì il testo della legge, nè 11 Governo consente ad adottare in questo le locuzioni adoperate in quello. Lo Statua dianitatis, di cui si parla nella relazione al disegno di legge, non risiede certo nel ser¬ vile ossequio alle direttive politiche dei Governi, ma invece nel severo, rigido e imparziale compimento delle pubbliche funzioni nell'interesse della logge e dello Stato ed al disopra dei partiti. Chi d'altra parte ha conoseidta la nostra burocrazia e ne ha avuta la collaborazione, non può e non deve parlarne che con rispetto, ed ogni regime di suspicione in suo confronto è Ingiustificato. Il senso del dovere, il valore professionale, la rettitudine sono in essa.ima nobilissima tradizione, che non può venire negata. L'on. Mussolini, soggiunge l'oratore, si proclamò una volta l'imperatore dei funzionari... MUSSOLINI : — Di quelli buoni, non dello pecore rognose! SOLERI : — Ma la legge colpisce i diritti di tutti 1 funzionari. L'oratore continuando dice: — Ripeto: il senso del dovere, il valore professionale, la rettitudine, sono, nell'amministrazione della burocrazia una nobilissima tradizione che non può venire negata. Se talvolta essa può apparire un po' resistente alle varie tendenze politiche dei Governi, questo è provvidenziale difetto, polche, per esso, la pubblica Amministrazione conserva quella stabilità che manca alla politica e mantiene quella ponderazione e quella imparzialità che le sono necessaria e preziosa caratteristica. Nessun fatto d'altra parte di riottosità, ehe non potesse essere superato dalla autorità degli uomini del Governo e colle leggi attuali, è avvenuto di tale gravità da giustin. care una legge, che porta un colpo cosi grave alla pubblica Amministrazione, ai diritti acquisiti ed alla libertà politica dei funzionari. STARACE: — Voi avete inquinata la burocrazia, voi, voi... FARINACCI: — Questa è una autodifesa. STARACE: — Voi l'avete inquinata. Altri fascisti: — Avete permesso gli scioperi dei pubblici servizi nelle ferrovie. SOLERI: — Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Noi abbiamo applicato l'art. 56... CIANO in piedi: — Lì avete tutti amnistiati. TERUZZI: — Lì avete riammessi tutti per la pressione dei socialisti CARADONNA: — Avete trasferito proprio quelli che non avevano colpa. Farinacci dice qualche cosa che, per I rumori della Camera, non si riesce a capire. SOLERI all'on. Farinacci: — On. Farinacci, chieda la parola e parlerà. Io ho diritto di parlare, dirò lo stesso quello che voglio dire MAGGI: — Ma non ha diritto di dire delle* bugie. SOLERI: - lo faccio il mio dovere e dico quello che penso. « La maggiore arrendevolezza che si vorrebbe ottenere colla intimidazione sarebbe, a nostro avviso, a tutto danno dell'Amministrazione, che ne riuscirebbe permanentemente danneggiata. Non impunemente si offendono tradizioni, garanzie, Istituti, quali quelli che vengono toccati dal presente disegno di legge. Le cose dette ci dispensano dal soffermarci su tutti gli altri pericoli e inconvenienti rappresentati dal disegno di legge, che insidia la indipendenza della magistratura, distruggendo quelle prerogative che ne sono il solo sicuro baluardo; che menoma la libera funzione dei Sindacati amministrativi e finanziari, che sono garanzia di tanti pubblici interessi di cittadini e di contribuentiche pone a duro cimento l'obiettività della Amministrazione: che minaccia la libertà dell insegnamento universitario e compromette la stabilità della pubblica Amministrazione e dei servizi. Se era facile prevedere che ne sarebbero state scatenate le delazioni, le vendette, gli spionaggi, i sospetti e gli arrivismi, la conferma già sta venendo in comunicati comparsi sui giornali coi quali gruppi di funzionari fascisti chiedono di avere ingerenza nella epurazione, la quale àltfpapaveri1.6 1ÌVOUa 80Prattutt° c<»">> SU ,.PE sTFfANIÌ,- Non e un comunicato uraclale, altrimenti avrei provveduto SOLERI: — No no, on. De Stefani, è un comunicato ufficiale dei funzionari fascisti del. 1 amministrazione delle finanze « Non vediamo comò da ciò possano ci*, versi la gerarchia e la disciplina, rientra è da temersi un profondo perturbamento del. l'Ammlntetrazioiie. Il bilancio statale sarà Savato dell 'onere di pensioni ier funzionari pieno rendimento e nella maartma etti cienza, mentre famiglie saranno ingiustamerT ^rovinate e diritti acquisiti taiqoslnen»» CIARLANTI*!!: - Ma crede che ce ne siano tanti impiegati cattivi? siano SOLERI continua: • La estensione della legge ai funzionai! desio Provincie e del Comuni, cairMa daiu