L'indirizzo dell'Opposizione costituzionale al Re

L'indirizzo dell'Opposizione costituzionale al ReL'indirizzo dell'Opposizione costituzionale al Re Roma, 6, notte. L'assemblea plenaria dei deputati costituzionali secessionisti — appartenenti ai gruppi democratici e popolare — riunita la mattina del 3 giugno 1925 deliberava di trasmettere al Re, alla data del 7 giugno, prescelta per la celebrazione del suo giubileo reale, uno speciale indirizzo di omaggio. Erano presenti ed aderenti 59 deputati che costituiscono i suddetti gruppi e cioè: Albanese, Aklislo, Amendola, Anile, Baranzini, Bencivenga, Berlinguer, Bertone! Boggiano-Pico, Bracco, Bosco Lucarelli, Buratti, Brasclii, Brenci, Bresciani, Cappa, Di Cesare,. Conni, Decaro C, Decapra, Carbonari, Cingolani, De Gasperi, Mentala, Di Fausto, Fantoni, Faranda, Fulci, Galla, Gilardonl F.. Giuffrida, Grandi Achille, Gronchi, Guarienti. Guarino Amelia, lacini, Larosa, Lombardi, Longinotti, Marchi, Marconcini, Martini, Mauri. MCrizzi, Merlin, Micheli, Milani,. Mole. Martini, Nasi, Persico. Presutti. Siles, Termini, Tripepi P., Tupini, Rodino, Saitta e Uberti. Orbene il primo omaggio del Parlamento a IRe per l'anniversario dell'assunzione al trono, è stato compiuto appunto dai costituzionali secessionisti. Oggi alle 14,30 gli on. Bencivenga, Persico, Tupini, in rappresentanza rispettivamente degli unionisti, dei demosociali e dei popolari, si sono recati al Quirinale per rimettere al Re l'inditizzo dell'opposizione costituzionale dell'Aventino. Gli on. Bencivenga, Persico e Tupini sono stati ricevuti dal generale Cittadini al quale hanno consegnato il documento. L'indirizzo dei deputati costituzionali aventiniani, stampato in caratteri italici, 6 chiuso in tre copertine, la prima delle quali in cuoio con fregi d'oro, è un finissimo lavoro di Pericle Luandri: la seconda copertina, anche essa ornata di fregi artistici, reca la seguente intestazione : « A S. M. il Re, i deputati costituzionali secessionisti nel XXV anniversario del suo Regno - Roma, 7 giugno 1925 ». La terza reca le firme dei deputati costituzionali aventiniani, in tutto 59, cioè 40 popolari, 8 demo-sociali, 9 unionisti e due rappresentanti dei contadini. Il testo di questo indirizzo d'omaggio, consegnato oggi al Quirinale, è stato pubblicato stasera da alcuni giornali (Il Popolo e 11 Mondo) i quali sono per ciò stati sequestrati. L'omaggio della stampa liberale Il Giornale d'Italia, nel suo articolo sul giubileo reale, mette in rilievo il significato storico della Monarchia, nata in Italia- coll'unità e per l'unità d'Italia, per la libertà e con la libertà: « La sua duplice funzione fu sancita il giorno in cui il giovane Re del piccolo Pieinonte, sconfìtto, rifiutò alla prepotenza austriaca di rinnegare lo Statuto giurato dal padre, e si realizzò man mano che i popoli dell'Italia liberata sancirono coi plebisciti Ui loro volontà di annessione alla monarchia costituzionale di re Vittorio Emanuele II e dei suoi reali successori. Una volta ottenuta l'unità territoriale, la monarchia affratellò nella libertà i popoli delle varie regioni. Successivamente — 6 storia di questo Regno — la monarchia affrontò la prova del fuoco, del suo metodo liberale, di fronte al sorgere di nuove forze sociali e politiche, fortemente organizzate contro le classi detentrici del potere. La guerra coloniale, e poi la grande guerra, mostrarono un popolo italiano, malgrado quelle lotte ed il regime di libertà in cui si erano svolte, assai più compatto e cosciente. Pare, oggi, ad alcuni impazienti di consolidare quello che in un popolo libero si consolida soltanto colle alimi civili della persuasione e del buon governo, che quella concezione liberale della monarchia, che portò da Novara a Vittorio Veneto, deve mutare. Noi pensiamo che il popolo sente, nella sua saggezza istintiva, che la continuità della Monarchia, potere superiore, assicura l'Italia contro il prevalere delle fazioni politiche e permette la continuazione di quella scuola della libertà, in cui solo si educano t cittadini dei grandi popoli o da cui solo scaturisce la vera disciplina liberale e collettiva ». Il Mondo esprime le sue felicitazioni al Sovrano, e notando come Vittorio Emanuele III abbia prescelto per il suo giubileo la data dello Statuto, scrive: « Così facendo, egli dimostrò di essere consapevole della missione storica della sua Casa e degli impegni da essa assunti verso la nazione sin dai giorni del Risorgimento e di quella che è l'anima profonda del popolo italiano, che non conosce altro Re alJ'infuori del Re costituzionale e che intende ohe il corso della sua vita, superata ogni crisi, ogini deviazione, proceda e si sviluppi sul terreno solido del partito costituzionale. Questa è indubbiamente la volontà del popolo italiano, che il Sovrano mostra di intendere n di apprezzare. Noi crediamo all'avvenire sicuro ed al, progresso irresistibile delle costituzioni dnnocratiche. le quali possono, talora, sbocciare perfette in un sol giorno, come negli stati uniti americani, e possono crescere e consolidarsi maestosa- mente attraverso i tempi, a simiglianza <?l una cattedrale gotica, come avvenne in Inghilterra. L'Italia, per le necessità della 6ua vita, del suo temperamento, della sua storia, è un paese di sicuro avvenire democratico. Se il Re d'Italia sceglie la data del 7 giugno per le sue feste glubilari, ciò significa che la verità da noi proclamata si impone attraverso l'è pili diverse circostanze e che la grande tradizione della libertà italiana non può morire. Con questa certezza ed in questo spirito, noi rinnoviamo al Re d'Italia 1 nostri voti per lo sviluppo della sua missione e per l'avvenire del suo Regno ». Anche il Popolo rileva che il Re ha, senza dubbio, voluto riaffermare i legami sacri della Monarchia colla tradizione spirituale del Risorgimento. Indi soggiunge: «Pertanto, questa manifestazione solenne della volontà del Re, che per l'insistenza stessa onde viene rilevata da chi è in grado di conoscerne il pensiero, porta tutto un carattere di autenticità, in cui possiamo riscontrare un carattere -vivo della psicologia di Vittorio Emanuele III, giustifica l'opportunità di rievocare, indipendentemente dalle stesse circostanze politiche — pur cosi suggestive il nesso storico e giuridico del concetti di unità e statuto, che l'odierna celebrazione mira a fondere in un tutto ideale ed insuperabile. Il diritto della monarchia Sabauda del Regno d'Italia scaturisce non dalla conquista, ma dalla legge, da quella stessa legge, rispetto a cui gli italiani sono cittadini e non sudditi. Tra i cittadini ed il Re vige un atto di cooperazione nell'esercizio del potere sovrano, che si attua per mezzo della rappresentanza, onde la Monarchia italiana vien<* definita costituzionale e rappresentativa. Il fine supremo di questa cooperazione è la certezza dell'uguaglianza dei diritti di giustizia e di libertà, che costituiscono il fondamento etico dello Statuto ». L'aula per la commemorazione di Matteotti negata Circa la «commemorazione dell'on. Matteotti, Farinacci aveva oggi diramato il seguente comunicato: « A prescindere da quelli che potranno es« sere i deliberati degli oppositori, si confer« mano le disposizioni già date ai deputati « fascisti di segnalare, entro il pomeriggio « del 9 corrente, alla direzione del partito, « la loro presenza a Roma. Il deputato on. « Mazzolani è incaricato di ricevere., tale eo« municazione. 1 deputati fascisti sono inol« tre tenuti, per le ore 9,30 della mattina del « IO corrente, a trovarsi tutti presenti nella « sala dei passi perduti a Montecitorio. 11 « presente richiamo ha carattere tassativo ». Se non che. nel pomeriggio di oggi, l'onorevole Turati ha ricevuto la seguente lettera : « Onorevole collega, da indagini compiute « mi sono dovuto convincere che l'unico moli do per evitare spiacevoli incidenti è di non - concedere la sala per la commemorazione « il giorno 10 giugno p. v.; e di ciò mi affretto « a darle comunicazione per opportuna nor« ma. — F.to Antonio Casertano ». Identica comunicazione è stata fatta all'on. Farinacci ed all'on. Cipriano Facchinetti, repubblicano. L'on. Turati, dal canto suo, ha comunicato la lettera ricevuta ad alcuni colleghi dell'Opposizione, facendo rilevare che la sala non era stata richiesta per la sola commemorazione dell'on. Matteotti, ma anche per tenere una delle consuete riunioni delle Opposizioni. Domani, comunque, la Giunta delle Opposizioni si riunirà per prendere visione della deliberazione della Presidenza della Camera e decidere al riguardo.