La discesa dall'Aventino avverrà: quando e come?

La discesa dall'Aventino avverrà: quando e come? La discesa dall'Aventino avverrà: quando e come? Roma, ,note.Continuano le discussioni sull'Aventino, K prescindere dalle riunioni ufficiali dei singoli gruppi, i deputati si tengono in continuo contatto tra loro e non si riesce Ormai a distinguere le riunioni ufficiali da quelle particolari, le discussioni vere e proprie dai semplici scambi di idee. Una cosa oggi si può affermare : che in seno ai singoli gruppi i deputati favorevoli alla discesa sono minoranza, e minoranza abbastanza scarsa e nemmeno capeggiati dalle figure di primissimo piano. Ma un'altra cosa si può affermare con altrettanta certezza: che, cioò, salvo casi imprevisti ed imprevedibili, provarrà la corrente favorevole alla discesa. La discesa avverrà. Allo stato attuale delle cose, essa non è più oggetto di seria discussione; indeterminati sono soltanto: il tempo ed il modo. Essa sarebbe, quasi certamente, rimandata, se il Governo non presentasse. 1 due disegni di legge sugli impiegati e sull'uso dei decreti-legge. Lo stato d'animo dei deputati aventiniani è quanto mai incerto, se si eccettua l'on. Amendola, che persisto nella sua solitaria intransigenza a-.i.r-'r, seguito da pochi ed inteso da meno. Tutti gli altri, pur aderendo ad una tesi, non si sentono tranquilli. So parlate con loro (ed ho parlato con moltissimi) avete l'esatta sensazione che, mentre vi espongono le ragioni atte a giustificare la loro decisione, le ragioni contrarie salgono dal loro animo ed offuscano la chiara visione del momento e delle cose. Non esisto un deputato favorevole alla discesa, che, messo davanti alla materialità dell'atto, non ne avverta le estreme difficoltà. I lettori non devono In alcun modo riferirsi a motivi men che nobili; devono respingere qualsiasi ipotesi che possa, direttamente o indirettamente, far credere a preoccupazioni di carattere personale. Si tratta di ben altro. Si ha la coscienza da parte dei fautori della discesa della gravità di una simile decisione, per ciò che essa necessariamente implica e, più ancora, per le ritorsioni polemiche alle quali può dare luogo nel campo avversario. Le situazioni politiche hanno una logica che diventa spietata, quando assumono un certo grado di tensione. Queste considerazioni non sono soltanto di chi scrive. Esse sono il sottinteso, espresso o tacito, di grande parte dei fautori della discesa, finche se preferiscono motivare la decisione con argomenti di altra natura e con una casistica, buona per ordini del giorno e per dichiarazioni ufficiali. Tutto ciò, naturalmente, riguarda il passato, mentre la politica, che è azione, deve mirare soprattutto al presente. Ed è qui che i fautori della discesa non hanno torto. Senza Illudersi sui risultati pratici ed immediati del loro ritorno alla Camera, essi affermano che gli assenti hanno sempre torto e che da una ripresa dell'attività parlameptare possono nascere tante cose e tante cose imprevedibili. Inutile chiedere perchè e come. Il futuro non si lascia indovinare. Essi pensano, inoltre, che l'Aventino ha già dato tutti i frutti che poteva dare o che, allo stato delle cose, esso è una posizione esaurita e però sterile. Su questo pùnto bisogna intendersi. La decisione secessionista fu adottata con entusiasmo, ma in fretta, senza la necessaria ponderazione. Pochissimi intesero il significato vero dell'Aventino: i più lo interpretarono come una « tattica »; mentre, per coloro che lo concepirono, l'Aventino doveva essere e doveva restare una « posizione morale », una posizione non conformista, un'affermazione di carattere, di intransigenza, e solo in via assolutamente subordinata, esso poteva « anche » costituire una tattica-, ma per il sopravvenire di altri elementi assolutamente estranei alla logica dell'Aventino. Questo il pensiero del'on. Amendola. Ma quanti lo intesero? Mn come mai l'on. Amendola potò credere che più di cento deputati italiani, e di diversa origine, potessero aderire spiritualmente ad un punto di vista, che egli era riuscito ad imporre, più che altro, col suo prestigio personale? E' avvenuto pertanto quello che doveva avvenire. Ad un certo punto si sono rivelate apertamente due diverse mentalità. Quando tale antitesi di mentalità non fu più un sottinteso. l'Aventino fu colpito al cuore. L'Aventino aveva ragione di essere solo a patto di costituire un blocco unico inscindibile, indiscusso ed indiscutibile. 11 giorno in cui qualche voce si è levata per chiedere se per avventura, noa fosse il caso di rivedere la posizione assunta, esso doveva fatalmente crollare. Solo cosi si spiega il fatto -r- oggi o domani poco importa — che la minoranza prevalga sulla maggioranza. Così, e non diversamente si spiega anche il fatto che l'on. Amendola si sia astenuto dal discutere sull'argomento nella seduta plenaria di ieri. Perchè parlare davanti ad un pubblico che non lo avrebbe inteso? Indubbiamente, se l'on. Amendola avesse parlato, nessuno avrebbe saputo confutarlo. Ma, contro le ragioni della logica, confortate dall'intransigenza morale, avrebbero ugualmente prevalso le ragioni dell'azione; meglio, si dovrebbe dire: la fede nelle possibilità dell'azione. Che cosa si può replicare a chi domanda di agire, di muoversi a qualunque costo? L'Aventino ba avvertito cosi nettamente la logica della situazione, che non ha pensato di indire una votazione, atta a separare la maggioranza e la minoranza. Una' votazione di questo genere sarebbe stata un non senso. L'Aventino poteva reggersi sull'unanimità, unicamente sull'unanimità. Chi potrebbe prevedere oggi le possibili CapaBgoenn politiche della discesa dei- rAyentino? Non oserei affermare che ne abbiano chiara coscienza gli stessi fautori del radicale mutamento di tattica. Che cosa ne penserà l'on. Bonomi? Quest'interrogativo non vuole essere malizioso per nessuno. Queste, se non erro, mi sembrano le osservazioni che può suggerire la situazione attuale, vista nel suo svolgersi a Roma. Tutto il resto può essere materia di cronaca interessante e di curiosità, M.

Persone citate: Amendola, Bonomi

Luoghi citati: Roma