La discesa dall'Aventino discussa nell'assemblea plenaria delle Opposizioni

La discesa dall'Aventino discussa nell'assemblea plenaria delle OpposizioniLa discesa dall'Aventino discussa nell'assemblea plenaria delle Opposizioni La commemorazione di Matteotti in un'aula di Montecitorio il 10 giugno: il presidente della Camera consiglia di tenerla alla Casa del Popolo e Farinacci ordina a tutti i deputati fascisti di trovarsi a Roma in quel giorno Roma, 3, notte. Si è molto parlato oggi dell' Aventino. I giornali rigurgitavano delle cronache aventiniano mentre le fantasie si brigliava-no in tutti i semisi. Bisogna andare cauti e non precipitare in ipotesi e previsioni. Fino ad ora nulla di concreto è stato deciso e nessuna decisione sicura è alle viste. Gli stessi capi dell'Aventino non sono in gtrado di formulare previsione suificientemerate fondate. Qualsiasi voce in proposito sarebbe arbitraria. I Gruppi dell'Aventino si sono riuniti in assemblea plenaria unicamente por uno scambio di idee sudila situazione politica generale ma non si può in alcun modo affermare che oggetto di tale convocazione fosse lo specifico problema della discesa o della permanenza suill 'Aventino. Natuna.lnieo.te anche di questo si è parlato nell'assemblea generale aventiniania e sd sono pronunciati una quindicina di discorsi in vario senso senza peraltro che, nessuna tendenza particolare riuscisse a prevalere o soltanto ad affermarsi in modo speciale. Nel pomeriggio si sono aduniati tre Gruppi: unitari, popotari e repubblicani i quali hanno, rispettivamente, riconfermato la fiducia nei loro rappresentanti in seno alla Giunta esecutiva delle Opposizioni avèntiniane. Per la cronaca va rilevato che, nell'assemblea plenaria, la tendenza astensionistica ad oltranza è stata sostenuta dall'on. Modigliani, mentre la causa della discesa è stata reerorata dall'on. Canepa. In seno ai Gruppi, invece, che si sono radunati separatamente nel pomeriggio, un solo oratore si pronunciato in senso decisamente favorevole alla discesa: l'on. Fulvio Milani, il qua.le non ha esitato a ■ proporre la discesa del suo Gruppo popolare, indipendentemente dall'azione degli altri Gruppi aventiniani. Domami contimiueranno le riunioni dei singoli Gruppi e la deei-s-iane definitiva si avrà soltanto sabato. Si ha l'impresEikme che l'Aventino avverta la necessità di adottare finalmente una tattica che consenta in qualche modo l'oziane e azione nel momento più propizio. Ad alcuni come ali'on. Canepa, ad esempio, il mo mento propizio pare l'attuale, data la presentazione, da parte del Governo, dei due disegni di legge riguardanti l'uso dei decreti-legge e l'esonero degli impiegati. Si ha motivo di supporre che l'on. Mus solini abbia parato qualsiasi iniziativa deiirAventino in quesito senso: mediante la richiesta dell'inversione dell'ordine del giorno nella seduta di ieri, che permise olila Camera di votare, a tamburo battente, la riforma del regolamento della Camera. Quando però si parla di un mutamento di tattica da parte dell'Aventino, per l'adozione di una tattica più attiva, non si deve pensare unicamente alla discesa e alla discesa immediata. Fra le tante possibilità, sia pure molto ipotetiche, che vengano ventilate, c'è anche quella che non esclude le dimissioni in massa degli aventiniani. Il momento, vi ripeto, è oscuro anche per il riserbo che si sono imposto i deputati aventiniani. CfiTto è che un peso decisivo sullo loro deliberazioni avrà la giornata del 10 giugno. Avverrà la commemorazione dell'onorevole Matteotti in un'aula di Montecitorio? E quale sarà l'atteggiamento dei fascisti? Il quos ego dall'on. Facinacci verrà accolto? In quale misura? O uvremo qualche autorevole e decisivo intervento atto ad evitare un aggravamento dalla situazione attuale ed a ristabilire piuttosto rapporti di civile convivenza? Sono punti interrogativi sui quali le previsioni sono impossibili. Due cose sembrano oerte: che non tutti i deputati fascisti hanno gradito l'ordine di Farinacci. A molti, esso parve inteso a mettere ad una prova un po' troppo dura la disciplina di partito: in secondo luogo, che il Governo oggi, allo stato attuale delle cose, assiste con una certa indifferenza ad una possibile discesa dell'Aventino, discesa che gli sarebbe riuscita molesta se fosse avvenuta alcuni mesi or sono. M. La discussione Roma, 3 notte. Per stamane, come abbiamo annunziato, erano convocate le riunioni dei deputati costituzionali delle opposizioni secessionistc, per l'approvazione del manifesto al Sovrano. Senonchè ieri, nel pomeriggio, in seguito ad uno scambio di idee avvenuto tra gli on. Turati, Treves, De Gasperi ed Amendola, si decideva di ampliare la riunione e tenere invece, oggi stesso, un'assemblea plenaria di tutti gli aderenti al blocco aventiniano per un esame a fondo della situazione politica generale. La notizia di questa decisione fu diramata a tutti i deputati aderenti, e cosi le riunioni indette per stamane sono state rinviate. Solo il partito popolare ha tenuto una breve riunione, per la firma dell'indirizzo al Sovrano e per respingere la proposta di un deputato — formulata nel corso di una breve discussione — perchè il gruppo riprendesse la propria autonomia. Si è anche riunito il gruppo massimalista, ma solo per prendere atto dell'invito alla riunione plenaria e delegare la propria rappresentanza all'on. Oro Nobili ed al segretario Vernocchi. All'adunanza plenaria delle opposizioni parteciparono circa 90 deputati. Notati, tra gli altri, gli on. Amendola, Bencivenga, Di Cesarò, Persico, Albanese, Fulci, Faranda, Prestiti!, Turati, Gonzales, Musatti, Buratti, Morea, Modigliani, Baldesi, Canepa, De Michelis, D% Gasperi, Gronchi, Cingolani, Baranzini, Facchinetti, Chiesa, Giuffrida, Saitta, Scotti, Lussu, Tupini, ecc, Pro e contro la discesa Alle ore 11,30 l'on. Turati ha dichiarata aperta la seduta, e subito si è iniziata la discussione sul problema della discesa dal l'Aventino, impostato dall'on. Turati stesso. Ha preso per primo la parola l'on. Modigliani, il quale, pregiudizialmente, ha dichiarato di essere favorevole alle dimissioni in massa dalla carica parlamentare; che se poi questa pregiudiziale non venga accolta, egli ritiene che sarebbe gravissimo errore ritornare nell'aula. « Dopo la presentazione dei due progetti Rocco — ha detto l'on. Modigliani — io sono per un super-Aventino ». Il deputato unitario ha parlato a lungo, illustrando ampiamente lt sua tesi e combattendo gli argomenti di coloro che nella presente situazione sono favorevoli ad una revisione di tattica, in senso discensionista. Quindi ha parlato l'on. Canepa, dichiarando che, ove la pregiudiziale delle dimissioni ottenesse il consenso della maggioranza dell'assemblea, egli vi aderirebbe senza esitanza. Esaminando inoltre la situazione politica, ha sostenuto che tutta l'influenza che la secessione poteva esercitare è stata esercitata, ed ormai è tempo di abbandonare il monte e riprendere ani. mosamente la battaglia nell'aula. « L'opposizione — ha detto l'on. Canepa — oggi che la trasformazione dello Stato liberale sta avvenendo alla Camera, l'opposizione non può esimersi dal dire la propria opinione sui disegni di legge, attraverso cui quella trasformazione sì attua. Di qui la necessità del ritorno nell'aula, determinata da quegli stessi motivi ideali che nel giugno del 1921 resero necessaria la secessione. Il ritorno nell'aula non deve snellite colla speranza di rovesciare il Governo o capovolgere comunque la situazione; ma coll'intendimento di valersi della tribuna parlamentare, l'unica consentita, per un'opera assidua di propaganda. 11 silenzio pur esso risponde ad un principio di intransigenza e di coerenza formali, ma non può che nuocere in definitiva a chi vi ricorre ». Questa tesi ha, indubbiamente, trovato un'accoglienza di seria considerazione. L'on. Amendola, nelle brevi parole pronunziate, ha dichiarato, in modo esplicito, di non voler esprimere il proprio pensiero. Implicitamente egli ha così affermato di ossere personalmente contrario a qualsiasi mutamento di tattica, ma ha peraltro raccomandato ai deputati la massima disciplina nel Comitato delle opposizioni ed il massimo riserbo. Nello stesso senso ha parlato l'on. De Gasperi. A favore della discesa si è espresso un altro deputato unitario: l'on. Bellotti. Il rappresentante dei contadini on. Scotti ha fatto delle dichiarazioni nello stesso senso e si sono dichiarati discensionisti anche gli on. Baranzini popolare, Fulci demo sociale, Chiesa repubblicano, Giuffrida demounionista. Contro la discesa ha parlato invece l'on. Presutti, anche lui demounio nista. Quest'ultimo ha però rilevato che l'assemblea non si trovava in numero le gale e quindi non era in condizione di deliberare. Ha proposto pertanto che i gruppi tenessero oggi e domattina riunioni separate per dare delle direttive precise ai rispettivi rappresentanti in seno al Comitato parlamentare delle opposizioni: naturalmente, ogni gruppo sarebbe stato libero di confermare o sostituire il proprio rappresentante, e il Comitato, valendosi dei suoi pieni poteri, avrebbe poi presa la sua decisione definitiva. Onesta proposta è stata accettata e l'assemblea si è quindi occupata della commemorazione dcll'on. Matteotti. Matteotti L'on. Turati ha riferito il colloquio avuto iersera col presidente della Camera intorno alla commemorazione dell'on. Matteotti da tenersi il 1C giugno nel solito locale a Montecitorio. L'on. Casertano ha dichiarato che, come presidente della Camera, non poteva «negare la concessione della sala ai deputati che intendevano commemorare l'on. Matteotti, ma per le stesse ragioni non avrebbe potuto opporre un rifiuto se altri deputati avessero voluto tenere nello stesso giorno altre riunione Ha fatto però presente l'opportunità di evitare possibili incidenti, d'incalcolabili e spiacevoli conseguenze, tenendo la commemorazione fuori della Camera. Gli aventinisti — ha consigliato l'on. Casertano — potrebbero adunarsi alla Casa del Popolo, per esempio, tanto più che egli aveva parlato poco prima col ministo degli Interni on. Federzoni, che aveva dato formali as¬ sicurazioni che alla Casa del Popolo i deputati aventinisti non sarebbero stati disturbati. L'assemblea, però, decise di tenere ferma la decisione già presa dal Comitato di commemorare l'on. Matteotti a Montecitorio. La riunione si è protratta sino alle 14.30 ed alla fine è stato diramato il seguente comunicato : « Nella sede dell'Unione Nazionale ha avuto « luogo una riunione dei deputati aventi« niani per uno scambio di idee intorno alla « situazione politica ed alla commemorazione « della morte dell'on. Matteotti, che avrà « luogo il 10 giugno in un'aula di Monteci« torio, oratore l'on. Gonzales. L'adunanza < conferma la piena fiducia nel Comitato « parlamentare per l'azione comune da svol. « gere ». A proposito della commemorazione dell'on. Matteotti è da rilevare che Farinacci — il quale ha qualificato come « osceno carnevale » la manifestazione di cordoglio per la tragica fine del deputato unitario — ha diramato oggi alle federazioni provinciali del Partito fascista questa circolare: « I deputati fascisti dovranno trovarsi a « Roma il 10 giugno per partecipare alla rlu« nione che le Opposizioni terranno in una • aula di .Montecitorio. Ogni assenza verrà « considerata come ingiustificata. Perciò i « deputati fascisti' dovranno, ]a sera del 9 o « la mattina per tempo del giorno lt> giugno, • portare la loro carta da visita alla direzione « del partito », E' inutile soffermarsi sul carattere di questa circolare farinacciana. Come la pensa su questo argomento il Governo? Autorevoli amici dell'on. Federzoni assicuravano stamane che esso non approva l'on. Farinacci e che, anzi, non sarebbe alienò dal consentire un corteo al lungo Tevere Arnaldo da Brescia: ma a leggere i giornali ufficiosi se ne deduce che il Governo è perfettamente d'accordo con Farinacci. Il Popolo d'Italia si rivolge difatti ai fascisti di tutta Italia e riproduce a scanso di equivoci tutti i documenti farinacciani; e L'Idea Nazionale scrive : « Assai opportunamente, ha agito l'on. Farinacci, sicuro interprete di uno stato d'animo assai diffuso nel paese, anche oltre le fila del partito, coll'ammonimento rivolto ai deputati aventiniani. Un'azione parlamentare secessionista è di per sè assurda, ma è provocazione senza confronti nelle circostanze in cui i disertori della medaglietta st illudevano di poterla.esercitare: e diciamo s'illudevano, perchè siamo convinti che il 10 giugno, dopo la parola dell'on. Farinacci, neanche un cane della coalizione aventiniana avrà il fegato di passeggiare nelle vicinanze di Montecitorio. Ma comunque, è bene mettere le cose m chiaro in tempo. 11 fascismo si è imposta, e per una ragione superiore, ha accettata a prezzo di sanguinosi sacrifici, una ferrea disciplina, ma siamo certi che nessun argine sarebbe sufficiente a frenare il gesto di sdegno delle nostre agguerrite falangi il giorno in cui fosse reso possibile un nuovo tentativo che ricordasse anche lontanamente la gazzarra della Ouartarella ». Come è noto L'Idea Nazionale rispecchia il pensiero dell'on. Federzoni. L'Aventino e II Re Per i festeggiamenti del r»e già sono state pubblicate ampie informazioni. Alcuni giornali hanno raccolto, a più riprese, la voce riguardante l'atteggiamento dei costituzionali dell'Aventino in occasione del 7 giugno, ed hanno anche pensato di ricostruire, in base ad alcune indiscrezioni, il contenuto dell'indirizzo che i democratici ed i popolari secessionisti invieranino al Re. Al « Mondo » risulta che, effettivamente, tra i dirigenti costituzionali aventinisti è stato concordato, nei giorni scarsi, il testo di un documento che sarà nei prossimi giorni sottoposto all'approvazione dei Gruppi interessati. Circa il contenuto di taile documento, risulta che le indiscrezioni, le quali hanno circolato finora, non rispecchiano la verità e che la parola dei costituzionali risponderà alla duplice esigenza derivante dal giorno nel quale sarà pronunciata e dal particolare dovere spettante a coloro che la promuncieranno. Qualche giornale ha altresì accennato alla possibilità che i costituzionali aventinisti interverranno alla seduta parlamentare di sabato prossimo, annunciando che a tale proposito si sarebbero manifestati dissensi in seno ai tre Gruppi. Il « Mo>do » assicura che tale eventualità non è mai stata considerata e che, pertanto, ia voce di qualsiasi dissenso al riguardo è semplicemente fantastica. La polemica sai progetti Rocco Dei lavori parlamentari si occuperà ampiamente il Consiglio dei ministri in una seduta che terrà venerdì mattina alle 10. Il Popolo d'Italia afferma anche che sono destituite di ogni fondamento le voci raccolte da alcuni giornali, secondo le quali il Governo lascierebbe cadere i due disegni di legge per la burocrazia e per i poteri e conferma che la Camera nominerà, la mattina di sabato, agli uffici, la Commissione 0 le Commissioni che dovranno esaminare 1 progetti. Poi, nel pomeriggio, i lavori dell'assemblea saranno aggiornati e la Camera sarà .riconvocata a domicilio. La riconvocazione avverrà vano la fine del mese di giugno. I giornali ufficiosi, ' intanto, continuano la difesa del disegno di legge del ministro Rocco per disciplinare la emanazione' dei decreti legge. L'Idea Nazionale sostiene che esso « non ha affatto, come piace alla stampa antigovernativa di credere e far credere, un contenuto catastrofico e sovvertitore del precedente ordinamento giuridico. Esso ha, per quattro quinti, valore di una presa di atto di questo precedente ordinamento, una presa di atto che, per essere dovuta.alla penna ed-al pensiero di un giurista eminente, non ha che valore di una classificazione e sistemazione scientifiche ». . A sua vòlta II Popolo d'Italia assicura: « Il disegno di legge dell'on. Rocco, dunque, in tutte le sue varie disposizioni, lungi dal sovvertire le basi dello. Stato costituzionale, riconduce l'intreccio delle rispettive attività del potere legislativo e del potere.esecutivo ad una maggiore e più solida conformità di tali attività, alle norme ' fondamentali dello statuto, ad una concezione di rapporti (nei confronti della pratica parlamentare da parecchi anni invalsa e sotto l'aspetto logico e pratico) più. corretta e pia .rispondente ad nna illuminata applicazione'- del saldo principio della distinzione del' poteri ». Ma queste assicurazioni e giustificazioni ufficiose trovane scarso- credito. Infatti la Tributìa, commentando l'intervista.del ministro Ròcco, premette di non essere affatto persuasa del ragionamento del guardasigilii; quindi scrive: - ■ : < ■ • » Il difetto essenziale del progetto in esame — parliamo sempre nell'ordine politico —-6 auello dì identificare lo Stato col Governo. Questa concezione viene a turbare l'armonia tra i poteri non nell'interesse dell'istituto del potere esecutivo, cioè del Sovrano assistito dai suoi consiglieri responsabili, ma nell'In* teresse di un istituto monco, il Governo, c6(e, per sua natura, non ha nessun caràttere" di stabilità ». / 1 II giornale osserva poi che, col disegnò di legge Rocco, viene ad essere tolta l'indipendenza alla Corte dei Conti ed al Consiglio di Stato L'ordinamento dell'esercito Una riduzione nel quadri del carabinieri? L'ordinamento dell'esercito, che, secondo le assicurazioni date dall'on. Mussolini in Senato quando- fu ritirato il'progètto Di Giorgio, avrebbe dovuto essere presentato alla discussione del Parlamento entro ' il mese dì oprile, non è.stato ancora presentato nè alla Camera nè al Senato. Le ragioni di questo ritardo non sono da ricercarsi, secondo quanto scrivono alcuni, soltanto nell'intendimento dell'on. Mussolini e del generale Badoglio di procedere cautamente in una materia così delicata, ma piuttosto in un diverso procedimento che il ministro ad interim- ed il capo di Stato Maggiore hanno creduto di seguire. Invece di tracciare un piano complessivo di sistemazione dell'esercitò, che dovrebbe' essére gradualmente applicato ' dopo ' l'approvazione del Parlamento, l'on. Mussolini vorrebbe procedere progressivamente alla sistemazione delle diverse armi e dei diversi servizi, sicché il nuovo ordinamento verrebbe a risultare dal complesso dei provvedimenti mano mano attuati. Per quanto riguarda le necessità finanziarie derivanti dalla nuova sistemazione, mentre una parte — 150 o 200 milioni — potrà essere stanziata ex nitvo nel bilancio della guerra, secondo quanto fu già annunziato, un'altra parte verrebbe realizzata attraverso un complesso di economie da effettuarsi sul bilancio delle altre forze armate ed attraverso anche una lieve riduzione dei quadri dell'arma dei reali carabinieri. . '. Queste informazioni trov.mo conferma in una notizia (leW Agenzia Nazionale, seccmdo la quale l'on. Mussolini avrebbe deciso di ridurre di 15 mila uomoni l'arma dei carabinieri reali. 0'Annunzlo dopo il convegno del "Valoriale,, Il Mondo ha da Brescia: « La stessa sera in cui il presidente del Consiglio si congedava da Gabriele D'Annunzio, questi faceva sapere al collega Otello Cavara che lo avrebbe ricevuto all'indomani alle 14. Difatti, il giorno dopo, alle H, il collega Cavara, saliva alla villa di Cargnacco, dove veniva accolto molto lietamente dal comandante, che lo aveva già conosciuto prima in guerra, come ufficiale aviatore, e ,doì a Fiume, come inviato del « Corriere deifo sera ». il collega Cavara si è trattenuto oltre tre ore a colloquio. col comandante. Già il fatto che D Annùnzio avesse ricevuto unico tra i giornalisti affluiti, a Gardone, il rappresentante del «Corriere della Sera » aveva suscitato molti commenti. Ora poi si è saputo che, prima di congedarlo, il comandante ebbe ad affidare a' Cavara un messaggio per il sen. Albertini, unitamente ad un riero dono. Ignoriamo il contenuto del messaggio, ma certo si considera singolare il fatto che. appena'partito Mussolini, il comandante abbia Creduto opportuno compierò un gesto di amicizia, per il senatore Albertini ». Anche l'Agenzia Sazionale è in grado di assicurare: > « Il sen. Albertini ha risposto al poeta con un telegramma di vivo ringraziamento per le lusinghiere espressioni contenute nel messaggio rivolte sia alla sua persona che alla sua opera politica e giornalistica ».

Luoghi citati: Brescia, Fiume, Italia, Roma