Tempestosa udienza al processo dei residuati

Tempestosa udienza al processo dei residuati Tempestosa udienza al processo dei residuati La parte lesa avv. Salvatore Scalerà ingiuria l'avv. Laperna che reagisce energicamente - Minaccia di schiaffi - L'ingiuriatore espulso e la seduta brevemente sospesa Roma, 20, notte. Quando, allo 13,30, è aperta l'udienza, l'avvocato Homnnldi, parto civile dell'on. Torre, riferendosi alla deposizione rosa l'altro giorno del generalo Pizzoni fa istanza perchè sin richiamato il tosto Francesco Robba e siano citati col poteri discrezionali l'on. Maurizio Meravigli e Schiavetti direttore della Voce P.epubblicana. Laperna: — Io desidero elio il Tribunale decida subito sull'istanza dell'nw. Romualdi: dichiaro che non mi oppongo nò alla audizione del Robba né a quella dei signori Colli e Ridolfl i quali dovranno però essere messi a confronto con il generalo Pizzoni. 11 Tribunale si riserva nuovamente di decidere. L'on. De Capitani Viene poi richiamato l'on. Do Capitani al quale il presidente rivolge la domanda formulata l'altro giorno dall'avv. Carabollese: — E' a sua conoscenza qualche fatto specifico meno che corretto del comm. Alteri ? Testo : — Pur non avendo avuto alla mia' dipendenza il comm. Alferi, tuttavia posso assicurare che nessun fatto, anche lontanamente scorretto, mi consta a suo riguardo. Avv. Radogna: — Ricorda il testo so si recarono da lui i signori Bonomelli e Glisenti od altri della Cooperativa di Verona? ' 1 Testo: — Ebbi l'onore di reggere il Sottosegrctariato del tesoro dal febbraio ni luglio 1922: non mi è possibile ricordare oggi tutte le persone die vennero da me. La difesa rtclVImpc.ro chiedo so è vero dio il leste, nella sua qualità di sottosegretario ni tesoro, abbia sciolto il Comitato liquidatore dei residuali di guerra, proponendo la nomina della Commissione: parlamentare. Teste-. — 11 Camita io liquidatore non è pinta n'olii liquidatore, od allenatore dei residuati, ima era Comitato liquidatore della gesti.me di guerra. Durante i mesi nei quali io l'ho presieduto, si occupò dei conti cogli alleati, di acmi e munizioni, di gestioni transitorio ili guerra. Avv. Ravenna: — L'on. Do Capitani oblio nel suo ufficio una denuncia scritta, consegnatagli dal signor Bonomelli, circa l'attivitti dei signori Scalerà, con accuso specitHic <tel dottor Glisenti, il «junle aveva la provn d"llc 30 .mila lire, date al comm. Aiferi ì Teste: - Ho già risposto che non me ne ricordo e che. se la denuncia o protesta venne a me consegnala, questa sicuramente dovrebbe trovarsi in atti, perchè gli uffici del Ministero del lesero sono disposti in taodo superiore ad ogni elogio. Aw. Carabollese: — L'on. De Capitani sa clic il sottosegretario di Stato è. un pubblico ufficiale? 'I.vle. sorridendo: — La domanda è quasi offensiva. Avv. Cnrabellese: Ad ogni modo, se .-i fosse sima denuncia di un reato, questa sarchile stata trasmessa all'autorità giudiziaria? Teste: — Cortamente. Avv. Ciregoracì: — Ma il leste escludo che In denuncia scritta sia pervenuta al Ministero:? . Testo: — Non posso escluderlo. Il clamoroso incidente Avv. Curabelle.se: —- Sapendo il testo che egli, come pubblico ufficiale., non poteva non trasmettere 0 non dare ordine che si trasmettesse all'autorità giudiziaria un esposto contenente un'accusa .specifica di corruzione n carico di un funzionario, sapendo di non potersi esimerò dal tra.-jinett.ere la denunciti senza commettere il reato di cui a.ll'.'trt. 180 del Codice dì Procedura Penale... Laperna, interrompendo- — Ma che articolo 1S0. Io mi oppongo alla domanda. Avv. Carnbeliese": — Lasci continuare. Salvatore Scalerà: — lasci parlare il mio avvocato. Lipoma, rivolgendosi alla parte civile: •— Sin chi è lei che. osa farmi rimproveri? « Salvatore Scalerà : — Lo ripeto, lasci parlare il mio avvocato. Tra il querelante e l'avv. Laperna ha luogo un vivacissimo balli-becco, durante il quale l'avv. Scalerà lancia una volgarissima ingiuria contro il difensore avv. Laperna. Vediamo allora l'avv. Laperna alzarsi di scatto e, rosso in volto, slanciarsi contro l'ingiuriatore. per schiaffeggiarlo. Intervengono immediatamente gli agenti di pubblica sicurezza, per separare i duo contendenti ma; il loro compito non è facile. Il presidente invita le parti e gli avvocati alla calma, ma, non riuscendo nel suo intento, ordina ai carabinieri di faro sgombrare l'aula dal pubblico. Intanto, nel protorio, la confusione è al colmo. L'aw. Laperna si agita c urla corno un indemoniato, mentre i direttori dell'impero ed i laro difensori cercano di indurlo alla calma, Il banco della parte civile si muta in una vera trincea dietro la quale l'avv. Laperna cerca di colpire il querelante Scalerà, afferrando sedie, o quanto allro gli capita tra lo mani. Lo Scalerà, dal canto suo, non cessa di gridare e di dimenarsi come un ossesso. Finalmente, algenti etl avvocati riescono a stento a ristabilire una calma relativa, ed il presidente può coprire con la sua voce il tumulto. — Invito tutti — egli grida — a mantenersi tranquilli se si vuole elio il dibattimento vada svanii. Intanto ordino che gli Scalerà vengano allontanati dall'aula. Avv. Laperna: — Ella comprenderti, signor presidente, come io non possa lasciarmi insultare da un uomo corno lo Scalerà, ilo sono conosciuto in tutta Italia c tutti sanno che sono un galantuomo. Presidente: — Lei, avv. Laperna. doveva rivolgersi a me ed ,io avrei .pensato a tutelare la sua dignità. Io ho fatto allontanare gli Scalerà. Avv. Laperna: — Consiglio quel signore a non farsi più vedere da me, altrimenti... L'udienza a questo punto è sospesa per alcuni minuti. Gii avvocati si affollano nei corridoi a commentare animatamente l'accaduto; Quanto olle 15,50. l'udienza è riaperta, il presidente deplora vivamente che un valoroso avvocato come l'avv. Laperna, che tutti hanno imparalo a slimare c ad amare in questo lungo dibattito, sia stato oltraggiano da ama parto lesa. Raccomanda ancora una volta la calma. Avv. Laperna: — Ringrazio il signor presidente delle cortesi parole, ima dichiaro che le parti lese non rientreranno nell'aula prima die la mia mano non abbia ricoperto un palmo della faccia di simile gente. Avv. Cartuscgna vorrebbe faro qualche dichiarazione, ma le sue parole suscitano nuovi battibecchi. Presidente: — Avv. Cartasegna, lasci 6tare, speriamo che il tempo... Avv. Laperna: — Signor presidente, l'avverto che appena rivedrò lo Scalerà nell'aula, in qualsiasi giorno, l'incidente si riaprirà corno oggi, quando è statto troncato dalle guardie di pubblica sicurezza. Si riprende quindi la deposizione dell'on. Do Capitani al qualo l'avv. carabollese chiede : — So fosse giunta al testo una denuncia come quella presunta, egli l'avrebbe trasmossa direttamente al procuratore del Re? Interloquiscono, opponendosi alia domanda, gli avv. Gregoraci c Pistorio. 11 Tribunale ordina ohe essa sia rivolta in forma di contestazione. Il testo risponde che non si ricorda so gli fu presentata una denuncia, ma so gli fosso pervenuta, egli avrebbe agito ih conformità di legge. Una protesta, un promemoria e l'affare delle 30.000 lire Viene quindi chiamato il signor Giovanni Glisenti, il quale dico che nel marzo 1922 si recò dall'on. De Capitani per protestare contro alcuno assegnazioni di materiali residuati di guerra, sostenendo che la distribuzione del materiale doveva essere fatta equamente. Non fu fatta all'on. De Capitani nessuna denuncia. — Mi sono- limitato — dice il toste — ad una semplice protesta. Avv.. Laperna: — Il testo chi rappresentava ? Testo: — Lo cooperativa del mutilati 0 combattenti di Milano. Laperna: — Con chi andò da S. E. De Capitani ? Testo: — Vi era con me il signor Bonomolli, non ricordo se vi fosso anche il cav. Freschi. Presidente: — Ricorda con esattezza di essere entrato nel Gabinetto dell'on. De Capitani ? Testo : — Lo ricordo con precisione. Laperna: — Che cosa disse l'on. De Capitani? Teste : — Disse che non poteva, intervenire in favore di nessuna Cooperativa, avendo solo l'alta sorveglianza della alienazione del materiale. In ogni modo assicurò che avrebbe fatta presente la protosta all'ufficio alio-* nazioni residuati di guerra. Laperna: — L'on. Do Capitani invitò il teste a presentare denuncia a lui? Testo : — No, mi disse soltanto di fargli un promemoria, lo non l'ho fatto. Ricordo elio il Bonomelli lo ha redatto 0 presentato. Gregoraci : — Quale era il contenuto del promemoria ? Teste : — Il promemoria conteneva risentimenti personali dovuti al fatto di affari perduti. Perciò mi rifiutai di firmarlo. Pros- : — Erano risentimenti di forma 0 di sostanza? Teste : — Nel promemoria non vi erano fatti specifici, ma si faceva, in forma vivace, la storia delle assegnazioni dei materiali. Tale storia rimontava al IMO. Avv. Carabollese: — Il tosto nel promemoria redatto dal signor Bonomelli lesse l'accusa specifica che il dottore Glisenti avrebbe personalmente visto il comm. Scalerà dare 30 mila lire al comm. Alferi? Teste: — Dichiaro cito nel memoriale che ho letto non si faceva cenno in modo assoluto a tale accusa. Carabollese: — Ha veduto mai dare il testo del denaro (30 mila lire 0 più) dal comm. Scalerà al comm. Alferi e ciò proscindendo da ogni discorso e ogni pretesa denuncia? Teste: — Lo escludo nel modo più assoluto. Laperna: — il toste non ha inai parlato con altri del fatto delle 30.000 lire? Tosto: — Con nessuno, mai. Un tentativo di far rientrare Io Scalerà Il teste viene così licenziato. Dovrebbe ora essere chiamalo il Bonomelli, ma l'avv. Carabellese, parto civile Scalerà, domanda la parola per chiedere che, data l'importanza della deposiziono che si sta per raccogliere, sia permesso alle parti lese di rientrare nell'aula, perchè ritiene la loro presenza necessaria. Pres. : — Io credo che questo non sia il momento opportuno per risolvere la questione. Spero cito ciò possa avvenire nella prossima udienza. Laperna: — Per conto mio il signor Presidente faccia quello che vuole; le mie questioni personali le sistemo da me, nell'aula 0 fuori. Pres. : — Va bone, allora no riparleremo nell'udienza di domani. Ayv. Carabellese: — M'associo a quanto dice il presidente. Vuol dire che si rimanda a domani la deposizione del signor Bonomelli. Su questo punto si impegna una discussione fra gli avvocati. I patroni di parto civile insistono perchè la deposizione Bonomelli avvenga alla presenza delle parti lese, la difesa chiede invece che il Bonomelli sia sentito subito. Laperna dichiara che, avendo l'impressione che si voglia impedire che venga sentito il teste Bonomelli, il quale fu veduto ieri dallo stesso avvocato a Milano mentre era avvicinato da uno dei fratelli Scalerà, .prega il presidente di revocare l'ordine dato nei riguardi degli Scalerà. « Più tardi — continua l'aw. Laperna — incontrai il Bonomelli il quale mi disse: « Domani ci vedremo a Roma ». E vi chi siete? gli domandai. Egli mi rispose: « Sono Bonomelli ». L'ho incontrato nuovamente, poco dopo, mentre oro al « Savini » ed egli mi disse: « Ho visto lo Scalerà, ma io dirò la verità Lo posso affermare che, in seguito ad un affare comune, gli Scalerà mi presentarono un conto in cui figuravano 50 mila lire come r, pourboire » ai funzionari delle ferrovie ». In segnilo a eia il presidente dispone che sia mantenuto l'ordine emanato contro gli Scalerà e che venga inteso intanto il teste Bonomelli, rinviando le contestazioni alla prossima udienza. Una grave deposizione Sale dunque alla pedana il signor Bonomelli Luigi, il quale interrogato sulla denuncia che egli avrebbe presentato all'on. De Capitani contro gli Scalerà e il comm. Alferi, rispondo: — Verso la metà dell'aprile 1922, io, il dottor Luisolti 0 certo Presti di Verona, clic mi ora stato allora presentato dal Glisenti, ci recammo dall'on. Do Capitani, sotto segretario ni Tesoro e presidente del Comitato liquidatore, por lagnarci che lo nostre ripetuto domande di assegnazione di materiali non avevano mai seguito. Facemmo rilevare all'on. De Capitani cito lo Cooperativo facenti capo al gruppo Scalerà c al gruppo Anseatico ottenevano quasi sempre assegnazioni, mentre le nostre erano sempre escluse. Ad un certo punto il dottor Glisenti asserì che gli constava che lo Scolora aveva dato 30 mila lire al comm. Alferi. No rimasi molto sorpreso, in quanto avevo ottima opinione del comm. Alferi. L'on. Do Capitani ci pregò di fargli tenere un memoriale, confermante ciò che verbalmente gli avevamo esposto. Alta sera, all'appuntamento fissato per redigere il memoriale, il dott.. Glisenti si rifiutò, dicendo che non gli sembrava opportuno farlo. Allora redassi il memoriale per conto mio, confermando ciò elio avevo detto al De Capitani e facendo rilevare, elio il dottor Glisenti non voleva piti mantenere la promessa eli firmare. Nello stesso memoriale ricordavo la grave accusa elio verbalmente aveva lanciato il Glisenti contro il comin. Alferi, accusa di cui il Glisenti stesso, in quel giorno, parlò alla presenza dei signori Rizzi di Chiari, Bordini Anselmo di Milano 0 di altri, che ora non ricordo, c di cui mi riserbo di indicare il nome. Il memoriale fu da tuo presentato ai commesso di S. E. De capitaci, alla presenza del signor Bordini. Presidente: -- Sarebbe bone domandare nll'on. De Capitani, qui presente, so dopo le dichiarazioni" del signor Bonomelli, ricorda qualche cosa di più di quanto non rammentasse prima. De Capitani: — Ricordo di aver visto il signor Bonomelli a Milano, durante l'inaugurazione di una casa per i soci di una Cooperativa, ma non mi ricordo che rio il Bonomelli né il dottor Glisenti né altri sinno venuti a farmi generiche proteste. Bonomelli: — Lo protesto del dottor Glisenti erano specifiche. Do Capitani, continuando: — Non ricordo neppure che mi sia stato presentato a questo proposito un memoriale. Bonomelli: —* 11 memoriale fu presentato ad un commesso, che. aveva accompagnato l'on. De Capitani a- Milano. Presidente all'on. De Capitani: — Come si chiamava il suo commesso? Do Capitani: — Si chinina Pizzarri. L'on. Da Capitani è licenziato e il Bonomelli, c -'itinuando nella deposizione, ilice; — Il testo del mio memoriale fu dà me letto a parecchi rappresentanti di cooperative. Appena i fratelli Scalerà» lo seppero mi invitarono noi loro studio, in via San Vitale, dove io lo lessi a loro richiesta e confermai il mio memoriale. Dopo là lettura, i fratelli Sca. lora mi ingiuriarono e malmenarono, mettendomi alla porta. Io non reagii, anche per la presenza di un grosso cane lupo, che mi incuteva un certo rispetto. Avv. Cartasegna, sorridendo:" — Era un cane poliziotto. Laperna: — In questo caso avrebbe afferrato alla gola i suoi padroni. Testo: — Per lo percosso 0 lo ingiurie dogli Scalerà presentai quercia, che poi fu rimessa. Laperna: — Il testo ha avuto in questi giorni occasiono di incontrare qualcuno dogli Scalerà? Toste: — Incontrai a Milano, al Biffi, il signor Carlo Scalerà, il fiutile mi chiese se io confermavo la deposizione del testo Soevola. Gli risposi che, in massima, dovevo conformarla pure rettificandola in parte. Lo Scalerà allora mi consigliò a badare bene a ciò che dicovo perchè egli saneva cito il dottor Glisenti aveva già telegrafato al pre. sidente del Tribunale, smentendo lo Rcevola. Lo Scalerà ini disse anche che io notavo non confermare precisamente i fatti e dire che non ino no ricordavo con precisione li testo aggiungo poi elio la. sera stessa 1n cui deposo in udienza il toste Sorvola, gli fu spedito dagli Scalerà un telegramma urgeutissitiio co! quale lo si invitava a recarsi's"bito a Roma per smentire l'nfformaziooo ri'-1 lo Soevola. A domanda dell'on. Nicolai il Bonomelli risponde : — Una volta il signor Eo«i mi tnostrò^dìTe lettere, una delie quali in tìnta 24. aprile 1022, nella quale il rag Osta scriveva al Bossi.' presidente della sur cooperativa: « Bonomelli è vernilo a Roma a foro rumore: hanno sospeso tutte le assegnazioni in corso ». Nell'altra lettera il rag. Osta, parlava di una banda Scalern-Boiiontelli e scriveva che Chiunque volesse fare contratti di residuati doveva andare per forza dagli Scalerà, altrimenti restava a mani vuote. Nella stessa lettera, che credo fosse del 1020, il rag. Osta scrìveva ohe gli Scolora avevano un grande ascendente siti funzionari dello Ferrovie. Osta: — Ricorda il testo di essere stato mio socio ? Teste":" — Socio no; .immetto 60I0 di avere concluso l'affare di 'l'orino col signor Scalerà. Lo Scalerà mi era stato presentato dal commendatore Porta di Milano. Finalmente alle 20 la lunga c accalorata udienza è tolta e rinviata a venerdì prossimo.