Lo spauracchio comunista smontato in Senato dallo stesso Mussolini

Lo spauracchio comunista smontato in Senato dallo stesso Mussolini Lo spauracchio comunista smontato in Senato dallo stesso Mussolini La sua smentita alia campagna fascista contro i rappresentanti della Russia in Italia Roma. 20 notte. E' un luogo comune, ormai, che quando l'on. Mussolini parla di politica estera le ragioni di opposizione vengono quasi sempre a mancare. In realtà il presidente del Consiglio si ispira, nella trattazione della politica estera, a criteri di buon senso e di moderazione, che rendono quasi sempre omaggio a quelle direttive liberali e democratiche che sono patrimonio intangibile di quei partiti che nella politica, interna non trovano possibilità di conciliazione col., l'attuale Governo. Il discorso pronunciato stasera al Senato dal presidente del Consiglio non offre il fianco a critiche sostanziali. La stessa dichiarazione, rigidamente contraria, alla annessione dell'Austria alla Germania -assai discutibile per tutti coloro che vagheggiano nell'interesse della pace vera un sistema politico fondato sul principio di nazionalità e sull'autodecisione dei popoli, che furono la grande idealità della guerra — va riguardata, a nostro avviso, 'come una conseguenza dell'attuale situazione internazionale, agitata purtroppo do egoismi ciechi e da spirito di rappresaglia. La politica di una grande Potenza non può prescindere dalia realtà concreta, pur non perdendo di vista le ultime mète ideali. Lo stesso on. Mussolini, del resto, ha chiaramente accennato a questa situazione quando, a proposito dell'elezione di Hindenburg, ha dichiarato che tale elezione doveva essere considerata anche come il risultato di quella politica che va dal trattato di Versailles in poi. Giustissimo. Senonchè, si. potrebbe osservare che l'onorevole Mussolini, nella sua qualità di ministro degli Esteri, non ha fatto in passato tutto quanto era in suo potere per attenuare la politica del trattato di Versailles, quando agevolò l'azione della Francia contro la Germania mediante l'invasione della Ru.hr, ed era un momento propizio per favorire una" politico, di pace vera, atta a mitigare gli effetti funesti del trattato di Versailles. Favorevole impressione ha prodotto in tutta l'assemblea la dichiarazione riguardante i nostri rapporti colla Jugoslavia, che sono, più che cordiali, " ottimi », e che fanno bene sperare dei risultati dei lavori affidati alla Conferenza itolo-jugoslavu, soprattutto so i rappresentanti della Jugoslavia attenueranno certe intransigenze ombrose, che prolungano, oltre ogni giusta previsione, i lavori in corso, dai quali devono uscire ben 28 accordi secondari. Ugualmente confortanti sono le notizie e i dati statistici che si riferiscono a Fiume. La gloriosa città adriatica va riprendendo lavoro e vita., va sollevandosi rapidamente dalla ferite e dai dolori (lei suo lungo martirio, mentre le altre città redente — primissima Trieste, come ebbe occasione di dimostrare il Cabiati — vanno intensiiicando il traffico e moltiplicando la ricchezza e la prosperità. Rispondendo poi al senatore Garofalo il presidente del Consiglio ha colto ancora una volta l'occasione per ribadire il suo punto di vista nei riguardi della Russia uscita dalla rivoluzione. L'on. Mussolini ha tenuto sempre a distinguere la Russia dal bolscevismo; la politica che 10 Stato italiano deve fare verso la grande nazione slava., da quella che esso si propone di seguire nei confronti della propaganda bolscevica. Si tratta in realtà di due cose ben distinte e separate. Verso la Russia rinnovatasi attravèrso una grande rivoluzione, l'on. Mussolini non1 ha mai nascosto una certa simpatia. Nessuno, che abbia senso storico, può, invero, chiudere gli occhi davanti al fenomeno grandioso della rivoluzione russa, che ha crealo, sia pure contraddicendo olle sue ideologie, la piccola proprietà esteso ad nitro. 10(1 milioni! di contadini.'Mentre sotto il'ultimo zar i proprietari erano poco più di 100 mila; nessuno clic ragioni può non rendersi conto della necessità imperiosa di istituire rapporti di buona amicizia con un inondo destinato a cesi gronde -avvenire. 11 problema del bolscevismo, del così detto pericolo bolscevico, è invece un problema di politica interna, anche por la buona ragione che in Russia il bolscevismo è completamento fallito. Il comunismo è rimasto una cornice senza quadro. Il nuovo regime ha distrutto persino il u mir », che era l'unica, istituzione comunista esistente sotto gli zar. Categoriche, pertanto, le dichiarazioni sul comunismo italiano, la portata del quale l'on. Mussolini ha ridotto alle giuste proporzioni: « si tratta di forze esigue, appena 30.00(1 persone che non hanno grandi entrature fra le masse operaie; 30.000 persone che il Governo conosce e vigila attentamente; non c'è luogo quindi pei' preoccupazioni, che sarebbero irragionevoli ». Questo affermazioni sono stato accolto con soddisfazione dal Senato. Sellimene, so è vero, com'è vero, clic ogni pericolo comunista è dileguato, si avrebbe ragione di aspettarsi dal Governo un passo decisivo verso la normalizzazione e il ripristino di tutte le libertà garantite dalle istituzioni fondamentali dello Stato italiano monarchico e costituzionale. Le dichiarazioni concernenti il patto di garanzia e l'entrata della Germania nella Lega delle Nazioni — di cui l'on. Mussolini ha mostrato di valutare tutta l'importanza con espressioni in contrasto con atteggiamenti del passato — non possono non riuscire gradite a tutti coloro che nella Lega dello. Nazioni non vedono un organismo accademico, ma un grande istituto destinato ad assumere in avvenire un'importanza sempre maggiore, e presso il quale l'Italia deve essere validamente rappresentata e far sentire la sua voce, che sarà tanto, più autorevole quanto più la sua politica interna ed estera si ispireranno a quelle supreme idealità che hanno dato vita alla Lega stessa. La parte culminante del discorso è stata indubbiamente quello, che si è riferita alla questione dei debiti con l'America. Il presidente del Consiglio — ricordate le perdilo gravi dell'Italia in guerra, per cui •i si comprende come in fondo alla nostra coscienza vi sia qualche cosa che geme » — ha affermato che « bisogna agire nella realtà come essa ci vjene presentata »; donde ne consegne che il Governo italiano riconosce il suo debito e pagherà: pagherà compatibilmente con là situazione economica presente e futura.. Ma è chiaro che, dato il sacrificio compiuto dall'Italia per la guerra e dato che il volume della nostra ricchezza e un quinto di quella della Frància e non è nemmeno paragonabile a quella inglese, al nostro paese dovrebbe almeno essere riservata quella che si chioma la clausola della nazione più favorita. Con queste dichiarazioni, non nuove del resto da porte sua, il presidente del Consiglio ha riaffermato la continuità della poMtica italiana in questa materia.'A tali criteri si ispirarono tutti j precedenti Governi: quello di Nitti nel 1919, quello di Giolitti nel 1920 e quello di Bonomi nel 1921. Il punto di vista italiano fu in ogni tempo costante: la questione doversi risolverò secondo il diritto non disgiunto da equità. Il Governo dell'on. Giolitti, anche in questa materia, impostò la questiona in termini perfètti, quando il 20 dicembre 1920 il ministro Mèda si augurò una soluzione che tenesse conto della riotura, e dell'origine dei debiti dell'Italia verso l'America. « Molta parte dei crediti — diceva l'on. Meda — è stata impiegata per pagamento di forniture ricevute dall'industria dei paesi mutuanti, a prezzi che hanno lasciato larghissimi margini di profitto ai fornitori ». Questa tesi fu svolta di recente in Senato dai senatori Peano e Rolandi-Ricci, che la illustrarono con ■impressionante ricchezza di dettagli arrivando, come è noto, alla conclusione che il reale effettivo debito dell'Italia verso l'America (tenuto conto delle esportazioni fo.tte dagli Stati Uniti in Italia durante la guerra e dei prezzi eccezionali ed in oro), doveva essere valutata non già od un miliardo e 631 milioni di dollari, ma a 697 milioni circa. Non è il caso di indugiarci su tale questione non nuova e di carattere essenzialmente tecnico. Qui basta riaffermare la necessità di .riguardare i debiti dell'Italia verso l'America secondo un criterio di ragionevole equità. Per l'Italia si tratta di una questione di capitale Importanza. Fintantoché non saremo arrivati ad un onesto regolamento del nostro debito verso l'America, od anche verso l'Inghilterra, noi non avremo mai nè un vero pareggio, nè una vera stabilizzazione della moneta. Per conseguire lai fine, essenzialmente vitale per l'avvenire del nostro paese, è forse opportuno non dianenliicarc che la mentalità anglo-sassone pur così positiva, non è offattu insensibile a. quella idealità di pace, di giustizia, di umanità, che suini il palrimonio inalienabile della civillà moderna. M, La seduta Roma, 20, notte. Sotio la presidenza del Presidente Tommaso Tiltoni, la seduta è aperta alle ore Iti PRESIDENTE: — Il Senato nel comitato segreto di ieri ha deliberato di recarsi in corpo, il giorno della ricorrenza dello Statuto, a presentare un indirizzo a S. M. il Re ed ha deliberato altresì che l'indirizzo sia approvato in una speciale solenne seduta, che ne venga affidata la relazione ad una eommis. sione dolio cui nomina ha incaricato il Presidente il quale dovrà anche presiederla Obbedendo al voto del Senato, ha chiamato a far parte della Commissione i senatori Barziioi. Berenini, Boschi, Diaz, Facto Gentile, Luzzatti. Scialoja c ì'haon di Revel PRESIDENTE comunica che la Commissio. ilo por la verifica dei titoli dei nuovi senaturi, in seguito alla deliberazione presa dal ."-oliato in Comitato segreto, ha presentato le dimissioni lo quali riguardano i membri della Commissione presenti nella seduta di ddmlaSCrsphnczPU . l e i i MELODIA e SCHANZER propongono che le dimissioni non siano accettate (approvato). PETITTI DI RORETO. reduce dalla Grecia dove, sono stale rese grandi onoranze alla memoria di Santone Santarosa o degli italiani cadmi co\!i nell'ultima grande guerra, adempie al gradito incarico di portare a". Senato italiano il saluto del presidente del Consiglio greco. Governo e popolo greco furono uniti nelle onoranze ed egli portò il soluto del Re d'Italia, del Governo e del popolo italiano ai quattromila caduti che non hanno il conforto di dormire in terra italiana (approvazioni). Vada il nostro saluto a coloro che si sono sacrificati per la grandezza della patria (approvazioni generali). Ripresa la discussione del bilancio della P.'L, viene esaurito l'esame del capitoli e il disegno di legge è rinviato alla votazione. Un senatore che parla di bolscevismo Si inizia la discussione del bilancio degli affari esteri. DI ROASENDA accennando alle particolari questioni state svolte alla Camera dei deputati durante la discussione di questo bilancio, ricorda che il presidente del Consiglio si riservò nel suo discorso un* più ampia e dettagliata esposizione delle direttive del Governo. Ravvisa non inopportuno specialmente dopo l'avvenuta automatica scomparsa della Commissione di politica estera che anche i parlamentari espongano le loro vedute onde dimostrare l'interesse sempre crescente del paese alle questioni ili politica internazionale che hanno cosi largo riflesso sul suo prestigio e sul suo avvenire, Accenna alle varie questioni europee, in particolar modo al problema germanico. Parlando del movimento comunista, osserva clic per gli avvenimenti di Bulgaria una responsabilità morale potrebbe anche essere affacciata per le maggiori potenze e altri Stati che bornio determinato le necessità militari della Bulgaria nei limiti Insufficienti per il mantenimento dello stesso ordine, pubblico. L'insufficienza degli effettivi ha tolto al signor Zonlcoft la possibilità di dorè l'impressione di forza die avrebbe forse fatto venir meno nei comunisti ogni velleità di azione. Consiglia una maggiore larghezza di criteri \ orso da Bulgaria per l'avvenire. Trattando delle mene dei bolscevichi anche Italia e delle relative pubblicazioni del giornali, spera che il Governo possa tener lontano da noi ogni tendenza bolscevica nonché gli allarmi della opinione pubblica provocati in altri paesi dall'attività comunista talora esplicata anche da rappresentanti ufficiali dei sovletl con l'Intervento a 'manifestazioni di partito. Cita, in proposito, quanto avvenne a Parigi. L'oratore dà poi lettura di una informa zi mi e proveniente da Révul secondo la quale la scuola/ dei bombardieri a Smolensh si proporrebbe ili inviare un certo numero di allievi diplomati all'estero por servire quali istruttori presso i comunisti locali. ìai Francia, l'Inghilterra, l'Italia e la Germania riceverebbero per ciascuna tei di questi ospiti poco desiderati. Se la notizia non è fantastica, vigili il Governo. Malgrado tutto ciò, egli non disapprova l'avvenuto ristabilimento delle relazioni ufficiali con la Russia perchè, a parte il tornaconto commerciale, ritiene che l'avere o il mantenere il contatto sia sempre buona norma politica. GAROFALO riprendendo l'argomento del comunismo, dice di aver sentito parlare di centinaia di addotti diplomatici e consolare del governo dei Sovieti. Sarebbe lieto che la voce non fosso vera; è in dubbio però che in Italia si aggirino parecchi bolscevichi. Ogni vigilanza all'interno sarebbe inefficace; è al confine che deve essere fatta la vigilanza al fino di respingere i sospetti, coloro che non possono giustificare la loro venuta in Italia. Cosi fanno gli Stati Uniti. Confida che l'onorevòlo Mussolini, che seppe debellore i comunisti italiani, saprà salvare l'Italia dal comunismo intorno: saprà salvarla anche da quello straniero (applausi). BAVA, relatore: — La Commissione di finanza esaminato il triplice bilancio ha studiato lo spese ed ha vislo che gli stanziamenti rispondono ai bisogni della nazioneHa approvato con fiducia la politica estera del ministero. Dopo ciò non può che auguravi' che il Senato approvi il bilancio e che le finanze d'Italia possano permettere di aumentare in avvenire gli stanziamenti per lo maggiori fortune della nazione (a;jprouai.). Il ministro degli Esteri MUSSOLINI : — «Voglio in primo luogo tributare un ringraziamento al relatoro anche perchè la fatica è stata triplice: ha dovuto occuparsi del bilancio degli attart esteri, del fondo per l'emigrazione ed anche del bilancio dell'aviazione. Credo che questa sia l'ultima volta in cui il bilancio dell'aviazione viene aggregato a quello di altro ministero. Da ora in poi credo sarà autonomo. L'elezione di Hindenburg «Da qualche mese la politica europea si trova in un periodo di sosta. In una specie di tempo di arresto. Sepolto il protocollo, tulle le questioni che vi si connettevano sono rimaste in sospeso. Ciò è dovuto prima di nino alla crisi francese; poi a quella belga, io temo luogo alla crisi tedesca culminata coll'elezioné éii IJ:,..1~~' -.i -ti * — — o — ut lu.nn.a u u i il i i :i .1. j i t'ii iiw. di Hindenburg. 11 Govcno non so allarmalo per il fatto che 15 milil**.«tedeschi abbiano votato il nome del maresciallo olio guidò gli