Il "caso,, Devecchi ancora insoluto
Il "caso,, Devecchi ancora insoluto Il "caso,, Devecchi ancora insoluto La discussione al Sanato In Comitato segreto — La Commissiona per la verifica rassegna le dimissioni. Roma, 19 notte. Come abbiamo annunciato, oggi il Senato si è riunito in Comitato segreto per pronunciarsi sull'interpretazione dell'art. 33 dello Statuto, concernente le categorie per la nomina a senatore. Il quesito era stato sollevato dalla commissione per la verifica dei poteri, la quale, dovendo decidere in merito alla nomina dell'on. Devecchi, proposto per la categoria sesta, che riguarda gli ambasciatori, ha ritenuto opportuno di interrogare il Senato, eoltoponendogli 11 quesito se la carica di governatore rivestita dal Deveccbi. possa equipararsi a quella di ambasciatore. Occorre avvertire che la Commissione per la verifica del poteri non ha prospettato il caso particolare dell'on. Devecchi, bensì si è limitata a porre una questione di massima, se cioè l'ufficio di governatore coloniale, che non è compreso in nessuna delle categorie dell'art. 33 dello Statuto, possa essere considerato — dato che quando lo Statuto fu promulgato tale uffldo non esisteva — analogo a quello di ambasciatore. In tale senso la questione è stata oggi prospettata in Senato, riunito in Comitato segreto, dal relatore della Commissione, sen. Pagliano. La discussione si è perciò iniziata sulla questione di massima, non già sul coso particolare al quale essa si riferiva. Il sen. Gallini si è pronunciato nettamente contrario alla parificazione delle due cariche. A tale riguardo, richiamandosi al commento del Racioppl allo Statuto, ha osservato che le categorie per la nomina a senatore sono tassativamente stabilite dallo Statuto, il quale stabilisce per alcune categorie la permanenza di un congruo periodo di tempo in determinati uffici, appunto per evitare che il Governo possa valersene per la nomina di persone che. non abbiano tutti i titoli richiesti. Ha quim'l preso la parola il sen. Scialoja, il quale ha mosso innanzitutto una questione pregiudiziale, notando che il Senato non può pronun. darsi su una questione di carattere generale, senza riferirsi a casi specifici. Circa il quesito proposto dalla Commissione, il sen. Scialoja ha sostenuto che il governatore non può paragonarsi ad ambasciatore, trattandosi di due uffici ben diversi. Tutt'al più può considerarsi, in qualche modo, analogo al prefetto 0 al mtnistrot. un po' più del prefetto ertsjnn po' meno del ministro. Avendo la Commissione sollevato una questione di massima e non già un caso preciso, il Senato non può esprimere il suo parere. Il Senato mio prendere una. deliberazione, non su questioni di-massima, ma qualora gli venga sottoposta una forma concreta. Formuli la Commissione le sue conclusioni sul caso Deveccbi. e quando tali conclusioni saranno comunicate al Senato, questi In sede di convalida potrà pronunciarsi. In sen. Schanzer ha anch'egli insistito sul.la pregiudiziale illustrata dal sen. Scialoia, osservando che il Senato non è un Consiglio di Stato che può dare pareri, ma un Corpo legislativo, che deve decidere secondo lo Statuto e il suo Regolamento. Il sen. Cefaly ha affermato che è assai pericoloso stabilire un precedente di interpretazione di massima, indipendentemente da casi concreti, perchè può avvenire che il Senato prenda una determinata soluzione dt massima e poi neghi di attribuirla ad una determinata persona. Non bisogna mai mettere il Senato in condizione di doversi contradire. Il sen. Corbino ha presentato mi ordine del giorno, con il quale ha proposto di non addivenire ad alcuna risoluzione per le ragioni esposte dai senatori Scialoja e Schanzer. A tale ordine del giorno si ò associato anche il sen. Spìrito. Ha quindi parlato il sen. Giardino, presidente della Commissione, ribadendo lo ragioni esposte dal relatore sen. Pagliano, ed ha insistito nel ritenere che la Commissione per la verifica dei titoli possa softoijorre al Senato questioni di massima, indipendente* da casi concreti. l,a medesima opinione ha' espresso pure il sen. Tittoni. Messo ai voti l'ordine del giorno Corbino, contrario alla tesi della Commissione, il Ponato lo ha approvato a grandissima maggio, ranza. in seguito a ciò la Commissione ha rassegnatj le sue dimissioni. E cosi la questione da eósa sollevata non è stata risolta, c il caso Devecchl resta tuttora indeciso. «~o<
Luoghi citati: Roma
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