L'Associazione Nazionale Alpini in pellegrinaggio a Ceva

L'Associazione Nazionale Alpini in pellegrinaggio a Ceva L'Associazione Nazionale Alpini in pellegrinaggio a Ceva Cava 18 mattino. Dal maggio 1015 agli ultimi mesi di guerra, Ceva, la piccola città tra le Langhe e il Tanaro, fu una fucina inesausta di alpini. Giungevano le reclute, i richiamati, nei modesti panni borghesi, ne partivano in breve le penne d'aquila, pronte a tutti gli eroismi. Sono appunto dieci anni. I primi scaglioni di Alpini, Usuri e piemontesi affratellati partivano per i minacciati contini. Oggi, i rimasti, ritornano in amoroso pellegrinaggio a (.'.èva. Sotto il vessillo della Associazione Nazionale Alpini, i soldati eroici della montagna giungono nel decimo annuale a rivivere le giornate d'un altro ormai lontano maggio, giungono dalle valli del Piemonte, dalla Liguria, come allora, a frotte, schiamazzatiti, f.a sezione di Genova della A. N. Alpini, ideatrice ed organizzatrice del convegno di Ceva è quasi al completo: è guidata dal suo presidente avvocato Erizzo, mutilato di guerra, dal generale Poggi, vecchio alpino che, or sono parecchi lustri fu a Ceva sottotenente, dal colonnello Milanesi, prode penna d'aquila che da poco dovè abhanrlonare i suoi montanari per il comando dcll'87-o fanteria. Da Cuneo è giunto il colonnello Gerbino Promis valoroso cittadino di Ceva, il colonnello Giretto in rappresentanza del colonnello Bes; da Mondovi il colonnello Mazzoli che tutti gli alpini conobbero al comando ideila compagnia dei « Briganti », e tanti al' tri illustri o icnoti. tutti con l'orgoglio dì rimettere per un giorno il cappello alpino nel patriottico pellegrinaggio. - Malgrado la pioggia, gran massa di popolo accorse alla stazione ari attendere con le autorità cittadine, gli ospiti. Notiamo tra gli altri il sindaco cav. uff. A. Semina, il capitano Regis comandante il presidio, il capitano M. Basiglio presidente della A. N. C. U colonnello Cocca, l'assessore sig. Valentino Ceppi, le rappresentanze delle Associazioni locali con bandiera. Mentre s'inizia il corteo al suono di inni patriottici, appare finalmente un primo raggio di sole. Il lungo corteo attraversa tra ali di popolo la città. I vpcchi alpini depongono con patriottico gentile pensiero corone d'aV loro alla lapide ricordante i caduti, a quella che ricorda eli eroi Cevesi ten. Promis caduto in Libia p leu. A[ vascello CarloHo caduto a Tien-Tsin. ni monumento n Giuseppe Galliano, l'eroe rif Malvalle, e si dirigono quinto aR» «sema dove per la prima volta ve- stirono il grigio-verde. Quivi il eindaco dà il benvenuto a nome della città di Ceva. Parlano ancora, inneggiando alla patria e agli alpini, il colonnello Cocca, l'avv. Erizzo, il pretore aw. Rolleri, e 6i procede, alla muratura di una lapide ricordante questo decimo annuale. l'vecchi soldati hanno incontrato i vecchi comandanti, antichi amici di tempi lontani si riconoscono, parlano animatamente di trincee, di combattimenti, rievocano date e fatti d'arme.*E la gaiezza pervade tutta la città, Lmentre echeggiano le canzoni della montagna. A poco a poco si formano gruppi che ingrossano, rivolti tutti ad una mèta : è mezzogiorno e nel vasto locale messo a disposizione dal Municipio oltre duecento ex-alpini si danno convegno per il pranzo. A fine tavola hanno gentili parole per la città di Ceva i sigg. aw. Pertica, il colonnello Mazzoli, 11 generale Poggio, l'avv. Erlzzo, il dott. Canata, il colonnello Garibbo ed altri, a cui risponde il sindaco. n Municipio offri, mentre la Banda cittadina dava concerto in piazza, un ricevimento agli ospiti. » o »

Luoghi citati: Ceva, Genova, Libia, Liguria, Piemonte