Inizio della "rotazione,, dei Sottosegretari

Inizio della "rotazione,, dei Sottosegretari Inizio della "rotazione,, dei Sottosegretari 11 farlnacciano 011. Attilio Terrazzi sostituisce agl'Interni l'on. Grandi, che passa agli Esteri - Le alte nomine militari approvate dal Consiglio dei Ministri L'odierna ripresa della Camera » Il voto amministrativo alle donne: il Comitato di maggioranza è in prevalenza contrarlo, ma prenderà oggi istruzioni da Mussolini noma, 13 notte. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi stamani, ha deliberato le seguenti nomine proposte dal]'on. Mussolini per completare i quadri dell'alta gerarchia delle forze militari del paese : esercito: ,S. E. il generale d'esercito Pietro Badoglio: \ rapo di Stalo Maggiore Generale, ^f. E. generale comandante di Corpo d'ari mata Barrilo Grazioli: sottocapo 1 di Stato Maggiore con giurisdizioni ne limitata all'esercito. E. generale di brigata Ugo Cavallcro: sottosegretario di Stato per la j Guerra. SBRINA: E. il vice-ammiraglio d'armata barone < Alfredo Aclon: capo di Stato Mag1 giore. Volitano di vascello Giuseppe Canlù: sot- ' tocapn di Stato Maggiore. Cc,sitroaminiras'lio Giuseppe Sirianni: sottosegretario di Stato per la Marina. AERONAUTICA. E. il generale Pier Ruggero Piccio: capo ( . «li Stato Maggiore. Tenente colonnello Fernando Tassone-, sot- v. focapo di Stato Maggiore. °- ^ il generale di divisione Alberto Bon\ :-ini: sottosegretario di Stato per l'aeronautica. ' Comunicato ufficiale, dando notizia di queste nomine soggiunge: " 9^'sti uomini, clie hanno una vasta esi sono2"' od "n nl'iI,an,e Passato di guerra degli £ riinazic già posti al lavoro. La coordinazione piriti, necessario preludio alla coor- d i ade;. snllec.it ne degli sforzi, uare ì mezzi e esiste. Ora si tratta gli ordinamenti con , .Jdinc non disgiunta dalla più grande {«ione, trattandosi di problemi delitifano SrmidabUi, dalla cui soluzione più o f'rflpip I*e,ire dipende la maggiore o minore minrv z!l dell'armata, quindi la maggiore o minoig sicurezza tiella nazione ». r™.tre, il Consiglio dei Ministri ha apP10.v.ito queste due nòmine a Sottosegrete,,|di Stato: a^li interni: On. Attilio Terrazzi. *3li esteri: On. Dino Grandi. h nuovo sottosegretario e Farinacci .Puesti due ritocchi approvati dal Consi*.'iir dei Ministri ai sottoportafogli erano sl.al' decisi dall'on. Mussolini sin dà dome'"l". scorsa. Subito se ne ebbe notizia nepu ambienti politici e parlamentari, ma 2 a contemporaneamente i giornali furoJJJÌ 'dffidati dal farne alcun cenno, ed unfoKM'?n i'anese, che lunedi volle rompere la. .j£j«èg.na, fu soggetto a sequestro; Natu™"riente, il divieto non valseTier Cremona ■^J'ova (e nenmieno per il giornale ferrare. '°.del « generale » Balbo) sulle colonne "?ì quale, forse per creare un fatto conil,nlto, l'on. Farinacci potè ieri annunziare Jo Jpostantento di Grandi e l'assunzione di Tei le bai al na; CRT ni Seuonchè ieri stesso pareva che «ioni del Teruzzi — candidato del se- Ilario del partito — fossero alquanto ri"Jyito: era sorta una nuova candidatura .jttoporfaglio del Viminale nella persoci deputato trentino Lunelli, e pareva |u questo nome appunto dovesse ferla scelta del Consiglio dei Ministri. J*' cos'i fosse stato, l'on. Teruzzi sarebJ?°. gridato invece alle Colonie, come vice I'1 f-càlea.; e forse un altro cambiamento sarebbe avvenuto nel sottosegretariato della mai/jnu mercantile per un criterio meramente regionale. L'on. Teruzzi stesso, giunto stamane da Milano, mostrava di non essere hen0 informato sulla sua sorte; ma mijntre l'on. Teruzzi era incerto, il C.ousifrjj,, (j0j Ministri deliberava di chia111V,1,'0 il deputato di Lecco a collaborare c"li°ii. Federzoni. .. 1 intanto, negli ambienti politici e sotto"nefta la nomina dell'on. Teruzzi. La iiiiov, „ sotlòcccellonza » al dicastero che l>resi,tic {)]|a p0)j(jCil fascista più diseus.? infatti una delle colonne dell'» interi "|;ino fascista », un furiuacciaiio della l'I" " H'acqua; e non per nulla — come abu*riW !llVPmiato più sopra — la sua can«"iiatni, .,| sotlosegretariuto degli Interni ° sostenuta con successo dal focoso segTtMn,i,, generalo ,)(,] partito. Il Teruzzi, insies,. ,.,-„, Michele Bianchi, Achille Starali'' r Wuscppe Bastinnini, na fatto parte a itinon degù organi direttivi del fascismo, i ''ti11"1"'1" f,i fìlùestu nomina la filofascista 1 f;i,..,.„ scrivo stasera : ' Q'jpsin nomina dà al rimaneggiamento u'' ra*!ii|.:;■■ politico, non nel senso che ge!!ln!viiic -i sarebbe desiderato, mentre da i'-,.rl -'vuol'' vedere nella nomina rieU'ouore\oie iSi'Ui./.i i, sottosegretario agli Interni '!"/! IJiosfn alle voci di nuovi orientamenti dona Qijiij.a fascista, spccinlmeiite in conV s".^n& del iin*snggio che il Sovrano indiai Parse noi giorno dello Statuto. |»rn à vedere sn il grande rimpasto, ilio essere addirittura ciclonico per i sotT'tar: ili Siam e clic fri diceva dovesse iger'e ulnchn più di uri ministro, si é '".''Vito coi lievi rimaiieggiameiiti odiCTiii .'' isotto-compagine niliiistorlale, oppure se differito, come si ò detto, a dopo la ' "IVira della Camera ». quanto poi alla sc<:ta dell'on. Dino '"jidi per l'alta carica, sono attribuiti — ^ornativo _ alla, necessità dente del Consiglio di essere iialmentn liberato dalle cure della pò"'"fi estera, in special modo per la parte ''JJJ*. ,.si riferisce al cerimoniale, dovendo ''-'"•in particola!' modo attendere alle litioVft sistenuizioni militari, difatto unificate la sua. direzione. Già prima dell'avito del fascismo al governo l'o'n. Grandi nii assolto incarichi di politica estera rap'PrRientando l'Italia a Ginevra alla Confcreii',ft del lavoro. ,Db Stefani più forie che mai,. .-V'Giornale d'Italia riferisce che l'on. ,''sKolini, a chi lo interrogava in proposil0aei giorni scorsi, ha risposto: Ho altro per il capo in questo momon"'Non sento alcun bisogno di rimpasti per f\ Se mai, se ne parlerà a luglio! "\uUeRto senso il capo del Governo si n»** esr|resso anche con qualche persod2h .parl!lniei'tare. Ciò ìifiuoslante, la j?*lslori0 di un largo rimaneggiamento o. Gabinetto, dopo hi ripresa della CameS continua ad essere assai accreditata V1 9!jcoli politici romani. E* noto che si l'AnC£0 Parlato di una sostituzione dc!»■». Pe. Stefani. Ora, l'organo personale ministro dp|i0 Finanze L'Arcuo di ^— pubblica una corrjspondenia ro- ('';»idi per l'altf ni% sfere govr ''"Qfhn il preside pai mana dal titolo assai significativo : « La campagna contro De Stefani. La posizione del ministro più forte che mai » . Il giornale veronese risponde agli on. Bottai e Balbo per i loro recenti attacchi alle responsabilità politiche e finanziarie del ministro e scrive. Al Bottai dice: « Egli parte :n guerra contro l'on. De Stefani, chiamandolo il pencolante ministro ed il mancato rlvalutatore della lira, ignorando forse, nella sua giovanile leggerezza, che queste maligne svalutazioni dell'azione del ministro delle finanze, fatte dai 6Uoi partigiani, contribuiscano, più dei mille imponderabili ed inspiegabili fattori che agiscono sul cambio, a diffondere all'estero la sfiducia sull'azione fattiva del Governo nazionale. E' logico che dagli stranieri si ragioni cosi: se i fascisti stessi dichiarano un bluff tutta la ricostruzione finanziaria d'Italia, perchè rtitti'Mimo crederci noi? Tale il beneficio che arreca alla Nazione l'opera di codesto estremista senza pantofole, deplorato dalla direzione del Partito per i suoi atteggiamenti, che vorrebbero essere geniali e sono invece di una stucchevole e pedestre monotonia ». E per il « generale » Balbo:. ■j Ammettiamo, pure che l'on. Balbo, nella sua alta ( 1) competenza finanziaria sia in buona fede. Ma se egli è, come afferma, amico del ministro delle Finanze e disciplinato fascista, non avrebbe fatto meglio a comunicare le sue apprensioni a quattr'occhi all'on. De Stefani? Avrebbe certo avuto maggiore soddisfazione, che non pubblicando, a scopo elettorale, le sue querimonie 6ul giornale di Ferrara ». Il corrispondente del giornale veronese aggiunge: « Fort una tamente* nelle alte 6fera del Partito e del Governo si liudica e si considera l'on. De Stefani per quello che vale. Pos60 confermarvi che realmente l'on. De Stefani non è stato mai tanto saldo nel suo seggio ministeriale quanto ora ». Gioilttl parlerà per II voto alle donne? Alla vigilia della ripresa parlamentare, i corridoi di Montecitorio erano stamane notevolmente animati. Molti arrivi di deputati si annunziano per domani, anche dei partiti di opposizione. La seduta parlamentare di domani si inizierà con la commemorazione degli ex-deputati defunti durante le vacanze, tra i quali l'on. Giovanni Bosadi, l'on. Capobianco e l'on. Vaisso. Si procederà in seguito allo svolgimento delle interrogaizoni e poi al sorteggio degli uffici. Si inizierà quindi la discussione del disegno di legge contenente disposizioni eccezionali per lo sfratto dei locali ad uso di abitazione e del disegno di legge per modificazioni dell'art. 941 del codice di procedura penale relativo alla esecutorietà delle sentenze straniere in Italia. Poiché la discussione su questi progetti si prevede brevissima, ed entrambi passeranno senza modificazioni, la Camera passerà nella giornata stessa di domani al progetto per l'elettorato femminile amministrativo. Su questo progetto i pareri della maggioranza sono ancora divisi, ma si ritiene che l'intervento personale di Mussolini varrà a far prevalere la tesi strenuamente sostenuta dall'on. Acerbo, contro quella anti-feniminista dell'on. Lupi. A favore del voto alle donne — si assicura — parlerà anche l'on. Giolitti, il quale ebbe già occasione di manifestarsi in questo senso, quale presidente della Commissione che nella passata legislatura esaminò un analogo disegno di legge. L'on. Giolitti, tuttavia, non interverrà alla prima seduta della Camera. Dal numero degli iscritti è presumibile che la Camera dovrà occuparsi di questo argomento anche nelle sedute di venerdì e sabato. Il Gomitato di maggioranza •Intanto, della questione del voto amministrativo alle donne si è occupato anche il Comitato di maggioranza, riunitosi oggi sotto la presidenza dell'on. Torre Andrea. Erano presenti : Bottai, Romano Ruggero,. Caradonna, Madia, Lessona, Venino e Pennavaria; avevano giustificato la loro assenza gli on. De Capitani, Martire e Miliani. Nell'adunanza si è svolta una discussione abbastanza vivace sulla questione del voto femminile perchè in seno al Comitato — che rispecchia naturalmente le tendente della Camera — sono in prevalenza i contrari al progetto. Ci risulta, per esempio, che quasi tutti i componenti il Comitato della maggioranza hanno espresso parere contrario al disegno di legge, che è stato sostenuto unicamente dagli on. Bottai e Martire, il quale ultimo si è detto sicuro di interpretare in questo atteggiamento il pensiero dell'Unione delle donne cattoliche. Nella discussione odierna gli oratori hanno poi ricordato lo discussioni svoltesi negli Fffici, per dedurne la palese avversione della maggioranza della Camera alla innovazione. Seuonchè il Comitato ha deciso di recarsi domani a palazzo Chigi per chiedere all'oli. Mussolini... direttive precise, da dare, poi alla maggioranza. Il Comitato si è anche occupato della questione dei festeggiamenti da tributarsi al Sovrano per il i'ó.o anniversario della sua. assunzione al trono, ed ha stabilito di recarsi domani dall'on. Casertano per prendere accordi in proposito. Dopo i duo colloqui il Comitato si riunirà di nuovo nella stessa mattinata di domani per deliberare in merito ad entrambi gli argomenti. Gli ulteriori lavori della camera Dopo la. questione del voto alle donne, la Camera terrà una seduta segreta per approvare, il proprio bilancio; quindi discuterà il disegno di legge per l'approvazione globale ilei consuntivi, e infine il disegno di legge per la. delega al Governo della facoltà di emendare il Codice Penale, di procedura penale e la legge sulla Pubblica-sicurezza e sull'ordinamento giudiziàrio."Nogli ambienti della maggioranza si ritiene che il disegno di legge non richiederà che una breve discussione, perchè la relaziono fisserà i limiti entro i quali dovrà svolgersi l'attività riformatrice del governo. Non ò escluso che nella stessa settimana ventura In. ('.laniera, possa approvare i progetti militari per la preparazione della nazione in guerra già approvati dal Senato e per l'alto coniando. Quest'ultimo trovasi attualmente dinanzi all'assemblea legislativa vitalizia e l'on. Giardino ha presentato appunto oggi la sua relazione ai Senato. Sgombrato il terreno di queste questioni la Camera procederà all'esame degli altri argomenti : trattati, legge organica per la disciplina ilei decreti legge frii cui si occuperà il Consiglio dei ministri di venerdì) ecc. Tutto lascia credere che le previsioni già fatte circa, la chiusura (per il » o il i giugno) vengano confermate. Per domaii sono convocate, oltreché ja sottogiunta dei trattati e tariffe, la Commissione che esamina il disegno di legge sull'attività delle associazioni segrete, la Commissione che esamina il disegno di legge per l'affrancazione dei canoni ed infine la Giunta generale del bilancio. Quest'ultima ha all'ordine del giorno numerosi argomenti. Notiamo fra questi il disegno di legge governativo circa lo stanziamento di 15 miliardi di lire in 12 esercizi per opere pubbliche straordinarie; i provvedimenti tributari in materia di bollo, scambi commerciali, la relazione al disegno di legge relativo ai provvedimenti ner le case economiche popolari ed altri. Per dopo domani sarà convocata la Commissione per i disegni di legge relativi alle deleghe per la riforma dei codici e della legge di P. S. e per l'ordinamento giudiziario. La Commissione dovrà esaminare le tre relazioni Vicini (legge di P. S.), Sarrocchi (Codice di procedura penale), De Marsico (Codice penale). Attorno all'Aventino A proposito dell'on. Giolitti, La Tribuna, avversa com'è noto alla tattica dell'Aventino, scrive: « Il pensiero dell'on. Giolitti, noi riguardi della situazione parlamentare è nolo : l'on. Giolitti non approva la tattica aventinista. Egli, tempo addietro, si disse anche disposto ad associare la sua azione a quella aventi; nista, qualora, dopo la discesa, i deputati dell'opposizione fossero stati messi in condizione di non poter espletare liberamente il mandato parlamentare. Ma prima era necessario ripristinare la normalità della funzione parlamentare. L'on. Giolitti, a cui non si possono certamente negare eminenti doti di avvedutezza e di pratica parlamentare, è di o; pinlone, com'è noto, che in politica non vi possono essere situazioni statiche che, in definitiva, danneggiano chi. in simile situazione, si adagia e si bea. I partiti vivono nel tempo e si avvalgono delle contingenze e non sono come la Chiesa, che ha dalla sua parte l'eternità e confida in essa per vincere domani le battaglie che perde oggi. Se gli aventinistl preferiscono, per un evidente contrósenso, di difendere la Costituzione standosene in una posizione anticostituzionale, non sarà certo l'on. Giolitti che potrà condividere ed approvare simile atteggiamento »« La Tribuna ritorna poi ancora oggi sulla crisi di arresto della vita politica italiana, determinata, a suo avviso, dalla falsa tattica seguita dall'opposizione aventinista dopo il delitto Matteotti. Il giornale osserva: • « Gli ostacoli che tagliano la via allo svolgimento normale della politica hanno paralizzato il paese nella discussione tra il fascismo e l'antifascismo, tra la nazione e l'antinazione, il liberalismo e la reazione, la libertà e la tirannia. Di conseguenza, la valutazione esatta dei diversi problemi interni ed esteri, finanziari, industriali, od agricoli, educativi, ecc., è intorbidata da una pregiudiziale perturbatrice degli spiriti. Tutto si ritiene da una parte malfatto, perchè è opera del fascismo; dall'altra, anche i buoni suggerimenti e le osservazioni che potrebbero essere feconde, sono respinte perchè messe innanzi dall'antifascismo. Il paese è stanco di tutto questo, stanco e disgustato, e chiede di esere tolto al più presto dal torpore, soprattutto perchè il ritmo della vita nazionale si allontana sempre più sensibilmente dalla politica e se no fa estraneo. Non sarebbe veramente il tempo di pensare ad un disarmo spirituale, in seguito al quale la politica italiana possa raggiungere ed eguagliare coi fatti la multiforme e vibrante attività del paese? ». In questi giorni la campagna giornalistica fascista contro l'Aventino si è particolarmente indugiata ad affermare che << gli oppositori aventiniani si disistimano reciprocamente ». Ora II Mondo risponde : « Perchè mai non potrebbero stimarsi? Pela divergenza o per la contraddizione — si sottintende dall'altra parte — tra i fini ultimi che i diversi partiti aventiniani si propongono di raggiungere. Ma quella divergenza o contraddizione sorge soltanto al di là di un certo limite: di quel limite che è segnato dal ristabilimento di tutte le libertà legali previste dallo Statuto. I partiti aventiniani concordano nel ritenere che la vita politica debba svolgersi sopra una ben detcrminata base di libertà legale ; e nel volere tale base e nel lavorare per ottenerla, sono sinceramente concordi, senza equivoci o malintesi. Riconquistata tale base, essi si muoverebbero con programmi e finalità in parte diverse, il che non esclude affatto che alcuni partiti aventiniani possano collaborare anche nel seguito ». La libertà secondo Farinacci Il Risorgimento si occupa nell'articolo di fondo dell'ultimo discorso pronunciato dall'on. Farinacci : « Ogni volta che Farinacci lascia libere le ali della sua eloquenza, i cittadini si trovano a dover meditare su teoriche sempre nuove, sempre geniali, sempre, specialmente, intonate alle più belle conquiste della storia moderna. Si parla, ad esempio, di libertà, si lamentano in Senato le restrizioni alla stampa e il segretario trova cho si ha torto perche la libertà di stampa è ancora troppo larga. Infatti e stato possibilo pubblicare interamente il discorso dell'on. Alberimi in Senato. Si potrebbe obiettare che quel discorso è un atto parlamentare e pubblico per il solo fatto di essere stato pronunzialo: si potrebbe obiettare che gli atti parlamentari sono statutariamente pubblicabili e ogni restrizione si risolverebbe in un arbitrio inaudito; ma l'on. Farinacci, che non ha responsabilità di Governo, può consentirsi anche l'ignoranza della legge fondamentale dello Stato e può scambiare per concessione ciò che è diritto tassativamente riconosciuto ». Riferendosi, poi, alla asserzione fatta dall'on. Farinacci, secondo la quale le peggiori restrizioni della libertà sarebbero fatte ai fascisti, il Risorgimento scrive: « Evidentemente il segretario generale del fascismo devo essere in buona fedo allorché domanda alle opposizioni so consentono la libertà anche per il fascismo. Egli sarebbe disposto a riconoscere i diritti delle opposizioni purché fosso riconosciuta la libertà dell'illegalismo alle sue squadre. E crede di ragionar bene perchè a lui sfugge la lieve, differenza che corre fra il reclamare le libertà legali che sono consentite a tulli i popoli civili — infatti quando certi organi ufficiosi debbono citare esempi di provvedimenti restrittivi li vanno a scovare nella Repubblica di Angora, cioè in Asia — o re. clamarne altre cho mirerebbero alla infrazione di tutti i codici. Il grande segretario non sa che la legge esiste appunto per evitaro che la libertà trasmodi e diventi licenza, onde c'è una tal quale differenza fra il domandale che la leggo sia osservata o il domandare il permesso di violarla ». 11 Rliitroiinenlo quindi ricorda <»hc l'c.n. Federzoni aveva detto in Senato clic man mano si vanno sistemando le amministrazioni locali (■ che il ninnerò dei regi commissari è diminuito. A questo riguardo il giornale rileva il dissenso profondo fra l'on. Federzoni e l'on. Farinacci, fra il ministro dell'Interno e il segretario del partito.