La tragica scena di sangue macedone che ha interrotto Ibsen al Teatro di Vienna

La tragica scena di sangue macedone che ha interrotto Ibsen al Teatro di Vienna La tragica scena di sangue macedone che ha interrotto Ibsen al Teatro di Vienna Il terribile odio e il freddo delitto della studentessa che ha ucciso nel palco il federalista Panizza - Anche la moglie e il cognato di lui morenti - 7 colpi - L'allarme del suggeritore e il panico del pubblico (Servizio speciale della « Stampa ») VIENNA, 9 notte. Il delitto politico avvenuto ieri sera al massimo teatro di prosa viennese, il Burgtheater, ha suscitalo la più, profonda impressione, sia per il fatto in se stesso, sia per le gravissime incalcolabili conseguenze che un momento di panico fra gli spettatori avrebbe potuto determinare. Il delitto della giovane maccdone-buUfara, nella anche una vivida luce sulla pericolosa attività degli emigrati balcanici a Vienna. Si rileva, ad esempio, che tanto il macedone ucciso, quanto gli altri feriti, quanto la giovane omicida erano tutti armati di rivoltella. La Neiie Freie Presse sintetizza questa impressione generale del pubblico, dicendo che come i popoli oppressi dei Balcani lanciano il grido : la penisola balcanica ai popoli balcanici, cosi in Austria si dovrà affermare che .Vienna sia lasciata pacificamente ai viennesi. Durante la scena del naufragio / particolari del delitto danno la sensazione della fredda inesorabilità con cui l'assassinio fu premeditato e mandato ad effetto. Il teatro era completamente al buio. Si stava rappresentando il Peer Gynt di Ibsen, al quinto atto, durante la scelta del naufragio, quando, d'improvviso, rintronarono nella sala i colpi di rivoltella. Dapprima il pubblico credette trattarsi di colpi sparati sul palcoscenico, per una iiecessità dello spettacolo; ma acute grida di dolore e di terrore provenienti da un palchetto della terza fila, fecero intendere che si trattava invece di una tragedia vera e propria. Venne quindi subilo fatta la luce nel teatro. Si vide allora che in un palco di terza fila, accanto al proscenio, un uomo in smoking giaceva morto sulla sua poltrona; un'altra persona, evidentemente ferita, si trascinava verso la porta del palchetto, urlando al soccorso. Accanto al morto vi era un'altra signora che gridava disperatamente. Vi fu un momento di straordinaria emozione negli spettatori. Parecchie signore svennero. Alcune goccie di sangue caddero dal palco su alcune signore, che si trovavano nella platea, le quali svennero in preda al terrore. Il primo ad aver l'esatta sensazione delia irsafiMS-.f11 Q suggeritore, perchè un proiettile era caduto sulla cuffia. Egli cominciò allora a gridare: «— Si spara! Si spara! Bisogna abbassare ii sipario! ». E saltò fuori dalla buca. Si verificò allora nel teatro una grande confusione. Rumorosamente molli spettatori abbandonarono la sala; mentre si trasportavano fuori il morto, i due feriti e la donna autrice del delitto, che era stata arrestata nello slesso palchetto dove si svolse la tragica scena. Mezz'ora dopo, la rappresentazione potè essere ripresa. " Ora posso morire tranquilla! „ L'autrice del delitto è una ragazza di 26 anni, dall'aspetto magro e malaticcio, piccola, bruna, dair capelli tagliati corti. Essa fu subito fermata, malgrado stringesse in pugno una rivoltella, ed arrestala. Interrogata rapidamente dal commissario di polizia, ha dichiarato di non vergognarsi e di non rammaricarsi del suo delitto, ma di essere contenta : « Ora posso morire tranquilla! ». La rivoltella che fu sequestrata alla 'giovine donna, fu trovata completamente, vuota dei sette colpi che prima conteneva. Un'altra rivoltella venne trovata presso l'ucciso. Quando la giovane fu perquisita al Commissariato, venne trovata in possesso anche di una piccola lama di rasoio. L'omicida si qualificò per la ventiseienne Nencia Carnìcin, di nazionalità macedone, appartenente a una facoltosa famiglia di commercianti di Kruscevo. Era giunta a Vienna poche settimane addietro, per curarsi dì una malattia alle reni. Saputo che viveva a Vienna il capo dei federalisti macedoni, Todor Arnatovic Panizza, che tempo addietro avrebbe ucciso il capo macedone Boris Sarafow, essa volle entrare in relazione con lui onde poterne trarre vendetta. 1 federalisti macedoni hanno a Vienna un centro di propaganda: quivi essi pubblicano giornali, si riuniscono, vivono in attesa che si presenti l'occasione di agire, organizzano attentali, tessono le fila della loro attività rivoluzionaria. Todor Arnatovic Panizza sapendosi ricercato e condannalo a morte dai suoi avversari politici viveva a Vienna sotto falso nome. Generalmente viveva in un distretto della Macedonia bulgara, donde diramava ordini alle organizzazioni da lui dipendenti. Egli era un feroce avversario dell'attuale Governo bulgaro. Discendeva da una noia famiglia bulgara. Era circondato continuamente da un gruppo di persone armate, ed ultimamente era giunto a Vienna per appianare delle difficoltà sorte tra gli emigrali bulgari. Anche a Vienna egli era strettamente sorvegliato da diversi compagni armati. Era quindi oltremodo difficile avvicinarlo. Le vittime invitate a teatro dall' omicida Ma la giovine Nencia Carnicin è amica della moglie dell'ucciso ed aveva abitato a lungo nella famiglia della, sua vittima. Qxiesto non le impedì però di sparare anche contro la moglie. Era stata la ragazza ad invitare la famiglia Panizza a teatro per avere una più facile occasione di commettere il proprio delitto. Durante la rappresentazione Nencia Carnicin seppe con un pretesto allontanare dal palco due amici di Panizza e metter, si in posizione di colpire. Il predestinato, ignaro del pericolo che gli sovrastava sedeva in prima fila, fra la moglie e il cognato. La Nencia sapeva che il Panizza era armato e temeva, mancandole il colpo, di venire uccisa. Mentre l'attenzione generale era rivolta al palcoscenico, l'assassina, tratta di sotto la veste la rivoltella, sparava a bruciapelo due colpi, uccìdendo il Panizza. La moglie e il cognato della vittima le si buttarono contro, ma essa continuava a sparare altri quattro colpi, ferendoli entrambi. Un proiettile cadde fra il pubblico della platea, un altro, rimbalzalo sulla cuffia del suggeritore, andava a cadere sul palcoscenico. Si ritiene che anche la moglie e il cognato del Panizza non sopravviveranno alle ferite. L'interrogatorio della Carnicin è riuscito faticoso, poiché essa parla stentatamente il tedesco. Essa è una studentessa e pare che in passato abbia già tentato di uccidersi.