Le nuove direttive dell'ordinamento dell'Esercito

Le nuove direttive dell'ordinamento dell'EsercitoLe nuove direttive dell'ordinamento dell'Esercito Montecitorio deserto - In attesa dell'appello del Re Roma, il, mattino. Ieri mattina il presidente del Consiglio si è trattenuto fino alle 13 al ministero della guerra, dove ha conferito col sottosegretario di Stato, gen. Cavallero, e più tardi col gen. Bonzani, vice commissario all'aeronautica. Trova credito la notizia che a sottosegretario alla Marina sia per essere nominato l'amni. Sirianni e a capo di S. M. per la Marina Tamm. Acton. Ma si fa pure il nome dell'amm. Nicastro come sottosegretario. La fusione del pronettl Diaz e DI Giorgio Intanto si procede attivamente al riordinamento dell'esercito. Gli scambi di idee tra il ministro d sii Interni ed il capo di Stato Maggiore t ei . Badoglio, sono ormai quotidiani. In linea di massima, il nuovo riordinamento è ormai concretato e si può dire che esso risulta da una fusione del riordinamento Diaz e del riordinamento Di Giorgio. Del riordinamento Diaz resta la ferma e la base della forza bilanciata, anzi sembra che quest'ultima avrà un leggero aumento. Del riordinamento Di Giorgio si accetta il principio dei battaglioni quadri; soltanto che, mentre nel riordinamento Di Giorgio in un reggimento c'era un solo battaglione effettivo e gli altri erano semplicemente quadri, ora invece accadrà esattamente l'inverso e si avranno in ogni reggimento due battaglioni effettivi ed un battaglione quadro. E' probabile anzi che il nuovo riordinamento faccia proprio del riordinamento Di Giorgio il programma dei mezzi meccanici, lasciando però ai treni di artiglieria da campagna il mezzo animale. Si assicura anche che il nuovo riordinamento riporterà il numero dei corpi d'armata a 12, mentre attualmente, come è risaputo, sono dieci. I dodici corpi d'armata continuerebbero ad essere raggruppati in quattro armate. E' superfluo aggiungere che il nuovo riordinamento importerà un aumento di spesa nel bilancio della guerra, aumento che si aggirerà Sili 150-200 milioni. Per quanto riguarda l'assetto amministrativo del ministero della guerra, come si ricorderà, si era preveduto il ritorno del comm. Carletti al ministero della guerra, non più come capo gabinetto — carica da lui abbandonata durante il ministero Di Giorgio — ma colla carica di segretario generale del ministero della guerra o del ministero della difesa nazionale, qualora si fosse provveduto alla unificazione. Si diceva anche che il decreto relativo fosse già pronto per essere sottoposto alla Arma del Sovrano, ma ora la nomina sembra essere stata sospesa, in attesa di ulteriori accordi tra l'on Mussolini ed il gen. Badoglio. Comunque, il ritorno del comm. Carletti a Palazzo di Via XX Settembre, non è più dubbio e con lui torneranno, a quanto si assicura, altri funzionari ed ufficiali superiori che caddero in disgrazia «otto Di Giorgio. La ripresa parlaBMtare • ti suffragio ftmmlaUf Stamane farà ritorno a Roma l'on. Casertano, il quale in giornata prenderà gli ultimi accordi coll'on. Mussolini circa la ripresa parlamentare. A tre giorni di distanza della riapertura della Camera non può dirsi che i deputati mostrino eccessiva fretta di tornare ai lavori parlamentari, Ieri, domenica, Montecitorio era assolutamente deserto. Comunque, dato che vi sono delle riunioni in vista, è presumibile che nei giorni venturi i corridoi della Camera saranno maggiormente animati. Uno degli argomenti precipui della prossima ripresa è, come è noto, il disegno di legge per il .voto amministrativo alle donne. Ieri mattina le sostenitrici del suffragio universale femminile hanno tenuto, in una sala romana, una importante riunione. Presiedeva la contessa Desy di Robilant, la quale, aprendo la discussione con un lungo discorso, ha affermato che le donne non devono fare della politica, bensì partecipare attivamente alla vita amministrativa della nazione. L'oratrice ha paragonato il comune alla famiglia, sostenendo che, nell'ambito della vita municipale, molte iniziative possono essere riservate, con grande profitto, alle donne. Dopo la contessa Di Robilant, ha parlato applauditissima la professoressa Teresina Labriola, sostenendo, con gran copia di argomenti, la tesi che le donne, le quali hanno dato tanto contributo di opera nella guerra vittoriosa, sono mature per partecipare alla vita amministrativa. Alla riunione hanno partecipato tutte le delegate del Consiglio nazionale della Lega italiana, nonché le rappresentanze delle donne cattoliche. Era presente anche l'on. Cabrini ed altri deputati. Avevano aderito alla riunione gli on. Luzzatti, Gasparotto, Cavazzoni, Alessio, Ferdinando Martini. Sono pervenuti vari telegrammi di fasci femminili e delle città redento, telegrammi in cui si chiede che le nuove donne italiane non vengano private in libertà da quel voto di cui godevano in schiavitù. Ancora della denuncia contro l'Aventino A proposito della denunzia che sarebbe stata sporta contro i deputati aventinisti, l'Impero afferma che la denunzia stessa è l'espressione concreta di un sentimento diffuso in tutto il popolo italiano e quindi soggiunge: « Siamo in un momento in cui tutti detono assumere la responsabilità dei pròprii atti. Il fascismo ha assunto, in solido, la responsabilità di tutti i suoi atti ed 11 sangue fascista, che spesso scorre sulle piazze italiane, è la diretta conseguenza dell'avere il fascismo assunto in solido tali responsabilità. Inoltre, le opposizioni hanno tentato di attuare il loro insano proposito di fare il processo alla rivoluzione. Non vi sono riuscite, onde è giusto Isa è naturale che il fascismo (e questa frotta non in veste rivoluzionaria, ma in IMste perfettamente legale) faccia il protesse a quelli, tra i suoi oppositori, che hi sono resi rei di vera e propria sedinone ». Abbiamo già detto che l'annunzio della Denunzia sporta contro i deputati avenUniani ha suscitato soltanto un senso di Klta. Il Risorgimento poi crede persino ole riprodurre i motivi che l'organo fascista siciliano adduce per provare giuMdieamente la fondatezza della; denunzia, botando inoltre che quest'ultima è in assoluto contrasto con l'indifferenza che il fascismo ostenta di fronte alla secessione dell'Aventino e dice: «Infatti, so quella indifferenza fosse teale, non vi sarebbe bisogno di alcuna "enunzia, ma se questo bisogno si e senvuol dire che l'Aventino dà fastidio ~VdC3o non he-perdTtfo la battaglia.: uildnpdaptqsdqvtmgzzdaBltc1SmzszcptRsqe Insomma, questo benedetto Aventino, che non ha importanza di sorta e che, sempre a sentire il fascismo, si estingue per esaurimento, questo benedetto Aventino, a cui nessun zelatore d'ingegno vuol riconoscere vitalità, forza, ragione e aderenze nel paese, non solo è stato costretto al silenzio, ma ora ò anche affidato ai rigori della legge. Dunque, è una cosa viva. Se poi la legge sia stata legittimamente invocata, è cosa che vedranno i giudici ». Le Indiscrezioni sul messaggio del Re Sabato sera la Tribuna dava alcuni particolari circa il manifesto che il Re si pròporrebbe di compilare per il giorno dello Statuto, preannunziando anche il suo contenuto sostanziale. Ora, una nota di carattere ufficioso, pubblicata dal Messaggero, afferma che « quelle notizie, che nella loro pretesa di anticipare ed interpretare il pensiero del Re si possono definire almeno sconvenienti, sono, oltreché inopportune, per lo meno premature. Il Re non usa servirsi dei giornali per annunziare le sue decisioni e per manifestare il suo pensiero ». Come è noto, il messaggio che il Sovrano dovrebbe dirigere al popolo italiano dovrebbe essere posto, secondo alcuni giornali, in connessione con il rimpasto ministeriale che l'on. Mussolini farebbe subito dopo la chiusura della prossima ripresa parlamentare. Secondo il Mattino di Napoli, si dice che a qualche membro dell'opposizione parlamentare, cioè al gruppo Giolitti-Orlando e ai combattenti verrebbe offerto un posto nel ministero. Questa notizia, raccolta dal giornale napoletano, ha però trovato alquanto scetticismo negli ambienti politici. Per mercoledì 13 corr. alle ore 10, è convocato a Palazzo Viminale il Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha convocato per giovedì 14 a Palazzo Chigi i segretari dei gruppi regionali dei deputati fascisti e della maggioranza.

Luoghi citati: Napoli, Roma