La massaia e l'esercente

La massaia e l'esercente La massaia e l'esercente La grande inchiesta inglese sul caroviveri - Pane e carne - Ciò che guadagnano panettieri e macellai - L'istituzione di un "Gran Consiglio dei viveri,, con due massaie: una borghese, una operaia (Servizio speciale della « Stampa ») Londra, 8, notte. Una piccante rincorante prospettiva di una mass-alo-trustoiTiaehia' viene aperta da cent aspetti di una grande relaziono ufficiale uscita oggi sulle cause e sui rimedi al caroviveri in Inghilterra. I « tru6ts » alimentari non sono molto simpatici ai relatori, ed uno degli antidoti raccomandati è di scaricare in faccia ai - trusts » suddetti una guardia scelta di massaie. Se il Governo adotterà questa saccomandazione impostagli da eccellenti amici suoi, l'avvenire ci regalerà anche lo spettacolo di una interessante lotta fra le massaie «14 ■ trusts » del pane e del companatico. E' diffìcile vaticinarne l'esito, ma è facile capire che, per una volta tanto, i « tru6ts » dovranno misurarsi colle coorti più tebane che essi abbiano finora incontrato. La paura dell'ostilità dei co: pi legislativi e della pubblica stampa si era mantenuta piuttosto scarsa. I> massaie faranno un'altra cosa: 6e il cimento come è lecito sperare, si accenderà regolarmente, sarà molto più piacevole essere spettatori della corrida, che non tori trustaiuoli giù nell'arena. Dio salvi i • trusts » dalle massaie banderillere e toreador, 6e esse si inviperiranno sul serio come promettono di fare. Ma andiamo per ordine, giacché si tratta di una cosa seria, concomitante con tutto quel sistema di provvisioni sociali e di titoli statali, che il Gabinetto sta sperimentando cosi spesso e volentieri, da suscitare le più sgradite sorprese fra le levatrici patentate di sinistra le quali credevano che scioperando loro non sarebbe venuto alla luce più niente fino ad un bel concordato leonino cogli elettori. L'Inchiesta " corani populo .. Qualche mese addietro il Governo, ansioso di respingere il sospetto che volesse approfittare della maggioranza offertagli dalle ultime elezioni per dare da mangiare solo ai suoi grandi elettori, nominava una Commissione reale coll'incarico di vedere se non fosse possibile dare da mangiare meglio e più a buon mercato a tutto quanto il paese. Slr Aucland Geddes, un uomo coi fiocchi, era posto alla testa di questa Commissione d'inchiesta sul mercato delle vettovaglie, e tra l suoi membri vennero inseriti degli esperti, maschi e femmine, di ogni Partito. L'Inchiesta si svolse « coram populo », in una lunghissima serie di pubbliche udienze, intercalate d'intermezzi per la digestione de! fatti via via assodati. I bottegai e i trustaiuoli rappresentativi ebbero il loro quarto d'Ora scottante, in cospetto di questa Córte annonaria, piena di resocontisti; ed in parte se la cavarono per il rotto della cuffia, ma dn parte si diedero la zappa sui piedi. La loro tenerezza per 11 Ministero, che essi avevano mandato al potere coi loro voti, £i dissipò rapidamente. Ma l'inchiesta tirò innanzi senza impressionarsene e lo stesso fece il Governo. Il campo dell'inchiesta, per il momento, si limitava al mercato del pane e della carne, dalle sue fonti lontane ai suoi spacci minuti nel paese. La relazione, di oltre duecento pagine, pubblicata oggi dalla stamperia governativa (al rispettabile prezzo di tre scellini e mezzo), non si occupa quindi che di pane e di carne. Il resto verrà sviscerato più tardi se non intervenogno pentimenti. Le risultanze non lono esattamente crudelissime, nè per i panettieri nè per i beccai, e meno ancora per i loro fornitori inglesi, talvolta legati a doppio filo al trustaiuoli. 11 maggior lucro degli esercenti Anzitutto una constatazione plenaria: il commercio dei generi alimentari è risultato alquanto più prospero che prima della guerra. Gli spacci di viveri al minuto, prima della guerra, realizzavano profitti medi uguali a poco più del 3 % del loro intero giro di denaro; nel 1924 hanno realizzato in media quasi il 5 e mezzo %. Per precisare, le Società anonime di spacci al minuto realizzarono nel 1924 il 4 % ; le ditte private quasi il 6 %. Nel ramo del pane e della carne, i panetieri privati realizzarono quasi il 9 %, ed i beccai privati più del 6 % (chi fa gli affari suoi guadagna di più di chi se li fa fare da terzi, ed è anche giusto). Perciò, il dopoguerra è un periodo abbastanza di cuccagna per quei beniamini della società, che panificano e che scarnificano. Essi potrebbero vendere a minor prezzo, se el adattassero a lucrare nè più ne meno che prima della guerra. La relazione suggerisce loro di condonare ai consumatori qualche soldo ^ trusts, che stanno alle sorgenti dei *vnt•Pernio certamente parecchio colpe iondam«a tali; ma anche i barcaiuoli lungo la cor: rente pescano più del necessario e potrebbero ributtare qualche pesciolino in acqua. I relatori non pretendono che si spoglino proprio di mezza la testa ; non devono sognarsi, 1 consumatori, di far ritorno ai prezzi di ante-guerra nei generi alimentari. Il livello normale dei prezzi di oggi, se si riuscisse a stabilirlo, non potrebbe essere che dal 60 ali'80 %, più alto di quello del 1914. Non ci sarebbe verso di farlo scendere maggiormente. Adesso, continua a superare l'SO %. Dunque è praticabile qualche riduzione. I panettieri — che tra gli spacciatori di generi alimentari vanno assai meglio di tutti quanti nel paese — smerciano per 80 milioni di sterline di nane all'anno. Orbene, dagli 80 milioni per il pane, 1 panettieri stornano a proprio beneficio un reddito medio che, come Vedemmo, è due volte tanto quello di ante-guerra. Parlar chiaro al macellai Inoltre, Si sono constatati non pochi casi particolari di profitti addirittura esosi. I macellai non stanno bene come i panettieri, ma poco ci manca. Anche le loro entrata sono quasi raddoppiate dal 1914 In qua. Pure, individualmente, essi non guadagnano all'eccesso, benché si arrangino in diverse guise facendo passare per carne paesana, macellata di fresco, la carne congelatacene rappresenta cadaveri australiani ed argentini, abbastanza quadriduani. I beccai vengono pregati di non giuncare più ai bussolotti, ma la preghiera più ardente,è rivolta alle madri di famiglia, alle madri borghesi, le quali sembrano eccessivamente disposte a lasciarsi imbrogliare. Esse dovrebbero reagire. Sono troppo timide e negligenti. Bisogna parlare torte e chiaro ai macellai : cambiare bottega a ripetizione, sinché gli scàrniflcatori la smettano dal vendere cadaveri quadriduanl al prezzo di saporita carne fresca, pasciuta di molle erba inglese. Si badi però — avvertono i relatóri — che 1 salati prezzi attuali non derivano tanto dai trusts lontani e dai bottegai vicini, quanto dal deprezzamento monetario; e bisogna tener Conto anche delle altissime tasse, dei salari e delle tariffe di trasporto (questi due ultimi fattori, peraltro, si riducono ad inezie: per il trasporto marittimo del grano necessario per una pagnotta comune di un chilo il costo è di dieci centesimi in valuta Italiana di oggi). Il gran " Consiglio del viveri,, In ogni modo, le cose come stanno non sono soddisfacenti. Non è possibile capovolgerle, ma è possibile smussare almeno i loro angoli. I relatori impugnano la lima e passano alle raccomandazioni. Ciò che raccomandano può dirsi il rovescio del • laisser faire », cosi caro ai conservatori di una volta ed anche a tantissimi liberali. Lo Stato, secondo i relatori, ha. il dovere d'intervenire o, almeno, di tenersi pronto ad intervenire. La iniziativa privata è una bellissima cosa, sino al punto in cui diventa una cosa bruttissima, trasformandosi in capestro ed in ammazzatoio per la gente inerme. In altre parole, i relatóri nominati dal Gabinetto conservatore, ed in gran parte militanti nello stesso partito (11 presidente Geddes, in primo luogo) timoneggiano le loro raccomari. dazioni per le acque dei più moderni concetti del liberalismo evoluto. Essi liberaleggiano, insomma, senza economia. La reazione è lontana dalle loro raccomandazioni, quanto il buon senso dal comunismo. E' necessario — stabiliscono essi — Istituirà un grande Consiglio dei viveri, il quale man. tenga una vigilanza costante sulle» industria e sui commerci, che stanno alla base dell'alimentazione. Il Consiglio dovrà studiare, sen. za cessa, i problemi annonari e provvedere a periodiche relazioni al riguardo. 11 Gran Consiglio si comporrà di 12 membri, 4 del quali, escluso il presidente, saranno nominati dai .Governo (il presidente sarà salariato e avrà permanenza di ufficiò; altri quattro membri dovranno essere scelti tra gli uomini di affari, di provata esperienza, incluso uh rap. presentante delle società' cooperative, i 4 ultimi membri rappresenteranno 1 consumatori: 2 di essi saranno nominati dal Congresso tradesunionista, e altri 2 dalle autorità loculi. Due del quattro -dovranno essere sperimentate massaie. La presenza di queste massaie, una sotto la bandiera borghese e l'altea sotto lo stendardo operaio, in un grande organismo, la cui vigilanza suprema dovrà volger^, ai ctrusts», viene sottolineata dai relatori, con questa dichiarazione: « Particolare importanza è da noi attribuialla rappresentanza! seno al Consiglio, Ita dal proto "d'i vista pratico, dalle massaie in I possesso"~di"èsper" domestica» t Ctaasusc- dei joa*o owb*«1 '

Persone citate: Geddes

Luoghi citati: Inghilterra, Londra