Le sinistre francesi vittoriose nelle elezioni comunali

Le sinistre francesi vittoriose nelle elezioni comunali Le sinistre francesi vittoriose nelle elezioni comunali I maggiori comuu, tranne Parigi, conquistati dai "Cartello,, - La vittoria di un anno fa ratificata - II decisivo regresso dì reazionari e comunisti (Servizio speciale della a Stampa »» Parigi, 4, notte. Ancorché il largo strascico di ballottaggi non consenta di stabilire, prima di domenica ventura, la statistica completa dello scrutinio, è ormai abbastanza evidente che le elezioni di ieri lasciano la situazione comunale francese pressoché immutata. All'ingrosso, si può tuttavia dire che la mancanza di uno spostamento notevole nella colorazione politica delle .assemblee locali costituisce, in certo qual modo, un successo per il Cartello. A parte il fatto già molto importante che quest'ultimo sia riusoito a strappare al blocco nazionale i grandi municipi di Bordeaux e di Tolosa, vittoria dovuta in buona misura all'azione dei grandi quotidiani regionali che subiscono l'ascendente di Sarrau-t, uno degli uomini più influenti e autorevoli dell'attuale momento politico francese, i risultati delle elezioni debbono considerarsi soddisfacenti, in quanto che smentiscono nettamente le previsioni apocalittiche delle destre, a cui giudizio la reazione anti-radicale e anti-sociaJista sarebbe scoppiata irresistibile da un capo all'altro della Francia, por spazzare gli uomini doll'll maggio. Nulla di simile si è verificato. Nel complesso, le sinistre hanno resistito. Le simpatie di cui il Cartello godeva un anno fa, si sono mantenute. Gli elettori di provincia hanno dato prova di sufficiente senso di equilibrio per non prendere alla lettera quel bilancio catastrofico della gestione cartonista, che vi segnalavamo ieri l'altro, come formante la piattaforma di attacco dell'opposizione di destra. Di terreni sicuri, quest'ultima non ha trovato, anche quest'anno, se non Parigi. Qui la superiorità dei moderati sinora eletti, complessivamente in numero di 37, cioè 19 repubblicani democratici, 8 repubblicani di sinistra, 6 conservatori, quattro radicali-moderati, sembra dover restare intatta, quantunque 31 ballottaggi lascino, nella realtà delle cose, sussistere ancora per una settimana la possibilità di un lieve spostamento a sinistra. Ma a Parigi la prevalenza dell'elemento borghese e piccolo-borghese, la pressione della grande stampa di informazione, quasi tutta di marca conservatrice e moderata, spiegano ad usura questa impermeabilità alle correnti di sinistra. I commentatori di parte destra fanno naturalmente gran caso di tale costanza delle masse elettorali della capitale, come esagerano l'importanza dogli scacchi subiti a Castelnaudary dal ministro di agricoltura Durand, e a Sernères dal vice-presidente del partito radico-socinlista sen. Curninal. Ma tali esagerazioni non'ingannano nessuno e poche grida di vittoria le accompagnano. Le sinistre potrebbero, d'altronde, rispondere, citando le votazioni eccellenti ottenute dai loro esponenti principali, a cominciare da Herriot, che ha trionfato a Lione con tutta la propria lista con una maggioranza di oltre la metà dei votanti, per finire con Meyer all'Havre, cou Bedouce, Marcai et, Varenne e molti altri. Senonchè, i nomi importano fino ad un certo punto, in elezioni in cui bisogna soprattutto guardare alle masse e contare gli eletti a migliaia. La soddisfazione delle sinistre potrebbe fondarsi piuttosto sul fatto che da oggi, all'infuori di Parigi, quasi tutte le amministrazioni delle grandi città: Lione, Marsiglia, Bordeaux, Tolosa, Grenoble, Tours, Poitiers, Calais, e forse anche Orléans, appartengono al Cartello. feràMil Consigli municipali delle città capoluogo di provincia, dove la maggioranza è già decisamente costituita, 18 rappresentano nuovi acquisti dei radicalisocialisti e 9 vengono ad ingrossare la lista dei Comuni socialisti, mentre i repubblicani di sinistra ne perdono li dei proprii e ne pèrdono 8 i repubblicani, quattro i conservatori e due i repubblicani-radicali, tutte perdite che non potranno non indebolire la maggioranza del Senato. All'infuori di Lilla e di Strasburgo, dove il numero elevato dei ballottaggi non permetto sinora di trarre conclusioni, tutti i grossi.centri di irradiazione politica della provincia subiranno dunque, d'ora innanzi, per forza di cose, il flusso della presenza dei cartellisti. Ora, al momento della compagna pel rinnovamento parziale del Senato, questo influsso non potrà non tradursi in una leva potente di propaganda elettorale, contri i piccoli feudatari del repubblicanismo moderato, arroccati al Lussemburgo. Inoltre, una seconda ragione di contento per il Cartello va ricercata nella enorme perdita di terreno subita a Parigi dai comunisti. Se il blocco nazionale ha conservato nella capitale le proprie posizioni, 1 comunisti ci hanno rimesso le loro. NeJ mandamento della Charonne. dove il 2 ottobre Marty era eletto con 457-i voti, ieri essi non poterono raccogliere più di 2768 voti sul nome del comunista Semart. Nel mandamento della Sante, dove Badina, il compagno di Marty, raccoglieva, quattra anni fa, 857 voti ed era eletto, ieri il suo successore Cremet ne ebbe 200 di meno e fu messo in ballottaggio. Chi raccoglie i berieficii di tali sconfitte? I socialisti, i quali vedono quest'anno i profughi che li avevano abbandonati per buttarsi nelle braccia di Cachiti e di Vaillant-Couturier. riaffollarsi alle porte dell'ovile. E questo indietreggiare evidentissimo dell'estremismo rosso secca non soltanto aWHnmanité, ma agli stessi espo. nenti delle destre, i quali vedono svanire, a poco a poco, uno spettro, di cui da vari mesi facevano il più largo uso per impressionare il paese e seminarvi il sospetto contro il Cartello. A leggere i fogli bloccardi di Parigi, sì rileva òggi infatti un fenomeno curioso! che, ad onta della batosta toccata allo truppe di Cachin, queste ultime continuano a venire presentate al paese come il pili grande pericolo del momento. Tipico, a onesto riguardo, un commento del Buro suU'Ectoir, dove leggiamo; « Gli scacchi subiti dai comunisti non ci permettono di affermare che essi abbiano perduta la fiducia del proletariato organizzato. In vero, essi hanno ancora la maggioranza nei gruppi operai, poiché i socialisti non tengono loro testa che grazie all'appoggio del voti che hanno preso ni radicali e. in certi casi, anche ai renubblicani moderati, desiderosi di ovviare dapprima al pericolo rivoluzionario immediato. La situazione di un paese è ben cattiva, quando si vede costretto, nella sua capitale, a fare appello a Kerenski per abbattere Lenin. Ciò nonostante, i borghesi francesi non hanno ancora coscienza della gravità della crisi che la Francia attraversa ». La tendenziosità di tali giudizi non ha bisogno di essere dimostrata. Ma se le forze deUa reazione sentono il bisogno di ricorrere a codesto allarmismo artificiale per scalzare la maggioranza democratica, è questa la prova che il risultato della votazione di ieri le ha, nel suo complesso, deluse. Ottimistica risultò infatti, all'incontro, l'impressione lasciata dal nuovo responso elettorale negli osservatori dei maggiori organi cartellisti. Osserva il redattore politico dell'Ere Notivelie, organo del Cartello: « Incontestabilmente le elezioni del 3 maggio ia?5 accentuano il 6enso delle elezioni dell'11 maggio 1934. I nostri avversari avevano sperato che il popolo sovrano casse, rebbe la sentenza che aveva emesso un anno prima. Millerand ed i suoi amici avevano interposto appello alla sentenza che li scacciava dal potere. Essi si vedono oggi, dopo uno sforzo disperato, il loro appello respinto, e costretti ad inchinarsi dajanft.^ 'a decisione che essi avevano soli riamo che i nostri dirigenti valore morale della sentenz no fino a qual punto l'ani fedele ai suoi ideali. Nei nessuno avrà più la pose nella sorpresa di uno seri di una partita irrimediab' ta. Si era supposto, presso . che gli opportunisti trover il mezzo di abbattere il a capi. Ora ecco che il Coll»cio, incaricato di creare 11 nuovo Senato, diviene un Collegio di ■sinistra». In tali condizioni, ogni speranza 6i perde di opporre agli eletti de] suffragio universale quelli del 6JJf:ragio ristretto ». Analogo giudizio è espresso sul Qaotidien dal Bertrand, di cui rilevammo ieri l'altro l'estrema prudenza vici prognostici : « Tutti 1 risultati artesiano che la politica di pace e di democrazia guadagna nuovi suffragi e che la reazione od il fascismo sono sempre nin respinti. A Parigi, in partlcolar modo, la caratterlòtica di questa elezione del Noi spewranno il lio capiranop-ilare resti imi dibattiti :.i di cercare , !a rivincila te condannanostri avversari, ibero al Senato ìitejlo od i suoi

Persone citate: Buro, Cachin, Durand, Herriot, Lenin, Meyer, Tolosa, Vaillant