Orrenda catastrofe finanziaria nel "corridoio,, polacco

Orrenda catastrofe finanziaria nel "corridoio,, polaccoOrrenda catastrofe finanziaria nel "corridoio,, polacco Il diretto Koenisberga-Beriino precipitato da una scarpata di sei metri - La tragica scena nella notte sotto il diluvio - 28 morti e 50 feriti Attentato? - " Luce sinistra sulla situazione „ dice un giornale tedésco (Servizio speciale della STAMPA) BERLINO, 1 notte. Il a corridoio » polacco, cioè quello stretto territorio che il trattato di pace ha assegnalo alla Polonia e che separa la Prussia Orientale dal resto della Germania, fa oggi nuovamente parlare di se, non per ragioni politiche, ma per una spaventosa catastrofe ferroviaria avvenuta questa notte sopra il tratto che fa. parte della linea direita. Kocnigsberga-Berlino. Per ima convenzione ferroviaria conelusa tra. la Polonia e la Germania i treni dalla Prussia Orientale, c viceversa, passano per il « corridoio » senza alcun arresto e senza nessun mutamento nella loro composizione. I passeggeri sono soltanto obbligali a non uscire dalle vetture per tulio il tragillo del territorio polacco. Il diretto Koenigsberga-Berlino, partilo ieri sera da Koenigsberga, e che doveva giungere questa mattina a Berlino verso le 7, alla metà del tragitto, durante il passaggio del a corridoio », presso la stazione di Slargarti, è uscito dalle rotaie. Il convoglio viaggiava, in quel momento ad una velocità di circa 40 chilometri all'ora e si trovava precisamente sopra un argine alto, in quel punto, sei metri ed in piena curva. Per ragioni che non e ancor dato di sapere, e che non sono state bene accertate, ma che le prime notizie attribuiscono ad un attentato, la locomotiva usci improvvisamente dalle rotaie ruzzolando per la. scarpata, rimanendo poscia con le quattro ruote per aria. Anche il tender la segui fracassandosi e capovolgendosi sull'argine, e parecchie vetture ebbero la slessa sorte-, soltantomrle ultime due carrozze, una vettura-letto ed una di prima classe, poterono rimanere sulle rotaie. L'urlo di morte nella notte d'inferno La notte era profonda; pioveva e la pioggia batteva violentemente contro i vetri delle vetture. La catastrofe fu immediata. Fu un momento di angoscia profonda. Per qualche minuto i superstiti non si resero esatto conto della situazione. Coloro che hanno potuto essere interrogati dichiara* rono di essere stati svegliati dal sonno con un profondo tonfo. Sembrava che i vagoni si fossero capovolti e viaggiassero in quella posizione. Poi, udirono un fracasso enorme; indi un silenzio sepolcrale; poi delle urla altissime. Alcune decine di 7ninuti più tardi, con delle torce che faticosamente poterono mantenersi accese, data la vio. lenza del vento, poterono essere iniziali i primi soccorsi. Dal di sotto delle vetture, dai rottami, uscivano grida disperate al soccorso. Le poche persone che avevano potuto saltare fuori dalle vetture al momento dello spaventoso disastro, compresero la gra¬ vità della tragedia. Le vittime erano quasi tutte nelle prime vetture di lerza classe, che erano partite da Koenigsberga. abbastanza gremite. La quarta vettura del treno fu trovala completamente schiacciata e sminuzzata. Nessun viaggiatore potè essere estratto. Tutti erano morti. Numerose altre persone rimasero ferite. Le urla erano altissime e l'impressione profonda. Il terrore di coloro che giacevano sotto il groviglio di rollami aumentava di mano in mano dal Umore di non poter essere liberati e di dover morire bruciati. Una madre e i suo! 5 bambini morti Le scene che si svolsero subito dopo la catastrofe furono delle più dolorose che si possa immaginare. Contrariamente alle prime notizie, sul convoglio non si trovavano soltanto dei tedeschi. Tra i morti, infatti, vi è una signorina francese e due signore in possesso di passaporti russi. Una signora che viaggiava con cinque bambini è rimasta anch'essa uccisa insieme ai bambini. Queste vittime vennero cstratle sotto il vagone di, terza classe che portava il n. 4, e che è quello che rimase maggiormente danneggiato. Per una stranezza, del resto riscontratasi in consimili disastri, il vagone postale, che seguiva immediatamente la locomotiva, à rimasto intatto. I soccorsi, purtroppo, non poterono giungere che all'alba, quando le prime squadre di soccorso arrivarono provenienti da Danzica e dalle stazioni del confine polacco-tedesco. Parecchie persone furono immediatamente estratte e ricoverate negli ospedali. Esse hanno fatto un tragico racconto della catastrofe; ma nessuno fu in grado di ricostruire completamente il disastro. I feriti affermano di aver avuto un'impressione approssimativa di ciò che si è prodotto-, un gran frastuono, un momento di panico pauroso, poi la catastrofe. Un viaggiatore ricoveralo all'ospedale colle gambe spezzate, afferma di essersi trovato schiaccii'o, virilo al proprio volto, il ventre squartato di un proprio compagno di viaggio. Secondo informazioni ufficiose di fonte polacca, il numero dei morti sarebbe di 25 — tutti tedeschi, eccettuato un impiegato polacco di dogana — e 12 sarebbero i feriti gravi, numerosi i feriti leggeri. Ma le informazioni tedesche danno cifre più alte di morti e feriti. Ma ad ora tarda si annuncia ufficialmente che i morti sono 28. Rotaie allentate Una missione russa sul treno Secondo le prime informazioni la causa del disastro sarebbe da attribuirsi ad un attentato. Difatti, dalla prima inchiesta eseguita, si constatò che le rotaie erano state allentate ed alcune traversine asportale. Anche le viti, che le tenevano unite* erano state allentate. La Direzione ferroviaria polacca di Danzica pubblica anzi una dichiarazione ufficiale in cui afferma trattarsi di un attentalo doloso, del quale però le autorità non conoscono ancora i molivi, nè gli autori. E' da notare che i treni lungo il « corridoio » sono condotti da personale polacco. La macchina, precipitando per la scarpata, abbattè un palo del telegrafo, cosicché anche le comunicazioni furono interrotte. A questo fatto pare si debba attribuire il ritardo col quale giunsero i soccorsi. Infatti, per circa due ore-durante la notte e sotto la pioggia torrenziale, i primi soccorsi furono apprestati dai superstiti, mediante alcune lorde rinvenute nel treno, torcia che si spensero presto per la violenza del vento e dell'acqua che cadeva ininterrottamente. Nel treno si trovava anche una Commissione i-ussa, composta di membri eminenti del gruppo « Vita Economica russa». Si suppone che l'attentato sia dovuto a malviventi, oppure a persone che avessero intenzione di attentare alla vita dei membri della missione russa suddetta. Va però tenuto presente che il personale della locomotiva si era già da pa; recchi giorni rifiutalo di percorrere quel tratto, data l'insufficienza della sorveglianza esercitata e la pessima manutenzione della linea. Enorme impressione a Berlino A Berlino enorme è stata l'impressione .suscitata dalla notizia tragica. I giornali della destra ne approfittano ancora una volta per continuare la loro campagna politica contro l'esistenza del « corridoio ». Scrive, per esempio, la Deutsche Tages Zeitung : « La spaventosa catastrofe getta una luce sinistra sopra la situazione assolutamente intollerabile creata con il distacco della Prussia Orientale dal resto della Germania. Già in tempi normali le ferrovie polacche si mostrarono insufficienti per assicurai»* la sicurezza del traffico ferroviario. Per quanto riguarda la catastrofe nel « corridoio », certamente si tratta di una dolosa mancanza di sorveslianza sulla linea, data la campagna di odio a cut si è dedicata in questi ultimi tempi la stampa polacca, e persino alcuni organi ufficiali di Varsavia, contro la Germania. In seguito a ciò bisogna considerare che si tratta di un atto dt sabotaggio contro i treni tedeschi che attraversano il « corridoio ». organizzato da persone eccitate da quella campagna. La stampa polacca è pienamente responsabile della catastrofe, e per via diplomatica dovrebbe essere condotta una severa inchiesta, onde ottenere sufficienti garanzie e per impedire la ripetizione di simili catastrofi ». Luther ha telegrafato alla direzione delle ferrovie polacche esprimendo le proprie condoglianze e pregando di volerle comunicare a tutte le famiglie delle vittime.