La Francia di fronte a Hinderburg

La Francia di fronte a Hinderburg La Francia di fronte a Hinderburg Recriminazioni ed allarmi della stampa parigina - L'imminente esame del rapporto Foch sul disarmo della Germania (Servizio speciale della « Stampa ») i a i e r o a i , r ù , o , e é d i o ù e a l , n a . r. uo ni ge o Parigi, 28, none. Sebbene il Governo non abbia ancora manifestalo in nessun modo le proprie impressioni circa l'elezione di Hindenburg, riservandosi probabilmente di farlo domani, nel corso della seduta della Conferenza degli ambasciatori, dove sarà esaminato e discusso il rapporto del maresciallo Foch sul disarmo tedesco, la stampa continua ad occuparsi largamente della situazione. Il fattore nuovo della giornata è dato dal delinearsi di un profondo disinganno e di una vera contrarietà in seno ai circoli di sinistra. Qualcuno dei portavoce di tali circoli cerca smorzare l'irritazione, gettando tutta la responsabilità dell'acca- Tutto si paga! snemddcalmrdc») he ro usti biSi eee s io gna erà ii, nlo duto sulla malaugurata politica della B«h^Sltescppntlfcescdi di uele ti se se di ai uin o, fu nti d1 L' Ere Nouvellc ad esempio nota : « Tutto, si paga. La. spedizione della Bulir, la campagna di eccitazione sciovinista della gente del blocco nazionale, ha per risultato la elezione di Hindenburg e la rivincita dei partiti rii destra in Germania. Tutto si paga ! Lo smembramento delie forze, democratiche creato dagli illuminati dello formule di regresso asiatico, suscita qui un raddrizzamento dei partiti reazionari e provoca dall'altro lato del Beno il trionfo dei signori della guerra!'E' molto pili difficile per una democrazia che per una monarchia di condurre un grande popolo. l'oche colpe le sono liermesse, pochissimi credili le sono aperti. Essa e condannata a vivere solo .col successo immediato ». Ma queste recriminazioni, giustificate o no, lasciano il tempo che trovano e non possono lusingarsi di esaurire il contenuto politico della, situazione. Ecco perchè altri organi di sinistra, e in prima linea il Quotidien, non tentano più oggi di sviare l'attenzione del pubblico con polemiche ormai superate, e riconoscono con franchezza il grave significato del gesto tedesco, pure trincerandosi tuttora dietro la speranza che la democrazia possa giungere, ai di là. del Reno come al di qua, a tenere in scacco la fremente reazione. Scrive infatti Bertrand sull'organo repubblicano socialista: « Noi pensiero dei suoi elettori il vecchio Maresciallo è chiamato u tare, per un tempo più o meno lontano, il letto agli Hohenzolleru. Che sia quesio anche, il suo pensiero, è fuori dubbio. Clio egli riesca e. assai più dubbio, poiché la Germania è tagliata in duo parti quasi eguali, e il Governo, malgrado i poteri eccessivi attribuiti dalla costituzione di Weimar al presidente della Repubblica, non manca di mezzi di difesa. Ma quello che in ogni caso è corto si è che 11 partito nazionalista rafforzato o incoraggiato dallo scrutinio del 26 aprilo non cambierù. gioco ormai e ne abuserà. Esso non ha uè la moderazione no il buon senso e vorrà spingere fino in fondo la sua vittoria ». Profonda crisi psicologica Da questi pochi accenni si vede già la profonda crisi psicologica travasante Iti maggioranza parlamentare francese e il progresso fatto in essa dalla consapevolezza della necessità di cedere terreno alle esigenze e alle diffidenze della minoranza. Intei-preti più o meno autorizzati del pensiero governativo lavorano a diffondere il convincimento che nulla siavi da modificare nella tattica e nei propositi del Quai d'Orsay, inquantoehè durante la permanènza di Herriot agli affari esteri mai, per un momento, la politica estera si scostò dalla rigida osservanza delle più gelose cautele, nella difesa c nell'esercizio dei diritti accordati alla Francia dai trattati. Ma questo sono coso che si dicono, e la realtà è che lo proprie tesi difensive Herriot aveva a stonto potuto enunciarle come, postulati teorici, mentre oggi, dopo la elezione di Hindenburg, quello che si attende da Briand è che egli abbia a farne doi capisaldi diplomatici positivi, sfruttando a fondo il momento, per indurre l'Inghilterra ad accettarli. Nota Augusto Gauvain nel Journal des Débats: « Prima dell'elezione di Hindenburg abbiamo già insistito sulla necessità di rinviare i negoziati a dopo l'ammissione della Germania a Ginevra. Dopo il voto del 26 aprile sarebbe criminoso passare oltre, 11 signor De Fleuri.'iu e il signor Briand devono far capire a londrn elle la Francia non può sacrificare i suoi interessi vitali v le sue alleanze europee a delle chimere. La Francia non può dispensarsi dall'avere una politica europea coerente e solidamente equilibrata. Se l'Ingliilierra non vuole averne una analogae libera di farlo, ina allora noi continueremo ia nostra senza il suo concorso. Noi consideriamo tutto lo statuto europeo come un insieme, di cui nessuna delle parti deve essere modificata senza il libeio consenso dell'interessato. Noi non abbandoneremo una mola dell'Europa alla brama degli ambiziosnella vile speranza — che sarebbe disillusa — di conservare la nostra tranquillità. All'indoii; inumi del 20 aprilo noi ci ricordiamo che iel maresciallo Hindenburg ha rovescialo BelliImann Hollweg, pciobè il Cancelliere era di sposto a trattare sulla base della restaurazione del Belgio. Il nuovo Presidente del Reich e il suo entourage chiedevano allora ferocemente l'annessione del Belgio, o per lo meno di intta In regione fiamminga. Se l'Inghilterra dimenticasse un passato cosi recente, noi ne conserviamo il ricordo presento e cocente ». Hindenburg, i! numero 237 E il Temps, frugando a sua volta con avida ansietà negli editoriali dei giornali londinesi, soggiunge, in un articolo non meno drammatico di quello di ieri sera: •< Anche indipendentemente dalla tendenza rappresentata dal maresciallo Hindenburg e dalle idee che egli può avere per quello ohe concerne il regolamento della grave questione S^ \ la quale si sviluppano le relazioni delle Potenze alleate con la Germania. Non dovrebbe essere indifferente alle vittime dell'aggressione del 1914 e dei metodi che i teutoni hanno continuato nella lotta, che sei anni dopo ia sconfitta il popolo tedesco chiami per via di plebiscito al primo posto dello Stato uno dei più grandi colpevoli della guerra, colui che nella lista redatta dall'Alta Commissione Internazionale, che ha stabilito le responsabilità porta il numero 237, e contro 11 quale furono indicati undici capi di accusa e particolarmente la deportazione e il ratto di donne e di giovanetto che furono sottoposte a visite sedicenti mediche, il saccheggio a mano armata, le distruzioni con gli esplosivi, gl'incendi volontari, le violazioni di tombe, le misure vessatorie verso gli abitanti delle regioni occupate. Gli alleati non hanno saputo ottenere il castigo dei colpevoli, come lo esigeva pertanto la più elementare giustizia; l'ex imperatore Guglielmo non è stato giudicato e impiccato alla Torre di Londra, come Lloyd George aveva lasciato capire che lo sarebbe stato : ma vi sarebbe una crudele negazione di ogni morale politica nel fatto di testimoniare qualche fiducia nell'uomo che rimane sotto tali accuse e che il popolo d'oltre Reno ha portato alla magistratura suprema dello Stato E' in questo che consiste la sfida tedesca, di cui noi ieri parlavamo, e che con la forza delle cose si ritorce contro coloro che vi si son arrischiati con maggiore leggerezza che insolenza. E'-una sfida che rivolta a giusto titolo l'opinione universale e che determina correnti che sì fanno giorno fino da ora, anche nei paesi in cui non si era che troppo disposti ad ammettere la sincerità della democrazia tedesca. Si comincia a rendersi conto, finalmente, che la Francia ha ragione di diffidare di una nazione che non accetta la sua sconfitta. ■ In America, il signor Gerard, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Berlino, scorge nelle elezioni di Hindenburg una minaccia alla pace mondiale, e numerosi personaggi ritengono che non e il momento di aprire crediti all'industria tedesca. In Inghilterra, se vi ò chi si studia, portando, di ridurre, nella misura del possibile, la portata di questo evento, la stampa considera il successo del maresciallo sovrnttutto nefasto per la Germania stessa. La Morning Post dice: Il ritorno di Hindenburg vale 20 corpi di armata per In Germania, e quale che sia lo stato del suo disarmo, la Germania, spiritualmeente e intellettualmente rimarrà armata fino ai denti ». « Persino in Austria l'elezione di Hindenburg fa nascere le più serio inquietudini. « Noi confessiamo — scrive il Ncue Wiener Tageblatt — che questa elezione non favorisce l'idea di un riattnecamentò al Reich. Noi vogliamo vedere, prima di mettere la mani nell'ingranaggio, dove andrà la Germania, forse a breve scadenza Sono queste delle indicazioni sullo quali si potrà a Berlino riflettere utilmente. Coloro i quali hanno persuaso il popolo tedesco che la vittoria di Hindenburg non nuocerebbe alla causa tedesca nel mondo, lo hanno grossolanamente ingannato. Non è /eccessivo dire che tutto il terreno che la diplomazia della Wilhelmstrasse era riuscito a guadagnare, do- po la Conferenza di Londra o. la firma degli accordi relativi al piano Dawes, si trova riperduto, per il solo fatto dell'elezione .dèi 'maresciallo. La naziono tedesca ha ucciso d'un sol colpo la fiducia che cominciava- a rinascere nei suoi sforzi, ed è tornata & creare contro di 6è lo stato d'animo del cattivi giorni della guerra, che impone a tutti i popoli di vedere nella potenza tedesca la eterna nemica della paco d'Europa». a i e e e n e Concitazione reazionaria . Questi stessi giornali esaminano al microscopio, in attesa del discorso di Luther, un articolo pubblicato da Stresemann sulla Zeit del 19 aprile. Ma è peggio che andare di notte. Stresemann non solo-non vuole cacciare la Germania nella fossa da lupi della Società delle Nazioni, non solo non vuole garentire !e fron- a tlere del,a Polonia, ma concepisce la snii- 1 litarizzazione renana come mi provvedimento di difesa per la Germania non per eoi e e o a si — o il li- , . di-' agirmi la Francia, ossia si ripromette di congegnarla in modo che so domani il Reich attaccasse la Polonio, Parigi non potrebbe muovere un soldato verso il Reno senza provocare l'intervento dell'Inghilterra in favore della Germania. Ora so questo sono le idee di Slresomaim. «mali saranno po' quelle delle mollo eminenze grigie che si minacciose dietro lo targhe e sode

Persone citate: Briand, Dawes, Herriot, Hollweg, Lloyd George