Impressione enorme in Francia

Impressione enorme in Francia Impressione enorme in Francia lunediata esplosione di germanofobia j (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi. 87 notte. Sebbene da ieri sera l'inquietudine cominciasse ad essere considerevole, l'impressione prodotta qui verso mezzogiorno dalle prime notizie ufficiali sui risultati della elezione presidenziale in Germania è stata enorme: Non che "gli effetti immediati della presenza di Hindenburg alla testa del Reich vengano generalmente giudicati di grande gravità; ma. a turbare profondamente pubblico e giornali basta il nome puro e semplice dell'uomo, al cui suono i ricordi tragici appena sopiti si ridestano in folla, ingombrano di nuovo l'orizzonte che da un anno, dall'avvento delle forze democratiche, si sperava promesso alla pace. Hindenburg e Mac Mahon Il Governo non ha naturalmente avuto ancora modo di manifestare il proprio pensiero, tanto più che i giornali che solitamente se ne fanno portavoce sono quasi tutti giornali del mattino. Probabilmente, come sembrerebbe lasciar credere il tono assunto dal « Paris-Soir », unico organo di sinistra della sera, per il quale l'elezione di Hindenburg è un nuovo colpo durissimo, la tendenza destinata a prevalere è quella di contestare la gravità dell'avvenimento, facendone qualcosa di analogo alla elezione di MacMahon alla presidenza della Repubblica francese nel 1873, rimasta senza effetti sulle sorti della repubblica medesima. Scrive infatti questo giornale : » Questa elezione, che nella battaglia delie forze democratiche contro lo forze del passato non apparisce se non come un semplice incidente, non ha le virtù simboliche che 'e si vorrebbero accordare. Il successo di Hindenburg è abbastanza magro. L'atteggiamento dei comunisti, che, malgrado l'opinione di Mosca ed i suggerimenti dello stesso Zinovie.f. hanno persistito a mantenere la loro condotta, entra per molto in questo trionfo, forse effimero. Bisogna ricordarsi ohe la repubblica tedesca, venuta dopo la guerra, si trova sempre nel periodo degli urti e dei tentennamenti. Noi abbiamo conosciuto in Francia dei periodi analoghi. La nostra repubblica, penosamente consolidata con un voto di maggioranza, si era essa pure gettata nello braccia di un maresciallo. E' da credere che le repubbliche nascenti hanno la preoccupazione di indennizzare i marescialli vinti. Issandoli in una poltrona presidenziale. E' noto quello che avvenne di MacMahon. La lotta per la libertà continuò aspramente ed il in .resciallo-presidente dovette dimettersi. Evidentemente la storia non sempre si ripete. Ma se si tien conto che i suffragi espressi manifestano una opinione risolutaniente anti-monarchica in Germania, si può prevedere l'impotenza del glorioso capo, che una falsa manovra ha condotto al potere ». Ma l'ottimismo degli esponenti di una maggioranza ormai precaria e per di più sparpagliata attorno dei mandamenti dove si preparano le elezioni comunali, non potrebbe aspirare a riflettere le impressioni di Briand, il quale proprio questa sera, nell'impartire le ultime Istruzioni all'ambasciatore Fleuriau ripartente per Londra, ha potuto misurare da vicino la profondità dell'allarme provocato dall'elezione di Hindenburg nella stampa e nell'opinione parigina. « Sfida agli alleati » proclama il « Temps » nel titolo del proprio editoriale. E continua : Una sfida agli Alleati? « Il significato di questo scrutinio non deve essere cercato nel numero dei voti raccolti dall'uno o dall'altro partito: non deve neppure essere ricercato nei due programmi in contrasto: esso è per intero nel solo nome di Hindenburg, nel fatto brutale che il primo presidente della repubblica tedesca, eletto per via di plebiscito, è l'uomo che ebbe il comando in capo delle truppe Imperlali durante la grande guerra. Il popolo tedesco ha voluto mettere sul pavese il vinto del 1918, perchè volle cosi manifestare il suo sentimento che nega la sconfitta. Non c'è da ingannarsi. L'elezione dell maresciallo Hinden¬ burg è una sfida agli alleati, una sfida all'Europa e all'Inghilterra. Non è il genio politico del vecchio maresciallo ecovato nel suo ritiro di Hannover che sia inquietante, ma sono tutte le forze di reazione e di rivincita brutali che si indovinano dietro di lui, e che per mezzo suo sperano affrettare l'ora in cui la Germania, ricostituita la sua potenza militare, si ergerà pronta pel combattimento. « Si potevano discutere i risultati delle "lezioni legislative che ebbero luogo nel mese di maggio e nel dicembre dello scorso anno, e che lasciavano sussistere un dubbio per quello che concerne il vero orientamento del popolo tedesco. Si poteva anche discutere a tal riguardo il risultato della prima votazione della elezione presidenziale. Ma ora la situazione ò chiara : la Germania si è strappata la maschera che permetteva a dei troppo ingenui e compiacenti di credere alla sincerità dei suoi sentimenti repubblicani e democratici, la maschera che dissimulava la sua vera fisionomia. Dietro questa maschera è il volto di Hindenburg che si scopre e che ci prova che la Germania rimane simile a se stessa nell'affermazione de. suoi sentimenti bellicosi e delia sua volontà di dominio. Che sei anni dopo la sconfitta degli eserciti imperiali 11 maresciallo Hindenburg possa essere Presidente del Reich, in attesa della restaurazione degli Hohenzollern. non è soltanto un effetto dello, sforzo di raldrizzamento del popolo tedesco, ma è soprattutto un effetto della politica di debolez:a e di abbandono che i vincitori non hanno cessato di praticare verso i vinti, che rrai si sono rassegnati alla loro disfatta. « Con totale ignoranza del carattere tedesco, con una ignoranza assoluta della mentalità di un popolo che ha sempre coasiderato la guerra come una industria nasionule, si è voluto far fiducia alla buona fede di una nazione che ha proclamato so'ermementre, in tragiche circostanze, di non conoscere altra legge se non la necessità. Tutta questa politica di riconciliazione ha coidotto ad un immenso fallimento morale. Mentre le Potenza vittoriose si trovano alle presi, con le più gravi difficoltà, perchè non tanno saputo costringere il Reich a mantenere t propri impegni, ad adempiere le propre obbligazioni, la Germania ha operato un pieno raddrizzamento politico ed economico. Essa e ridiventata forte, è ridiventata ricca, la sua industria lavora a pieno rendinento. Quando si vuole conversare con essa, pone delle condizioni; domani farà valere delle esigenze. E' forse la Germania di Hindenburg che verrà ammessa in seno alla S>cietà delle Nazioni? E' con essa che si discuoeranno le modalità di una riduzione generale degli armamenti, le clausole di un parto di scambievole garanzia per garanire la sicurezza dell'Europa? E' col governo di Hindenburg che sì obbligherà la Polonia a negoziare sulla questione di un rimaneggiamento delle frontiere orientali del Reich? Vi 6ono nelle elezioni di Hindenburg riù cose di quelle che si immaginano colon che suppongono che tutto possa aocomidarst con formule diplomatiche. Vi è l'a.nT.unzio del crollo prossimo del regime repubblicano dall'altro lato del Reno e il seigno evidente del ritorno degli Hchenznllern; vi è i' ripudio di tutta la politica di intesa vi è la volontà altamente proclamata di rivedere, se non addirittura di strappare, il tratUto di Versailles. Vi è infine una sfida infoiente a tutte le forze di concordia e di pa«e che cercano d.i assicurare la ricostituzione dell'Europa sulla base della sicurezza garantita a utti i popoli. « L'elezione di Hindenburg farà comprendere il loro errore a coloro i quali hanno creduto al miracolo della democrazia tedesca ? Per saperlo bisognerà aspettare di conoscere le ripercussioni politiche die lo scrutinio di ieri avrà in Inghilterra ed in America, ma, per quello che ci concerne, noi sappiamo che dovremo considerare i problemi della pace, tenendo conto d<lla situazione creata dalla vittoria dei reaijinnari tedeschi e non ci resta più alcun errerò -la commettere "Vicino poco rassicurante, Uno dei personaggi ufficiali francesi che sono stati maggiormente immischiati nei negoziati diplomatici franco-tedescll dal 1919 ad oggi, ha così riassunto per "« Excelsior (( le sue impressioni sul plebiscito tedesco : « Ora che la Germania si è data la soddisfazione di lanciare una sfida alle nazioni alleate, prendendo come capo e Presidente del Reich il suo ex generalissimo, bisogna esaminare con sangue freddo le possibili ripercussioni di questo gesto audace. Ebbene, per quanto paradossale ciò possa sembrare, noi non possiamo considerare questa elezione come un male. Se Marx fosse stato eletto, 10 spirito della Germania sarebbe rimasto quello che è oggi, ma noi non avremmo avuto questa luminosa rivelazione ed avremmo potuto addormentarci in una ingannatrice fiducia. Ora l'elezione di Hindenburg, con tutto 11 carattere simbolico che gli hanno dato i tedeschi coi loro proclami elettorali, dovrebbe impedire ad alcuni dei nostri alleati di puntare sul pacifismo tedesco e sulla volontà di mutamento delle masse popolari. Quest'elezione ci permette di vedere sempre due Germanio persistere, come dicono alcuni; ma queste due Germanie sono: una di inabili, i quali assumono oggi il loro vero volto e l'altra degli abili, i quali, pur pensando come i primi o quasi, sostenevano candidature di uomini il cui programma è molto simile a quello del Maresciallo eletto. Infatti, le dichiarazioni di Marx durante la campagna elettorale, hanno provato che anch'egli aveva una mentr-.lità pangermanista e le ultime manifestazioni elettorali tedesche sono a tale riguardo particolarmente rivelatrici. Quei repubblicani che cantano il Devtschlnnd iiber alles sono dei pangermanisti come gli altri, perchè il pretesto che quel canto di domina¬ zione è stato creato all'epoca della rivoluzione del 1848 non può ingannare nessuno. Quan to ad un eventuale richiamo al potere della dinastia degli Hohenzollern, gli alleati, se fossero d'accordo, potrebbero mostrare alla Germania la loro diffidenza, ponendo fine a delle tolleranze di dettaglio ammesse nell'applicazione del Trattato di Versailles, ma non avrebbero mezzi legali per esercitare una pressione decisiva. I.a nostra garanzia si trova nello stato dell'opinione tedesca, che non è favorevole nò al Kaiser nè al Kronprinz. Quanto al figlio del Kronprinz è troppo giovane, per quanto sia simpatico ad una grande parte della popolazione. D'altronde poco importa: se Hindenburg ha intenzione di imporre alla Germania un capo dinastico, la Germania accetterà quello che l'eletto di ieri le presenterà ». Esaminando la situazione e le conclusioni che si ritengono inevitabili, il Journal des Débats si domanda: « L'Inghilterra e gli Stati Uniti saranno questa volta edificati? Il Gabinetto di Londra persisterà a raccomandare un patto fondato sulla, buona fede e sulla buona volontà tedesca? Siccome gli inglesi si fanno un vanto di non essere logici, la risposta rimane Incerta,, ma il Gabinetto Painlevé non può dispensarsi dal prendere posizione. Che si attribuiva al misticismo, allo slancio patriottico od al militarismo l'elezione di ieri, la Francia e le nazioni amiche devono tenersi sull'avvisato e concertare la loro politica ». "Luminosa rivelazione,, Ed ecco l'opinione deWlntransigeant, il quale pone a'1 Governo francese delle domande incalzanti e perentorie: « Dei quesiti di ordine preciso si porranno domani. Il patto di sicurezza è sottoposto a Londra per l'esame e per la risposta. Il rap* porto pessimista e documentato del maresciallo Foch, approvato all'unanimità dagli alleati, reclama il sicuro ed immediato disarmo da parte della Germania. Quale atteggiamento osserverà domani, a tale riguardo, il candidato eletto dagli Hohenzollern T Come il Governo francese, preoccupandosi di avere dei riguardi per una parte della sua clientela interna die è all'estrema sinistra, assicurerà la vigilanza e la fermezza ohe 60no indispensabili, di fronte ad un vicino cosi poco rassicurante? Il terreno ceduto dal signor Herriot è definitivamente perduto 7 ». E' ancora troppo presto per dire coma Briand risponderà a questa specie di ulti* matum delle forze moderate e conservatori'ci. Sino a ieri era ragionevole attendersi che egli tentasse riannodare colTInghilterra le conversazioni interrotte a Cannes. Ma sarebbe vano illudersi che il program* ma di conciliazione delle sinistre francesi]* già ridotto ed annacquato dall'avvento-all potere di un uomo che ha coi repubblicani del Senato tutti i legami che ha Briand, possa sopravvivere a lungo al colpo che ora gli viene inflitto. C. P.