Il G.C. fascista ammette il diritto di scioperoper le corporazioni fasciste soltanto

Il G.C. fascista ammette il diritto di scioperoper le corporazioni fasciste soltanto Il G.C. fascista ammette il diritto di scioperoper le corporazioni fasciste soltanto Federzoni a Bologna Bologna, 25, notte. Ossequiato dal Prefetto, dal questore e dalle altre autorità è giunto alte 10,25 il ministro dogli Interni, on. Federzoni. ^Stefani], Roma. 25, notte. Oggi, alle 16, il Gran Consiglio fascista ha tenuto la sua terza seduta occupandosi della relazione dei dirigenti delle organizzazioni sindacali. Dice il comunicato: € Hanno riferito l'on. Cucini l'on. Biglietti l'on. Racheli, il dottor Marini, il dottor Baidetti, il dottor Fioretti, l'avv. Di Giacomo, il prof. Saccani, il capitano Ricci, Pezzoli. Malusardi, Meledandri, panconesi. Quindi il presidente, dopo avere espresso tutto il compiacimento suo e del G. C. ai capi delle organizzazioni corporatlvisttóhé, ha illustrato e presentato i due seguenti' ordini del giorno : « Il G. C, presente il direttorio delle Cor« porazioni, riafferma i 6uoi postulati di col« lavorazione tra tutti gli elementi della prò. « duzione, purché tale collaborazione 6ia in« telligente e reciproca; considera lo sciopero « effettuato dalle corporazioni come un atto « di guerra, al quale — eccetto per i pubblici « servizi — si può fare ricorso quando tutti i « mozzi pacifici siano stati tentati e esauriti, 'i perchè io sciopero danneggia i datori di la« voro, rnu incide sul bilancio operaio ed urli resta il ritmo della produzione, del che pro« flt'tano immediatamente i vigili concorrenti «stranieri, per ostacolare la noslra indlspen. « sabile espansione economica nel mondo; « stabilisce nettamente la differenza tra scio« pero fascista, che è una eccezione ed ha in « sè 6tesso il suo obiettivo definito, e lo scio« pero socialista, che fu una règola e wmpre « considerato e praticato corno un atto di co« 6idetta ginnastica rivoluzionaria a fini re. « moti e irraggiungibili: determina che. nel« l'eventualità di una proclamazione od at« illazione dello sciopero, debba eósere evlta« to ogni inutile allargamento del rnovimen« to e la proclamazione di scioperi di solida« rietà, i quali, come una lunga edolorosa e« sperienza ha dimostrato, non giovano agli o« perai in sciopero, e ne aumentano il disagio; « stabilisce che, chiamandosi ie corporazioni « fasciste » ed essendo in realtà una grande » ed originale creazione del fascismo, lo scio« pero dev€ avere l'autorizzazione proveniva « degli organi supremi delle '.-oroir.izioni e « del partito, senza di che il partito avrà la « facoltà di sconfessare il movimento ed i « suoi iniziatori; « si dovrà anche procedere ad una revic sione dei quadri dei dirigenti del movi« mento sindacale: i segretari provinciali « debbono essere nominati dà comune accort do tra corporazioni e federazioni provin< ciali fasciste. « Il G. C. dichiara che questa mozione è » fondamentale e invita tutti gli organi del».le corporazioni e del .partito a pubblicarla « nei giornali, ad illustrarla nei sindacati e « ad attenervisi rigorosamente con quel 6en«so di consapevole disciplina, che è la ca« ratterlstica, il privilegio e l'orgoglio del « fascismo italiano ». • « Ed ecco ora il secondo ordine del giorno; « Il G. C, udita la dettagliata relazione « dei membri del direttorio delle Corpora« zioni per te singole industrie, prende atto « con vivissima soddisfazione dell'imponente a sviluppo organizzativo delle Corporazioni : « richiama talune organizzazioni di datori « di lavoro al rispetto dei postulati concre« tati a Palazzo Chigi, altrimenti il fascismo « prenderà le misure necessarie, onde spez« zare il monopolio di quelle orgijnizzazrioni « che anteponessero ciecamente i loro inte« ressi individuali a quelli generali dPlla « produzione e della nazione ». « Prima che il direttorio delle Corporazioni si allontani dalla sala, l'on. Rossoni si alza e ringrazia il presidente del G. C. del plauso tributato a lui ed agli organizzatori fascisti. Garenti6ce l'assoluta fedeltà delle Corporazioni al fascismo. « Il presidente dà quindi la parola al ministro Giuriatl, che riferisco dettagliatamente sopra l'organizzazione del Ministero dei Lavori Publici e sui criteri ai quali deve informarsi l'azione del Governo, sia dal punto di vista tecnico del personale, che finanziario, se si vuole esplicare un'opera veramente efficace a vantaggio del Mezzogiorno. Sulle dichiarazioni del ministro Giuriatl Interloquiscono gli on. De Stefani. Postiglione. Maraviglia, Devecchi. e particolarmente Hon. Bianchi. L'interesse dell'argomento si è dimostrato, tale che il G. C ha deciso di concludere la discussione nella seduta di giovedì prossimo, quando potrà essere nuovamente presente il Ministro dei Lavori Pubblici. « La ripresa d»'le sedute avrà luogo martedì prossimo, alle ore 16 ». Sulle sedute di ieri e di ieri l'altro del Gran Consiglio fascista converge anche oggi l'attenzione di qualche giornale. "Bluff terroristico,, Il Giornale. d'Italia crede che le ben note proposte di provvedimenti eccezionali siano tramontate, e soggiunge: « Se le nostre informazioni sono esatte, le discussioni svoltesi in seno al Gran Consiglio fascista non autorizzano in alcun modo a ritenere che il Governo si proponga di portare all'onore della codificazione tutto quel po' po' di provvedimenti minacciati dal segretario del partito. Tanto il discorso dell'on Mussolini, nella prima seduta, quanto le dichiarazioni dell'on. Rocco nella seduta di ieri, non contengono il minimo accenno agli strumenti di persecuzione, di tortura e di morto di cui si era invocato il ritorno in un recente discorso a Robecco sull'Oglio. L'on. Mussolini, anzi, ha esplicitamente ammesso che per far fronte a tutte le necessità della tutela dell'ordine pubblico, per reprimere ogni tentativo criminoso e sovversivo, bastano i mezzi di cui il Governo è in possesso, e non occorrono provvedimenti di eccezione; e l'on. Rocco, quando ha parlato dPlla riforma dei codici e del riordinamento della pubblica sicurezza, ha intpso riferirsi al disegno di legge già in esame da parte della Commissione della Camera e i cui confini sono stabiliti da una relazione in cui non si trova traccia no di bando nè di pena di morte. Basta pensare che della Commissione parlamentare fanno parte giuristi di vecchia scuola, come lo stesso on. Sarrocchi, i quali, pur di fronte alla relaziono ministeriale, hanno espresso preoccupazioni ed hanno chiesto assicurazioni esplicite e preventive per ritenere che la riforma proposta dall'on. Rocco, se anche sia da avversare al lume della critica giuridica e politica, non avrà la portata che gli estremisti vorrebbero attribuirle, e sopratutto non contempla i lugubri istituti inquisizionali che dall'on. Farinacci sono stati messi come sfondo alla nuova legislazione fascista. Siamo dunque in prespnza di un vero e proprio bluff terroristico, che rientra perfettamente nei gusti delle manifestazioni oratorie e giornalistiche e politiche dell'on. Farinacci. Ma siamo persuasi che il segretario del partito sarà il primo a non credere alla effettuazione delle sue minacce, e, seppure ci crede, 111 discorso dell'on. Mussolini e l'ordine del giorno con cui il duco ha rapidamente esaurito l'argomento nella prima seduta del Gran Consiglio, dovrebbero disingannarlo e consigliargli a non rinnovare il suo sinistro annunzio». "La mania di legiferare,, In base a queste sue informazioni — che appaiono piuttosto ottimiste se confrontate ad altre informazioni ufficiose e al tono oggi assunto dall'on. Farinacci su Cremona Nuova — Il Giornale d'Italia fonda il suo editoriale. L'organo liberale crede che le proposte foniamole di Farinacci siano rimaste a mezz'aria, tra l'iniziativa individuale e l'affermazione tendenziale, sen prnacefetuogtivetae Ddirai te« velechsotufelantuvtezsacgdcvdzpai rafaipbnnImqliCcarpasasptapmmtmèosdimmmananansrfcqlracficmtsddsndczGgcrcsestdadglstssilamclslttabtzrgnlhddtsLeg., ; ' - ~ .^..Uliuv., OCUMza che ne al Governo nè il Gran Consiglio, .«■ne taB, si. siano rompromeesì con una-compromessi eoa una; 1 o l e o in precisa affermazione. Rileva anzi il giornale che gli estremisti sono stati presi recentemente da una grande mania di» legi- * ferare. Indi soggiunge : « Senonchè. per uscire dalla situazione attuale — poiché essi hanno, meglio forse di ogni altro uomo o partito, la sensazione istintiva che in regime di vera libertà questo governo (non r.l potrebbe reggere — essi escogitarono una serie di leggi por cui quella che e o#gl infrazione diventa norma di legge. Disgraziatamente per loro, la formulazione di queste nuove leggi, che'assicurino la durata indefinita del governo fascista, è tra i problemi più difficili a risolvere. Se si potesse votare un articolo unico cosi concepito: « In deroga' a tutto le leggi del Regno, il Governo fascista può fare tutto quello che vuole », il problema sarebbe risolto. Ma crediamo che gli stessi on. Rocco e Farinacci — che sono i due campioni, diversi di stile e di cultura, ma identici nella mentalità, della legiferazione intensiva fascista — troverebbero la cosa un po' troppo sporca, e quipdi cercano di codificare in qualche modo rfjiella situazione di privilegio in cui il partito al Governo oggi si trova, consolidando nella lettera della legge quella ebc è una pura situazione politica e, quindi, per definizione stessa, transitoria ». La freccia contro la burocrazia Dopo avere osservato che è assai difficile sanzionare l'arbitrio in "una legge, l'organo liberale passa ad esaminare ii punto del comunicato che riguarda la burocrazia : x « Dal comunicato trapela la fatica che devono avere subito gli uomini più equilibrati del Governo perchè la freccia restasse a mezz'aria e non segnasse l'inizio di una serie di persecuzioni ingiuste e dannose per ài buon andamento dell'amministrazione. Anche qui i forti vorrebbero la legge. Si accontentino — risponde il buon senso liberale e devono avere risposto, in sostanza, anche i savi del fascismo — di un po' di arbitrio, più o meno ipocritamente mascherato da ragioni di pubblico interesse. La legge non potrebbe essere, nella sostanza, che questa: « Ogni governo nuovo ha diritto di mandare a spasso tutti gli Impiegati che non gli garbano ». Ognuno vede ' quanto sarebbe enorme. La burocrazia italiana — ebbe a riconoscere il presidente del Consiglio in una memorabile intervista concessa a questo giornale — quando il Governo aveva ancora sorrisi e simpatie per il liberalismo — è, con tutti i suoi difetti, una delle più oneste e disciplinate competenze, devota alla Musa dello Stato. Non vi sono sovversivi sul serio ; se vi fossero e facessero opera antistatale, le leggi in vigore sono più che sufficienti per metterli fuori senza tanti complimenti. Ma 1 funzionari sono anch'essi cittadini, con le loro convinzioni, le loro simpatie, le loro idee ed i loro giudizi sugli uomini politici ed i ministri». Cose di un altro mondo I giornali fascisti si astengono dal commentare le sedute del Gran Consiglio. Soltanto l'Idea Nazionale reca una nota che mette conto di essere considerata: < La secónda giornata del Gran Consiglio è stata assai diversa da come l'inguaribile ottimismo della stampa liberale e anti-fascista se la immaginavano. Decisamente Giordana e Vettori non ne capiscono niente. Si immaginano di vivere ancora in regime demo-liberale, alquanto compresso, se vogliamo, e ron si accorgono che siamo già in uh altro mondo politico che con quello di prima non ha più niente di comune per cui tutti gli antichi luoghi comuni non hanno nè valore nè significato ». II giornate dice noi che sarebbe errato affermare che il Gran Consiglio è reazionario. Ciò sarebbe esatto se il Governo fascista volesse^ restare nella tradizione liberale-democratica; ma siccome ciò non è, il fascismo è semplicemente riformatore e creatore di un mondo nuovo. Accennando quindi a quei giornali che hanno sostenuto la necessità di eleggere una nuova Camera l'Idea Nazionale afferma che la Camera attuale avrà ancora molto da lavorare. Ricordato il succinto prpgTamma di riforme fissato ieri dal Gran Consiglio, il giornale conclude : « Occorrerà perfezionare e integrare le norme legislative vigenti sulla difesa dello Stato, riformare il codice e le leggi di pubblica sicurezza, disciplinare la facoltà di emanare decreti-legge, allontanare dai posti direttivi delle amministrazioni gli elementi legati per sentimento o interesse ai Partiti anti-nazionali, procedere alla più rigorosa seleziono degli organi esecutivi e tutto ciò non è concepito come un programma a lunga scaden. za, ma come un programma immediato di Governo, ossia in sostanza come un programma di lavori parlamentari. Altro dunque che fine della legislatura ed elezioni generali a novembre! La-27.a legislatura ha un compito da espletare assai ponderoso e passerà alla stona rome una delle più laboriose e feconde fra quante .se ne siano (Inora susseguito. 11 Gran Consiglio sa che il momento di realizzare è giunto e non intende perdere tempo ». A proposito delle elezioni si apprende che al Ministero degli Intenti è stato già condotto a termine il lavoro preparatorio riguardante la nuova delimitazione dei collegi elettorali. Tutti i Prefetti hanno trasmesso le loro proposte che, dopo un attento esame, saranno sottoposte alla discussione e alla approvazione della Commissione interparlamentare. Tale esame sarà iniziato dall'on. Federzoni e dai suoi collaboratori non appena avrà fatto ritorno a Roma il ministro degli Interni. Nei primi del prossimo mese di maggio sarà poi convocata ih seduta plenaria al Viminale la Commissione interparlamentare. I massimalisti Nessuna novità oggi riguardo alla prossima ripresa parlamentare. E' noto che l'Esecutivo massimalista ebbe recentemente a smentire voci di scissioni dell'Aventino, che qualche giornale voleva vedere avvalorate dalle dimissioni dell'orf. Oro Nobili dal posto di segretario politico del Partito. Nella sua ultima riunione la Direzione aveva accettato te dimissioni in parola, dovute, secondo quanto riferisce l'organo del Partito, esclusivamente a ragioni professionali. Ieri e oggi si è riunita la Direzione del Partito massimalista, che ha nominato a nuovo segretario politico del Partito il dottor Olindo Vefnoochi, condirettore dell' Avanti/ Il Vemocchi lasclerà temporaneamente l'incarico della corrispondenza politica da Roma dell' A vanti! La Direziona del Partito rimane immutata e sono delegati a membri dèll'Esecufivu gli onorevoli Velia, e Oro Nobili. La Direzione ha poi constatato che ' -1 ^a1"delli per il contegno tenuto in questi ultimi tempi nei confronti deila Confederazione del Lavoro, di cui ha accettato la nomina a membro del Consiglio direttivo, si è messo fuori del Partito ed ha accettato la domanda dell'on. Cazzamalli e dei suoi amici, staccatisi dal Partito unitario, per la riammissione nel Partito socialista ufficiale. Circa la data del Congresso la Di- UMUdlC, IV il Kfc >*l' ' ~ . ... ■ — „ J o, rezióhe ha rinviato ogni deliberazione ao} a-'una sua jrnmione ventura. a;'una tjua Jrranpne

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