Il giuramento di Hindenburg contro la guerra

Il giuramento di Hindenburg contro la guerraLE ONDE SONORE CHIAMANO LA GERMANIA ALLE URNE Il giuramento di Hindenburg contro laguerra "terribile e deprecabilelageo,, (Servizio speciale della STAMPA) BERLINO, 24, notte. Stasera, nelle 'comode nostre poltrone, davanti alla tromba sonora della radiotelefonia, abbiamo potuto udire le parole che ii maresciallo Hindenburg, ad Hannover, e il dottor Marx, a Norimberga, rivolgevano ai cittadini di tutta la Germania e di oltre i confini ed a tutti gli abitanti dell'Europa, congiunti alle tranquille cabine di Hannover e di Norimberga da un fascio di onde sonore, potenti .«opra ogni ostacolo. Hindenburg ha fatto una nuova e così calda raccomandazione di amore per ta pace e per la tranquillità del suo paese e dell'Europa, da giustificare la frase di una spiritosa ed altissima personalità germanica: — E' molto più pacifista nei suoi discorsi il feld maresciallo Hindenburg che il dottor Marx. Hindenburg ha detto: ii Davanti a tutto il mondo giuro solennemente che farò lutto il possibile, se sarò eletto, per impedire che possa scatenarsi di nuovo sulla terra, un così terribile e deprecabile flagello com'è la guerra». Marx, a sua volta, ha ripetuti gli argomenti a lui cari, che si riassumono nel trinomio: ordine, giustizia, democrazia. Ma, più che il contenuto, ormai facilmente immaginabile, dei due discorsi, ■quello che importa è il fatto in sè: per la prima volta in Germania uomini politici in lotta parlano cosi direttamente ai popolo che li deve eleggere e ccrcano^olla diretta immediatezza della voce di toccare più da vicino i cuori e. le coscienze. E' la prima volta che il vecchio maresciallo paria davanti al ricevitore del radio. Come ho già detto, i maligni affermavano addirittura che Hindenburg non parli da anni nemmeno più davanti ad un comune microfono, ed è noto che i tecnici della trasmissione radiotelefonica affermano che non tutte le persone dispongono di polmoni e di laringe sufficientemente allenati per parlare in modo intelligibile attraverso questo strumento. Ebbene, Hindenburg ha parlato con una chiarezza ed una nitidezza straordinarie. La sua voce assomigliava a quella di un giovanotto, provvisto di ottima gola e di potenti polmoni. Parimenti chiara e netta, ma meno decisa, forse por la maggiore distanza, è stata percepita a Berlino ia voce tranquilla o senza scatti di Marx. L'ultima parola dei candidati Con ciò, i due principali candidati hanno detto Ja loro ultima parola agli elettori. Ora essi si ritireranno tranquilli in un romitaggio, ove attenderanno da, lontano l'esito di questa lotta. Hindenburg si ritirerà in una villetta noi dintorni di Hannover; Marx pare abhia a.nch'egli intenzione di recarsi in qualche paese di montagna. In questi ultimi giorni, la lotta elettorale, aJineno qui nella capitale, ò divenuta febbrile. Nella sola giornata di ieri si sono avuti a Berlino 53 comizi. Non si è mai veduta la nazione tedesca appassionarsi in tal modo ad una lotta politica. Certo, la questione personale è ancora più appassionante di quella politica e molti guardano alla lotta come ad una corsa in cui il totalizzatore prometta una buona sorpresa. Si odono frequentemente, espressioni care al gergo sportivo : a quanto date Hindenburg? a quanto date Marx? In genere, quando la passione di partito non fa giurare sopra quanto è forse soltanto una speranza, i duo candidati sono dati alla pari: uno ad uno, poiché la lotta è sempr aperta e c'è l'incognita delle cosiddette sntien reserven (le riserve mute) di coloro che non hanno votato la prima volta, che probabilmente voteranno nella seconda elezione, e che non si possono assegnare con sicurezza a nessuno dei due campi. Bisogna considerare una cosa, della quale sinora la stampa di Berlino, un poco per miopia ed un poco anche per calcolo tattico, non tiene alcun conto, e che, cioè, questa lotta ha un carattere assolutamente diverso da quella per le elezioni al Reichstag o al Landtag. Essa si complica di molti fattori personali e sociali, onde le faticose elucubrazioni dei pedanti del calcolo, di coloro che sommano cifre e risultati di elezioni precedenti, per giungere alle volute previsioni, hanno uno scarso valore. Chi guardi le bandiere esposte alle finestre (rosso-nero-giallo : coloro che voteranno per Marx ; rosso-nero-bianco : quelli che voteranno per Hindenburg) ; chi assista alla sfilata delle associazioni nazionaliste dall'elmo di acciaio, o di quelle repubblicane colla stessa uniforme, lo stesso bastone, lo stesso passo marziale, la stessa disciplina e distinte soltanto da un diverso colore al braccio o sul cappello : chi legga la stampa di Berlino, è indotto a credere che la questione sia semplicemente di destra o di sinistra, dei partiti tedesconazionale, popolare-bavarese e tedesco-popolare da una par^e, democratici, centro e socialisti dall'altra. Protestantesimo e catfolicismo Ma la questione non è cosi semplice: il coni casto, per esempio, tra protenstantismo e cattolicismo, a cui abbiamo accennato più volta, è potentissimo e ■ft^"iw» in i l ? a a i d è n o e e a o o , e i e i e i e o e a e n molte provincie la lotta, facendo passare in secondo ordine quegli elementi ai quali abbiamo più sopra accennato. Si afferma cosi da. personalità del partito tedesco popolare (quello che avrebbe veduto di malocchio la candidatura di Hindenburg ed avrebbe preferito quella di Jarres), che nel Baden una candidatura di Jarres avrebbe avuto le simpatie di tutti i democratici, perchè i democratici del Baden sono protestanti e non vogliono saperne di dare il voto ad una candidatura Marx. Certo è che in molte parti della Germania ancora oggi non si conoscono che due partiti fondamentali: il centro (quello dei cattolici), il popolare (quello dei protestanti). .Lo stesso avviene in molti socialisti, la cui fede marxista è tutt'uno con un forte ed intransigente anticlericalismo WLi riguardi dei cattolici. Così, non vediamo soltanto associazioni di reduci di guerra della destra, contro associazioni di reduci di guerra della sinistra; aristocràtici contro plebei; nazionalisti contro #brei; ma vediamo nello stesso partito cattolici bavaresi contro cattolici prussiani, oppure protestanti nazionalisti prussiani d'accordo coi protestanti democratici del sud. . Il candidato comunista Quanto all'esito dell'elezione, permane l'incertezza più assoluta.. Tra gli elementi incogniti, che potranno influire molto sulla" giornata di dopo domani, è la candidatura comunista Thaelmann, ma. si ca.pisce bene che questa candidatura, non è data nemmeno ad uno per dieci dagli scommettitori sportivi. Il suo insuccesso è un assioma, ma i comunisti cercheranno di fare sul suo nome una grande dimostrazione di forza; di tirare cioè dalla loro un buon numero di socialisti malcontenti di Marx ed irritati della politica di destra del partito socialista ufficiale ed irritati, anche per le recenti condanno nel processo di Lipsia. Questa sera un grande comizio comunista si è riunito per protestare contro questa condanna ed al comizio hanno partecipato 20 o 30.000 persone e le solite colonne di donne col berretto rosso da operaio e giovani comunisti sfilanti militarmente. Sia detto per incidenza: in questa metropoli di quattro milioni di abitanti riesce facile, ad ogni partito, sia pure In decadenza, corno si afferma dei comunisti, radunare 30 o 40.000 persone aderenti che ingombrino le vie cittadine per qualche ora e diano l'impressione di enormi forze. Così è avvenuto ieri sera per il comizio dei tedesco-nazionali, cosi è avvenuto qualche giorno fa per quello dei repubblicani. Una. persona ignara cho ca.piti dentro una di queste dimostrazioni senza aver veduto le altre, è tratta a concludere la esistenza di una Germania tutta comunista, o tutta nazionalista, o tutta democratica. Il che, come sapete, non è. Ma il comizio di questa sera, alla vigilia della giornata elettorale, ha particolare importanza, e varrà probabilmente a distaccare dalle masse compatte dei socialisti qualche centinaio di migliaio di voti. Il Vorwaerts è allarmatissimo e pubblica questa sera un ammonimento, dicendo che i comunisti lavorano per Hindenburg. Del resto la Rothe Fahne, organo comunista, riconosce apertamente questo fatto. Essa scriveva, stamane che i voti dati a Thaelmann dai socialisti dimìnuiscono le probabilità di vittoria di Marx, ma — continua il giornale — i comunisii non vogliono accreditare fra gli operai la leggenda che la decisione fra monarchia e repubblica dipenda dal numero dei voti che raccoglieranno i due candidati reazionari. In queste parole della Jìothe Fahne sta, in fondo, una grande verità. La questione fra monarchia e repubblica, o diciamo meglio fra reazione e democrazia in Germania, non sarà infatti risolta dalla nomina di questo o di quel candidato, di Marx o di Hindenburg. Si capisce bene che Hindenburg, anche perdente, supponiamo, per un milione di voti, significa sempre che 12 o 13 milioni di voti corrispondenti a 25 o 26 milioni di tedeschi sono favorevoli alla concezione statale della destra e sono stati, nella lotta attuale, così violentemente aizzati contro il loro avversario, che rappresentano sempre una preoccupante massa di dissidenti nel paese. Lo stesso si dica noi caso di vittoria di Hindenburg per qualche centinaio di migliaia di voti. Quello che è preoccupante in Germania non è quindi che riesca Hindenburg o Marx. E' preoccupante il fatto che abbia potuto sorgere ed affermarsi una lotta politica, con caratteri e con requisiti come l'attuale. Il figlio di Ebert ferito La popolazione si mantiene calma, ma gli incidenti sono numerosi ed inevitabili. Ieri sera vi è stato uno scontro fra gruppi di repubblicani e comunisti Nella colluttazione rimase ferito da colpi di bastone il giovane Fritz Ebert, figlio del defunto presidente della repubblica, e altri membri della Reichsbanner. Ebert coi suoi compagni furono tradotti alla polizia, dondevennero poi rilasciati per l'intervento diretto del presidente della polizia. ■V M.