Violenta esplosione popolare a Sofia contro comunisti e agrari

Violenta esplosione popolare a Sofia contro comunisti e agrariViolenta esplosione popolare a Sofia contro comunisti e agrari L'esercito si mantiene fedele al Groverno Vienna, 20, mattino. In una enorme fossa comune sono stati tumulati ieri a Sofia dopo commoventi funerali a spese dell'erario le vittime del terrificante scoppio della cattedrale. C'erano, tra Ir. altre, le bare di 12 generali, di una diecina di colonnelli, di parecchi alti funzionari, di cinque deputati e gualche avvocato di grido e di una trentina di signore e fanciulli. Il Governo aveva predicato la calma- ed aveva esortato le squadre borghesi e di volontari ad astenersi da rappresaglie ed a consegnare vivi quei responsabili o presunti responsabili della strage che fossero stati scovati e catturali. La passione in vece proruppe incontenibile. Ieri sera in certi quartieri di Sofia si scatenarono numerosi linciaggi. Viversi agenti agrari e comunisti, alla cui alleanza si fa risalire la colpa di tutto l'accaduto, vennero scoperti in varie case della città. La folla in furiala li sgozzò sul posto. Uno dei sospettati, il capitano Kronoff, prevenne il linciaggio uccidendosi di propria mano. Anche la sua signora a quanto sembra ha perduto la vita. Corre voce che a ucciderla siano stali i comunisti, per il timore che la disgraziata si abbandonasse a rivelazioni, il capitano Kronoff avrebbe provvisto ai congiurati la dinamite per la macchina infernale. Vengono accusati di complicità nel micidiale colpo anche il presidente ed il vice presidente del Direttorio comunista di Sofia, che sono stati tratti in arresto. Uno dei manutengoli sarebbe stato un campanaro della cattedrale, il quale avrebbe diretto la posa della macchina infernale in un interstizio della vòlta della ciinola maggiore, essendosi assodato che lo scoppio si produsse appunto nella cupola facendola erollare di schianto. Le perquisizioni praticale dalla polizia vanno moltiplicandosi e gli arresti proseguono ma si mantiene ancora sempre il segreto sull'identità degli arrestati. Le rappresaglie sembrano essersi placate dopo i linciaggi di ieri sera, ai quali parteciparono molti congiunti dei caduti nella cattedrale. Tutti i partiti politici hanno emesso proclami in cui stigmatizzano le nefande violenze dei sovversivi e fanno appello ai gregari perchè prestino man forte nella lotta contro i devastatori. L'esercito rimane fedele al Governo. Esso in certo qual modo può dirsi decapitato dalla strage prodotta tra i suoi generali. Ma sopravvivono elementi capaci di surrogare gli scomparsi. Le autorità alleate hanno concesso al Governo bulgaro di arruolare alcune migliaia di volontari e questi insieme coi reparti dell'esercito regolare si dichiarano decisi a mantenere ad ogni costo l'ordine pubblico. I caporioni diretti dell'esplosione della cattedrale e degli altri crimini vengono individuati nelle fila del partito comunista e del partito agrario. Questi sono accusati di essere venduti ai russi e di prestare assistenza ad un grande piano per scatenare la rivoluzione in tutti i Balcani ricorrendo alla leva del brigantaggio e dell'assassinio. Si asserisce anche in alcuni ambienti balcanici di qui che l'organizzazione anarchica sovvenzionata dai russi concentrati a Vienna aveva prestabilito di fare scoppiare in Bulgaria la rivoluzione il 15 aprile. Il proposito era di procedere anzitutto all'assassinio di re Boris e poi durante i suoi funerali nella cattedrale di produrre una esplosione cosi formidabile da spazzare via tutte le notabilità, tanto militari quanto borghesi della capitale. In tale modo i bolscevichi si sarebbero impadroniti di tutti gli uffici pubblici del paese, giacché nessuna autorità sarebbe sopravvissuta a tenere il timone dello Siato, essendosi demolito di un sol colpo tutta la classe dirigente. Si apprende che gli autori dell'attentato al re sarebbero in procinto di venire catturali, giacché un contadino che diede loro asilo dopo l'attacco all'automobile reale sarebbe stato scovato e si accingerebbe a parlare. Si ritiene che gli assalitori del re siano degli esiliati appartenenti alla organizzazione comunista agraria. Il console bulgaro a Praga, Mikajceff, ha fatto al corrispondente della Vossische Zeitung alcune importanti dichiarazioni sui mandatari degli attentati in Bulgaria. Egli ha detto che gli attentati furono preparati dagli emigrati bulgari all'estero per rovesciare il regime attuale in Bulgaria. Gli emigrati bucati hanno una propria rappresentanza ufficiale a Praga. Oboff, che era a capo di essa, si trovava fino ■> poco tempo addietro a Praga. Di recente è arrivato pure anche Athanasoff. A Praga esce anche un giornale ufficiale degli emigrali. Interessante è il fatto che Oboff e Athanasoff nei primi giorni della corrente settimana sono improvvisamente scomparsi da Praga e non si sa dove si sono recati, ~ ... L'informatore bulgaro aelt'Allgememe Zeitung afferma che nonostante le assicurazioni del Governo la situazione perdura gravissima a Sofia. Si accerta che re Boris vorrebbe, a scopo di pacificazione, sostituire Zankoff con Maltnoff, del partito democratico. Il corrispondente della viennese Reichspost afferma che l'origine degli attentati si dovrebbe cercare a Belgrado, cercando m tal modo la Jugoslavia di determinare dei disordini in Bulgaria, onde prenderne pretesto per procedere all'occupazione di alcune regioni di confine, in territorio bulgaro, che la interessano. L'arresto di un favoreggiatore dei briganti che assalirono il Re Scrìa, 20 mattino. Un distaccamento di gendarmi lanciato all'inseguimento della banda che ha assalito l'automobile reale è riuscito ad impadronirsi di un favoreggiatore dei briganti, 'dei Quali si spera di scoprire le trucie. Ciù che il Governo bulgaro chiede e si propone di fare Sofia, 20, mattino. L'« Agenzia telegrafica bulgara » scrive che lo perquisizioni e gli arresti operati in seguito all'eccidio della cattedrale hanno permes. so alle autorità di impadronirsi di documenti e di prove materiali in modo che vi è la speranza di scoprire tutta l'origine della cospirazione. Le autorità rifiutano però di dare informazioni e particolari Le direzioni di tutti i partiti hanno pubblicato grandi manifesti nei quali deplorano il modo di agire degli estremisti. Essi rivolgono inoltre invito ai propri aderenti a prestare il loro concorso nella lotta contro gli elementi sovversivi. Il ministro della Guerra ha dichiarato in una intervista che è evidente che l'attacco contro il Re è stato preparato da emigrati, agrari e comunisti e che il fronte unico bulgaro comunista agrario, è responsabile dell'attentato commesso nella Cattedrale. ■ Noi ci aspettavamo, ha continuato il ministro, degli attentati ma non certo simili a quello della cattedrale. L'esercito, che è stato sensibilmente provato colla perdita di ufficiali superiori e subalterni, è risoluto a tutelare ad ogni costo l'ordine e la tranquillità del paese. Gli elementi sovversivi, devono essere ricercati, non soltanto dall'esercito e dalla polizia ma anche da ogni buon cittadino, perchè questa è la più efficace misura pel ristabilimento di una vita pacifica in Bulgaria. Abbiamo l'autorizzazione di arruolare altri 3000 volontari. I recenti avvenimenti però confermano che la Bulgaria ha ragione ne'.l'affermare dinnanzi alla Conferenza degli ambasciatori che è indispensabile aumentare gli effettivi dell'esercito per il mantenimento dell'ordine ». Parlando ai rappresentanti della stampa 6ui provvedimenti presi in seguito all'attentato commesso nella Cattedrale il Presidente del Consiglio ha affermato che basandosi sulla unanimità dei consensi d°lln nazione e 6ulla sua volontà di vivere libera e indipendente, il Governo continuerà la sua opera per la salvezza del Paese, la cui energia non è affatto diminuita nonostante i ripetuti disastri che lo hanno colpito. « Speriamo — ha soggiunto il presidente del Consiglio — che i dolorosi «sacrifici sopportati dalla Bulgaria dalla repressione del movimento anarchico comunista apriranno gli occhi alla opinione pubblica europea e agli uomini politici europei i quali devono comprendere che deve esserci data la possibilità di restaurare le nostre forze e di garantire la nostra esistenza». Come vennero arrestati i tapi comaaistl Re Boris sarebbe disposto ad abdicare (Servizi 1 speciale della « Stampa ») Parigi, 20, mattino. II '« Petit Parisien » ha da Sofia i seguenti particolari sull'arresto dei capi comunisti Petrini e dell'agitatore Mano Friedman. Questi avevano affittato delle camere in una casa tenuta da una francese, sposa ad un bulgaro. Fu là che essi furono arrestati. Quando la polizia si presentò, la padrona di casa affermò che nè il Petrini nè il Friedman si trovavano in casa. Ma gli agenti avendo ispezionato minuziosamente l'alloggio, scoprirono una porta chiusa a chiave. Mentre si. preparavano a forzarne l'entrata, la padrona di casa confessò loro che vi erano nell'interno i due individui ricercati, insieme ad un loro compagno, tutti e tre fortemente armati e decisi a difenderai con energia La polizia riuscì tuttavia un po' più tardi-a catturarli. La notte scorsa il generale Vulko, ministro della Guerra, convocò i capi di tutti i partiti riconosciuti, compreso Draquieff, e gli agrari, cui espresse la situazione. Egli chiese il loro concorso durante la lotta per il mantenimento dell'ordine e li assicurò che il regime della legge marziale sarebbe abolito non appena le circostanze lo permettessero. Si afferma che tutti i capi dell'opposizione hanno promesso di appoggiare il governo impegnandosi a far conoscere la propria decisione ai loro rispettivi partiti. In vista della restaurazione dell'ordine, il Governo avrebbe chiesto agli alleati la autorizzazione di arruolare 10 mila soldati supplementari. Il colonnello Kalkoff, ministro degli esteri, ha ricevuto ieri i membri della missione militare interalleata cui ha presentato questa domanda. La maggioranza dei membri si sarebbe mostrata disposta ad accoglierla favorevolmente, ma è noto che la decisione spetta alla. Confeernza degli ambasciatori di Parigi. Si afferma che re Roris sarebbe disposto ad abdicare se la sua partenza potesse favorire l'opera di pacificazione.

Persone citate: Friedman, Petrini, Re Boris