Tutti i sottosegretari meno due saranno mutati

Tutti i sottosegretari meno due saranno mutati Dopo il colloquio Mussolini-farinacci Tutti i sottosegretari meno due saranno mutati La conferma della nomina di Badoglio a Caoo di S. EVI. Il caso Rossoni dinanzi alla Commissione dei 18: ripiegamento? Roma, 16, notte. Dopo che i più autorevoli ufficiosi avevano asserito non esservi alcun movimento di sottosegretari in vista, nè alcuna decisione relativa iti capo di Stato Maggiore, ecco l'on. Farinacci che conferma invece . queste notizie : Mussolini rimarrà lungamente alla testa del Ministero della Guerra: capo dello Stato Maggiore- dell'Esercito sarà il generale Badoglio; avrà luogo un largo movimento di sottosegretari, dal quale si salveranno soltanto gli on. Grandi e Suardo. Il fatto che la conferma di queste notizie su Cremona Nuova giunga all'indomani del colloquio Mussolini-Farinacci, lascia ritenere che ormai la decisione di massima sia stata presa dal presidente del Consiglio e che egli la abbia già comunicata ui suoi collahoratori più immediati. Circa perù il tempo nel quale l'avvicendamento dei sottosegretari dovrebbe avvenire, nulla si sa di preciso : secondo alcuni alla fine dei mese corrente, secondo altri dopo la breve ripresa dei lavori paltonieri tari, ossia alla fine del mese venturo. Ma le voci più autorevoli danno l'avvenimento come addirittura imminente, assicurando che esso non tarderà più di una decina d giorni al massimo. Corso accelerato per la maggioranza Quello che si può dire con certezza è che il rimaneggiamento dei Sottosegretariati oltre a rispondere ad un intendimento di Mussolini, è stato caldeggiato e richiesto dall'on. Farinacci, por un duplice scopo : per alternare nella pratica di governo i deputati della maggioranza, ed anche per dare al Ministero un'impronta più schietta niente fascista. Il movimento e le sostitu zioni saranno infatti in questo senso. Possiamo aggiungere che in ambienti fascisi autorevoli si attribuisce a Farinacci il desiderio di vedere concretato un program ma più vasto di questo, assai limitato che Mussolini sembra si accinga ad effet tuare. Farinacci vedrebbe volentieri rima neggiato lo stesso Gabinetto in senso più schiettamente fascista, con la nomina a ministri di rappresentanti della tendenza oggi chiamata «integralista». Ad ogni modo, è certo che l'eventualità di un limitato movimento in seno al Governo, so non è ancora stato preso in considerazione, non i' neanche escluso a priori. Circa i sotto segretari, quelli attualmente in carica in dirizzerebbero eventualmente all'on. Mus solini una lettera collettiva di dimissioni ih occasione della nomina del sottosegre tario alla guerra. Questo potrebbe farsi in una delie riunioni che i sottosegretari tengono di quando in quando sotto la presidenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L'on. Mussolini avrebbe così libertà di «pplt.a Poiché da qualche giornale si è già accennato ai nomi dei sottosegretari predestinati al sacrificio, e che sarebbero poi tutti i sottosegretari meno gli on. Grandi e Suardo, mette conto di registrare, se non altro a titolo di cronaca, i nomi che si tanno per la successione. Negli ambienti parlamentari, dunque, sono quotati; l'on. Caprino per la giustizia Pacirazzi per le colonie, Josa por l'agricoltura, Bottai per uno dei sottosegretariati dell'economia nazionale o delle comunicazioni, Lanzillo pei' le finanze, Madia per i lavori pubblici, Paolo Orano (che lascerebbe così la direzione dell'edizione romana del Popolo d'Italia) per l'istruzione. Tutti questi, natu Talmente, tralasciando lo infinite meno attendibili designazioni, che a volerle rae cogliere bisognerebbe riprodurre l'elenco di almeno 300 deputati della maggioranza. Dal canto suo L'Idea Nazionale afferma che la nomina del generale Badoglio è il primo atto risolutivo dell'on. Mussolini, e soggiunge, che il ministro della guerra sarà proprio lui, Mussolini. Il Giornale tfllalia crede che anche il vice-commissario all'Aeronautica, generale Bonzani, sarà sostituito. Circa poi il sistema di roteazione che l'on. Mussolini vuole instiluiie, il giornale scrive: L'estendere ai sottosegretariati il metodo dell'insegnamento pratico per coreo accelerato, può avere il difetto di riportare nell'aula nuovi spostati: coloro, precisamente, che, dopo di avere raggiunto l'abilitazione voluta all'ufficio, perderanno il modo di esercitarlo di fatto. Tuttavia il -metodo nuovo, attuato, può indubbiamente arrecare un beneficio: provando e riprovando attraverso severi procedimenti di selezione, si può rivelare ad un tratto qualche sottosegretario ohe rimanga, con il suo effettivo contributo di sludi, ili esperienza c- di valore personale, alla pari eli quelli di uu tempo, clic 1 Vociarono tuttavia cosi tenaci rimpianti ». U riordinamento militare allo studio Stamane, alle 11 al Ministero della Guer- ra, si sono nuovamente riuniti, sotto la presidenza dell'on. Mussolini, il ministro della Marina, ammiràglio Thaon di ReveI, il vice-commissario per l'aeronautica, generale Bonzani, i capi di Stato Maggiore della Guerra, generale Ferrari, della Marina, ammiraglio Ducei, dell'Aviazione, generale Prandoni. In queste riunioni, iniziatesi ieri, e che continueranno certamente nei prossimi giorni, i capi delle tre amministrazioni militari, insieme coi loro consiglieri tecnici, hanno iniziato l'esame dei rapporti tra le varie armi, con speciale riguardo all'organizzazione dell'Aeronautica e alla sua collaborazione con l'Esercito e l'Armata. Sotanto dopo che sarà fatto un completo esame della complessa questione si procederà alla compilazione del progetto per un nuovo ordinamento dell'amministrazione dell'arma aerea e per il suo maggiore sviluppo. I.'on. Mussolini sta intanto studiando sul progetto Diaz quelle riforme consigliate dalle necessarie esigenze del bilancio e delle sopraggiunte necessità della difesa nazionale. II presidente sta preparando un progetto concreto insieme coi funzionari del ministero della Guerra. Pare però che, prima di fissarlo definitivamente, l'on. Mussolini, secondo notizie ufficiose, attenderebbe il ritorno del generale Badoglio, annunziato per il 24 corrente mese. A proposito della nomina del gen. Badoglio, a capo di S. M., Il Giornale d'Italia scrive : « 11 generale Badoglio è stato un potentissimo collaboratore di Diaz nella riorganizzazione dell'esercito sul Piavo ed un grandissimo collaboratore nella preparazione della vittoria. Il generale Badoglio ha sa. puto curare nei più piccoli flettagli tutta quella formidabile organizzazione, che ha sboccato a Vittorio Veneto. La sua autorità è tale, che il ministro della Guerra, qualunque, sia, e il ministro delle Finanze non potranno respingere lo sue domande, rivolte ad ottenere una solida inquadratura della nostra difesa terrestre. Inoltre, il generale Badoglio è un temperamento apolitico nel miglior senso della parola. Non ha mai parteggiato per alcuna fazione e il suo ultimo incarico diplomatico lo ha assolto con ardente spirito di patriottismo, con vera sagacia. L'on. Mussolini ha dunque fatto una buona scelta e mostra di voler operare per il bene dell'esercito ». Farinacci Insiste Intanto che si preparano i mutamenti ministeriali, Farinacci continua a propagandare la sua teoria della nuova legislazione politico-penale a base di pena di morte, domicilio coatto e bando contro gli oppositori del fascismo. Anche stamani Cremona Nuova ha pubblicato, datato da Roma, un articolo intitolato : «L'Opposizione ha tutto l'interesse che agisca il Governo, perché un'eventuale reazione del partito sarebbe inesorabile». L'articolo dice che i giornali romani «continuano ad occuparsi del nostro discorso di Robecco e pretenderebbero che il Governo ci desse una buona tiratina d'orecchie!». E prosegue: « Si afferma, con una sicumera senza pari; che se noi abbiamo parlato a quel nioao è perché ci sentiamo mancare la terra sotto i piedi e non siamo sicuri della slabilità del regime fascista. So c'è un momento in cui il partito è stato varamento forte è precisamente questo. Ma appunto perche vogliamo altrettanto forte il Governo, chiediamo provvedimenti che siano l'espressione di questa forza o la manifestazione della coscienza della sua autorità. Non invochiamo leggi eccezionali, ma forti, semplicemente atte a difendere la rivoluzione fascista dai delinquenti politici... Insomma noi, chiedendo queste leggi, non facciamo che esercitare un nostro diritto, diritto il quale ci viene conferito dal fatto di aver acquistato il potere e di conservarlo per volontà di Sovrano e di popolo. Non si è mai dato il caso che una rivoluzione vittoriosa, che ha 'instaurato un regime pienamente in regola con tutte le buone norme costituzionali, possa consentire die si ammazzino impunemente i suoi uomini 1 « La Tribuna — che si spaccia abusivamente per organo ufficioso e che viceversa è per il fascismo il giornale più stomachevole tira in ballo l'estero e agitando io spettro dele ripercussioni che le nostre parole avrebbero al di là dei confini, tenta per questa via di aizzarci contro la pubblica opinione! All'estero si conosce ormai molto bene quale è la vera situazione italiana: troppi inviati speciali, troppi corrispondenti di giornali esteri e troppe personali-ài politiche straniere sono venute ili Italia constatando che quivi tuito e tranquillo, che il lavoro ferve, che l'ordiue • la. disciplina regnano sovrane. ,iì': *?»iisl1 ""'versar! fossero più ragionevoli di quello che sono, dovrebbero augurarsi che i» sanzioni da noi invocate vengano accolto • esse costituirebbero per essi una valvola di sicurezza, giacché so una buona volta il par- partito «si scocciasse » e reagisse contro i mandanti e contro i mandatari di certi assassinai sarebbero dolori per tuttil Si sa come si incomincia e non si sa come si finisce ! Il 14 luglio dell'89 non faceva certo presagire alla nobiltà e al clero il 5J3 settembre 17931! E* preferibile dunque, nell'interesse stesso delle opposizioni, l'impero della legge severa, anziché l'esplosione della giusta collera del partito. E poiché il Giornale d'Italia supplica Mussolini che ci dia una tiratina di orecchi, possiamo osservare al suo direttore ohe Mussolini non ha mai pronunciato le parole remissive che gli hanno fatto dire certi giornali. L'on. Mussolini è arbitro della situazione, ma non duo rimanere sordo alla voce del fascismo! >. Ieri,' La Tribuna accennava, come abbiamo riferito, che non credeva che l'on. Mussolini fosse d' tecordo con le idee di ripristino della pena di morte, di bando e di domicilio coatto espresse dall'ori. Farinacci. Ciò provoca una risposta dell'Impero, il quale dice : « Noi non crediamo che si possa sui due piedi istituire delle sanzioni come quelle, a cui pure si dovrà un giorno o l'altro arriva, re; ina non dubitiamo neppure ohe 1 provvedimenti valutati e ordinati dal Presidente non siano pienamente adeguati alla gravità dei delitti, céie ii hanno provocati, e alla necessità urgente di garantire stabilmente la nazione dalle insidie del sovversivismo, che di tanto in tanto, esasperato per la propria impotenza, prorompe in gesti di feroce criminalità. Perciò quando si parla dello stilo di Mussolini, si tenga pure conto della nobiltà, della generosità e della suprema eleganza della sua linea politica, ma non si perdano di vista le altre sue facce, che sanno la diu-ezza e la fermezza, l'energia e il coraggio delle più severe sanzioni verso i cattivi cittadini e. i sabotatori della Patria ». Rossoni 8 la Commissione Resta ancora nella cronaca odierna il caso Rossoni. Stamane si è riunita a palazzo Venezia la Conunissione dei 18. 11 sen. Gentile, assumendo la presidenza, ha invitato i commissari tutti ad astenersi da indiscrezioni e ti non portare fuori della sede competente polemiche e dibattiti che debbono svolgersi entro la Commissione e lo Sottocommissioni a ciò delegate. L'on. Rossoni ha quindi preso la parola per ripetere che egli non aveva inteso assumere un atteggiamento di fronda verso la Commissione dei 18, ma aveva inteso soltanto di replicare a scrittori che si erano occupati della questione sindacale, indipendèntemente dai lavori dei 18. Il Rossoni si ò detto desideroso di continuare a collaborare coscienziosamente con gli altri membri della Commissione. I 18 hanno quindi iniziato l'esame della relaziono della seconda Sòttocommissione sul problema, del riconoscimento giuridico dei Sindacati, e, in genere, sui rapporti fra il Governo e le forze sociali organizzate della nazione. I lavori della Conunissione plenaria si potrarranno per parecchi giou'ni. Alla fine della riunione 6 stato diffuso il seguente comunicato: « La Commissione, presieduta dal senatore dentile, ha tenuto alle. 10 la prcannuncinta sua riunione plenaria ed ha iniziato l'esame della relazione della Soito-Convmissìone II sul problema del riconoscimento- giuridico del sindacati in genere, e sui rapporti tra Stato e. forze sociali dolila Nazione. Erano presenti : i sen. Greppi, Mazziotti, Melodia, gli on. Rossoni, Leioli, Lan/.iHo, i professori Arias, Rocco, Gini, Ercole, il commendatole Domenico Barone, l'aw. Olivetti» Mancavano il sen. Corredini; il quale ha assicurato il suo intervento pur lunedi prossimo, il prof. Rooiano, indisposto, gii onorevoli Volpi e Suvle.h, trattenuti fuori di Roma per impegni professionali. 1 lavori della Commissione plenaria continueranno, si prevede, per qualche giorno ». Come si vede, il comunicato è quanto mai schematico: non contiene neppure un accenno alla questione che ha originai" il dissenso tra il segretario generalo delle corporazioni fasciste e la Commissione dei 18. All'uscita dalla riunione, i commissari hanno fatto ai giornalisti dichiarazioni quanto mai succinte. L'on. Rossoni ha negato che sia mai esistito un suo caso personale; e al Popolo d'Italia lui dichiarato ; «Il chiasso che certa stampa liti (aito intorno ad una pretesa lotta che io avrei iniziato contro la Commissione deJ 18, è iri:m> di una montatura delle opp' «zioni e tu manovro di forze ine: — " • ■ ■■ meno in questo campo, i lavuri <i™ u>m missione, ile, 1S. Al, ««cor« uim $ avversari nostri sono più profonda delusioni ■■ -, •,,,„;;,. ;• stalo flbboltonatis- 11 senatore '■■ ""' siiiio : < Ut Siaine ,uuii't~-:onc continua i siici studi.-

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