Painlevé - Caillaux - Briand al governo della Francia

Painlevé - Caillaux - Briand al governo della Francia Painlevé - Caillaux - Briand al governo della Francia (Servizio speciale della STAMPA) PARIGI, 16, notte. Ecco come è stato costituito il nuovo Ministero, la cui formazione non è ancora ufficiale, ma che — secondo informazioni politiche attinte ad ottima fonte — sarebbe definitiva: Presidenza del Consiglio e Guerra: Painlevé Affari Esteri: Brumài Finanze : Caillaux. Commercio : Chaumet Pubblica Istruzione: Oc Monzie, Agricoltura: Jean Durane Colonie : Andrea tiesse Lavori Pubblici: Lavai Giustizia : Steeg Interni: Schrameh Marina: Borei Lavoro: Durafour Pensioni: Antcrou. SOTTOSEGRETARI : Presidenza del Consiglio:' Giorgio Bonnel, Commissario generale per la guerra: Benazet, Regioni liberate: Beyris, Aeronautica: Laurent Eynac. Insegnamento tecnico e belle arti: Delbos, Marina mercantile: Danielou, Poste, telegrafi e telefoni: Paul Morel, Governatore generale dell'Algeria:. Violleite. Le ultime consultazioni Beco adesso la cronaca di quest'ultima decisiva giornata della crisi Painlevé ha cominciato oggi alquanto più iiardi le sue consultazioni, poiché la notte Bcorsa le avevi, terminate solo alle 2,30. Al- le 10,30 di stamattina è incominciata al palarlo della Presidenza della Camera la sfl lata dei personaggi che egli aveva convocato o che si recavano a visitarlo. Egli ha ricevuto successivamente Baladier die ne è partito alle ore 11 senza fare la minima dichiarazione; Anteriou, Benazet, indi 11 segre tario generale del Ministero degli E6teri Alessandro Israel, il quale ha avuto una conversazione abbastanza lunga con Painlevé. Alla sua uscita i giornalisti gli hanno chie sto se egli avrebbe conservate le' sue funzioni col nuovo gabinetto : — No, egli ha risposto, non sono ancora dimissionario, ma lo 6arò non appena partirà Herriot. Sono venuto con lui e con lui me ne andrò. E' poi giunto alla Presidenza della Camera Vincenzo Auriol, seguito poco dopo da Maurizio Viol-lette. Alle 12,30 a piedi, come un borghese qualunque, giunge Herriot: egli non ha avuto da fare un viaggio molto lungo, poiché il palazzo del Quai d'Orsay é contiguo alla Presidenza della Camera. Fotografi c giornalisti lo circondano subito: — Non si fotografano i morti, dico ridendo rexPresidente del Consiglio. — La situazione è confusa, non è vero, signor Presidente? — gli si chiede» — Ahi — egli risponde. — Ecco la prima narola chiara che io abbia stamattina inteso. Intanto io ho la speranza di partire domani per Lione; partirò non appena avrò ritrovato la mia libertà. — Ma siete sicuro di ritrovarla? A questa domanda Herriot si schermisce Hai rispondere. Alle 13,15 Auriol e Violleite si recano a colazione. Alle 13,30 Herriot a sua volta lascia il palazzo per recarsi a colazione e ai giornalisti che attendono pazientemente, dico: « Il Gabinetto mi sembra in buona via di formazione". Alilo 13,50 il deputato Lavai, che ospita Caillaux, apparisce sulu- scalinata o confida ai giornalisti tutto quello che sa: — Personalmente non ho nulla da dirvi, ma so che Caillaux riceverà il Governatore ideila Banca di Francia alle 15 al Ministero delle Finanze in presenza di De Monzie e alle 15,30 riceverà i direttori dei grandi istituti di credito. E' tutto quello che posso dirvi. Briand giunge da Painlevé alle 11 ed e subito introdotto. Alle ió,30 Painlevé lascia ii palazzo della Camera per recarsi all'Eliseo. Egli viene avvicinato dai giornalisti. — Volete chiedermi quello che vado a dire al 'Presidente ? Nulla di preciso. Un programma cosi complesso come quello che stiamo studiando non è di quelli per cui le decisioni possano improvvisarsi. Continuerò al mio ritorno le consultazioni e spero poter dare questa sera al Presidente della Repubblica una risposta. — Di mudo che non potete darci i notili dei vostri collaboratori? — gli vien chiesto. Painlevé si limita ad alzare le braccia al cielo mentri' l'automobile 6i allontana rapidamente. Painlevé giunge all'Eliseo e vi si trattiene poco. Alle 15,40 egli si appresta a risalire in automobile per tornare alla presidenza: — Vi faro una comunicazione stasera alla Presidenza della Camera — egli dice ai giornalisti. — Ho tarilo du fare; cercherò di costituirò il Gabinetto questa sera e di far pubblicare domani i decreti di nomina nel Journal Officiai. Ad ogni modo* se il Ministero sarà fatto, lo sarà tardissimo. nic aia razioni di Uri and E Painlevé sale in vettura dicemdo che va a conferire con Briand e con numerosi altri parlamentari. Sono lo iti suonate quando Briand lascia la Presidenza della Camera per fare ritorno alla sua abitazione. I giornalisti subito lo abbordano ed egli risponde questa volta senza farsi tanto pregare. — La mia impressione è buona — egli dice. — Jo ciedo che si riuscirà rapidamente. Per quello che concerne lo attribuzioni di portafogli, io credo di sapere che le Finanze sono state offerte. E' il solo portafogli di cui si è finora parlato. Per parto mia sono stato interpellato se accetto gli Affari Esteri. Mi sono riservata la risposta, poiché la mia accettazione dipende da parecchi elementi, e in particolar modo dal programma c dalla composizione del Gabinetto. Siccome qualcuno gli chiede, facendo allusione a Caillaux: — Forse che subordinate la vòstra accettaalone alla presenza nel seno del Gabinetto di certi personaggi ? — Nei bisogna essere troppo acnuluto — risponde Briand. — il Gabinetto 6arà costituito .questa sera j — Lo spero — replicò Briand con un gesto evasivo. Briand ha fatto poi una breve apparizione nei corridoi dulia Camera, dove s'è lasciata sfuggire qualche altra parola: — E' da molto tempo che cammino e che mi fanno camminare. Vorrei riposare un po- co, poiché il servizio militare deve ossero ridotto da 18 mesi ad 1 anno (ma non ci conto molto)... Penso che Painlevé abbia veramente intenzione di costituirò il suo Ministero, ma ora che la situazione finanziaria è provvisoriamente regolata si può aspettare qualche giorno di più e mettere in piedi una combinazione seria, anziché una combinazione provvisoria... Caillaux al lavoro Nel pomeriggio è stato tenuto al Ministero delle Finanze l'annunziato colloquio al quale parteciparono De Monzie, ministro dimissionario, Caillaux ed il governatore della Banca di Francia, Robmeau. Ivi conferenza Che 6i è tenuta nel gabinetto dell'ori. De Monzie è cominciata alle. 14,40. Alle 15,15 il governatore della Banca di Francia usci dal gabinetto del ministro dello Finanze. Intervistato dai giornalisti si e scusalo di non poter fare nessuna dichiarazione. Pochi momenti dopo Caillaux e De Monzie apparivano sulla scalinata del-Ministero ed i fotografi ne profittavano largamente. Siccome si domandavamo loro delle informazioni, De Monzie dichiarò semplicemente che si doveva lavorare e che i collòqui avrebbero richiesto àncora un'ora al minimo. Alle 10 De Monzie e Caillaux ricevettero i direttori di parecchi Istituti di credito, tra gli altri i direttori del la Italica di Parigi, della Banca dei Paesi Bassi, della Banca Nazionale di Credito e del Credito Lkmese. Caillaux Ita poi lasciato il ministero delle Finanze per recarsi in seno al gruppo radicale-socialista che aveva chiesto di urliTlo. Caillaux è giunto alla Camera alle 16.35 e si è immediatamente recato all'iifTioio 8.o, dove 6 stato ricevuto dai delegati radicali-socialisti della Camera e dai rappresentanti del gruppo della sinistra democratica del senato L'esposizione finanziaria di Caillaux davan ti al gruppo radicalo e radicale-socialista del la Camera e del Senato è durata dieci minuti. Caillaux ha parlato delle difficoltà della tesoreria, ohe sono attualmente molto serio ed alle quali conviene mettere ordine il più rapidamente possibile. E" stato votato un ordine del giorno esprimente in lui la massima fiducia. Si crede nei circoli politici di sapere che il presidente della Camera si sia preoccupato delle conseguenze che potrebbe avere nel Parlamento il- fatto ohe il Gabinetto comprendesse CaiMaux. Sembra essersi compreso nei circoli parlamentari che la scelta di Caillaux, noncliè quella di Briand, sia inspirata non da considerazioni politiche, ma invece dal desiderio pratico di condurre ad un'intesa tra le. due assemblee. Se Painlevé ha desiderato' la collaborazione di Caillaux e di Briand è unicamente perone essi sono parsi in queso momento come gli uomini meglio indicali, l'uno a dirigere la politica finanziaria, ljaltro la politica estera della Francia. Un senatore radicale, che è stato per lungo tempo deputato, ha affermato ai giornalisti che l'entrata di Caillaux nel ministero, sarebbe ben vista al Senato. « Caillaux, ha detto il senatore, é ostile all'imposta sul capitale, il cifra gli varrà alla Camera l'ostilità dei socialisti: orbemo il Senato è contemporaneamente ostile tanto all'imposta sul capitale quanto ai socialisti, e ciò che ò dinatura da indebolire ii ministero alla Camera é di natura da rafforzarlo al Senato ». Gli ultimi "tre quarti d'ora,, Alle 17 Caillaux usci dalla Camera e si recò alla Presidenza. Immediatamente circondato dai giornalisti, l'ex-Presidento del Consiglio ha dichiarato: — Ho veduto con De Monzie il Governatore della Bamca di Francia, col quale mi sono intrattenuto sulla situazione della tesoreria ed ho avuto poi delle conferenze coi direttori degli istituti di credito, che mi hanno fornito delle infor inazioni sulla situazione economica generale. Ho avuto uriche uu colloquio col gruppo radicale-socialista della Camera, che — devo constatarlo r- ha fatto la più cordiale accoglienza ai principia elio sarebbero i miei, nell'eventualità in cui entrassi nel Ministero Questi principi! sono quelli stessi che hanno informaìo tutta la mia carriera di ministro delle Finanze. Durante la vostra conferenza coi direttori delle banche, avete ottenuto dei dati nuovi ? — Non ho l'abitudine di chiedere direttive finanziarie a dei finanzieri. Pensate voi che il Gabinetto sarà costi tuito stasera? — Senza dubbio — ha risposto recisamente Caillaux. E ciò detto, e dopo essersi compiacentemente prestato alle esigenze dei fo tograu e dei cinematograllsti, l'ex-Presidente del Consiglio si é recato nel Gabinetto di Painlevé. Poco dopo una delegazione del gruppo radicale socialisti!, capeggiata da Couyba e du Malvy fu ricevuta dal Presi dente Clelia camera, dove alle 17,15 arrivarono, dietro convocazione di Painlevé, anche diauirirt. Lavai ed Emile Borei. Alle 1!),15 Aristide Briand, reduce dalla Camera, giunse alla presidenza, accompagnato da Maurizio Sarraut. — E' véro _- gli si chiede — che avete accettato il portafoglio degli Esteri? Briand, che appariva molto vivace, rispose: — Ma [in vengo precisamente per parlare di questo! E Maurizi^) garraut aggiunse da parte sua: — Era tranquillamente nel mio utheio quando sono veiinii a cercarlo! Alle 20,50| Briand, accompagnato da Sarraut, lasciò il palazzo della Presidenza della Camera dichiarando: — Non posso dir nulla. Ancora mula di fatto. Noi continuiamo a discutere e torneremo fra tra quarti d'ora. Pochi momenti dopo anche Caillaux usciva dalla Presic ertza della Camera ed anch'egh confermava! quanto aveva detto Drland: — Torneremo ha tre quarti d'ora! La mozione dei socialisti Conio ne Siete stati già informati, il Consiglili Nazionale del Partito socialista si é sciolto dopo aver votato all'unanimità una mozione nella quale « si approva il modo con il quale la Conunissione amministrativa del ppndlestalreuoladpstzadilopzrinpAmauma samsorileceamlofaptu4 alebadredbeltacSzritebrelasenlotisiritidrimdesoiledprsapMnddigtucelaLopprnal'duponodiainotrdolaselachsomalgllestinmdastlaniagaltudisequrimCalosasql'i partilo, e il gruppo parlamentare hanno ap plìcato alia politica di ogni giorno le decisioni del partito ». La mozione continua dicendo: « Compenetrato della gravità eccezionale della situazione politica o finanziaria attuale, il Consiglio nazionale del Partito socialista ritiene che le regole di aziono impostesi all'indomani dell'll maggio debbano rimanere in vigore, e che il Parlilo deve praticare una politica di appoggio nei riguardi di ogni governo deciso a continuare l'opera alla quale il partito si ft lealmento associato da dieci mesi. Esso dà mandato al gruppo parlamentare e alla Commissione amministrativa del partito, di seguire con vigilanza gli eventi e di agire in conformità alle decisioni del congresso del giugno 1924, per il miglioro interesse del partito, della classe operaia e del paese, nelle circostanze eccezionali che potranno prodursi, in attesa della riunione di un Congresso o di un Consiglio nazionale, e incarica una commissione composta di Paul Faure, leeone Blum, Renaud'el, Auriol, Bracko e Varenne, di redigere un manifesto indirizzato al paese ». Questa mozione, che consacra la politica di appoggio e rinvia ogni altra, questione ad un prossimo congresso, è stata, come abbiamo detto, votata all'unanimità. A questo- proposito il « Matin » riproduce, a titolo documentario, secondo la lettera resa pubblica che I/Cone Blum ha scritto il 25 marzo scorso, i capisaldi fissati dal partito socialista per risanare la situazione finanziaria della Francia. Anzitutto, la tesi del prelevamento di un ottavo, cioè del 12,50 per cento, o di un decimo: Il progetto di Leone Blum 1. ) I biglietti di Banca: Questi verrebbero amputati di un ottavo o di un decimo del loro valore, e la stessa operazione verrebbe fatta sui buoni del Tesoro. Il mezzo di applicazione sarebbe un timbro; 2. ) Le rendite: La conversione forzata di tutte le rendite perpetue in- un titolo unico 4 %; tale conversione non verrebbe operata alla pari, ma sulla base dei corsi di Borsa, leggermente maggiorati: 3. ) Le obbligazioni del Tesoro: per le obbligazioni del Tesoro di due anni, cinque anni, dieci anni, conversione forzata in rendita. •4.) Le Società: Le Società francesi sarebbero colpite, secondo il valore d'insieme del loro attivo netto, dalla creazione di obbligazioni ipotecarie passibili di un interesse elevato, ma riscattabile con uno « sconto vantaggioso ». 5.) Il commercio e l'industria: le imprese commerciali ed industriali non costituite in Società sarebbero colpite nello stesse condizioni. C.) Le case e le terre: Le proprietà fondiarie, costruite o no, sarebbero colpite da'ipoteca recante un interesse eguale, e il rimborso dell'ammontare dell'inscrizione diverrebbe esigibile nel momento in cui si aprirà la successione del proprietario, rimanendo sempre possibile il riscatto nell'intervallo. 7.) I gioielli e le collezioni: per i capitali non compresi nello operazioni precedenti (valori stranieri, valori depositati all'estero, conti correnti, crediti, gioielli, collezioni, ecc.), si ricorrerebbe alla dichiarazione obbligatoria, sotto il vincolo del giuramento. « E' questo il progetto — soggiunge il Matin — che è stato sottoposto dopo l'apertura della crisi allo persone che sono state incaricato dal Presidente della Repubblica di formare il nuovo Ministero. E tale ò la base della politica di appoggio. Ciò spiega come i socialisti, all'annunzio che Caillaux assumerà il portafoglio delle Finanze, si 6iano agitati ed abbiano mormorato, non sembrando inolio proclivi a darò il loro appoggio ad un avversario cosi accanito contro l'imposta sul capitale, quale è Caillaux ». . Commenti a Caillaux Circa il ritorno d'i Caillaux al Governo, il Matin riferisce che Poincaré ha dichiarato nei corridoi del Lussemburgo che la scelta di Caillaux era una sfida al Senato. Questa dichiarazione, aggiunge il Mali», fece una grande impressione. L'Ere Nouvelle si rallegra di questa eventualità e dichiara che il buon senso e la decenza sono concordi per esigere che si lasci lavorare in pace Caillaux, provato tecnico. Lo stesso giornale soggiunge: « Caillaux si opporrà all'adozione di qualsiasi misura di prelevamento sul capitale, elio alcune personalità tentano da parecchi giorni di porre all'altezza di un dogma intangibile. Incontrerà, dunque, in mancanza di ostilità violente, opposizioni sorde. Saranno vinte? ». VEclair reputa che, a conti fatti, questa nomina ha la sua logica: • Gli alleati — dico — avendo abbandonata la loro vittoria ai tedeschi è naturalissimo che coloro che non hanno creduto a questa vittoria tornino trionfanti ». Il giornale è del parere che quando, politicamente parlando, si paragona Caillaux a Herriot non si osa giudicarlo troppo severamente. L'lidio de Paris scrive: « 11 ritorno di Caillaux agli affari pubblici non può essere, p-.r chiunque, lo conosca un poco, né un gesto di sottomissione né un gesto di pentimento, e meno ancora mi atto di devozione spontanea al bene pubblico, ma semplicemente, orgogliosamente, la rivincita. Il Ministero Painlevé sarà, dunque, in piena realtà, il Ministero Caillaux ». Lo stesso giornale si mostra indignato che il Cartello giuochi la sua ultima carta alle spalle della Francia. L'Uumanité, comunista, scrive un articolo dal titolo: « Caillaux, avversario della imposta sul capitale, è chiamato alle Finanze». Uno squilibrato contro Caillaux Le discussioni suscitate dal nome di Caillaux intanto hanno avuto per effetto di arniuro la mano di uno squilibrato. Infatti uri agente di polizia scorgeva stamane, dinanzi al Quai d'Orsay, un individuo dali'a6petto tutt'altro che rassicurante, il quale chiedeva di tutti i personaggi che sopraggiungevano se si trattasse di Caillaux. Arrestato e perquisito, è stato trovato in possesso di una rivoltella carica. Egli ha dichiarato di chiamarsi Antonio Daniesin e di volere uccidere Caillaux. Siccome però si esprimeva senza logica tenendo discorsi sconnessi, il Commissario di polizia si è convinto trattarsi di uno squilibrato ed ha provveduto ad inviarlo all'infermeria del deposito. Un attacco dell' "Osservatore romano,, ai socialisti belgi Una questione di principio (toma. 16, notte. Stasera L'Osservatore Romano, prendendo le mosse dai recenti attacchi del giornale belga il Pcuple contro il cardinale Mercier, attacca a sua volta fortemente i socialisti e li accusa di essere sempre i nemici acerrimi della Chiesa cattolica. Riferendosi quindi evidentemen. te alla recente intervista concessa da Don Sturzo alla Stampa l'organo del Vaticano scrive : « Vi può essere taluno che per l'esperienza e circostanze, per l'abito mentale e spirituale opini e dichiari essere l'anticlericalismo socialista una eredità liberale e il socialismo ar. restarsi alla fine al fenomeno del fatto economico e prescindere dalla religione. Ma penserà e dirà cose inesatte nella teoria e nella realtà. Sarà inesatto innanzittutto quando parla soltanto di anticlericalismo cioè del solo lato politico di un ben più vasto c complesso conflitto. Il socialismo anzi ha superato talvolta nel suo interesse, sotto la pressione di particolari condizioni pubbliche, ma ferme pur 6empro tutte le riserve, ha superato la cosi detta pregiudiziale anticlericale, non mai quella religiosa. Esso non è tanto anticattolico quanto antireligioso. Non combatte supposte influenze politiche della Chiesa, della azione cattolica, del clericalismo, come la intendono la pregiudiziale e il vocabolario liberale, combatte la morale tutta la morale, che nei suoi postulati fondamentali discende da ogni fede, da ogni pensiero religioso, che di fronte ad un superiore principio assoluto e eterno fa relativo tutto quello che è materiale e temporale e ne lo subordina e lo disciplina ».