Farinacci e Gentile da Mussolini

Farinacci e Gentile da Mussoliniti'opditie del giorno per* la tesi fatùnaeeiana al Dipettorùo - Il "duce,, e i tatti di Faenza; una smentita commentata - Il easo Rossoni: un invito a seusspsi o a dimettersi * Lia risposta del Guardasigilli sul trasloeo dei pagistrati Roma, 15 notte. L'on. Farinacci ha conferito stasera coll'on. Mussolini in merito alle condizioni ed all'attività del partito fascista, nonché sui festeggiamenti del L'I aprile e sulla prossima riunione del Gran Consiglio. Come sapete, dopo domani venerdì, avrebbe dovuto riunirsi il Direttorio del partito fascista, convocato da Farinacci. La riunione però è stata rinviata di un giorno ed avverrà quindi nella mattinata di sabato. In questi ambienti politici alla riunione di stillato si annette una certa importanza. Si sa che il Direttorio nazionale, dopo la costituzione del segretario generale, unico, non conserva che funzioni consultive; ed il segretario generale, assumendo la carica, annunziò che avrebbe convocato il Direttorio, quale rappresentanza del fascismo provinciale, nelle contingenze più importanti e per le questioni di generale interesse per il partito. Ora si assicura che questa volta il Direttorio sarebbe chiamalo a discutere ed approvare un ordine del giorno, che sarebbe un po' la conclusione dei discorsi c delle, tesi che Farinacci va svolgendo da qualche tempo sul motivo della pena di morte, bando, domicilio coatto, ecc. L'ordine del giorno, senza naturalmente entrare in dettagli, che dovrebbero essere lasciati al Governo, solleciterebbe dagli organi governativi «una più efficace ed una più immediata aziono di tutela degli elementi fascisti contro gli ogguali e gli attentati degli avversari ». L'ordine del giorno verrebbe poi sostenuto e svolto nel Gran Consiglio dallo stesso Farinacci, nel caso, assai probabile, che lui solo fosso invitato a. far parte del massimo organo gerarchico del fascismo, o dal Direttorio tutto, ove prevalga invece la tendenza che vorrebbe riammettere nel Gran Consiglio il Direttorio al completo. Ad ogni modo — si dice — prima che il Gran Consiglio inizi i suoi lavori, si svolgeranno altri colloquii tra gli on. Mussolini e Farinacci, ed in essi saranno presi accordi definitivi su questo ed altri argomenti. "Ha già ordinato i provvedimenti opportuni.. Intanto Farinacci insiste anche oggi, in Cremona Nuova, sulla necessità di una speciale legislazione penale contro gli «anti-nazionali », che sono poi come è noto — tutti gli oppositori in massa. A questi suoi vecchi propositi Farinacci, com'è noto, è tornato in occasione di recenti aggressioni contro fascisti; aggressioni unanimemente deplorate. Al riguai-do, recenti informazioni di un giornale filo-fascista milanese avevano attribuito all'on. Mussolini raccomandazioni di « calma e mansuetudine )> ai fascisti; ma ora II Popolo d'Italia smentisce recisamente simili informazioni scrivendo queste significative parole: r- Non è certo nell'abitudine del presidente di formulare dt.lle raccomandazioni di carattere cerimonioso. Dovrebbe essere noto, ormai, che egli impartisce soltanto degli ordini, e la disciplina con la quale gli ordini sono stali eseguiti finora dai ca.pi e dai gregari rappresenta senza dubbio una dello grandi novità della vita politica e sociale, italiana. Nessun.', dichiarazione anodina sul tipo di quella riferita ha quindi fatto il presidente, il quale noi: è insensibile ai continui episodi di violenza delittuosa, che la cronaca dell'antifnsciEJmo registra, ed ha già valutato ed ordir.ato i provvedimenti opportuni ». Questa breve nota del giornale presidenziale non ha una buona stampa. La Tribuna scrive : « Ec.ro una dichiarazione monca, che senza dubbio non farà piacere a quanti avevano letto con soddisfazione le dichiarazioni airtramite dal Secolo al presidente del Consiglio, povrattutto perche la nuova nota del Popolo il'Il alia, che e il giornale ufficioso per eccellenza, non dà precisioni sopra il carattere provvedimenti che il presidente avrebbe rimato per far cessare gli episodi di violen"ì. suno in cuesti giorni unanimemente ora:. Provvedimenti di polizia o leione terroristica1 Giacché noi siamo ripetute nuove affermazioni > ^rotarlo del Partito, il ""a coi dio '•.» .;:ia ne*- su j ni •' mentre é assurdo e ridicolo pensare che le talarivoluzioni possano essere norma nell'ap- ; Ogplicazionc del programma di Governo », rai, . . te Maliossoni C 1 19 ; lam11 romimienln diramalo ieri sen rlnllo 'scrrnmJ^i™? ìwciiàt» sera. _ daXie IanCorporazioni fasciste, circa la posizione ordell on. Rossoni in seno alla Commissio- : resne dei 18 Soloni — comunicato che accen- io innoto didirle,noterl'oGra nava a « ricercatori di dissensi fascisti non trova alcuna credulità negli ambienti romani, dove peraltro si osserva che, preoccupato forse della situazione in cui è venuto a cacciarsi, il Rossoni cerca ora di dare macchina indietro. Ma, come già noi ieri, 71 Giornale d'Italia fa notare stasera all'on. Rossoni che « i ricercatori di dissensi fascisti » sono i più ortodossi scrittori della stampa fascista, e cita appunto gli attacchi dcU'ì'jioca e del flc.v/o del Carlino, diretto proprio da Cesarino Sforza, uno dei segretari della Commissione dei 1S. Perfino l'on. Amicucci, che ' sinpassa per uno dei fedelissimi di Palazzo raChigi, non esita a definire, sulla 'Nazione, l'a« particolaristica la visione rossiniana uè! j inproblema sindacale ». : rigA parte questi rilievi, più che altro ne-1 ri cessari per ristabilire la verità delle cose, j noil comunicato dell'on. Rossoni, lo abbia- , lem° «s ?' non c0.nvince nemmeno la slam- ' napa ufficiosa. Scrive L'Epoca: ! se« Le smentite dell'on. Rossoni non distrug- ragono il fatto della sua levata di scudi contro un probabile di6ciplinamento, nell'ambito dello Siato, delle forze sindacali, e non riescono a distruggere la prova di indisciplina che vi è connessa ». Sono sempre gli ufficiosi, poi, a far sapere che la Commissiono dei 18 non è rimasta affatto preoccupata dall'atteggiamento rossiniano, sebbene non ne sia compiaciuta. Oggi la sotto-Commissione, che esamina le proposte legislative circa il regime giuridico dei Sindacati ed i rap |iocani letdazioopdesioni prstiporti tra sindacati e Governo, ha tenuto . reuna riunione conclusiva nella quale si è didato lettura della relazione del prof. Gino 1 Arias, la quale è stala approvata. La re lazione sarà sottoposta domattina all'esame della Commissione plenaria dei 1S che si riunirà a Palazzo Venezia sotto la presidenza del sen. Gentile. Si dovrà decidere in modo categorico sul concetto fondamentale, salvo ad elaborare poi i particolari di attuazione. Così dovrà venire in esame anche la tesi improvvisamente affacciala dal Rossoni, circa la concessione di un riconoscimento giuridico esclusivo e limitato ad organizzazioni sindacali delle Corporazioni. E' da ritenere che il Rossoni non mancherà di intervenire alla riunione stessa per spiegare alla Commissione le proprie richieste. Intanto, questa sera, dopo la riunione della sottoconimissione, il sen. Gentile si è recato a Palazzo Chigi ove ha avuto un lungo colloquio con Mussolini. Il colloquio ha avuto naturalmente per oggetto i lavori della Commissione dei 18. Il senatore Gentile ha assicurato il presiden. 4- J_l • ì. , . .. stinoreNL'tezidivoscfanopororefabeprserelete del Consiglio che, conformemente alle | leassicurazioni precedentemente date, i lavori della Commissione saranno tra brevissimo tempo compiuti, e lo ha messo al corrente dell? questioni che ancora restano da risolvere. Si assicura che ne' colloquio si è esaminalo ampiamente dissenso manifestatosi tra l'on. Rossoi e gli altri commissari, ma ti ufficiosi si esclude che 1 ta dall'on. Rossoni, sul)' piornale, possa avere re di Mussolini e di situazione del lenf nonostante le giudicata nf" jnMsjr MIStgv . .'mi, ..oli è npichi.'11 sena1 revolc M tettoia'' formi cultr prov | pres. prof ì " •■ a ll'onoagli intel. in con- st'a-T ) onvegno -a ..ii ha ap- M j. trattenuto pubblicarlo, ile, in ricorrenza t in pieno dello Slato — la rivista ,. diretta dal Suckert — pub.aattina un articolo circa il 1, nel quale fra l'altro è dotto : .liesione dei 18 lui, diritto alle più ì dell'on. Rossoni. Se la Ccminiszi'ede di provocare questo esplicito àa, essa verrà ari «ssero scnsibilfcuita di fronte allei pubblica opilemma e chiaro e hiolto cornuto. Viii presenti le sue esplicite scuse tssionc dei 18, manifestando il suo .-nfo per l'incidente da lui provoi sua scorrettezza, o egli rassegni ■issioni da membro della Commisa. Soltanto cosi egli potrà rimei errore commesso con l'artico. ■ > d'Italia, e al più „'rave errore 1 noto comunicalo ». 'ira-fascista poi aggiunge: a molto tempo siame amici del gli consigliamo di esprimere rescimento alla Ccmmissione i facendo egli si ve Irebbe obnare le dimissioni di membro , me stessa, ciò che lo portecadenza a dover logicamente • ite rassegnare le d missioni generale della Confederazione jni fasciste. In ogni modo,siaa credere che il prossimo Gran fascismo, dovendosi occupare sindacali, non inanellerà • di osizione dell'on. liossoni nella e di prendere in considerali vantaggi che arrecherebbe dell'organizzazione su nuove (orazioni stesse, al di fuori e e solite dannosissime preoccupo puramente personale. Non sto proposito fare présente che .e delle cose nel campo sindacala al fascismo, bensì agli unti cialmentc alla Confederazione : lavoro, lo quale ha tutto da dal perpetuarsi dell'equivoco rosato da perdere da mia 60llc ita organizzazione delle forze sin•fe. Per convincersi di ciò, basta ommenti della Giustizia o dell'odierno easo Rossoni. Staremo ì come 6i svolgeranno le coee, solo che nessuna condizione di male venga ad aggravare una si. ■ è a tutto danno d^l fascismo e e nazionale ». •'on. Rossoni e in attesa degli ;lla situazione in cui si è posto, a polemica sulla sua tesi. L'Eia alla carica; trova che l'erroRossoni nel suo atteggiamento Commissione dei 18 è un errore .none soreliana. Quindi sog- lene ciie i suoi sindacati rupia-etto il nuovo stalo nazional-fascinon ammette che il Governo preBenito Mussolini possa iniziare, dell'Italia, la trasformazione degli .alali, opera die deve essere riserOirettorio nazionale delle corporaziocali, da riconoscersi giuridicamente rpo deliberante; ed assicura che. in te maturi la trasformazione piofonrnpprosentanza politica e dello Staaccontenla di questo modesto ricoo. che- sboccherà in pratica in una Parlamento del lavoro, che forse fcare jl codice del lavoro ed UH- i il.{sitàreqè cdcssssRdlddncsCgsnvrmctgc talare'la trasformazione degli istituti statali, ; Oggi non c'è altro da fare, perchè le corporazioni ritengono inattuabile la rappreson Manza anche parziale dei sindacati nel Par- ; lamento, lì deve essere cosi, se VtC6soni ha 'scritto elio ■. le corporazioni accetteranno sol Ian(0 quella torma di riconoscimento che gli organizzatori fascisti hanno propugnato, c : respingeranno decisamente un riconoscimen io posto dal fascismo in termini nuovi ». E incalza ancora: « Nessuno, diciamo nessuno, potrà imporre alle corporazioni, in fatto di riconoscimento giuridico, una soluzione diversa da quella voluta dai nostri organi dirigenti e responsabili». Tutto ciò sarà male, ma è Rossoni. Ma quello che è Mussolini noi lo difenderemo coi denti e non permetteremo a Bossoni di deformarlo ». "Politicanti del sindacalismo.. Afferma quindi il giornale ufficioso che l'on. Rossoni deforma la mozione del Gran Consiglio del gennaio scorso, fino a volervi vedere « un comodo monopolio ' sindacale ad uso e consumo delle Còrpo razioni »; e proseguendo nella lettura dei l'articolo dell'Epoca si trovano altre affer j inazioni notevoli, come quella che n i di : rigenti delle Corporazioni non sono matu1 ri per dirigere le sorti dello Stato italia j no ». Quindi, dopo aver proposto di rimet , lere il problema all'on. Mussolini, il gior ' naie diretto dall'on. Bottai si domanda ! se abbiamo oggi delle organizzazioni ve- ramente operaie: r Noi abbiamo degli operai e dei salariati |ior>ti setto tutela dai politicanti del sindacalismo, c ancora oggi delle organizzazioni di classe dirette da borghesi o da intellettuali. Noi abbiamo visto persistere nei sindacati fascisti il principio della rivendicazione dei salari: invece l'autentico interesse operaio chiede la diminuzione del prezzo delle cose. La funzione del sindacato prpfessionale 6 quella di agire sulle organizzazioni della produzione, in modo che gli intraprenditori siano indotti a fare il loro mestiere, che è quello di ottenere il migliore . rendimento in qualità e in quantità; sicché, diminuendo i prezzi del prodotto, si aumen 1 potere di acquisto del salario e dello stipendio ». Mentre 11 Popolo d'Italia dichiara di non voler entrare in inerito, in attesa del responso, del la Commissione dei 18, L'Idea Nazionale si trova invece in dissenso con L'Epoca e viene perciò a convalidare la tesi rossoniana. Nota infatti l'organo nazional-fascista che u la bontà dei capisaldi fissati dal Rossoni è stata per ben due volte riconosciuta dal Gran Consiglio fascista », e stima perciò fatica imiti' rifare la discussione di principi già • >nosciuti. Il Giornale d'Italia, accennano possibilità di una approvazione rossoniana, osserva: .. Avremmo cosi che lo SU'' rebbe lo corporazioni fasciòté; fatto di questo riconosci rii bero agevolazioni, poicl presentanti nella Ce se di assicuraziorj., rebbero attraverso legislazione *9éir' | leggi — .i>en6a ni, che in tal pieprhe più chi non ' i.' lai • a a l : ù so lio. e o oni seo. e l re ne bro ete ni ne aan re di la abe ve e uon he cati ne da osta insta elmo ee, di si. o e gli to, Eronto rore og- a-escipreare, egli serzionte in onStaicouna rse UH- . rapnelle Cas.iù coopercmitaiiti alla . questi van.iie, l'on. Rosso'-'iierebbe nelle ■tatale — i .'i fascisti? sindacati fascisti, tetta, si arriccile ora. sono Rossoni. Ma rei a beneficio . ugresso, da una sindacale riconosciu.jindi privilegiata? E i dacome potrebbero mettersi, i -j, d'accordo con i sindacati liberi, il .nrtosi implicitamente contro i sindacati .{conosciuti e privilegiati dello Stato? Un simile pasticcio quali garanzie, di tranquillità e ili pace sociale nel Paese preparcreDbfi? ». Un sintomo della crisi che travaglia i quadri direttivi del sindacalismo fascista, è costituito dallo dimissioni che si assicurano rassegnate dall'on. Racheli, uno dei membri del Consiglio dei dieci delle corporazioni. Le dimissioni del Racheli sarebbero determinate da ragioni di dissenso dalle direttive del Rossoni, e non sarebbero estranee alle polemiche di questi giorni. Questa lo cronaca odierna sul caso Rossoni. Unificazione e separazione degli uffici militari Stamane ha avuto luogo al Ministero della Guerra una riunione presieduta dall'on. Mussolini per l'esame del nuovo ordinamento dell'Aeronautica, preparato dal vice-commissario dell'Aeronautica, generale Bonzani. Si tratta di un progetto che presuppone la creazione di un Ministero e di un sotto-segretariato per l'aria. Come è noto la Marina insiste ancora oggi sulla necessità della disunifìcazione dei servizi aerei. Il progetto Bonzani sostiene invece la tesi dell'unificazione dei servizi aerei con un sistema che ammette però la collaborazione fra servizi aerei e i mezzi navali, fra l'Aeronautica e l'Esercito. Sulla discussione di stamane si mantiene nei circoli navali aeronautici il più grande riserbo. Il generale Bonzani ha conferito stasera lungamente col Presi, dente del Consiglio a Palazzo Chigi. La questione militare è tuttora dibattuta dai giornali ministeriali, taluni dei quali non hanno mancato di ravvisare un significato di opposizione nelle pressioni che la crisi del Ministero della Guerra ha suggerito e che la stessa stampa ufficiosa riconosceva. Ma negli stessi ambienti ministeriali la questione militare e specialmente quella inerente alla costituzione del così detto Ministero uni to è considerata da diversi punti di vista. Come è noto nelle sfere fasciste si insiste perchè l'interinato dell'on. Mussolini alla Guerra acquisti carattere permanente si addivenga alla costituzione del Ministero delladifesa nazionale; ma la probabilità di costituire un Ministero unico è dubbia. 11 senatore Morello che è fra i' più fervidi fautori del Governo si pronun eia stasera nella Tribuna contrario al Ministero unico : « Un ministero unico della guerra, della marina e aviazione, egli scrive, in un grande paese come l'Italia, con un bilancio d miliardi che le rapide trasformazioni dei mezzi bollici rende ogni giórno più insta bile c trasmutabile è un organismo più facile a immaginare sintetica niente che a praticn.mente attuare, saliva che non si voglia fare una cinta esteriore dei due ministeri e mezzo, che oggi esistono, con tinta unica e unica denominazione c questa cmta chiomare il Ministero unico ». Il senatore Morello osserva che il Ministero unico non sarebbe che un duplicato dell'attuale Commissione suprema di difesa, della quale basterebbe estendere ancora più l'attività in tempo di pace per dare n specialmente nel gioco dei fattori industriali le direttivo sicure ai bilanci dei Ministeri bellici per evitare il duplicato o non turbare l'azione propria di ciascun Ministèro ». Forges Davanzali nell'Idea Nazionale rilienc che prima di decidere se addivenire o non al Ministero unico occorrano provvedimenti di unificazione e di semplificazione che non pc^onoessere adottati se nodeavcasi peaduoEbsocacaso to strnequguripdaassecaDegionoè nalua biloqMuFesitzaresuelavitevomgnmpadastagicoordea CoSiodituiCaaddenedealgiriunqupireafgrtideditrloriil prrastpldLcusneddgzscnpmerdnrptuptgzgscqncrs ù a , i e a i non con l'autorità dell'on. Missolini, capo del Governo e ministro della?uerra. Uopo aver accennato alle sempiiiìczioni c unificazioni di vari servizi, l'orps Davanzali si occupa del personale civie e militare per rilevare II grande nume ) di ufficiali addetti ai Ministeri : « E' incredibile, egli scrive, 1 numero di uomini elio si raccoglie intuì'o alle carte, Ebbene, questa è malcostume "insociale, ma sovratutfo anti-inilitare. Bisogia ridurre le carte e ridurre gli ufficiali iiiaegnat delle carte. Bisogna impedire che si crei attraverso troppi ufficiali una specie .|. imboscamento in tempo di pace che npneantisce i nostri quadri ed è stato il masfino complice nedil'aiite-guei'ra di una inenn:ia ihlfusa la quale si era adagiata nell'i'l'a che una guerra non dovesse e non jxi!ìSe farsi ». L'Informatore della StamV' pubblica e riportiamo a puro titolo di ennaca: «Mal-grado le informazlàil i'i contrario date dal giornali -ulllciosi. stani In grado di assicurare die il rimpasto ninisteriale è semplicemente rinviato e comi er.dera i dicasteri già indienti. La sosfltuiionc dell'on. De Stefani ò reclamata ormai Mirini dai maggiorenti del partito fascista, i anali osservano elio la polltit?. economica su nui seguila è riuscita dannosissima agli iiteressi della nazione. Per quanto si riferisce poi alla r-iluazione interna, resasi nuovamente delicata a causa dei recenti avvenimenti, legli ambienti minisleriaii si afferma clic iti un colloquio tra il presidente de-1 consiglio, on. Mussolini, ed il ministro degli Interni, on Ferier/.on:. si sarebbe convenuto noia necessità di una più oculata e rigorosa scrveglianza degli elementi sovversivi, ma n»n si sarebbe riconosciuta giusiific-ahilo aluuna misura eccezionale di polizia e, tanto meno Ja elaborazione di leggi speciali, oltre quelle in vigore ». " questi i motivi dei miei provvedimenti,, L'on. Rocco ha risposto nei Seguenti termini ad una interrogazione dell'onorevole De Marsico, in ordine al frainutamento di alcuni magistrali da Milano: « Da varie fonti mi erano pervenute lagnanze e censure sul comportamento di taluni magistrati milanesi, e mi erano stati più particolarmente segnalati numeros. incidenti, dai quali non poteva non argomentarsi uno stato di disagio ne! senso dello ste-isn ord' giudiziario. Per ac-certnro le cause di ■ condizione di cose, non del. lù*'" ordinai indagini ie vennero dei pili ahi or1 < nii ma-' a S. E. U Corte; • Sion' ■ ■ - dig' . : IO ...•."àll- j>er l'età ìiuttii.... sunnperamento, iituiilni direttive che occorrono ,1 capo di un collegio giudiziario ;oso e di grande importanza. Egli ijere.ió da me invitato a consentire tuia sua nomina a consigliere della Corte di Cassazione del Regno, ufficio per lui assai adatto e nel qua!-? nutro fiducia potrà rendere più apprezzati servizi all'amministrazione della giustizia. Parimenti, il procuratore del Re, comm. Corderà, è stato trasferito ad altra sede, perche egli, già prossimo a raggiungere il limile d'età pel collocamento a vaqdzderCzmvnidrdmoIcarrsvdrinoso?non son^^Tpift'Vdàlo' alreg&rè una procura del Re di tanta mole come quella di Milano, di cui era rimasto a capo più- di nome che di fatto, giacché ormai in realtà non esplicava la sua attività che negli affari di volontaria giurisdizione e delle grazie. F.rl è api.rnto in questa assenza del titolare dall'effettiva direzione dell'ufficio che devesi ricercare una delle cause principali di un certo spirito rii indisciplina rilevato in tre sostituti procuratori del Ro e di alcuni loro atteggiamenti non consoni al doveroso riserbo a cui nella udienze e fuori é tenuto il magistrato. Questi sono ì motivi dei miei provvedimenti i quali non hanno alcun carattere di punizione, una il solo scopo di ristabilire completamente l'ordine c la disciplina in uno dei più importanti centri giudiziari del Regno » Le preoccupazioni dell'on. LanzilloIl deputato fascista on. Lanzillo, preoccupato dei provvedimenti presi dal ministro delle finanze dalla fine di febbraio n poi, in materia monetaria e borsistica, esamina nell'Epoca il triplice fenomeno della rarefazione di capitale circolante, della caduta dei titoli industriali e dell'agitazione allarmistica nel morcato finanziai'io, o La rarefazione del capitale circolante, scrive l'on. Lanzillo, deriverebbe da una decisione del ministro di ridurrò la circolazione per conto del commercio attraverso una politica degli istituti di emissione. In massima può anche approvarsi che gli istituti demissione abbiano a fare una politica di raccoglimento, come è t-uio sovente invocalo da tutti i competenti, ma nella questione economlca il problema non ò nel concetto teorico, ma nella misura e nel tempo. Oggpare da mille segni, da nolizi", da casi pratici che corrono di bocca in bocca, che vi sia un ordine agli istituti eli emissione per l'improvvisa restrizione elei risconti e delle altre forme di finanziamento. Questo nuovo regimo sarebbe stato iniziato nello scoreo marzo e sarebbe in piena attuazione in questgiorni. Si comprende che l'improvviso arresto abbia determinato una improvvisa mancanza di capital-i circolanti alle industrie, in quanto la misura colpisco non la circolazione di Stato, ma quella elestinaia al commercio, cioè quella che opera come diretto fattore della produzione. Forse non è questa la sola causa che eletermina l'attuale restriziondel credito. Vi è lo stato di apprensione delle banche di credito ordinarie ». L'on. Lanzillo quindi osserva che la caduta dei prezzi dei titoli è un fenomeno meno grave del primo ma ha notevole portata. Secondo l'on. Lanzillo è dubbio se il fenomeno durerà ancora o cesseràSe non sarà ripresa l'attività della Borsa Farinacci e Gentile da Mussolini a i i ù , o - à o, o o i e di ai noe d g a è probabile elio la ypresal del pubblWl dallo stato di panico esiga lunga convalescenza e che vi sarà una finse, abbastanza lunga di svalutazione del rjatrimonio industriale a forma azionariai E concluder « La vita economica e finanziaria ha biso>gno di certezza. 11 mercato di tutte le coso temo esclusivamente l'ignoto: Ora per una triste fatalità tutti i provvedimenti del m'inistcro concorsero ad aumentare questo ignoto e lo stato di generale incertezza del mondo economico. E' con angoscia che si osserva la fenomenologia economica di questo momento che ha tutti i caratteri di ima crisi dell'economia nazionale. Era necessario provocare questa crisi? Non avremo altro e più acute orisi? Questi interrogativi non sono qui posti per avere alcune risposte immediate. Bene è peri, elio si esamini la situazione con la maggiore serenità.». La Confederazione del Lavoro per il P Maggio Milano, 15 notte. Sono continuali oggi i lavori del Consiglio direttivo confederale. D'Aragona mostra un esemplare di tessera intestato alla Confederazione colla flirltura: Camera del Lavoro di Capitanata. Deità tessera è una contraffazione di quelli) ufficiale e non può assolutamente essere Fonsiderata come valida. L'avvertimento ai lavoratori di Capitanata sulla non validità d: quesla tessera, vale anche per i lavoratori fi altre regioni. Villani fa una dettagliata relazione sui risultati della sua recente ispezione in Sicilia, mettendo in evidenza il promettente risveglio di quelle masse lavoratrici, risveglio simpaticamente orientato verso l'organizzazione confederale In tutti i maggiori contri l'organizzazione confederale è collegata e svolge una notevole attività in difesa dei diritti elei lavoratori. I risultati slnora ottenuti sono importanti e saranno aneor migliori per l'avvenire. Il Consiglio direttivo ha accolto la relazione con viva compiacenza ed ha preso alcuni provvedimenti /per incoraggiare gli sviluppi dello organizzazioni confederali in Sicilia. Maglione poi espone ini accurato progetto per il coordinamento delle, opere dei ritrovi educativi c elei vari istituti di coltura e di educazione fisica. L'argomento desia molto Interesso ed alla discussione partecipano D'Aragona Reina, Azzlnionti e Bainosi. Il Con. siglio eiirettivo delibera eli accogliere la proposta Maglione per la-costituzione della Fkderazleine delle Associazioni culturali educative e sportivo e di invitare la Lega delle cooperative e la Federazione delle mutue a far parte, colla Confederazione, del Comilato promotore, per convocare un convegno tra lo istituzioni di ritrovi educativi, culturali e sportivi, e di chiamare a collaborarvi le università proletarie, i gruppi amici delly\rtc, i ricreatori laici, l'/inc, l'Aver la Fedr/az.-r.no ricreatori lombarda dei ci 'coli opera Per il Pr!- " di un r . !»>♦• •!»»• . :•••• ■ - .1 i dà lettura ie sindacale one del Prl.utti i consl.ilgere. ai lanino Maggio, i_.ir a mezzo di la Rota del la'zata. m;:iC zuccherieri iifc.. ZL.\ .fuvano Mantova, 15 notte. Venne data a suo tempo la notizia che TI segretario economico provinciale dott. Giuseppe Meschini aveva ordit.ato ai bieticultori Iella nostra provincia di astenersi dal seijiinaro i loro terreni a bietole, essendo ciò .{annoso all'incremento dell'agricoltura. Contro tale decisione sono insorti i proprietari dei zuccherilici, i quali, ritenendo lesi i propri interessi, hanno creduto opportuno adire la via giudiziale. In seguito a tale decisione, il dott. Mosclitn. ha pubblicalo il scguento appello agli agricoltori: i Lo Zuccherificio di Mantova ha iniziato rè ; pratiche giudiziarie nei confronti dei propri me po n li e el he ali in ni so to ei ariciulo ocniicoltivatori, intimando loro la semina dolle lietole. Non aggiungo una parola a quanto io già detto in proposito: affermo solo che h vostra organizzazione provvedere, a tutte e spese della causa e vi garantisco che * a Hialunque cosi' » non permetterà che vi si .rjpraffaccia. Peisonalmente rispondo delia •iuscita di questa vostra agitazione e vi ga•antisco che non ne uscirete lesi ». L'appello conclude, incitando gli agricoltori i rimanere compatti e fidenti nella loro orranizzazione. m <m< w—- - i Perquisizioni a Trieste Trieste, 15 notte. , Questa mattina, allo 12, una squadra di Carabinieri perquisiva i locali del « Caffè teiera» o sequestrava un pacco eli opusco i asciato nel caffé da uno dei clienti. Vennero mire perquisiti tutti i presenti, dei quali venìioro assunte le generalità. .