Le difficoltà della ripresa delle Borse

Le difficoltà della ripresa delle Borse Le difficoltà della ripresa delle Borse Una incolore settimana politica Roma, 13, mattino. La Pasqua romana è trascorsa assolutamente tranquilla. All'animazione festosa della città ha fatto riscontro, nei circoli politici, il deserto più squallido. Peraltro, questa seconda quindicina di aprile, salvo imprevisti, non si preannuncia politicamente di un interesse eccezionale e sarà piuttosto come un periodo di sosta e di preparazione per la più intensa ripresa di maggio. Le contrattazioni di domani L'attenzione converge sulla situazione delle Borse. Gli agenti di cambio hanno ovunque, sia pure con minore o maggiore ottimismo, accettato l'invito di riprendere martedì le contrattazioni. Tuttavia, da parte di competenti non si rinuncia a porre in rilievo, sia pure in linea tecnica, quello che, a parer unanime, sono le manchevolezze de! nuovo ordinamento, e cioè: le difficoltà' di un rapido pagamento dell'intera cauzione, che ammonta, come è noto, a cifre variabili, ma sempre cospicue ; la differenza della posizione giuridica e garanzie finanziarie esistenti fra gli agenti compresi nella corporazione, — garantita dal fondo comune — e quelli in soprannumero la cui garanzia è limitata alla persona; le complicazioni sorgenti dall'applicazione della regolamentazione formale, assai complessa, stabilita per le operazioni di borsa. Oltre a tali Critiche negli ambienti di Borsa si esprime il rammarico di non aver potuto compiere quella collaborazione consentita dall'on. Mussolini ai rappresen tanti degli agenti di cambio colla Direzione del Tesoro, se non in misura inadeguata e cioè per poche ore e di certo insufficientemente al ponderato esame di un riordinamento così vasto quale è la Borsa. A parte le critiche e queste ragioni di rammarico, le Borse riprenderanno dunque martedì, come è stato detto, le quotazioni regolari, ma a questo riguardo ci si domanda come saranno tali quotazioni. Si ritiene negli ambienti di Borsa che la esclusione dalla professione di buona metà degli agenti di cambio è, senza dubbio, valsa nei giorni scorsi ad appesantire il mercato, ma d'altra parte si assicura che la ripresa regolare della quotazione da parte degli agenti di càmbio potrà assai poco influire martedì sul rialzo della quotazione stessa. Le Influenze del mercato A questo proposito il Messaggero nota che il movimento del mercato è in funzione forse assai più importante che non siano i mediatori. « Non solo il movimento finanziario ma anche quello tecnico ed industriale è il fattore, se non unico, certo prevalente delle vicende dei mercati e quindi del contegno della quota, martedì prossimo. Ciò è vero tanto più oggi, in quanto, causa la crisi che scuote il mercato da 40 giorni, dalla clientela privata non sono giunti e non giungono ohe ordini di. vendita- Assorbiranno o no queste vendite martedì prossimo i maggiori portafogli ? Ecco il punto decisivo della situazione sulla quale è ora che converga l'attenzione della, pubblica opinione, la quale non deve nutrire Illusioni pericolose che gli agenti di cambio abbandonino ogni preoccupazione per le proprie possibilità e la propria tecnica di lavoro e, riunendosi intorno alla corbeille per fare i prezzi, possano risolvere la crisi del mercato, la quale deriva essenzialmente dalla quota e dalle differenze passive enormi suscitate dalle oscillazioni dei valori ». Il Messaggero nota altresi che sul mercato influiranno le previsioni sulla liquidazione di aprile e che su quest'ultima, a sua volta, influiranno direttamente le previsioni di un nuovo salasso del mercato, derivante dalla necessità di versare entro un mese, grado a grado, circa 500 milioni per le cauzioni, ed il giornale conclude : « Questo denaro, serve oggi a muovere i mercati a fine mese. Calcolando gli scarti al 25 per cento, tale 6omma potrebbe -rappresentare un movimento di due miliardi. Può rimanere insensibile il mercato, di fronte alla eventualità che questa somma venga tolta dal movimento di Borsa, privando il mercato degli importanti servizi che essa oggi crea e rende? Ecco uno dei problemi tecnici della ripresa, dal quale discenderà la previsione dei competenti sulla situazione di martedì. Ma il problema centrale rimane, per le sue conseguenze sul mercato, quello che riguarda le previsioni dei maggiori portafogli sull'avvenire economico. A tale riguardo si può dire, prima di tutto che tali portatogli possono tecnicamente sostenere da soli il mercato e mantenere la quota, seltanto quando la massa dei risparmiatori li segua, assorbendo i titoli raccolti nella prima opera di difesa. Se invece i competenti ritenessero che la massa dei risparmiatori è ancor oggi lontana dagli acquisti in Borsa, a causa del 35 % di cauzione e della sua modalità, e che non vi ritornerà tanto presto, appare certo che l'opera di difesa della quota presenta, anche ai grossi portafogli, qualche vera difficoltà. A dare valore decisivo a tali considerazioni che non riguardano la ripresa materiale delle contrattazioni, ma la misura della quota ed il suo orientamento di fronte ai prezzi dì compenso di fine marzo, danno i rilievi, oggi largamente dibattuti negli ambienti finanziari, 6ulla influenza che la riduzione del fido commerciale e della circolazione, per conto del commercio, eserciterà proprio in un momento come questo di sviluppo produttivo e di aumento di capitali, sulle possibilità pratiche di ogni realizzazione espansiva; e si dubita quindi che tale influenza possa essere realmente dannosa e possa colpire la valorizzazione delle aziende. Di fronte a tali eventualità, i grandi gruppi si mostrano, a quanto si dice, esitanti ad assumere nuovi impegni e di qui nasce, come è chiaro, l'incertezza esistente sull'avvenire dei mercati e quindi sulla eventualità di nuove vaste differenze passive •. Mussolini solidale con De Stefani Nulla di preciso si conosce sulle intenzioni deìl'on. Mussolini circa il preannunciato rimpasto. Quello che sembra certo è che esso, se ci sarà, non verrà prima della fine del mese e sarà limitatissimo. Alla domanda sa lo stesso coinvolgerebbe l'on. De Stefani, si conferma negli ambienti ufficiosi che la possibilità di una uscita dell'attuale ministro delle finanze dal Gabinetto va risolutamente esclusa, L'on. Mussolini, si osserva, colla nota circolare ai prestiti circa l'agitazione borsistica ha rafforzato la posizione del suo collaboratore riaffermandosi sostanzialmente solidale con lui o gli amici del presidente,, assicurano che l'on, Mussolini non ha pensato mai, nè pensa attualmente, di privarsi di un collaboratore, a citi 1 fascisti attribuiscono tanta parte di merito del risanamento finanziario. Quello che si continua a non escludere però è che, pur rimanendo l'on. De Stefani a dirigere la politica finanziaria, lodata da molti, sia affidata ad altro ministro la politica del tesoro. A reggere questo dicastero sarebbe ro già numerosi candidati, eoa allo stato attuale assai incerto dette questìone non é il ca«o- di TnccofclIflTi» nórol. I problemi militari al Consiglio del ministri In questa settimana, intanto, forse martedì o mercoledì, riprenderà i lavori il Consiglio dei ministri, che terrà una o due sedute per poi riunirsi nuovamente dopo la Conferenza interparlamentare del commercio., Non è improbabile che l'on. Mussolini trattenga i colleglli, nella iinminente riunione, sui problemi militari, provocando su essi uno scambio preliminare di idee. Verso la metà della settimana ventura 'infatti l'on. Mussolini sarà già ad un buon punto circa il lavorio di • consultazione e di studi, che egli va svolgendo al ministèro eli via Venti Settembre, in contatto coi capi dell'esercito e dei dirigenti dei diversi servizi. Egli della questione investirà senz'altro il Gabinetto e specialmente l'on. De Stefani, che, come ministro delle Finanze, dovrà dare un contributo tutt'altro che accessorio ai provvedimenti in elaborazione. L'on. Mussolini corminicherà anche ai colleghi i nomi dei designati per il posto di capo di Stato Maggiore e per la carica di sottosegretario di Stato. Così per l'uno quanto per l'altro ufficio, informazioni autorevoli attinte ad ottima fonte ci permettono di confermarvi quanto già vi abbiamo trasmesso al riguardo. Il candidato più probabile alla carica di capo dello Stato Maggiore dell'esercito è sempre il gen. Grazioli e la voce della conferma del gen. Clerici al posto di sottosegretario di Stato acquista sempre maggior credito. Il gen. Clerici finora è stato mantenuto in funzione dall'on. Mussolini, colla consueta formula « sino a nuovo ordine! », ma nei competenti circoli militari si osserva che la sua permanenza definitiva risponderebbe od evidenti ragioni di opportunità, quando si ricordi che, nel suo discorso al Senato, il presidente ha promesso formalment» di riportare, entro il mese corrente, in discussione il progetto Di Giorgio cogli emendamenti nelle sole parti relative al funzionamento della ferma ed alla sua durata ed al periodo di forza massima e minima. E' evidente — si osserva — che, stando così le cose, il mutamento del titolare della carica di sottosegretario di Stato non sarebbe per giovare al regolare svolgimento dei lavori. Comunque è certo che il Consiglio dei ministri, che verrà subito investito preliminarmente dell'esame dei principii informatori dei progetti militari, destinerà una sessione particolare, la quale si svolgerà tra il 25 ed il 30 aprile, per l'esame concreto dei provvedimenti. Circa la ripresa parlamentare di maggio, come sapete, si conosce la data precisa solo per quanto riguarda: la Camera 11 maggio — mentre il Senato sarà convocato a domicilio. Negli ambienti bene informati si ritiene però che Palazzo Madama si riaprirà o il 30 aprile o, ove fosse necessario un breve rinvio, il 4 maggio al più tardi. Direttorio e Gran Consiglio fascista II 17 prossimo venturo è convocato nella sede della direzione del partito fascista il Direttorio nazionale. Questo organò, dopo la trasformazione del sistema gerarchico del partito e ripristinato il segretariato unico, retto da Farinacci, ' non ha più alcuna funzione deliberativa. Rèsta co. me organo consultivo del segretario, come quello che per essere costituito dai rappresentanti regionali, sembra il più acconcio ad esprimere i bisogni ed i desideri del fascismo della periferia. L'on. Farinacci ascolterà la relazione che sulle condizioni delle singole zone dovranno fare i 21 rappresentanti lesionali che prenderanno poi accordi circa la festa del 21 aprile, natale di Roma. Questa ricorrenza, che per i fascisti sostituisce, come è noto, quel, la del l.o maggio, i capi del partito vogliono che anche quest'anno sia celebrata con sobria solennità da tutti i fascisti. Nella riunione saranno presi poi accordi circa il Gran Consiglio del 23 aprile e le questioni locali che dovranno essere affrontate. Del materiale che raccoglierà l'on. Farinacci nelle riunioni del Direttorio, si varrà interamente per la sua relazione al massimo organo del fascismo. Benché la cosa non sia ancor decisa, sembra che, nonostante il mutato orientamento, anche questa volta il Direttorio sarà ammesso al completo alle sedute del Gran Consiglio ed allora i singoli membri di esso potranno partecipare direttamente alla discussione che vi si svolgerà. Come si ricorderà, questa della composizione del Gran Consiglio- è una questione che si risolve volta per volta, con grande elasticità di criteri nella diramazione degli inviti. La partecipazione del Direttorio, prima al completo, in un secondo tempo fu limitata solo a.l'a Giunta esecutiva; poi si tornò all'intervento completo. Le nuove tendenze manifestatesi par l'avvenire sono nel senso di limitare il numero dei partecipanti al Gran Consiglio e fare di questo un organo più ristretto. La riorganizzazione liberale Un Congresso col l'intervento degli ex-presidenti? Roma, 13, mattino. L'on. Boeri viaggia per le più importanti città d'Italia, per conto della direzione del Partito Liberale, per ricostituire e riorganizzare le varie sezioni, A Napoli l'antica sezione, capeggiata da vecchi conservatori clerico-moderati, come è noto, si è staccata dalla direzione, ma nella capitale del Mezzogiorno si è già costituita una nuova sezione. Significative sono per ora le iscrizioni del senatore Benedetto Croce e di Giovanni Porzio.^ Non mancherà sicuramente quella di Giuseppe Beueduce, che è una delle più rappresentative figure parlamentari meridionali. Anche in altre città, come Perugia a Verona, in cui le vecchie sezioni si sono staccate dalla direzione, il lavoro dì riorganizzazione procede intenso. Si'annunzia negli, ambienti politi ci che, dopo completato il lavoro generale e sempre prima delle elezioni politiche vi sarà un nuovo Congresso liberale che, a differenza di quello di Livorno, sarà più importante, anche perchè vi interverrebbero per giustificare il loro atteggiamento di fronte al Governo e di fronte al partito dominante, 1 tre eX.presWeniì del Consiglio Glolitti, Salandra a Orlando. Onorificenze jugoslave e funzionar) della Venezia Giulia Belgrado, J3 mattino. U Governo di Belgrado lia insignito degli Ordini cavallereschi alcuni funzionali della Venezia Giulia che dimostrarono in più riprese ia loro benevolenza v^rso 1 elemento slavo. Sono insigniti deH'Ordtae di Santa Bava didima classe U prefetto comm. Moreni! dello stessa Ordino di seconda classe