Ipotesi intorno ai rimaneggiamenti nel Ministero

Ipotesi intorno ai rimaneggiamenti nel Ministero Ipotesi intorno ai rimaneggiamenti nel Ministero Il lavóro dei Diciotto • Pericoli della maniera forte Roma, 10, notte. l.a polemica aperta dagli articoli di Fa-, ritiacci e del comm. Mussolini continua sempre violenta nella stampa fascista, alla quale, quella di opposizione, nell'impossibilità di una libera discussione, si limita a contrapporre appena qualche osservazione in tono minore. L'on. Farinacci è tornato alla carica, chiedendo al Governo, nel suo articolo odierno e nel tclegrammia ai segretari dei fasci di Faenza ed alle Federazioni provinciali dt Bologna, Firenze, Ravenna e Forlì, l'istituzione del domicilio coatto, la pena di morte ed il bando per gli avversari politici* Strana polemica Il comm. Mussolini dedica il suo seconi'o articolo al pericolo comunista (non è male ricordare che su tale pericolo scherzò l'on. Federzoni in un suo recente discorso alla Camera) del quale vede un sintomo grave nella votazione per la Cassa mutua interna per la Fiat, che ha dato la maggioranza ai comunisti. Forges Davanzati infine sull'Idea Nazionale sostiene che il fascismo deve uscire dagli episodi di cronaca ed agire con un'energica azione statale sui grandi problemi interni ed internazionali. i Siamo ad un buon punto, scrive. L'assunzione del ministero della guerra da parlo dell'ori, Mussolini, gli avvenimenti internazionali ed interni dei singoli paesi, specialmente della Francia e della Germania, sono fatti che indicano come il regime fascista sia un regime italiano, finalmente proporzionato tilla crisi europea e mondiale. Teniamo saldo il fascismo su questo piano che è il nostro piano, impediamo, a qualunque costo, che osso sia trascinato, attraverso fatti sanguinosi e dolorosi, 6ul piano delle risse locali e comunali.'' Questo è il piano dell'anti-fascismo » -, Come atti significativi, che devono esse re integrati, Forges Davanzati indica gli arresti dei comunisti e lo scioglimento del sindacato rosso dei ferrovieri, e soggiunge che « Le limitazioni sulla stampa, 5 provvedinienTi sullo sette segrete, sui partiti internazionali e quelli ulteriori sui sindacati e sui rapporti del lavoro, saranno una definizione ed un perfezionamento di quei benefici di ordine e di assetto sociale che devono essere realizzati con un'azione di governo e che sono appunto l'anticipata dimostrazione di nuove norme legislative ». Uomo abbiamo avvertito, i giornali di opposizione, bersagliati dai sequestri, non possono opporre alcuna seria confutazione all'aspra campagna alla quale sono fatte segno le opposizioni e le riunioni che sono slitte indette coll'obbiettivo preciso della libertà dì stampa, problema questo che spiega e giustifica la partecipazione di uomini politici di di-verso colore. Il Mondo, col titolo « Documenti », si limita a scrivere: « Cremona Nuova pubblica un articolo intitolato « Colpire senza pietà » che sarebbe nostro dovere ili cronisti e di commentatori dei fatti politici, di riprodurre e di discutere. Ma poiché sarebbe impossibile discuterlo, ci troviamo nella necessità di non riprodotto. Ve avvertiamo i lettori, affinchè non si creda che l'articolo suddetto ci sia sfuggito e che noi non avremmo nulla da dire al riguardo »., Sul catastrofico telegramma delt'on Farinacci, il Popolo rileva la confusione implicita tra i delitti compiuti da delin. alienti e l'azione degli avversari del fascismo : « Sarebbe, anzitutto, necessario stabilire nettamente l'impossibilità di confondere tra ili loro gli avversari del fascismo: tra la frazione comunista col suo programma ed i suoi metodi ed i Parliti di opposizione, i quali, se sono in irriducibile contrasto col fasosmo, non lo sono meno col comunismo, contro il quale si sono sempre trovati schierati, più fortemente di quanto non abbiano fatto sempre i fascisti. Quanto la distinzione sia netta non lo ignora certo l'on. Farinacci. Cosi, ogni tentativo dì stabilire delle solidarietà impossibili, è destinato soltanto ad essere considerato come manifestazione di mala fede ». Circa i provvedimenti di estremo rigore che il segretario del Partito fascista invoca, l'organo popolare osserva che l'opposizione da anni richiede allo stesso Governo la repressione dei delitti, perchè « sarebbe invero ripugnante pensare che l'on. Farinacei intenda creare due categorie di delitti, da essere diversamente considerati, a seconda delle parti alle quali appartengono gli esecutori. Cosi, i veri capi responsabili, ai quali l'on. Farinacci vorrebbe estendere la responsabilità per le azioni delittuoso di singoli e contro i quali minaccia l'azione generale e diretta, non contemplata dalle misure di Governo e dai mezzi a disposizione della Giustizia, non si troverebbero da una parte sola " Normalizzare „ che cosa ? La stessa Tribuna, filo-fascista, osserva che, nel chiedere la pena di morte, l'on. Farinacci non si accorge del principio fondamentale della legge uguale per tutti : « Aiiche l'on. Farinacci rimette oggi in uso il verbo normalizzare. Crediamo elio egli lo adoperi a sproposito. Egli vuole evidente mente la normalizzazione di una parto sola una normalizzazione, cioè, arbitraria, non il ritorno alla pacifica convivenza, alla li bora ed onesta competizione di idee e prin cipii, non più oltre turbata 'dalla violenza delle lotte faziose, ma una specie di unicità di pensiero, imposta per amoro o per forza ». Dal canto suo il Giornale d'Italia, contesta che vi siano ragioni da giustificare i nuovi giri di vite dell'on. Farinacci e del comm. Mussolini e consiglia, invece, che si ritorni alla realtà. Al giornale non sembra abbia importanza notevole l'episodio che, invece, appare tanto grave al comm. Mussolini, della maggioranza riportata dai comunisti nella votazione alla Fiat e ricorda, a questo riguardo, che poche settimane or sono, nel convegno della Confederazione del Lavoro, la corrente del socialismo più temperato prevalse di molto sulle altre. Circa la riunione di domenica dello opposizioni per la libertà di stampa, il giornale rileva che j discorsi pronunziati non avevano intonazione di incitamento, nò il Governo può pretendere che non ci siano quelli che disapprovano l'opera sua. 11 giornale, ritenendo che non esista alcun pericolo per l'ordine pubblico, esorta il Go verno a guardare con calma la realtà. « Questa, indubbiamente, gli assegna compiti gravi. Vi sono problemi davvero improrotabili da risolvere, circa le finanze delle pubbliche amministrazioni, il corso della valuta, il costo dell'esistenza e, sopratutto, occorre infondere negli italiani o negli stranieri il convincimento elle il paese vive ordinato nel rispetto delle leggi e nella continuità indisturbata del lavoro, che procura di intensificare secondo la necessità propria. Abbiamo bisogno di dare a noi ed al mondo l'affidamento che in una spontansa concordia, senza contraddizioni e senza incertezze, negli alti sempre coerenti del Governo e coll'opera costante di ogni cittadino, l'Italia mira soltanto a restaurare il proprio patrimonio e conservare sempre più forti le istituzioni che liberamente si diede. Le pressioni fatalmente inducono alle reazioni e non vi devono essere nè le une nè le altre, perchè l'ascensione delle moltitudini avvenga libera e sicura. Quando davvero si rivelasse un pericolo, saremmo i primi a domandare di distruggerlo; ma. intravedi rio e denunziarlo quando manca, non è fare opera di patrioti, ma recare un danno positivo a tutti, per fortificare all'estero la triste insinuazione, ancora corrente, sulla nostra deficienza di solidità. Perciò auguriamo che il governo, vale a dire l'on. Mus¬ solini, rimanga giudico severo, ma sereno, della realtà ». A proposito della tesi farinacciana, enunciata di recente, che cioè il fascismo è l'Ita, lia e tutto ciò che non è fascismo è contro l'Italia, il Popolo pubblica un trafiletto in cui è detto : « Lasciamo stare che la discriminazione tra patria ed antipatria venga fatta da un « modulo 5 » e riconosciamo pure alla sua cultura le attenuanti, per cui non può capire quale scempio si faccia alla patria, costruendo monopolii o scavando solchi. E' del resto questa una triste eredità del nazionalismo che, identificando la nazione in alcuni ceti plutocratici, non esita a dividerla in compartimenti, gli uni contro gli altri armati, pur di soddisfare alcuni interessi particolari. Del resto, chi scrive quelle frasi non ha cooperato di persona alla guerra, conclusa a Vittorio Veneto, il cui risultato più gra,nde è di avere, un po' di più, cementato l'unità spirituale degli italiani, rimasti in parte tuttora dello espressioni geogranehe metlernichiane, e, non avendo cooperato, può avventare a cuor leggero certe condanne e certo esclusioni ». Il giornale rileva poi che, ammessa la teoria dell'on. Farinacci che chi non è fascista è fuori della patria, ne deriva che chi non è fascista viene a perdere tutti i diritti di cittadino italiano. Indi conclude; « Ma la logica vuole che perdendo i diritti, questo sciagurato ostracizzato, deponga anche i relativi e connessi doveri. Chi fosse esclùso dalla patria, se la logica non è, come la grammatica, un'opinione criminosa, neppure pagherà le tasse, presterà servizio militare e adempirà agli altri oneri. Non pretenderanno mica i sotto-duci che «n tizio continui a faro il contribuente, quando non risentisse i vantaggi corrispettivi della, sua contribuzione, nè sarà punto il caso di fare le famoso conquisto imperiali, contemplate nel cartello, con la pelle di chi e stalo da loro qualificato indegno di fare parte della nazione. Insomma, tale indegnità andrebbe appliratu « ex-integro ». in tutta la portata ed ih tutte le conseguenze ». I Diciotto Martedì li si riunirà a Palazzo Venezia, presieduta dal senatore Gentile, la Commissione dei diciotto per esaminare 'i risultati dei lavori delle Sottocommissioni. La Sottocommissione incaricata dello studio dei rapporti Ira potere esecutivo e potere legislativo, presieduta dui senatore Melodia, "terrà una ultima riunione martedì prossimo per riordinare il lavoro espletato in questi giorni per sottoporre quindi alla seduta plenaria della Commissione una relazione esatta delle suo conclusioni e dei suoi studi. Come è noto, la seconda Sottocommissione, presieduta dal senatore Corradini, incaricata di studiare il problema sindacale e cooperativistico, ha già terminato i suoi lavori. Sui lavori espletati da questa seconda Sottocommissione ha fatto una relazione il prof. Arias. Secondo notizie ufficiose, uno dei capisaldi della riforma che la Commissione dei diciotto sta preparando concerne la revisione delle pubbliche rappresentanze, delle quali dovrebbero far parte le forze della società nazionale giuridicamente organizzate a lini statali. 11 relativo progetto verrebbe preseniato uf Parlamento. Come abbiamo annunciato, giovedì 16 alle ore 22 si riunirà a Palazzo Venezia il Gran Consiglio fascista. L'on. Mussolini pronuncièrà un discorso sulla situazione politica geuerale. Secondo notizie ufficiose oltre alla relazione del segretario generale del partito, on. Farinacci, nella quale si parlerà pure dei fatti di Bologna e di Faenza, vi sarà unii.relazione dell'on. Ciàrlantini, capo dell'ufficio stampa del partito, sull'organizzazione e sviluppo della stampa del partilo. 11 Gran Consiglio discuterà inoltro i risultati dei lavori delle Sottocommissioni dei diciolto e il problema dell'elettorato femminile. Indiscrezioni intorno ai mutamenti nel Gabinetto A riguardo delle voci che circolano sulla ■probabilità della ricostituzione del Ministero dell'agricoltura mediante lo sdoppiamento riti presento Ministero dell'Economia, la Tribuna nota: « Non sappiamo quali siano ora le intenzioni del presidente del Consiglio. Abbiamo perù ragione di ritenere che egli si sia reso conto dell'importanza del problema agricolo in generale e in particolare del grano, e che la malattia soltanto gli abbia impedito di occuparsene ex-Tfro(essò. La questione del ripristino del Ministero potrebbe .ridursi ad una questione puramente formale, se, visto che si tratta soprattutto del grano, si decidesse di nominare per questo, come pure era stato pubblicato, un commissario con pieni poteri e con mezzi adeguati per quanto certamente possa essere tecnicamente e praticamente assai discutibile la nomina di questo commissario speciale, visto che si tratta piuttosto di risolvere unitariamente il problema agricolo integrale». Quanto ai ministri militari si può diro che con l'insediamento dell'on. Mussolini al Ministero della guerra, ..non sono cessate, come era prevedibile, le previsioni non scevre di carattere politico e polemico sugli sviluppi ulteriori che la. crisi a quel ministero può avere, e che la stampa ufficiosa è discorde su taluni punti della crisi di maggioro importanza e ili più immediata soluzione. Circa la nomina del sottosegretario della guerra, mentre il nome del generale Cavallero è fatto tutl'ora come, quello del successore già deciso del generale Clerici, d'altra parte si assicura che l'attualo sottosegretario resterà in carica, il che significa che la nomina del generale Cavallero sarebbe tramontata. A conferma della attendibilità della permanenza del generale Clerici al Sottosegretariato, ì'Epoea dice che fra le deliberuzioni prese per la composizione del Gabinetto nulla si è stabilito per la sostituzione del sottosegretario e, secondo 11 giornale, la permanenza del generale Clerici sarebbe necessaria anclic per il sollecito svolgimento dei lavori inerenti alle variazioni da apportare alla riforma Di Giorgio. Circa la nomina del capo di Stato Maggioro si conferma che all'alta carica, sarà chiamato il generale Francesco Grazioli, attualmente comandante del Corpo di Armata di Verona. Taluni vogliono che al generalo Badoglio sarà assegnata una altra alta carica ; ma sembra piti verosimile, almeno allo stato dello coso, che il ritorno del generale Badoglio in Italia possa anche non avere alcuna relazione coi movimenti attuali nello alte cariche dell'esercito. Intanto, secondo notizie ufficiose, d'accordo col nuovo capo di Stato Maggiore, l'on. Mussolini appronterà, entro il mese, il nuovo progetto di riordinamento per l'esercito, in modo che il disegno di legge potrà essere senz'altro discusso alla Camera e al Senato alla prossima ripresa dei lavori. Prima di provvedere, alla elaborazione del nuovo piano di riorganizzazione dell'esercito, l'on. Mussolini, in accordo col capo di Stuto Maggiore, convocherà il Consiglio Supremo di difesa e il Consiglio dell'Esercito, in modo che la riforma militare possa contemperare le esigenze manifestate dai tecnici con le disponibilità del bilancio. Avuta l'approvazione della Camera e del Senato del nuovo ordinamento per l'esercito, l'on. Mussolini prenderebbe in esame la possibilità di addivenire alla creazione dell'unico dicastero per la difesa nazionale, comprendente i tre rami della guerra, della marina e dell'aeronautica. Date lo difficoltà della unificazione delle tre Amministrazioni, talimi ritengono che al Ministero unico per la difesa nazionale non si possa addivenire prima dell'estate. Riguardo alla composizione de! gabinetto del Ministero della Guerra, sarebbe stata decisa una modificazione per semplificarne il funzionamento. Verrebbe soppresso il Rubinetto civile e resterebbe solfanti in funzione una segreteria militare con a rapo il colonnello di Stato Maggiore Guzzoni, che ha già collaborato col ministro Dì Giorgio, in qualità di capo cM gabinetto militare.